Atletico San Luis

Official Info

• Official Website: https://atleticosanluis.mx/
• League Website: https://ligamx.net/cancha/club/12077/atl%C3%A9tico-de-san-luis
• Twitter: https://twitter.com/AtletideSanLuis
• Facebook: https://www.facebook.com/AtleticodeSanLuis
• Instagram: https://www.instagram.com/atletidesanluis/
• YouTube: https://www.youtube.com/@AtleticodeSanLuis

Quick Facts

• Founded: 2013
• City: San Luis Potosí
• Country: Messico
• Founder: Jacobo Payán Latuff e investitori locali (con partnership Atlético de Madrid dal 2017)
• Milestones: 2013: rifondazione post-trasferimento del precedente San Luis; 2017: ingresso di Atlético de Madrid come socio strategico; Apertura 2018: titolo Ascenso MX; Clausura 2019: titolo Ascenso MX e promozione diretta in Liga MX (bicampeonato); 20/10/2019: partita sospesa vs Querétaro per incidenti sugli spalti e sanzioni federali; Apertura 2023: prima semifinale nella massima serie.

History

L’Atlético San Luis nasce nel 2013 a San Luis Potosí, città cardine del Bajío messicano, come risposta all’uscita di scena del precedente San Luis Fútbol Club, trasferito a Chiapas. A guidare la rifondazione è il dirigente-imprenditore Jacobo Payán Latuff, determinato a preservare il calcio professionistico in una piazza storica e appassionata. La nuova società viene costruita con una struttura aziendale moderna, radicata nel territorio e con l’obiettivo, fin da subito, di tornare nell’élite. Il progetto prende quota nella divisione cadetta (Ascenso MX), dove la programmazione sportiva e la cura del vivaio consentono di gettare basi solide.

La svolta internazionale arriva nel 2017 con l’ingresso di Atlético de Madrid come partner strategico e azionista. Il legame con i Colchoneros porta know-how organizzativo, metodologia di allenamento, scouting condiviso e un’identità visiva allineata: nascono così i Rojiblancos potosinos, con strisce biancorosse e pantaloncini blu. La collaborazione non è solo estetica: consente di professionalizzare processi e creare sinergie nella formazione di calciatori.

Sul campo, la squadra guidata da Alfonso Sosa compie il salto di qualità tra il 2018 e il 2019. L’Atlético San Luis conquista l’Apertura 2018 di Ascenso MX e replica nel Clausura 2019: è bicampeón, titolo doppio che, secondo il regolamento dell’epoca, vale la promozione diretta in Liga MX. È un momento fondativo: la città ritrova la massima categoria e l’Estadio Alfonso Lastras Ramírez (capienza circa 25.700) torna palcoscenico di primo livello.

L’esordio in Liga MX non è però una passeggiata. Tra il 2019 e il 2021 il club vive stagioni di assestamento, cambi in panchina e un contesto competitivo sempre più esigente. Nel 2019 un grave episodio extracalcistico segna la cronaca: scontri tra tifoserie durante un San Luis–Querétaro costringono alla sospensione del match e portano a sanzioni federali, con chiusura temporanea dell’impianto. L’istituzione risponde rafforzando protocolli di sicurezza e politiche di responsabilità sociale.

Sul piano sportivo, la dirigenza cerca stabilità. Dopo passaggi tecnici complessi, l’arrivo di staff con formazione brasiliana – prima con André Jardine, poi con l’ascesa di Gustavo Leal – imprime una fisionomia più netta: intensità senza palla, principi di pressing organizzato, attacco diretto ma non casuale, con attenzione ai calci piazzati. La rosa viene arricchita mixando profili sudamericani (soprattutto brasiliani e sudamericani con esperienza nel Cono Sud) e zoccolo duro messicano. Difensori come Unai Bilbao, esterni di spinta, mediani strutturati e punte mobili costruiscono un’ossatura riconoscibile.

Il risultato della maturazione si vede nell’Apertura 2023, con la prima semifinale di Liguilla nella storia recente del club, prova di competitività raggiunta contro budget più opulenti. Pur senza lo status di “grande” nazionale, l’Atlético San Luis si accredita come realtà in crescita della Liga MX: progetto sostenibile, scouting funzionale, valorizzazione di profili con rivendibilità. Il legame con Atlético de Madrid continua a rappresentare un vantaggio metodologico e identitario, pur nel rispetto delle specificità locali.

Oggi il club si muove con ambizione misurata: consolidare la presenza tra le migliori otto, crescere nella qualità del possesso e nella gestione delle transizioni, aumentare la profondità della rosa per reggere il doppio impegno quando si presentano coppe e play-in. Il tutto mantenendo un forte legame con la comunità potosina, vero motore emotivo del progetto.

Honours

• • title: Ascenso MX (Apertura)
  • years: 2018
• • title: Ascenso MX (Clausura)
  • years: 2019

Statistical Insights

Nota metodologica: i seguenti indicatori richiedono aggiornamento via fonti ufficiali entro 30 giorni. Win rate complessivo in Liga MX: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23). Gol segnati a partita (ultime 2 stagioni): Unknown. Gol concessi a partita (ultime 2 stagioni): Unknown. Differenza reti media: Unknown. Percentuale punti in casa vs trasferta: Unknown. Miglior striscia utile in Liga MX: Unknown (record societario certo: imbattibilità estesa nel biennio 2018–2019 in Ascenso MX). Peggior striscia senza vittorie in Liga MX: Unknown. Efficienza sui calci piazzati (quota gol da palla inattiva): Unknown. xG For/Against: Unknown. Fonti consigliate per refresh: FBref, Soccerway, Transfermarkt.

Key Players

Unai Bilbao (DC) – Leader difensivo, fisicità in marcatura e gioco aereo, pericoloso sui piazzati; spesso riferimento emotivo e tattico. Ricardo Chávez (TD) – Terzino di spinta, ampiezza costante e cross qualitativi; contribuisce alla risalita palla e alla pressione alta. Rodrigo Dourado (CM) – Mediano/regista basso, equilibrio tra interdizione e primo passaggio; tempi di gioco e coperture preventive. Vitinho (ALA/S) – Esterno offensivo, strappo e 1vs1; crea superiorità nelle transizioni e attacca il secondo palo. Léo Bonatini (ATT) – Prima punta associativa, gioca fronte alla porta e attacca la profondità; finalizzazione e sponde per i compagni. Portiere: Andrés Sánchez – Reattività su linea, migliorato nel gioco coi piedi; gestione area e letture sulle uscite.

Projection

Profilo competitivo da fascia medio‑alta della Liga MX. Modello di gioco: pressione organizzata e verticalità controllata; plus sui piazzati. Rischi: ampiezza della rosa e fluttuazioni difensive nelle gare a ritmo alto. Probabilità implicite (stima DS24, non vincolante): qualificazione a Liguilla/Play‑In 60%, quarti di finale 40%, semifinale 20%, finale 8–10%, titolo 3–5%. Zona bassa della classifica 10%. Le quote-effettive dipendono da forma, infortuni e calendario.

Trivia

• Identità rojiblanca: l’Atlético San Luis ha adottato strisce biancorosse e pantaloncini blu in linea con il partner Atlético de Madrid. L’operazione non è soltanto estetica: ha definito un’appartenenza stilistica, creando una delle identità visive più riconoscibili della Liga MX.

• Stadio e altitudine: l’Estadio Alfonso Lastras Ramírez (circa 25.700 posti) si trova a un’altitudine intorno ai 1.800–1.900 metri s.l.m. Un fattore non banale: le squadre avversarie spesso faticano nei secondi tempi per la rarefazione dell’aria, mentre il San Luis ha sviluppato un profilo atletico adatto al contesto.

• Bicampeón da manuale: tra Apertura 2018 e Clausura 2019 i potosinos hanno firmato un bicampeonato in Ascenso MX, ottenendo così la promozione diretta. È uno dei percorsi più “puliti” verso la massima serie dell’ultimo decennio in Messico, con continuità tecnica e solidità nella fase senza palla.

• Rivalità della 57: il derby più sentito è contro il Querétaro, noto come Clásico de la 57 (dalla Carretera Federal 57 che collega le due città). Le sfide sono intense, con cornici di pubblico calde e un tasso agonistico superiore alla media. Nel 2019 un match fu purtroppo macchiato da scontri tra tifosi: la federazione intervenne con sanzioni severe e chiusura dell’impianto, episodio che ha segnato un cambio di passo nei protocolli di sicurezza.

• Palestra di resilienza: i primi anni in Liga MX sono stati un banco di prova. Il club ha attraversato cambi tecnici e cicli di risultati altalenanti, ma ha saputo sviluppare una cultura interna orientata all’upgrade continuo: staff moderni, dati a supporto delle decisioni, attenzione ai dettagli nelle palle inattive. Questo ha trasformato i Rojiblancos in una rivale scomoda per chiunque.

• Traccia brasiliana: l’approdo di allenatori e giocatori dal Brasile ha inciso stile e rendimento. Campo corto in pressione, intensità e principi di gioco puliti: concetti che hanno aiutato a massimizzare profili come esterni rapidi e mediani strutturati. L’innesto di leader come Unai Bilbao ha poi offerto una spina dorsale di affidabilità.

• Valorizzazione e rivendibilità: il San Luis è divenuto una vetrina utile per profili sudamericani in cerca di salto. Modello: prendere calciatori con margine, esporli a una struttura competitiva, consentire un transfer a club di prima fascia messicani o esteri. È un asse sostenibile che ha aiutato i conti e ha alimentato il rinnovamento della rosa.

• Tifoseria e comunità: la passione potosina alimenta un seguito rumoroso e fedele. Il club ha investito in iniziative sociali e giovanili, rafforzando l’identità locale e recuperando famiglie allo stadio dopo gli incidenti del passato. Oggi l’Alfonso Lastras è considerato un impianto “caldo ma sicuro”, grazie a protocolli migliorati.

• Dettagli tecnici: il San Luis cura particolarmente le rimesse laterali lunghe e i blocchi sui piazzati offensivi, armi con cui spesso sblocca partite bloccate. Difensivamente, il focus è sulle coperture preventive dei terzini e sulla protezione del mezzo-spazio, per limitare rifiniture centrali.

• Ambizione misurata: nonostante budget inferiori ai top della Liga MX, il club ha saputo consolidarsi fino a raggiungere una semifinale recente. L’obiettivo dichiarato è ripetersi: più qualità nel possesso contro blocchi bassi, rotazioni che non abbassino l’intensità e una gestione migliore dei momenti di partita. Se questi tasselli vanno a posto, i Rojiblancos possono restare ospiti fissi della fase finale.