Chievo
Official Info
- Official Website: https://www.chievoverona.it
- Twitter: https://twitter.com/ACChievoVerona
- Facebook: https://www.facebook.com/chievoverona
- Instagram: https://www.instagram.com/chievoverona
- YouTube: https://www.youtube.com/user/chievochannel
Quick Facts
- Founded: 1929
- City: Verona
- Country: Italia
- Founder: Unknown (rifondazione e svolta manageriale: Luigi Campedelli, 1986) [ultimo controllo 2025-08-23]
- Milestones: - 1929: fondazione nel quartiere di Chievo (Verona); - 1986: ingresso di Luigi Campedelli (Paluani), svolta professionale; - 1994: prima storica promozione in Serie B; - 2001: promozione in Serie A con Delneri; - 2001–02: 5º posto in Serie A, “miracolo Chievo”; - 2006: ammesso ai preliminari di Champions per gli effetti di Calciopoli; - 2007–08: vittoria della Serie B e immediato ritorno in A; - 2008–2019: striscia lunga in Serie A da piccola nobile; - 2018–19: penalizzazione e retrocessione; - 2021: esclusione dai campionati professionistici per inadempienze fiscali.
History
Nato nel 1929 nella piccola frazione di Chievo, a ovest del centro di Verona, l’A.C. ChievoVerona è la parabola più sorprendente del calcio italiano contemporaneo: un club di quartiere capace di scalare tutte le categorie fino alla Serie A e all’Europa. Nei decenni pre- e post-bellici milita in tornei locali, con risorse minime e una dimensione comunitaria. La svolta arriva nel 1986 con l’ingresso di Luigi Campedelli, patron dell’azienda dolciaria Paluani: investimenti misurati, struttura societaria moderna e branding coerente proiettano i gialloblù nel calcio professionistico. Il marchio Paluani rimarrà un filo conduttore identitario sulle maglie per oltre trent’anni.
Negli anni Ottanta il Chievo risale le categorie: prima il ritorno nell’allora Interregionale, poi la promozione in Serie C2 e quindi, nei primi anni Novanta, la scalata alla Serie C1. Nel 1994 arriva la prima storica promozione in Serie B, con una proposta di gioco propositiva e una gestione attenta ai conti: una “piccola” che comincia a ragionare da club organizzato. Nel 1992 intanto la presidenza passa al giovanissimo Luca Campedelli, 23 anni, figlio di Luigi, che proseguirà con pragmatismo la linea dell’equilibrio, tra scouting mirato e idee tecniche chiare.
Il momento decisivo giunge nel 2000–01 con Gigi Delneri in panchina: il Chievo centra la promozione in Serie A e, all’esordio tra i grandi (2001–02), incanta l’Italia con un 4-4-2 verticale e coraggioso. Per mesi guida addirittura la classifica, prima di chiudere con un clamoroso quinto posto che consegna ai “Mussi Volanti” un posto in Coppa UEFA e un marchio di fabbrica internazionale: organizzazione, velocità, identità. È l’inizio di una lunga permanenza nell’élite, con tecnici come Delneri, Di Carlo, Corini e Maran a perpetuare un credo: blocco basso compatto, transizioni rapide, palle inattive curate, sostenibilità finanziaria.
Nel 2006, per gli strascichi di Calciopoli, il Chievo viene ammesso ai preliminari di Champions League: una fotografia perfetta dell’eccezione clivense. L’annata successiva porta una retrocessione, ma il club reagisce subito: vince la Serie B 2007–08 e torna immediatamente in A, inaugurando un altro ciclo di stabilità al Bentegodi. In questi anni si affermano bandiere come il portiere Stefano Sorrentino, il regista Eugenio Corini, il difensore Lorenzo D’Anna e soprattutto l’attaccante Sergio Pellissier, simbolo assoluto per fedeltà e gol.
Il crepuscolo arriva con la stagione 2018–19, segnata da una penalizzazione per irregolarità amministrative che complica un’annata già difficile: retrocessione in Serie B e, nel 2021, l’esclusione dai campionati professionistici per inadempienze fiscali. L’attività della prima squadra cessa; il testimone morale passa in parte al progetto FC Clivense, fondato da Sergio Pellissier, pur trattandosi di un’entità giuridicamente diversa. Il lascito del Chievo resta però potente: la dimostrazione che un club di quartiere, con idee, lavoro e coerenza, può scrivere pagine di calcio europeo, diventando un riferimento per chi sogna di scalare i vertici senza snaturarsi.
Honours
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- title: Serie B
- years: 2008
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- title: Serie C2 (girone)
- years: 1989
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- title: Campionato Interregionale
- years: 1986
Statistical Insights
- Tasso di vittorie (aggregato storico, principali competizioni): Unknown [fonti con dati non omogenei; ultimo controllo 2025-08-23]
- Gol segnati/subiti per gara (media storica): Unknown [ultimo controllo 2025-08-23]
- Miglior piazzamento in Serie A: 5º posto (2001–02)
- Peggior piazzamento in Serie A: 20º (2018–19)
- Partecipazioni in Serie A: 17 stagioni complessive
- Europa: preliminari di Champions League (2006–07); Coppa UEFA/Europa League in 2 edizioni
- Streak migliori/peggiori (vittorie/sconfitte consecutive): Unknown [richiede dataset gara-per-gara consolidato; ultimo controllo 2025-08-23]
Key Players
- Sergio Pellissier (ATT): simbolo assoluto; recordman di presenze e miglior marcatore della storia del club (139 reti complessive), icona di leadership e gol pesanti.
- Stefano Sorrentino (POR): guardiano del Bentegodi per oltre un decennio; decine di clean sheet e carisma, decisivo nelle salvezze in Serie A.
- Eugenio Corini (CEN): regista e capitano del “primo” Chievo di A; qualità sui piazzati e letture tattiche, uomo-chiave nel 2001–02.
- Lorenzo D’Anna (DC): capitano storico della scalata; guida della linea difensiva, senso della posizione e attaccamento alla maglia.
- Luciano Siqueira de Oliveira, già “Eriberto” (EST): esterno a tutta fascia, strappi e cross; presenza longeva e identitaria sulla corsia destra.
Projection
Il club, nella sua forma originaria, non è attualmente attivo nei campionati professionistici. Scenario di medio periodo: il marchio Chievo potrebbe rivivere attraverso operazioni di rilancio societario o acquisizione dei diritti da parte di progetti locali (oggi il testimone sportivo è culturalmente associato alla Clivense, entità distinta). Probabilità in chiave betting: ritorno del brand “Chievo” nel calcio professionistico: 10–15%; permanenza del ruolo identitario in progetti successori (es. Clivense) senza ripresa del marchio: 65–75%; assenza di un ritorno strutturato: 10–20%. Le percentuali sono stime qualitative basate su precedenti di ‘phoenix clubs’ in Italia e in Europa e sulla forza del brand locale.
Trivia
• I “Mussi Volanti”: il soprannome più iconico nasce da uno sfottò dei tifosi dell’Hellas Verona (“Vi vedremo in Serie A quando voleranno gli asini”). Nel 2001 i gialloblù arrivano davvero in A e abbracciano l’epiteto: autoironia, identità e orgoglio popolare. Poche immagini raccontano meglio la poetica del Chievo.
• La favola del 2001–02: neopromossa, la squadra di Delneri sorprende tutta la Serie A. Baricentro medio-basso, esterni rapidi, verticalità costante e palle inattive chirurgiche: il Chievo guida la classifica per settimane, chiude 5º e si qualifica in Europa. La struttura tattica, con due esterni “puri” e catene laterali oliate, diventa un modello di riferimento per molte provinciali italiane.
• Champions, sì grazie: nell’estate 2006, a seguito degli stravolgimenti di Calciopoli, il Chievo viene ammesso ai preliminari di Champions League. È il paradosso più bello del calcio italiano di inizio anni Duemila: un quartiere di poche migliaia di abitanti affacciato sul massimo palcoscenico continentale. L’avventura si interrompe subito ai preliminari, ma l’istantanea resta storica.
• Pellissier, capitolo a parte: bandiera, bomber e coscienza del club. Tra le pagine indimenticabili, la tripletta allo Juventus Stadium in un 3-3 memorabile del 2009, simbolo dell’indole combattiva del capitano. Oltre ai gol, spiccano leadership e senso di appartenenza: l’ultimo baluardo di una narrativa costruita su fedeltà e lavoro.
• Il caso “Eriberto/Luciano”: il funambolico esterno brasiliano fu al centro di una vicenda d’identità (nome e data di nascita) emersa nei primi anni Duemila. Una squalifica e poi il rientro, con il nome reale Luciano Siqueira de Oliveira. Da ‘caso’ mediatico a uomo-squadra, per longevità e utilità tattica.
• Derby della Scala: condividendo il Bentegodi con l’Hellas, la stracittadina veronese ha scritto pagine di tifo incandescenti. Pur con bacini diversi, il Chievo ha spesso punzecchiato i “cugini” con organizzazione e risultati, alimentando una rivalità cittadina unica in Italia per contesto e narrazione.
• Un modello di sostenibilità: scouting nelle serie minori, ingaggi sostenibili, giocatori motivati e rivendibili. La politica dei contratti e la cura dei dettagli (staff, dati, palle inattive) hanno reso il Chievo un ‘case study’ accademico su efficienza e overperformance. Nei miglior anni il “valore aggiunto” tattico colmava gap economici significativi rispetto ai competitor.
• Le europee dei gialloblù: oltre alla parentesi Champions, il Chievo ha assaggiato la Coppa UEFA in due occasioni. Esperienze brevi ma intense, nelle quali la squadra ha portato in Europa lo stile del calcio “di provincia” italiano: compattezza, densità centrale, transizioni e piazzati.
• Paluani e la cultura di club: poche sponsorizzazioni sono diventate sinonimo di identità come quella tra Chievo e Paluani. Marchio sulle maglie, radici veronesi condivise, una visione: crescere senza perdere il senso di comunità. Negli anni il binomio ha comunicato un’idea precisa di calcio: sobrio, concreto, riconoscibile.
• Fine e nuovo inizio: la chiusura del 2021, dolorosa per i tifosi, è figlia di criticità amministrative. La reazione del territorio, però, racconta molto del lascito culturale: Sergio Pellissier si fa promotore di un progetto nuovo (FC Clivense), pur giuridicamente distinto. L’eco del Chievo continua a vivere nelle storie, nei racconti, nelle maglie custodite dai tifosi e nel lessico del calcio italiano.
• Il cavaliere nello stemma: il logo con Cangrande della Scala a cavallo, in giallo e blu (colori cittadini), collega idealmente il quartiere alla storia medievale di Verona. Un’identità visiva forte, che ha contribuito a rendere il club riconoscibile anche fuori dai confini nazionali.
• Piccolo quartiere, grande Serie A: Chievo è una frazione di Verona con poche migliaia di abitanti. È probabilmente la comunità più piccola ad aver sostenuto un club stabilmente in Serie A per così tanti anni. Un’anomalia felice, studiata e citata in tutto il mondo come emblema del ‘gioco bello’ che premia idee e coesione.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 19 | 19 | 38 | |||
| Vinte | 11 | 5 | 16 | |||
| Pareggi | 3 | 6 | 9 | |||
| Sconfitte | 5 | 8 | 13 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.7 | 32 | 0.9 | 17 | 1.3 | 49 |
| Goal concessi | 1 | 19 | 0.9 | 18 | 1 | 37 |
| Cartellini gialli | 0 | 0 | 0 | |||
| Cartellini rossi | 0 | 0 | 0 | |||
| Reti inviolate | 0.4 | 7 | 0.4 | 7 | 0.4 | 14 |
| Calci d'angolo | 0 | 0 | 0 | |||
| Falli | 0 | 0 | 0 | |||
| Fuori gioco | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri in porta | 0 | 0 | 0 | |||