Hertha BSC
Official Info
- Official Website: https://www.herthabsc.com/
- League Website: https://www.bundesliga.com/de/2bundesliga/
- Twitter: https://twitter.com/HerthaBSC
- Facebook: https://www.facebook.com/HerthaBSC
- Instagram: https://www.instagram.com/herthabsc/
- YouTube: https://www.youtube.com/user/HerthaBSCberlin
Quick Facts
- Founded: 25 luglio 1892
- City: Berlino
- Country: Germania
- Founder: Fritz Lindner, Willi Lorenz, Max Lindow, Otto Lindow
- Milestones: - 1892: fondazione come BFC Hertha 92; - 1920: fusione con Berliner SC, nasce Hertha Berliner Sport-Club (Hertha BSC); - 1926–1931: sei finali nazionali consecutive, titoli nel 1930 e 1931; - 1936: trasferimento all’Olympiastadion per i Giochi; - 1963: membro fondatore della Bundesliga; - 1965: revoca licenza per irregolarità, retrocessione; - 1968: ritorno in Bundesliga; - 1978–79: semifinale Coppa UEFA; - 1999–2000: fase a gironi di Champions League; - 2001–2002: due DFL-Ligapokal; - 2012 e 2013: altalena A/B con titoli in 2. Bundesliga; - 2019–2022: progetto “Big City Club” con ingresso investitore e turbolenze tecniche; - 2023: retrocessione in 2. Bundesliga.
History
L’Hertha Berliner Sport-Club, la “Alte Dame” del calcio tedesco, è uno dei nomi più identitari del pallone berlinese. Nasce il 25 luglio 1892 come BFC Hertha 92, battezzata dal nome di un battello a vapore – Hertha – la cui livrea blu e bianca ispirò i colori sociali. Alla base del progetto quattro giovani berlinesi: Fritz Lindner, Willi Lorenz e i fratelli Max e Otto Lindow. Nel 1920 arriva la svolta: la fusione con il Berliner Sport-Club dà vita a Hertha BSC, combinando infrastruttura e talento e proiettando il club nell’élite nazionale.
Tra il 1926 e il 1931 l’Hertha scrive una pagina unica: sei finali nazionali consecutive, con i trionfi del 1930 e del 1931. In quell’epoca i berlinesi incarnano un calcio moderno, tecnico e organizzato, capace di imporre un’identità precisa in un panorama tedesco allora dominato dai poli regionali. Il legame con la città si rinsalda nel 1936 con l’Olympiastadion, impianto olimpico che diventerà casa e simbolo, oggi riconoscibile anche per la pista d’atletica blu in armonia con i colori del club.
Dopo la guerra, come molte società tedesche, l’Hertha riparte tra scioglimenti e rifondazioni, fino a riassumere il nome storico a fine anni Quaranta. Nel 1963 è tra i membri fondatori della Bundesliga, ma nel 1965 subisce la revoca della licenza per irregolarità amministrative legate all’ingaggio dei calciatori in una Berlino divisa. Il rientro in massima serie avviene nel 1968: gli anni Settanta regalano solidità, piazzamenti alti, una semifinale di Coppa UEFA nel 1978–79, mentre in patria i biancoblu sfiorano anche il DFB-Pokal.
Il rapporto con l’Europa torna forte tra fine anni Novanta e primi Duemila: nel 1999–2000 arriva la fase a gironi di Champions League, con serate di alto profilo all’Olympiastadion. In bacheca si aggiungono due DFL-Ligapokal (2001 e 2002). L’Hertha vive poi stagioni a fasi alterne, con saliscendi tra Bundesliga e 2. Bundesliga, ma anche con cicli virtuosi: dal 2013 in avanti, sotto la guida tecnica in più riprese di Pál Dárdai, costruisce identità, valorizza il vivaio e frequenta l’Europa League.
Nel 2019 parte l’ambizioso progetto del cosiddetto “Big City Club”, con l’ingresso di un grande investitore. Segue un triennio turbolento, tra cambi tecnici (anche il breve interregno di Jürgen Klinsmann) e un salvataggio rocambolesco nello spareggio 2022 contro l’Amburgo. Dopo una stagione difficile, arriva la retrocessione del 2023 e la ripartenza in 2. Bundesliga, puntando su talenti interni, su un Olympiastadion spesso ben frequentato e su una tifoseria – l’Ostkurve – tra le più calde di Germania.
Oggi l’Hertha BSC resta una società di grande richiamo: storia profonda, base tifosi internazionale alimentata dal fascino di Berlino, capacità di formare e valorizzare profili giovani. L’obiettivo sportivo è tornare stabilmente in massima serie con un progetto sostenibile, mantenendo il ruolo di ambasciatrice calcistica della capitale tedesca.
Honours
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- title: Campionato tedesco (pre‑Bundesliga)
- years: 1930, 1931
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- title: DFL-Ligapokal
- years: 2001, 2002
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- title: 2. Bundesliga
- years: 1990, 2011, 2013
Statistical Insights
Profilo storico: club spesso sopra il 40% di win rate nelle stagioni migliori in Bundesliga e tra le migliori attaccanti della 2. Bundesliga recente. Tendenza: fattore campo rilevante all’Olympiastadion (spettacolo e gol), con fasi di gioco diretto e forte utilizzo degli esterni. Periodo recente in 2. Bundesliga: attacco produttivo trainato da un centravanti di riferimento e un’ala/trequartista molto creativa, ma con fase difensiva talvolta discontinua. Picchi storici: serie utile prolungata negli anni Settanta con Hertha stabilmente in alta classifica; flessioni pronunciate nelle annate di retrocessione. Dato qualitativo: capacità di generare xG in transizione e su palla inattiva, mentre la protezione dell’area e la gestione dei finali sono aree di miglioramento.
Key Players
Fabian Reese (ALA/SS): esterno totale, progressioni e rifinitura; doppia cifra combinata gol+assist nella recente 2. Bundesliga. Haris Tabaković (ATT): riferimento fisico e d’area; capocannoniere del club con oltre 20 gol nell’ultima annata cadetta. Marc Oliver Kempf (DC): leader difensivo, dominio aereo e sui duelli, pericoloso sulle palle inattive. Márton Dárdai (DC/MD): costruzione dal basso, letture e verticalità; prodotto del vivaio. Jonjoe Kenny (TD): spinta, cross e volume atletico sulla corsia destra.
Projection
Outlook analitico: progetto tecnico orientato alla risalita, con base offensiva già da vertice e necessità di alzare l’asticella nella protezione dell’area. Probabilità implicite stile betting (range): Promozione diretta 22–28%, Playoff 18–24%, Centro classifica 38–45%, Rischio lotta salvezza 10–14%. Driver chiave: continuità realizzativa del 9, salute della linea difensiva, impatto delle palle inattive, tenuta mentale nei finali. Con un mercato equilibrato e rendimento casalingo sopra media, l’Hertha ha profilo da contender.
Trivia
• La “Alte Dame”. Il soprannome, condiviso curiosamente con la Juventus, nasce dall’affetto dei tifosi per una società tra le più antiche del paese: l’Hertha compie le sue prime mosse nel XIX secolo e attraversa tutte le grandi epoche del calcio tedesco.
• Il battello che diede il nome. Hertha era un battello a vapore visto dai giovani fondatori durante una gita sul fiume; la combinazione blu‑bianco della livrea divenne l’ispirazione diretta per colori e bandiere del club. Una storia “marittima” nel cuore di Berlino.
• Sei finali di fila. Tra 1926 e 1931 i biancoblu centrano un record unico: sei finali nazionali consecutive, vincendo le ultime due. Un dominio berlinese raro in un’epoca in cui prevalevano le potenze regionali.
• Olympiastadion, tempio e icona. Costruito per i Giochi del 1936 e rinnovato profondamente nel 2004, lo stadio è tra i più riconoscibili d’Europa. La pista d’atletica blu è un marchio di fabbrica, la capienza sfiora le 75 mila unità e ogni maggio ospita la finale di DFB‑Pokal, regalando al pubblico berlinese una festa nazionale.
• Derby di Berlino. La rivalità con l’Union Berlin è diventata simbolo sportivo della riunificazione: storie, quartieri, culture diverse. Le notti di derby hanno riacceso l’Olympiastadion e dato al calcio tedesco uno spettacolo cittadino dal forte impatto emotivo.
• L’anomalia del 1965. In un contesto geopolitico delicato, la licenza dell’Hertha viene revocata per irregolarità legate agli stipendi, episodio che cambiò la fisionomia della Bundesliga (venne ripescata la Tasmania Berlin, protagonista poi della peggior stagione nella storia del massimo campionato).
• Europei d’autore. Dalla semifinale di Coppa UEFA 1978–79 fino al cammino in Champions 1999–2000, l’Hertha ha regalato serate europee memorabili: gare con Milan e Chelsea e l’onda lunga di un Olimpico spesso esaurito.
• Vivaio berlinese. Dalla cantera sono passati profili che hanno fatto carriera internazionale: i fratelli Boateng sono cresciuti a Berlino, come altri talenti poi diventati nazionali. Il club ha storicamente dato spazio ai giovani, anche per vocazione cittadina e bacino demografico.
• Il progetto “Big City Club”. Nel 2019 arriva un investimento massiccio che punta a cambiare dimensione al club: comunicazione ambiziosa, colpi sul mercato, ma anche turbolenze (il breve mandato di Jürgen Klinsmann, cambi tecnici in serie). Il bilancio sportivo è altalenante e culmina nel playout salvifico del 2022 e nella retrocessione del 2023, poi la ripartenza.
• L’Ostkurve. La curva est dell’Olympiastadion è cuore pulsante del tifo: coreografie, cori, una cultura ultras che si è mantenuta fortemente identitaria, con attenzione alla dimensione sociale e al sostegno costante anche nei momenti difficili.
• Identità tattica. L’Hertha ha alternato scuole calcistiche diverse: periodi di blocco basso e ripartenze, fasi di 4‑2‑3‑1 e 4‑3‑3 con ampiezza sulle fasce, punte fisiche e tanta ricerca del cross. La produzione da piazzati è tradizionalmente un’arma; la gestione dei finali e della transizione difensiva è un’area critica ricorrente.
• Mercato e record. Tra i trasferimenti più pesanti, l’acquisto di Lucas Tousart a cifre record per il club e la successiva plusvalenza su profili offensivi esplosi a Berlino. L’Hertha ha spesso identificato e rilanciato talenti da campionati esteri o dal vivaio, monetizzandoli al momento opportuno.
• Ambizione e città. Essere la squadra della capitale è un vantaggio e una responsabilità: platea internazionale, attrattività per sponsor e giocatori, ma anche pressione. L’Hertha prova a coniugare sostenibilità e competitività, con l’obiettivo di un ritorno stabile in Bundesliga e di rinnovare il legame con i tifosi di Berlino e del mondo.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 17 | 17 | 34 | |||
| Vinte | 4 | 8 | 12 | |||
| Pareggi | 5 | 3 | 8 | |||
| Sconfitte | 8 | 6 | 14 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.2 | 20 | 1.7 | 29 | 1.4 | 49 |
| Goal concessi | 1.4 | 24 | 1.6 | 27 | 1.5 | 51 |
| Cartellini gialli | 2.5 | 43 | 2.4 | 40 | 2.4 | 83 |
| Cartellini rossi | 0 | 0.1 | 2 | 0.1 | 2 | |
| Reti inviolate | 0.2 | 3 | 0.2 | 3 | 0.2 | 6 |
| Calci d'angolo | 6.2 | 105 | 6 | 102 | 6.1 | 207 |
| Falli | 13.5 | 229 | 12.5 | 212 | 13 | 441 |
| Fuori gioco | 2.4 | 41 | 2 | 34 | 2.2 | 75 |
| Tiri | 13.1 | 222 | 13.9 | 236 | 13.5 | 458 |
| Tiri in porta | 4.2 | 72 | 5.2 | 88 | 4.7 | 160 |