Taranto

Official Info

• League Website: https://www.lega-pro.com

Quick Facts

• Founded: 1927
• City: Taranto
• Country: Italia
• Founder: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23)
• Milestones: - 1927: nascita del club cittadino che eredita il calcio tarantino degli anni precedenti
  - Anni 1960–1970: più promozioni in Serie B, con annate di grande seguito e stadio spesso gremito
  - 1978: il club intitola lo stadio a Erasmo Iacovone, attaccante simbolo scomparso tragicamente
  - 1993, 2004, 2012: crisi societarie e rifondazioni con ripartenze dai dilettanti
  - Anni recenti: stabilizzazione in Serie C (Lega Pro) e ritorno a programmi di crescita sostenibile

History

Il Taranto Football Club 1927 è il punto di riferimento calcistico della città di Taranto, nel cuore della Puglia ionica. Le sue radici affondano nel 1927, quando il calcio cittadino si struttura in un club unico e ambizioso, destinato a diventare simbolo di identità e appartenenza per generazioni di tifosi rossoblù. La storia del Taranto è un’altalena di passioni forti, ascesa sportiva, crisi economiche e ripartenze, un romanzo popolare che racconta molto del calcio italiano di provincia.

Gli anni d’oro coincidono con i cicli in Serie B fra anni Sessanta e Settanta: stagioni di grande calore, trasferte epiche e un radicamento sociale impressionante. In quel periodo lo stadio cittadino — oggi intitolato a Erasmo Iacovone — diventa un catino ribollente, la Curva Nord si riconosce nei colori rossoblù e Taranto si misura con piazze storiche del pallone. La tragedia del 1978, con la scomparsa di Iacovone, attaccante amatissimo e simbolo di trascinante generosità, segna in profondità la coscienza collettiva: lo stadio prende il suo nome, a memoria di un talento spezzato e di un legame indissolubile tra squadra e città.

Il club non ha mai raggiunto la Serie A, ma ha spesso rivestito il ruolo di protagonista nelle categorie intermedie, costruendo un’identità tattica concreta e combattiva. Le linee guida: difese organizzate, intensità, compattezza — qualità tipiche delle squadre del Sud capaci di esaltarsi al cospetto delle grandi favorite. Non sono mancate, però, le traversie: fra anni Novanta e Duemila, scosse finanziarie e passaggi societari hanno determinato esclusioni e rifondazioni (note le ripartenze dalla Serie D), senza riuscire a spezzare l’asse tra squadra, città e tifoseria.

Negli ultimi anni il Taranto si è riassestato in Serie C, beneficiando di una tifoseria passionale e di un territorio con forte potenziale. La politica sportiva si è orientata verso un equilibrio tra solidità difensiva, valorizzazione di profili futuribili e pragmatismo gestionale, con attenzione alla sostenibilità economica e alla cura del settore giovanile. Sul piano tecnico, la filosofia recente privilegia blocchi corti, densità centrale e sfruttamento delle transizioni, spesso con un centravanti di lavoro e catene laterali pronte a spingere.

Il contesto territoriale fa il resto: Taranto è una città di mare, di acciaio e di calcio. La rivalità regionale con le pugliesi — su tutte Bari, Lecce, Foggia e Brindisi — tiene alta la temperatura di un campionato in cui i dettagli fanno la differenza. Obiettivo dichiarato: consolidarsi come forza stabilmente competitiva in C, giocarsi con regolarità i playoff e cogliere l’attimo quando la stagione imbocca la curva giusta. La storia del Taranto, in definitiva, è quella di un club che cade e si rialza, alimentato da una comunità che non molla mai: una “piazza” vera, che parla la lingua del lavoro e del sacrificio e pretende dalla squadra lo stesso spirito fino all’ultimo minuto.

Honours

• • title: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23)
  • years:

Statistical Insights

Dati quantitativi completi (win rate, gol fatti/subiti per gara, strisce migliori/peggiori) non disponibili con affidabilità sufficiente. Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23).

Key Players

Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23). Rosa, top performer e linee statistiche individuali non verificabili entro la soglia freschezza dati.

Projection

Senza dataset aggiornati entro la soglia di 30 giorni, proponiamo solo una valutazione qualitativa: Taranto profilo solido da media‑alta classifica in Serie C, con impostazione tattica pragmatica, forte nella fase senza palla e con buona pericolosità sulle palle inattive. In ottica betting, stime conservative e indicative (non operative): mantenimento categoria 75–85%, accesso playoff 35–50%, promozione tramite playoff 8–15%. Variabili chiave: stabilità societaria, tenuta difensiva nel girone di ritorno, contributo realizzativo del centravanti e resa delle rotazioni. Nota: queste percentuali non sostituiscono quote ufficiali e non sono basate su feed aggiornati al giorno.

Trivia

• Il nome dello stadio, Erasmo Iacovone, è un’icona a Taranto. Iacovone, attaccante generoso e carismatico, morì in un incidente stradale a fine anni Settanta: la città lo trasformò in simbolo di passione e appartenenza. Ricordarlo non è solo un rito, è il codice identitario della curva.

• La tifoseria rossoblù è tra le più calde del Sud. La Curva Nord ha costruito negli anni una reputazione di tifo continuo e coreografie artigianali, con un lessico fatto di striscioni, tamburi e cori che fanno vibrare lo Iacovone. Il pubblico di Taranto ha un rapporto viscerale con la squadra: esige intensità, non perdona cali di attenzione e sa riconoscere lo sforzo anche quando il risultato non arriva.

• Il “Derby di Puglia” non è solo una partita. Che si tratti di Bari, Lecce, Foggia o Brindisi, la partita contro le corregionali è sempre una prova di maturità. Le trasferte in Puglia mescolano folklore e tattica: la gestione emotiva conta quanto il piano gara.

• Taranto è una città industriale, di mare e di porto: lo spirito operaio s’infila negli spalti. Nel gergo dei tifosi, “sudore e sacrificio” non sono slogan, ma criteri con cui misurare le prestazioni. Un tackle ben riuscito può incendiare la curva quanto un gol al 90’.

• La storia del club è segnata da rifondazioni e ripartenze. Eppure il Taranto ha sempre conservato una base di pubblico fedele e rumorosa. La resilienza è diventata una cifra tecnica: allenatori e giocatori che sanno interpretare la sofferenza della gara sono spesso i più amati.

• Nel percorso recente, il club ha riscoperto la centralità delle palle inattive. Calci d’angolo e punizioni laterali sono spesso stati il grimaldello per sbloccare gare bloccate. La fase difensiva, per tradizione, è terreno di battaglia: marcature aggressive, densità, letture sulle seconde palle.

• Il colore rossoblù lega il Taranto a una tradizione italiana importante (Bologna, Cosenza, Genoa, ecc.): cromie che rimandano a identità di lotta e storia popolare. L’iconografia del delfino e del mare Ionio contribuisce a un’immagine immediatamente riconoscibile.

• Lo Iacovone è storicamente un fortino. Anche quando la rosa non è di primissima fascia, l’effetto stadio e il vento del mare possono cambiare l’inerzia delle partite, soprattutto contro avversari giovani o poco abituati a contesti “caldi”.

• In epoca recente, l’analisi dati ha iniziato a farsi strada. Senza strumenti di big data come in Serie A, ma con un’attenzione maggiore a xG, tiri concessi in area e recuperi offensivi: metriche che si sposano con l’identità del club e aiutano a costruire partite “a pochi gol”.

• Non pochi calciatori arrivati a Taranto in cerca di rilancio hanno ritrovato minuti, fiducia e un pubblico capace di adottarli. È una caratteristica “di piazza”: se capisci lo spirito, Taranto ti restituisce energia, trasformando i comprimari in protagonisti a colpi di prestazioni sostanza.

• La memoria collettiva conserva match iconici: vittorie sporche in notturna, salvezze agguantate con i denti, esodi in massa al seguito della squadra. Nel racconto dei tifosi, ogni stagione lascia un episodio da tramandare. È il calcio italiano nella sua forma più pura: identità, sofferenza, gioia, appartenenza.