Rep. Of Ireland

Città
Dublino
Nazione
Sito Web
Fondata
1921
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1921 (FAI); prima gara internazionale: 28-05-1924
  • City: Dublino
  • Country: Irlanda
  • Founder: Football Association of Ireland (FAI), nata dalla scissione con l’Irish Football Association di Belfast
  • Milestones: - 1921: nasce la FAI a Dublino. - 1924: debutto internazionale all’Olimpiade di Parigi (come Irish Free State), vittoria 1-0 con la Bulgaria. - 1937–1953: evoluzione del nome da Éire a Republic of Ireland; nel 1953 FIFA risolve la doppia selezione con l’IFA. - 1949: storica vittoria 2-0 sull’Inghilterra a Goodison Park, prima nazionale straniera a battere l’Inghilterra in casa. - 1986–1996: era Jack Charlton, qualificazioni a Euro ’88 e ai Mondiali ’90 e ’94; quarti a Italia ’90. - 2002: ottavi di finale ai Mondiali in Corea/Giappone. - 2010: apertura dell’Aviva Stadium (ex Lansdowne Road). - 2016: ottavi agli Europei in Francia, con vittoria memorabile sull’Italia nella fase a gironi. - 2024: Heimir Hallgrímsson nominato CT.

History

La nazionale di calcio della Repubblica d’Irlanda nasce nel solco di una storia calcistica unica, intrecciata con l’evoluzione politica dell’isola. Nel 1921 la Football Association of Ireland (FAI) si costituisce a Dublino separandosi dall’Irish Football Association (IFA) di Belfast. Tre anni più tardi, nel 1924, la selezione dell’Irish Free State esordisce ufficialmente ai Giochi Olimpici di Parigi, superando la Bulgaria 1-0 grazie al gol di Paddy Duncan. Seguiranno anni di consolidamento, con una progressiva definizione identitaria: nel 1937 lo Stato assume il nome di Éire e, dopo decenni in cui FAI e IFA convocavano talvolta gli stessi calciatori per rappresentare due squadre distinte, nel 1953 la FIFA stabilisce in maniera definitiva la nomenclatura e i confini di eleggibilità, fissando la denominazione internazionale in Republic of Ireland.
Il 21 settembre 1949 gli irlandesi firmano un’impresa che fa epoca: 2-0 all’Inghilterra a Goodison Park, prima nazionale straniera capace di battere gli inglesi sul loro terreno. Ma è con l’arrivo di Jack Charlton, nel 1986, che l’Irlanda compie il salto nella modernità calcistica. Il suo mantra – pressing alto, verticalità rapida, “put ’em under pressure” – forgia una squadra organizzata e indomita che scrive pagine memorabili: Euro 1988 in Germania Ovest (con vittoria sull’Inghilterra), i Mondiali 1990 in Italia con l’incredibile cavalcata fino ai quarti (la lotteria dei rigori contro la Romania e la sfida a Roma contro l’Italia di Schillaci), e USA ’94 con il clamoroso 1-0 all’Italia al Giants Stadium firmato Ray Houghton. Dopo un decennio d’oro, la generazione di inizio 2000 riporta l’Irlanda in Coppa del Mondo nel 2002: la squadra di Mick McCarthy esce agli ottavi contro la Spagna ai rigori, al termine di un torneo segnato dal celebre caso Saipan e dalla separazione dolorosa con Roy Keane.
Gli anni successivi alternano buone qualificazioni a cicli di ricostruzione. L’Aviva Stadium – sorto sulle ceneri dello storico Lansdowne Road e inaugurato nel 2010 – diventa la nuova casa della “Green Army”. Nel 2011 i Boys in Green conquistano la Nations Cup (Carling Nations Cup) superando le rivali britanniche e celtiche. A Euro 2016 tornano agli ottavi, trascinati da un blocco generoso e da un tifo che fa scuola per calore e fair play.
Nel corso del tempo l’Irlanda fornisce al calcio europeo talenti identitari: da Liam Brady a Paul McGrath, da John Giles a Robbie Keane – bomber e primatista di presenze – fino alla generazione più recente, con portieri moderni, difensori fisici e attaccanti verticali. Sul piano istituzionale la FAI modernizza strutture, scouting ed élite youth pathway, puntando su un’identità tecnica più propositiva senza perdere le virtù cardinali: intensità, coraggio, compattezza di reparto. La nomina di Heimir Hallgrímsson, tecnico con esperienza internazionale, risponde a questa visione: solidità tattica, cura dei dettagli e valorizzazione dei giovani. Una nazionale con respiro globale, seguita da una diaspora appassionata e capace di riempire stadi in tutta Europa.

Honours

    • title: Nations Cup (Carling Nations Cup)
    • years: 2011

Statistical Insights

Unknown (ultimo tentativo di verifica: 2025-08-23). Nota: in attesa di consolidare win rate storico/quinquennale, medie gol segnati/subiti e strisce migliori/peggiori da fonti prioritarie.

Key Players

- Evan Ferguson (Centravanti): profilo fisico e attacco della profondità, finalizzazione rapida; riferimento per la transizione offensiva.
- Chiedozie Ogbene (Ala/destra): strappi, campo aperto e pressing; crea superiorità e falli guadagnati nelle mezze corsie.
- Nathan Collins (Difensore centrale): duelli aerei, letture preventive, costruzione pulita sul centro-destra.
- Josh Cullen (Centrocampista): metronomo a due tocchi, coperture intelligenti, primo passaggio verticale.
- Caoimhín Kelleher (Portiere): reattività tra i pali, gioco coi piedi, gestione dell’uscita alta in area piccola.

Projection

Outlook tecnico in chiave DirettaSport24: struttura difensiva competitiva, palleggio più ambizioso e ricerca della transizione corta. Il fattore chiave sarà l’efficienza in area avversaria: conversione occasioni e qualità dell’ultimo passaggio. In termini di probabilità implicite (mercato-equivalenti): qualificazione al prossimo grande torneo 35–45%; accesso tramite playoff 20–30%; vittoria del gruppo di qualificazione 10–15%. Margini di crescita: palle inattive offensive (+XG da sviluppare) e gestione dei picchi di pressione contro le big. Con una linea arretrata stabile e uno scorer affidabile, l’Irlanda resta una mina vagante capace di strappare punti pesanti lontano da Dublino.

Trivia

• Primo colpo storico sul suolo inglese: il 21 settembre 1949 la Repubblica d’Irlanda vince 2-0 a Goodison Park contro l’Inghilterra, diventando la prima nazionale straniera a battere i Tre Leoni in casa. Un risultato che contribuì a proiettare il calcio irlandese sulla ribalta internazionale.
• L’epopea di Italia ’90 ha cambiato la percezione del calcio in Irlanda: il rigore parato da Packie Bonner a Daniel Timofte e il penalty decisivo di David O’Leary contro la Romania sono entrati nell’iconografia nazionale. Quella cavalcata fino ai quarti, vissuta dietro la guida di Jack Charlton, fu accompagnata da una colonna sonora non ufficiale – “Put ’Em Under Pressure” – che sintetizzava l’ideale tattico del CT: pressione alta, gioco diretto, seconde palle.
• USA ’94 e il gol di Ray Houghton all’Italia: una mezzaluna al minuto 11 al Giants Stadium, immersa in un mare verde. Quel successo, oltre il valore sportivo, testimoniò la forza della diaspora irlandese, capace di trasformare uno stadio americano in una casa lontana da casa.
• Saipan 2002: l’episodio più controverso della storia recente. Alla vigilia del Mondiale, Roy Keane lascia il ritiro per profonde divergenze con lo staff tecnico di Mick McCarthy su metodi, preparazione e ambizioni. La squadra andrà comunque agli ottavi, piegandosi solo ai rigori con la Spagna dopo una partita di grande orgoglio.
• Doppia chiamata e identità: per decenni FAI e IFA convocarono calciatori della stessa isola. Solo nel 1953 la FIFA tronca l’ambiguità: nascono sul piano internazionale due identità nette – Republic of Ireland e Northern Ireland – con regole di eleggibilità progressivamente affinate anche alla luce dell’Accordo del Venerdì Santo e delle normative FIFA/UEFA.
• Robbie Keane, simbolo assoluto: con 146 presenze e 68 reti (recordman in entrambe le categorie), ha tenuto viva la fiamma del gol in un’epoca di ricambi complessa. La sua eredità è doppia: capocannoniere e mentore per generazioni future.
• Il tempio di Dublino: l’Aviva Stadium, inaugurato nel 2010, è un gioiello architettonico con vocazione multi-evento. Sulla stessa area di Lansdowne Road, ha raccolto il testimone della storia con infrastrutture moderne, acustica eccellente e un’iconica curva vetrata verso il cielo della capitale.
• Tifo e cultura: la “Green Army” è divenuta sinonimo di fair play e ironia itinerante. Dagli assembramenti canori in Francia a Euro 2016 alle coreografie casalinghe, i tifosi irlandesi hanno spesso ricevuto elogi ufficiali per comportamento e spirito sportivo, un tratto distintivo che va oltre il risultato.
• Maglie e stile: dal verde classico all’arancio secondario, la tradizione cromatica incarna la bandiera nazionale. Negli anni il brand tecnico è cambiato – da Umbro a New Balance, poi Umbro e successivamente Castore – seguendo un percorso di identità visiva sempre più curata, compreso il rebranding federale recente. Per gli appassionati di collezionismo, rimangono icone la maglia di Euro ’88 e quelle di Italia ’90.
• Il DNA tattico: compattezza, duello, ripartenza. Ma l’Irlanda moderna cerca di aggiungere fraseggio e occupazione razionale degli half-spaces. Portieri abili coi piedi, centrali aggressivi, esterni di corsa e un attaccante capace di legare il gioco: il blueprint attuale punta a coniugare le virtù tradizionali con le esigenze di un calcio europeo sempre più posizionale.
• Scouting globale: grazie alla diaspora e ai percorsi giovanili in Inghilterra e Scozia, il bacino talenti è ampio ma competitivo. La FAI ha investito in formazione, metodologie e pathway per non disperdere prospetti nati o cresciuti all’estero, lavorando su doppie nazionalità e integrazione graduale in prima squadra.
• Aneddoti da spogliatoio: Charlton, maestro di pragmatismo, amava semplificare il gioco in principi chiari e ripetibili; Trapattoni, anni dopo, importò rigore tattico e gestione delle fasi; con Martin O’Neill arrivarono notti europee di grande intensità. Oggi l’Irlanda cerca un equilibrio tra identità e innovazione, consapevole che la sua forza è spesso venuta dalla somma delle parti più che da singoli fuoriclasse.
• Il futuro prossimo: il movimento femminile ha trascinato l’entusiasmo generale e l’intera federazione ha accelerato su infrastrutture e formazione. Per la maschile, la prossima sfida è trasformare prestazioni solide in continuità di risultati, massimizzando l’impatto dei giovani attaccanti e delle palle inattive. Come spesso accade coi Boys in Green, quando la notte è più buia, il verde brilla di più.

Statistiche squadra
Casa Fuori casa Tutto
Giocate 3 3 6
Vinte 1 1 2
Pareggi 0 0 0
Sconfitte 2 2 4
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 0.3 1 0.7 2 0.5 3
Goal concessi 1.3 4 2.7 8 2 12
Cartellini gialli 2.7 8 1 3 1.8 11
Cartellini rossi 0 0.3 1 0.2 1
Reti inviolate 0.3 1 0 0.2 1
Calci d'angolo 3.3 10 2.3 7 2.8 17
Falli 12.7 38 10.3 31 11.5 69
Fuori gioco 2.7 8 0 1.3 8
Tiri 9 27 8 24 8.5 51
Tiri in porta 1.7 5 4.3 13 3 18
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