Eintracht Braunschweig
Official Info
- Official Website: https://www.eintracht.com
- League Website: https://www.bundesliga.com/en/2bundesliga
Quick Facts
- Founded: 15 dicembre 1895
- City: Braunschweig (Bassa Sassonia)
- Country: Germania
- Founder: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23)
- Milestones: 1895: fondazione come FC Eintracht Braunschweig; 1963: club fondatore della Bundesliga; 1966–67: campione di Germania; 1973: prima maglia con sponsor (Jägermeister) nella storia tedesca; 1967–68: debutto in Coppa dei Campioni (eliminazione con Juventus al sorteggio); 2012–13: promozione in Bundesliga; 2016–17: spareggio promozione/salvezza contro VfL Wolfsburg; 2010–11: titolo di 3. Liga e ritorno in 2. Bundesliga.
History
L’Eintracht Braunschweig, ufficialmente Braunschweiger TSV Eintracht von 1895 e.V., nasce il 15 dicembre 1895 in una città simbolo della storia tedesca: Braunschweig, cuore della Bassa Sassonia. Fin dalle origini, il club sposa i colori blu e giallo del leone brunswick, emblema araldico cittadino che diventerà la cifra identitaria dei “Löwen”. Nel 1963 l’Eintracht figura tra i sedici club fondatori della nuova Bundesliga unificata: un passaggio epocale che traghetta il calcio tedesco nell’era moderna. Il picco sportivo arriva quattro anni più tardi, nella stagione 1966–67, con un capolavoro tattico firmato dall’allenatore Helmuth Johannsen: un calcio essenziale, organizzato, con baricentro basso e transizioni efficaci. Risultato: titolo nazionale e miglior difesa del campionato, simbolo di un campione pragmatico, quasi “operaio”, che entra nella memoria collettiva ben oltre i confini della Bassa Sassonia.
Negli anni successivi l’Eintracht costruisce una reputazione pionieristica: nel 1973 è il primo club tedesco a scendere in campo con uno sponsor commerciale in evidenza (Jägermeister). In un’epoca in cui la DFB vieta i marchi sulle maglie, il club adotta uno stratagemma creativo modificando lo stemma sociale per includere il cervo del brand, aprendo un contenzioso che, di fatto, anticipa la liberalizzazione delle sponsorizzazioni nel calcio tedesco. L’impronta culturale di quella scelta si percepisce ancora oggi nel modo in cui il club viene raccontato: tradizione e innovazione, coraggio e attaccamento al territorio.
Sul fronte internazionale, il battesimo europeo arriva nella Coppa dei Campioni 1967–68, con una eliminazione amarissima contro la Juventus decisa addirittura al sorteggio dopo una doppia sfida equilibrata: un episodio al limite del romanzesco, figlio di un’epoca in cui la tecnologia non esiste e la sorte può pesare quanto la tattica. Fra anni Settanta e Ottanta l’Eintracht alterna buone annate a stagioni più complicate, ma resta spesso in prima fila per idee e personalità (memorabile l’arrivo di Paul Breitner a fine anni ’70). Il club conosce poi un lungo pendolo tra massima serie, 2. Bundesliga e terzo livello, senza perdere identità e base popolare. Il ritorno in Bundesliga arriva nel 2013, quasi tre decenni dopo l’ultima presenza, a coronamento di una risalita pianificata con pazienza. Anche lo spareggio del 2017 contro il Wolfsburg, perso di misura, racconta di un ambiente caldo e di un derby regionale vissuto con intensità identitaria.
Negli anni recenti l’Eintracht resta una realtà solida della 2. Bundesliga, con puntate verso l’alto e la consueta resilienza nei momenti difficili. Lo stadio di casa, l’Eintracht-Stadion (1923), è uno spazio polifunzionale e un riferimento per la città, condiviso con altri sport d’élite e capace di generare un’atmosfera tipicamente “nord-tedesca”: compatta, vocale, vicina alla squadra. Internazionalmente l’Eintracht Braunschweig non è un brand globale come i colossi della Bundesliga, ma la sua storia – fatta di primati, simboli e scelte coraggiose – lo rende uno dei club tedeschi più riconoscibili per tradizione e unicità.
Honours
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- title: Campionato di Germania (Bundesliga)
- years: 1967
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- title: 2. Bundesliga Nord
- years: 1981
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- title: 3. Liga
- years: 2011
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- title: Regionalliga Nord (terzo livello, era pre‑2008)
- years: 2002
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- title: Niedersachsenpokal (Coppa della Bassa Sassonia)
- years:
Statistical Insights
Indicatori storici e recenti (intervalli consolidati su più fonti):
- Tendenza recente in 2. Bundesliga: win rate nell’intervallo 34–40% nelle ultime annate complete; pareggi 20–25%; sconfitte 35–40%.
- Produzione offensiva: 1,2–1,4 gol segnati a partita; fase difensiva: 1,4–1,6 gol concessi a partita (campionati di 34 giornate).
- Stagione 1966–67 (titolo): miglior difesa della Bundesliga con 27 gol subiti; identità di gioco centrata su solidità e compattezza.
- Strisce degne di nota: lunghi avvii imbattuti in 2. Bundesliga nell’ultimo decennio e serie utili interne che hanno spesso sostenuto la salvezza. Nota: dati puntuali variano per stagione; per analisi stagionali specifiche servono dataset ufficiali aggiornati. Ultimo controllo fonti: 2025-08-23.
Key Players
Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23). Nota: rosa e top performer possono cambiare a ogni finestra di mercato; consultare Transfermarkt/FBref per minuti giocati, non-penalty xG, contributi a gol e defensive actions degli interpreti chiave nelle ultime 34 giornate.
Projection
Profilo competitivo tipico da metà classifica in 2. Bundesliga, con margini di oscillazione legati a stabilità difensiva e conversione delle big chance. Impianto tattico: blocco medio-basso, transizioni rapide sugli esterni e palla inattiva come moltiplicatore di expected goals. Stima probabilistica (implied odds) su un orizzonte tipo di campionato a 34 turni: promozione diretta 8–12% (quota fair 8,3–12,5), playoff promozione 14–18% (quota 5,6–7,1), salvezza tranquilla 40–48% (quota 2,1–2,5), rischio playout/retro gressione 22–30% (quota 3,3–4,5). Driver chiave: continuità dell’XI titolare, salute del centravanti di riferimento, rendimento sui piazzati e differenziale xG± rispetto agli scontri diretti.
Trivia
• Il cervo che ha cambiato il calcio tedesco. Nel 1973 l’Eintracht Braunschweig infrange un tabù: è il primo club in Germania a esibire uno sponsor commerciale sulla maglia (Jägermeister). Poiché i regolamenti vietavano i brand, la società inserisce l’iconico cervo del liquore dentro lo stemma sociale, innescando un braccio di ferro legale con la federazione. Quella mossa, tanto creativa quanto audace, aprì la strada alla normalizzazione delle sponsorship sulle divise e cambiò per sempre l’economia del calcio tedesco. Ancora oggi la vicenda è studiata come case‑history su branding e regolazione sportiva.
• Un titolo “operaio” che ha fatto scuola. Lo scudetto del 1966–67 è uno dei più emblematici della Bundesliga. Guidato da Helmuth Johannsen, l’Eintracht costruì la vittoria sulla difesa: solo 27 reti subite, tempistiche di pressione precise e una compattezza che neutralizzava gli attacchi più blasonati. In un’epoca segnata da grandi club offensivi, i “Löwen” dimostrarono che l’efficienza collettiva può battere il talento individuale. Quel modello ‘pragmatico’ è ancora citato come paradigma di gestione delle risorse.
• La monetina di Torino. Nella Coppa dei Campioni 1967–68 la sfida con la Juventus si decise con un sorteggio dopo 210 minuti di equilibrio. Prima dei rigori, la sorte spesso decideva l’esito: una monetina lanciata dal direttore di gara fece passare i bianconeri. Un episodio che oggi sembra incredibile, ma che racconta bene come il calcio sia cambiato in termini di giustizia sportiva e tecnologia.
• Paul Breitner in gialloblù. A fine anni Settanta uno dei nomi più iconici del calcio tedesco, Paul Breitner, vestì la maglia dell’Eintracht Braunschweig. Un colpo clamoroso per un club non metropolitano, simbolo del carisma che la società sapeva esprimere e della capacità del calcio tedesco dell’epoca di generare traiettorie imprevedibili per i campioni.
• Derby e identità. Le rivalità con Hannover 96 e VfL Wolfsburg sono tra le più sentite della Bassa Sassonia. Partite che vanno oltre la classifica, nutrendosi di storia, territorio e appartenenza. Lo spareggio del 2017 con il Wolfsburg – perso di misura – fu una lunga battaglia tattica e emotiva, con lo stadio trasformato in una coreografia permanente di giallo e blu.
• Il leone di Brunswick. Il simbolo araldico cittadino – il leone – è il cuore dell’identità del club. Dalla bandiera ai cori, tutto richiama le radici storiche del Ducato di Brunswick. Persino la palette cromatica, blu e giallo, ha valenze storiche e culturali, rendendo la maglia dell’Eintracht immediatamente riconoscibile.
• Uno stadio “polifonico”. L’Eintracht‑Stadion, inaugurato nel 1923, ha ospitato nel tempo calcio, atletica e anche grandi eventi di altri sport. Questa vocazione polifunzionale lo rende un vero luogo civico. L’acustica della Nordkurve è parte del vantaggio competitivo casalingo: cori compatti, tifo incessante e una vicinanza al campo che ‘spinge’ la squadra nei momenti di sofferenza.
• Saliscendi ma mai anonimi. Dalla Bundesliga alla 2. Bundesliga fino al terzo livello, l’Eintracht ha vissuto cicli differenti, ma ha sempre mantenuto un filo rosso: una tifoseria fedele, un’identità tecnica riconoscibile e una gestione attenta alle risorse. Anche nelle stagioni più difficili, la capacità di rigenerarsi attraverso il settore giovanile, i prestiti mirati e la valorizzazione di profili sottovalutati è stata una costante.
• Cultura delle palle inattive. Storicamente il club ha tratto molto dalle situazioni da fermo: punizioni dal mezzo spazio, corner tesi sul primo palo e schemi ‘a scalare’ hanno spesso massimizzato il rendimento offensivo in categorie molto equilibrate. Non è un caso che in diverse annate i gialloblù abbiano ecceduto il loro xG open play proprio grazie a corner e calci piazzati.
• Una community, non solo un club. L’Eintracht è profondamente intrecciato con la vita cittadina: progetti sociali, scuole calcio e iniziative con le università locali tengono vivo il rapporto con Braunschweig. L’orgoglio identitario non è folklore: è un asset competitivo che, nel lungo periodo, ha sostenuto il club nei momenti di transizione, quando i budget non permettevano di competere a colpi di mercato.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 18 | 18 | 36 | |||
| Vinte | 6 | 3 | 9 | |||
| Pareggi | 6 | 6 | 12 | |||
| Sconfitte | 6 | 9 | 15 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.3 | 24 | 1 | 18 | 1.2 | 42 |
| Goal concessi | 1.6 | 28 | 2.1 | 38 | 1.8 | 66 |
| Cartellini gialli | 2.2 | 40 | 2.8 | 51 | 2.5 | 91 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0.2 | 3 | 0.1 | 4 |
| Reti inviolate | 0.3 | 6 | 0.2 | 3 | 0.3 | 9 |
| Calci d'angolo | 4.7 | 85 | 4.8 | 86 | 4.8 | 171 |
| Falli | 11.9 | 214 | 11 | 198 | 11.4 | 412 |
| Fuori gioco | 0.7 | 12 | 1.4 | 26 | 1.1 | 38 |
| Tiri | 14.2 | 255 | 10.7 | 192 | 12.4 | 447 |
| Tiri in porta | 4.6 | 82 | 3.7 | 67 | 4.1 | 149 |