Lokomotiv
Official Info
- Official Website: https://www.fclm.ru
- League Website: https://premierliga.ru
- Twitter: https://twitter.com/fclokomotiv
- Facebook: https://www.facebook.com/fclokomotiv
- Instagram: https://www.instagram.com/fclokomotiv
- YouTube: https://www.youtube.com/c/fclokomotiv
Quick Facts
- Founded: 1922 (come squadra delle Ferrovie Mosca–Kazan); riorganizzata come Lokomotiv nel 1936
- City: Mosca
- Country: Russia
- Founder: Sezione sportiva delle Ferrovie Mosca–Kazan (VSS Lokomotiv) – fondazione collettiva
- Milestones: 1922: nascita come squadra ferroviaria di Mosca; 1936: adozione del nome Lokomotiv e primo titolo di Coppa dell’URSS; 1957: seconda Coppa dell’URSS; 1970s–1980s: alternanza tra massima serie e seconda divisione sovietica; 1990s: rinascita sotto Jurij Sjomin con due Coppe di Russia e semifinali di Coppa delle Coppe (1997–98, 1998–99); 2002 e 2004: primi due titoli di campione nazionale post‑sovietici; 2002: inaugurazione del nuovo Stadio Lokomotiv (poi RZD Arena); 2017–18: terzo titolo nazionale; 2019 e 2021: ulteriori trofei di Coppa/Supercoppa; consolidamento dell’Academy e del club satellite Kazanka
History
Il Lokomotiv Mosca nasce nel 1922 dall’ambiente delle ferrovie della capitale, allora snodo industriale e logistico centrale dell’URSS. La squadra prende forma nella società sportiva delle Ferrovie Mosca–Kazan e nel 1936 assume la denominazione Lokomotiv, con un’identità visiva e culturale legata alla locomotiva a vapore: colori rosso‑verde, soprannome Parovozy (le ‘locomotive’), forte spirito operaio. Nel medesimo 1936 arriva il primo grande alloro, la Coppa dell’URSS, bissata nel 1957: il Lokomotiv si ritaglia uno spazio nel pantheon calcistico sovietico pur senza riuscire a laurearsi campione nazionale. Gli anni Sessanta‑Ottanta sono di luci e ombre, fra brillanti exploit di coppa, stagioni di consolidamento e periodi in seconda serie.
Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il club si riposiziona nella nuova Premier Liga russa e trova in Jurij Sjomin il suo totem tecnico. Negli anni Novanta Lokomotiv diventa sinonimo di solidità organizzativa e competitività nelle coppe: mette in bacheca le Coppe di Russia 1995–96 e 1996–97, quindi 1999–2000 e 2000–01, e firma due storiche semifinali di Coppa delle Coppe UEFA (1997–98 e 1998–99), rivelando al pubblico continentale una squadra tatticamente matura, intensa, capace di eliminare avversari quotati. Il nuovo stadio di Cherkizovo, inaugurato nel 2002 e oggi noto come RZD Arena, rappresenta il salto infrastrutturale: un impianto moderno, funzionale e iconico per la comunità ferroviaria.
Il primo titolo nazionale arriva nel 2002: un traguardo simbolico per la ‘squadra delle ferrovie’, che concede il bis nel 2004, sempre con Sjomin al timone, e si affaccia con continuità alle competizioni europee, dalla Champions alla Coppa UEFA/Europa League. Dopo un decennio più irregolare, il Lokomotiv ritrova la vetta nel 2017–18: lo scudetto numero tre, cucito grazie a un mix di veterani e talenti (Farfán, Manuel Fernandes, Éder, Anton Miranchuk) e a una struttura di gioco essenziale ed efficace, è sigillato da una corsa caparbia e vittorie pesanti nei momenti‑chiave. Nel frattempo il club arricchisce la bacheca con Supercoppe e soprattutto con una serie impressionante di Coppe di Russia, terreno storicamente fertile per i Parovozy.
La proprietà e il sostegno di Russian Railways (RŽD) hanno garantito nel tempo stabilità economica, investimenti mirati sull’Academy e sul club satellite Kazanka, serbatoio per i giovani. Il settore giovanile ha lanciato profili poi affermatisi anche in nazionale, come i gemelli Miranchuk, e negli ultimi anni ha integrato talenti nazionali di prospettiva. Oggi il Lokomotiv è un marchio calcistico riconoscibile in Europa, forte di identità, tradizione e un palmarès domestico di rango. Non è un ‘superclub’ globale in termini commerciali, ma la sua presenza regolare nelle coppe UEFA, la solidità della base tifosa e l’iconografia unica lo rendono un’istituzione del calcio russo con risonanza internazionale.
Honours
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- title: Campionato Russo (Premier Liga)
- years: 2002, 2004, 2018
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- title: Coppa di Russia
- years: 1996, 1997, 2000, 2001, 2007, 2015, 2017, 2019, 2021
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- title: Supercoppa di Russia
- years: 2003, 2005, 2019
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- title: Coppa dell’URSS
- years: 1936, 1957
Statistical Insights
Nota metodologica: i dati puntuali variano stagione per stagione. Ultimo aggiornamento: 2025-08-23. • Tasso di vittorie (ultime 5 stagioni RPL): Unknown. • Gol segnati per partita (ultime 5 stagioni RPL): Unknown. • Gol concessi per partita (ultime 5 stagioni RPL): Unknown. • Miglior striscia utile in RPL: Unknown. • Peggior striscia senza vittorie in RPL: Unknown. • Tendenza: storicamente più efficiente nelle coppe nazionali, con performance spesso sopra media nelle gare a eliminazione diretta.
Key Players
Profili chiave (ruoli e tratti, con numeriche specifiche soggette a variazione stagionale): • Dmitri Barinov (mediano/capitano): leader emotivo e tattico, alto volume di contrasti e duelli aerei; internazionale russo. • Anton Miranchuk (trequartista/ala): creatività tra le linee, qualità su piazzati, doppia cifra potenziale tra gol+assist in stagione. • Sergej Pinjaev (ala sinistra/destra): velocità e 1v1, uno dei più giovani marcatori nella storia della RPL; arma di transizione. • Artem Dzjuba (centravanti): presenza fisica, sponde e finalizzazione; primatista storico di gol in RPL; riferimento in area. • Il’ja Lantratov (portiere): riflessi e uscita alta; buona percentuale di parate e gestione del gioco dal basso. Nota: linee statistiche dettagliate: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23).
Projection
In ottica betting, il Lokomotiv profila come outsider di lusso: • Top 4 RPL: 35–45% (quota implicita ~2.20–2.85). • Lotta al titolo: 8–12% (quota ~8.3–12.5). • Vittoria Coppa di Russia: 18–25% (quota ~4.0–5.6), competizione storicamente congeniale. Fattori chiave: mix tra veterani e giovani (Miranchuk/Pinjaev), struttura difensiva che quando si compatta riduce gli xGA, e pericolosità su palla inattiva. Rischi: profondità in alcuni ruoli, dipendenza dalle giocate del blocco offensivo e volatilità nei picchi di forma. Con roster al completo e continuità tecnica, il baseline è da zona europea, con upside da trofeo domestico.
Trivia
• Identità ferroviaria unica: il nome, il crest con la locomotiva e il soprannome Parovozy raccontano l’anima operaia del club. La relazione con le ferrovie non è un mero orpello storico: la proprietà moderna fa capo a Russian Railways (RŽD), che ha dato il nome all’impianto (RZD Arena) e alimenta un legame culturale forte con i tifosi e con i lavoratori del settore. Questo imprinting ha plasmato anche la narrativa: squadra ‘di binario’, dura, resistente, che macina chilometri e avversari.
• Il fortino di Cherkizovo: l’attuale RZD Arena, ricostruita e inaugurata nel 2002, sorge nel quartiere di Cherkizovo. Capienza attorno ai 27 mila posti, visuale ottima e atmosfera compatta. L’impianto ha ospitato serate europee di livello, con coreografie della Tribuna B spesso divenute iconiche sui social del club.
• Maestri di Coppa: se la bacheca di campionati vinti è più contenuta rispetto ad alcuni rivali di Mosca, il Lokomotiv ha costruito una reputazione speciale nelle coppe nazionali. La sequenza di successi negli anni Novanta e Duemila lo ha trasformato nella ‘squadra di coppa’ per eccellenza: pragmatismo, gestione dei momenti e qualità sulle palle inattive hanno spesso fatto la differenza nei due tempi da dentro‑o‑fuori.
• Europa e serate memorabili: gli anni della Coppa delle Coppe furono un marchio di fabbrica. Due semifinali consecutive (fine anni Novanta) misero il club sulle mappe UEFA, dimostrando che una squadra russa poteva scalare il tabellone con organizzazione e carattere. Anche in Champions, nei primi Duemila, la squadra ha strappato risultati di prestigio in gironi di ferro, alimentando la reputazione continentale del marchio Lokomotiv.
• L’era Sjomin e la cultura del lavoro: Jurij Sjomin è più di un allenatore nella storia di Loko: è l’architetto di più cicli vincenti, capace di incidere su identità, scouting e gestione del vivaio. La sua figura ha lasciato un’impronta di metodo e disciplina che ancora permea i codici interni del club, dalla prima squadra al settore giovanile.
• 2017–18, lo scudetto del carattere: il terzo titolo arriva con un gruppo dall’equilibrio raro tra leader esperti e giocatori in ascesa. Tra le istantanee rimaste: la firma di Éder nei momenti caldi, le accelerazioni di Farfán, la regìa silenziosa di Denisov e le invenzioni di Miranchuk. Un mix ‘all’italiana’ per intensità e transizioni, con una struttura difensiva che si accende nei big match.
• Academy e Kazanka: l’attenzione al vivaio è stata un filo rosso. Il club satellite Kazanka (militante nelle categorie inferiori) è stato pensato per dare minuti veri ai giovani, riducendo il salto tra Primavera e prima squadra. Da questo ecosistema sono usciti profili capaci di restare nel tempo o di generare plusvalenze, segno di filiera sana.
• Estetica rosso‑verde: la palette del Lokomotiv è tra le più riconoscibili in Europa orientale. Le maglie spesso giocano sul contrasto pieno rosso/verde con dettagli bianchi, mantenendo la locomotiva come simbolo immutabile. Anche il merchandising e le campagne social sfruttano l’iconografia ferroviaria con intelligenza narrativa.
• Derby di Mosca: contro Spartak, CSKA e Dinamo, il Lokomotiv vive da decenni rivalità intense, spesso condizionate da narrazioni identitarie diverse: aristocrazia, milizia, popolare e – nel caso di Loko – industria e lavoro. Sono partite che vanno oltre i tre punti, misurano lo stato di salute emotivo della tifoseria e dettano mood per settimane.
• Record e curiosità individuali: negli ultimi anni la presenza di un ‘nove’ come Artem Dzjuba, primatista storico di gol in RPL, ha dato al Lokomotiv un faro offensivo riconoscibile. Dall’altra parte, l’ascesa di giovani come Sergej Pinjaev – nota precoce del calcio russo – testimonia che la pipeline di talento continua a scorrere.
• Una comunità che viaggia: la fanbase del Lokomotiv si distingue per trasferte organizzate e coreografie tematiche: sciarpe come rotaie, striscioni che richiamano segnali ferroviari, cori cadenzati come il ritmo del treno. È un immaginario potente e coeso, capace di trasformare una partita in un viaggio collettivo.
In sintesi, il Lokomotiv è un unicum: un club che ha fatto della propria origine industriale un elemento di stile e di performance, con un DNA competitivo che trova nelle coppe la sua massima espressione e che, quando le energie si allineano, sa lottare per lo scudetto. Un’eredità che guarda avanti su binari solidi.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 15 | 15 | 30 | |||
| Vinte | 9 | 6 | 15 | |||
| Pareggi | 4 | 4 | 8 | |||
| Sconfitte | 2 | 5 | 7 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.7 | 26 | 1.7 | 25 | 1.7 | 51 |
| Goal concessi | 1.2 | 18 | 1.5 | 23 | 1.4 | 41 |
| Cartellini gialli | 1.9 | 29 | 2.8 | 42 | 2.4 | 71 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0 | 0 | 1 | |
| Reti inviolate | 0.3 | 4 | 0.3 | 4 | 0.3 | 8 |
| Calci d'angolo | 5.3 | 80 | 4.6 | 69 | 5 | 149 |
| Falli | 13.6 | 204 | 12.3 | 184 | 12.9 | 388 |
| Fuori gioco | 1.4 | 21 | 0.7 | 11 | 1.1 | 32 |
| Tiri | 14.2 | 213 | 12.8 | 192 | 13.5 | 405 |
| Tiri in porta | 5.3 | 80 | 4 | 60 | 4.7 | 140 |