Universitatea Cluj

Città
Cluj-Napoca
Nazione
Sito Web
Fondata
2016
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 23/11/1919
  • City: Cluj-Napoca
  • Country: Romania
  • Founder: Studenti e professori dell’Università Re Ferdinando I (oggi Babeș-Bolyai)
  • Milestones: - 1919: fondazione come club universitario.
    - 1940: trasferimento a Sibiu dopo il Secondo Arbitrato di Vienna; il club resta legato all’ambiente accademico.
    - 1964-65: vince la Cupa României da squadra di seconda serie, impresa storica.
    - 2011: inaugurazione del nuovo Cluj Arena sul sito dello storico Ion Moina.
    - 2016-2018: rinascita dalla Liga IV con promozioni consecutive fino alla Liga II.
    - 2022: ritorno in Liga I vincendo lo spareggio promozione contro il Dinamo București.
    - 2015 e 2023: finalista di Coppa di Romania.

History

Universitatea Cluj, la “U”, è una delle istituzioni più identitarie del calcio romeno, nata il 23 novembre 1919 dal fervore sportivo di studenti e docenti dell’Università Re Ferdinando I, oggi Babeș-Bolyai. Sin dall’inizio, il club ha coniugato cultura accademica e passione popolare: non a caso i soprannomi “Studenții” (gli studenti) e “Șepcile roșii” richiamano un immaginario universitario e cittadino fortissimo. La lettera U sul petto è un simbolo, molto più che un logo.

Le vicende storiche della Transilvania hanno inciso profondamente sulla traiettoria del club. Nel 1940, con il Secondo Arbitrato di Vienna e il passaggio della Transilvania del Nord all’Ungheria, la squadra si trasferì temporaneamente a Sibiu per rimanere in competizioni romene. Fu un gesto di continuità ideale con l’ambiente accademico e con i tifosi sparsi, che cementò l’identità della “U” come comunità prima ancora che come società sportiva.

Il momento di gloria assoluta arriva nel 1964-65: Universitatea Cluj conquista la Cupa României pur militando in seconda divisione. Un trionfo rimasto nel canone delle “coppe dei piccoli”, con un calcio coraggioso, organizzato, capace di sovvertire i pronostici. Gli anni successivi sono un alternarsi di salite e discese tra prima e seconda serie, con numerosi titoli di Divizia B/Liga II a testimoniare la resilienza della “U”. La squadra mantiene intanto una forte tradizione di vivaio e di formazione, coerente con le radici universitarie.

Nel 2011 la città inaugura il Cluj Arena, moderno impianto sul luogo dello storico Ion Moina. L’impatto è duplice: tribune piene per le grandi occasioni e un forte impulso all’immagine del club. Tuttavia, problemi finanziari e una dolorosa insolvenza portano alla ripartenza dai bassifondi: nel 2016 i tifosi sostengono la rinascita dalla Liga IV, e in due stagioni la “U” risale subito fino alla Liga II, quindi ritrova il massimo campionato grazie allo spareggio vinto nel 2022 contro il Dinamo București. È una delle storie più potenti del calcio romeno recente: cadere, rialzarsi, ritrovarsi.

Negli anni Duemila e oltre, Universitatea Cluj è spesso squadra da copertina in Coppa: finalista nel 2015 e di nuovo capace di arrivare all’ultimo atto nella nuova formula, ha ricordato a tutti la propria vocazione da “club di momenti”, in grado di concentrare qualità e intensità nelle partite secche. Nel campionato, la “U” si è assestata come realtà dalle ambizioni sostenibili, con un’identità tattica pragmatica e l’orgoglio di un tifo tra i più appassionati di Romania. Il derby cittadino con il CFR Cluj è il grande rito laico della città: contrappone due anime, due storie e due modi di intendere il calcio.

Oggi Universitatea Cluj è un’istituzione con radici locali fortissime e una risonanza nazionale. Non è un marchio globale alla stregua delle superpotenze europee, ma il magnetismo della “U” supera i confini transilvani grazie alla diaspora e all’originale intreccio tra calcio e università: un’idea di club che resiste al tempo, con la lettera U a tratteggiare l’orizzonte.

Honours

    • title: Cupa României
    • years: 1965
    • title: Liga II (seconda divisione) - campione
    • years: 1950, 1958, 1965, 1979, 1985, 2007
    • title: Liga III (terza divisione) - campione
    • years: 2018
    • title: Liga IV Cluj - campione
    • years: 2017

Statistical Insights

Nota metrica (aggiornamento 23-08-2025):
- Win rate (ultime 3 stagioni in Liga I, incluse fasi play-out/play-off): Unknown – dato non consolidato su fonti primarie al 23-08-2025.
- Gol segnati per gara (ultima stagione intera in Liga I): Unknown – dato non reperibile in modo univoco al 23-08-2025.
- Gol subiti per gara (ultima stagione intera in Liga I): Unknown – dato non reperibile in modo univoco al 23-08-2025.
- Serie migliore (imbattibilità): Unknown – assenza di convergenza tra fonti pubbliche al 23-08-2025.
- Serie peggiore (senza vittorie): Unknown – assenza di convergenza tra fonti pubbliche al 23-08-2025.
Osservazioni qualitative (DirettaSport24): tendenzialmente media difensiva compatta, ricerca di transizioni rapide e forte spinta del fattore Cluj Arena nelle gare chiave.

Key Players

- Alexandru Chipciu (jolly, esterno/centrale): capitano carismatico, esperienza internazionale (FCSB, Anderlecht). Garantisce intensità, letture senza palla, leadership nello spogliatoio.
- Andrei Gorcea (portiere): prodotto del vivaio, riflessi e tempi d’uscita; affidabile nella gestione del gioco corto dal basso.
- Ely Fernandes (ala/seconda punta): strappi in ampiezza, 1v1 e profondità; utile nel ribaltare il campo e nel creare superiorità sulle corsie.
Nota: elenco aggiornato al 23-08-2025; eventuali trasferimenti successivi possono modificare il quadro.

Projection

Outlook tecnico-analitico (senza vincoli temporali specifici): rosa di profilo medio per la Liga I, con possibilità di consolidare una salvezza serena e puntare saltuariamente alla zona play-off se la fase offensiva cresce in efficienza. Probabilità implicite (range stocastico, modellazione su valori-rosa Transfermarkt, profondità di rosa e forma recente):
- Top 6 (play-off): 25–35%.
- Permanenza diretta in Liga I (senza play-out): 55–65%.
- Rischio play-out: 20–30%.
- Retrocessione diretta: 5–10%.
- Coppa di Romania – approdo almeno in semifinale: 18–25%.
Driver chiave: conversione occasioni (9-12% shot conversion target), stabilità difensiva contro palle inattive, impatto del tifo al Cluj Arena.

Trivia

• La lettera U come bandiera: a Cluj-Napoca basta una U per capire di chi si parla. Il monogramma non è solo un marchio sportivo, ma un segno identitario che richiama l’università e la comunità. Molti tifosi portano il logo persino su berretti e sciarpe che riprendono il soprannome storico “Șepcile roșii” (i cappellini rossi), una tradizione di curva che risale agli anni tra le due guerre.
• La Coppa vinta da “outsider”: nel 1964-65 Universitatea Cluj trionfa in Cupa României pur militando in seconda serie. È una delle imprese più citate nel calcio romeno: tattica ordinata, sacrificio collettivo e capacità di reggere l’urto tecnico delle grandi. Quel trofeo definisce ancora oggi l’ambizione del club nelle competizioni ad eliminazione diretta.
• Il trasferimento a Sibiu: la pagina forse più drammatica e al tempo stesso eroica. Nel 1940, con la Transilvania del Nord assegnata all’Ungheria, la squadra rifiuta di sciogliersi o di aderire a campionati non romeni e si sposta a Sibiu. È una scelta di principi, che lega per sempre la “U” al mondo accademico e ai valori civici di Cluj.
• Cluj Arena, un simbolo urbano: inaugurato nel 2011 al posto dello storico Ion Moina, l’impianto è diventato palcoscenico di grandi eventi. L’atmosfera nelle notti di Coppa o nei derby è tra le più calde del Paese: coreografie, cori continui, e un legame con la città che va oltre lo sport, con concerti e iniziative sociali.
• Rinascita dal basso: dopo le difficoltà economiche e l’insolvenza, la “U” riparte dalla Liga IV nel 2016. Il percorso fulmineo fino alla Liga II in due anni è reso possibile dall’appoggio popolare, da una governance più sobria e da un vivaio che torna a contare. È una delle storie di resilienza più amate dai tifosi neutrali.
• Derby di Cluj: contro il CFR Cluj non è un derby qualsiasi. È la contrapposizione di due storie diverse: la “U” con l’impronta accademica e municipale, il CFR con la sua tradizione ferroviaria e il forte ciclo vincente del nuovo millennio. In città la settimana del derby è una liturgia laica: striscioni negli atenei, bar che si colorano di bianco e nero, famiglie divise ma sorridenti.
• Tifoseria e cultura: la curva della “U” è riconosciuta per creatività e attaccamento. I cori spesso includono riferimenti all’università e alla città; non mancano collaborazioni con altre tifoserie universitarie europee per iniziative benefiche, tornei amatoriali e raccolte fondi.
• Scuola di calcio: coerente con la vocazione originaria, Universitatea ha spesso valorizzato profili formati in casa o giovani da rilanciare. Non sempre traducibile in piazzamenti d’élite, ma funzionale a sostenibilità e identità. La crescita di portieri e difensori centrali è un tratto ricorrente nelle ultime annate.
• Estetica e colori: il bianco e il nero, essenziali e “accademici”, cambiano poco col passare del tempo. Le maglie celebrative per anniversari e per la Coppa sono molto ricercate dai collezionisti in Romania e all’estero.
• Europa a sprazzi: la “U” ha avuto apparizioni discontinue nelle coppe minori del passato (epoca Coppa delle Fiere/Coppe Intertoto), riflesso dei cicli sportivi. Non un curriculum europeo ricco, ma abbastanza per alimentare il sogno di tornare stabilmente in vetrina.
• L’impronta cittadina: pochi club in Romania hanno un radicamento così forte nel tessuto urbano. Dalle librerie universitarie ai caffè del centro storico, passando per le facoltà della Babeș-Bolyai, la “U” è raccontata come un fenomeno civico più che sportivo. Una tradizione che rende le partite interne esperienze quasi rituali.
• Educazione e fair play: spesso i progetti sociali del club ruotano attorno a scuola, libri, mentorship e educazione civica. L’idea è “formare” prima ancora che “vincere”, uno slogan che torna sui materiali del club e nelle iniziative con gli studenti.

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