San Jose Earthquakes
Official Info
- Official Website: https://www.sjearthquakes.com
- League Website: https://www.mlssoccer.com/clubs/san-jose-earthquakes
- Twitter: https://twitter.com/SJEarthquakes
- Facebook: https://www.facebook.com/SanJoseEarthquakes
- Instagram: https://www.instagram.com/sjearthquakes/
Quick Facts
- Founded: 1974 (NASL); 1994 fondazione franchigia MLS come San Jose Clash; 1999 rinominati Earthquakes; 2008 rilancio MLS dopo la pausa 2006–2007
- City: San Jose, California
- Country: Stati Uniti
- Founder: Unknown (aggiornato al 2025-08-23)
- Milestones: - 1974: debutto NASL come San Jose Earthquakes
- 1983–84: fase Golden Bay Earthquakes (indoor/outdoor)
- 1996: esordio MLS come San Jose Clash
- 1999: ritorno al nome Earthquakes
- 2001 e 2003: MLS Cup vinte
- 2005: Supporters’ Shield e trasferimento della squadra-giocatori a Houston a fine stagione
- 2008: rilancio della franchigia a San Jose con continuità di storia e palmarès
- 2015: inaugurazione di PayPal Park
History
Gli Earthquakes sono una delle insegne pioniere del calcio statunitense, con radici che affondano nella NASL del 1974. La prima incarnazione attirò stelle come George Best e divenne un punto di riferimento per la Bay Area, attraversando anche un rebranding come Golden Bay Earthquakes nei primi anni ’80, tra campionati outdoor e indoor. Con la fine della NASL, il marchio rimase nella memoria collettiva della città fino alla nascita della MLS, che nel 1996 riportò il calcio d’élite a San Jose: la franchigia debuttò come San Jose Clash, salvo riprendere il nome Earthquakes nel 1999 per riallacciarsi al filo storico del club.
Il primo grande ciclo vincente arrivò sotto la guida di Frank Yallop a inizio anni 2000. Con un mix di talento giovane e leadership esperta – da Landon Donovan e Dwayne De Rosario a Jeff Agoos e Joe Cannon – San Jose conquistò due MLS Cup (2001 e 2003), segnando l’epopea con imprese memorabili come la rimonta playoff del 2003 contro i LA Galaxy. Dopo il passaggio in panchina a Dominic Kinnear, nel 2005 i Quakes dominarono la regular season e vinsero il Supporters’ Shield, prima di vivere un passaggio traumatico: la proprietà trasferì staff tecnico e rosa a Houston. La MLS sancì però che storia e palmarès sarebbero rimasti a San Jose in attesa di un nuovo lancio.
Quel rilancio arrivò nel 2008, quando gli Earthquakes rientrarono ufficialmente in MLS come expansion team con piena continuità storica. La seconda era si è legata a doppio filo alla leggenda di Chris Wondolowski: prodotto sottovalutato diventato poi capocannoniere all‑time della MLS, uomo simbolo del Supporters’ Shield 2012 – stagione che ha visto i Quakes segnare 72 gol, con la filosofia “Goonies never say die” fatta di rimonte e reti allo scadere. Nel tempo il club ha investito su infrastrutture e sviluppo: l’apertura di PayPal Park nel 2015 ha dato una casa moderna e identitaria, con una curva rumorosa e strutture pensate per l’esperienza-matchday.
Identità, comunità e rivalità sono colonne portanti. Il California Clásico con i LA Galaxy resta la partita di cartello della costa ovest, mentre le sfide con Seattle e Portland hanno acceso ulteriormente il fuoco competitivo nell’era MLS moderna. Tra alti e bassi, San Jose ha mantenuto un profilo riconoscibile: calcio diretto, esterni propositivi, punte capaci di attaccare l’area e un forte radicamento territoriale nella Silicon Valley. Oggi il club lavora su academy e scouting sudamericano per alimentare un ciclo sostenibile, mantenendo l’ambizione di tornare protagonista in MLS senza snaturare le proprie origini. Una storia di resilienza, pause e ripartenze, ma con un filo rosso: i Quakes sono l’anima calcistica della Bay Area.
Honours
-
- title: MLS Cup
- years: 2001, 2003
-
- title: Supporters’ Shield (miglior record MLS)
- years: 2005, 2012
Statistical Insights
- Trofei MLS: 2 MLS Cup (2001, 2003) e 2 Supporters’ Shield (2005, 2012).
- Miglior stagione regolare: 66 punti nel 2012; 19 vittorie in 34 partite (win rate 55,9%).
- Media gol 2012: 2,12 segnati a gara (72/34), 1,21 subiti (41/34) – picco storico offensivo del club.
- Peggior annata recente: 2018 con 21 punti (4V-21P-9N), minimo storico in MLS per i Quakes.
- Strisce: lunga imbattibilità nella regular season 2005 (dato riportato dalle cronache MLS; entità precisa variabile a seconda della fonte), molte rimonte nel 2012 con numerose reti oltre l’85’.
- Ultime stagioni (win rate e medie gol GF/GS per gara): Unknown (aggiornato al 2025-08-23) per dati consolidati e comparabili tra regular season e playoff.
Nota: per confronti puntuali stagione per stagione si veda FBref/Soccerway; alcuni dataset variano per includere o meno playoff e coppe.
Key Players
- Chris Wondolowski (ATT): capocannoniere all‑time MLS (171 gol), Scarpa d’Oro MLS 2012 con 27 reti; simbolo dei Quakes nell’era moderna.
- Landon Donovan (ATT): perno dei titoli 2001 e 2003; MVP della MLS Cup 2003; impatto decisivo nei playoff con gol pesantissimi.
- Dwayne De Rosario (CEN/TQ): MVP della MLS Cup 2001 (golden goal in finale); creatività e tiro dalla distanza marchi di fabbrica.
- Jeff Agoos (DIF): MLS Defender of the Year 2001; leader difensivo nell’epoca dei primi titoli.
- Joe Cannon (POR): MLS Goalkeeper of the Year 2001; sicurezza tra i pali nei cicli vincenti.
Nota: elenco focalizzato sui top performer storici; per l’organico attuale e le metriche avanzate aggiornate consultare Transfermarkt/FBref (ultimo aggiornamento 2025-08-23).
Projection
Outlook in stile betting: progetto orientato su sviluppo interno (academy) e scouting mirato, con esterni creativi e prima punta fisica. In un contesto MLS competitivo e di forte parità, la forbice previsionale per un ciclo sostenibile colloca i Quakes nel range middle-tier con upside da dark horse se la fase difensiva si stabilizza e la produzione da palla inattiva torna sopra media. Probabilità implicite: qualificazione playoff 30–35%; top‑4 Conference 12–18%; corsa al Supporters’ Shield 3–5%; percorso profondo in MLS Cup 4–6% (molto dipendente dal seeding); semifinale U.S. Open Cup 8–12%. Edge principali: qualità sui cross e transizioni, ambiente di PayPal Park, tradizione nelle rimonte; rischi: concessione di occasioni centrali e variabilità di rendimento in back‑to‑back away. Range prudenziale, non vincolato a date specifiche; per modelli quantitativi aggiornati si rimanda a dataset MLS ufficiali e FBref.
Trivia
Pochi club MLS possono vantare un filo storico così articolato come i San Jose Earthquakes. L’alba del calcio professionistico nella Bay Area porta il marchio della NASL: nel 1980–81 un certo George Best, già leggenda del Manchester United, indossò la maglia degli Earthquakes regalando perle di pura classe. La sua rete in slalom del 1981, spesso riproposta tra le ‘greatest goals’ del calcio nordamericano, è entrata nella cultura pop del club, ricordando a tutti che San Jose ha conosciuto il talento ai massimi livelli ben prima dell’era MLS.
La denominazione Golden Bay Earthquakes, adottata nei primi anni ’80 per coprire anche l’attività indoor, testimonia la duttilità con cui la franchigia ha attraversato stagioni di cambiamento dell’ecosistema calcistico USA. Quando la MLS è nata, il ritorno a San Jose come Clash nel 1996 fu un segnale: la Lega credeva nella Bay Area. Il rebranding del 1999, che riportò il nome Earthquakes, non fu solo nostalgia, ma un atto d’identità.
Tra gli episodi più narrati c’è la semifinale di Conference del 2003 contro i LA Galaxy: sconfitti 2-0 all’andata e sotto 2-0 dopo pochi minuti al ritorno, i Quakes misero in scena una delle rimonte più incredibili della storia MLS, vincendo 5-2 ai supplementari e ribaltando un 0-4 complessivo in 5-4. Quella partita ha cementato la rivalità del California Clásico, appuntamento che accende ogni calendario e che misura il polso emotivo dei tifosi su entrambe le coste di Los Angeles e della Silicon Valley.
La parentesi 2005–2007 è un unicum: la squadra-giocatori si trasferì a Houston a fine 2005, dove avrebbe vinto subito la MLS Cup. Ma la MLS decise che storia, colori e palmarès sarebbero rimasti a San Jose, in attesa di una rinascita: così nel 2008 gli Earthquakes tornarono, con la continuità giuridico-sportiva del marchio. È un caso interessante di ‘identity continuity’ nello sport USA, discusso spesso come best practice per tutelare le tradizioni locali.
L’eroe moderno è Chris Wondolowski: scelta tardiva al draft supplementare, passato da gregario a bomber totale, fino a diventare il capocannoniere di sempre della MLS. Il suo giorno da leggenda è stato un poker in casa contro Chicago nel 2019, quando ha superato il record all-time. La stagione 2012 è ricordata come l’anno dei ‘Goonies never say die’: una squadra che segnava in extremis con frequenza disarmante, grazie anche alla fisicità di Steven Lenhart e Alan Gordon e ai traversoni al bacio per un Wondo implacabile in area.
PayPal Park, inaugurato nel 2015, ha caratteristiche uniche: la gradinata compatta e l’iconico bar all’aperto a tutta lunghezza dietro la porta, pubblicizzato come uno dei più grandi d’America, hanno trasformato il matchday in un’esperienza tipicamente californiana. La mascotte ‘Q’ anima i settori famiglie e ricorda il soprannome Quakes, mentre la tifoseria – inclusa la 1906 Ultras – dà colore e ritmo con cori e coreografie che hanno contribuito a costruire un’identità sonora riconoscibile.
Il club è tra i promotori dell’Heritage Cup, trofeo non ufficiale disputato tra franchigie MLS con radici NASL (in primis Seattle), a celebrare la memoria storica del calcio professionistico USA. Sul fronte academy, San Jose ha investito con decisione: dal vivaio sono passati talenti lanciati in prima squadra e poi trasferiti all’estero o in club di vertice MLS, con l’obiettivo di creare un pipeline sostenibile. L’istituzione di Earthquakes II in MLS NEXT Pro ha aggiunto un gradino cruciale tra settore giovanile e prima squadra, favorendo minutaggio competitivo ai prospetti.
Cultura e comunità restano un mantra: iniziative sociali, programmi nelle scuole e sinergie con la tech community locale hanno dato al club una dimensione extra-calcistica coerente con la Silicon Valley. Nel collettivo dei tifosi, un detto ricorrente sintetizza bene la filosofia Quakes: ‘non mollare mai’. In una lega costruita su equilibrio competitivo e varianza, questa mentalità ha spesso fatto la differenza, trasformando partite già scritte in storie da raccontare. È forse questo il segreto dell’appeal degli Earthquakes: sapere che, fino all’ultimo corner, qualcosa di speciale può sempre accadere a San Jose.