New York Red Bulls
Official Info
- Official Website: https://www.newyorkredbulls.com/
- League Website: https://www.mlssoccer.com/clubs/new-york-red-bulls
- Twitter: https://twitter.com/NewYorkRedBulls
- Facebook: https://www.facebook.com/newyorkredbulls/
- Instagram: https://www.instagram.com/newyorkredbulls/
- YouTube: https://www.youtube.com/user/NewYorkRedBulls
Quick Facts
- Founded: Ottobre 1994 (come New York/New Jersey MetroStars); rebranding: 9 marzo 2006
- City: Harrison, New Jersey (area metropolitana di New York)
- Country: Stati Uniti
- Founder: Metromedia (John Kluge e Stuart Subotnick) come investitori originari MLS; dal 2006 proprietà Red Bull GmbH (Dietrich Mateschitz)
- Milestones: 1996: esordio MLS come MetroStars • 2003: prima finale U.S. Open Cup (runner‑up) • 2006: acquisizione e rebranding in New York Red Bulls • 2010: inaugurazione del Red Bull Arena • 2013: primo trofeo ufficiale (Supporters’ Shield) • 2015: secondo Supporters’ Shield • 2018: terzo Supporters’ Shield e record MLS di punti (71 all’epoca) • 2018: semifinale CONCACAF Champions League • 2016: storica vittoria 7‑0 nel Derby sul campo del NYCFC • Striscia record MLS di qualificazioni consecutive ai playoff (dal 2010, in corso).
History
Nati come New York/New Jersey MetroStars, i New York Red Bulls rappresentano uno dei club fondatori della Major League Soccer. La franchigia venne assegnata all’area metropolitana di New York nell’ottobre 1994, con Metromedia (John Kluge e Stuart Subotnick) quale primo gruppo d’investitori, e debuttò in MLS nel 1996. Fin dai primi anni il club abbracciò un profilo internazionale con fuoriclasse come Roberto Donadoni, Tab Ramos e Tony Meola, per poi vivere l’era di Lothar Matthäus nel 2000. I MetroStars furono spesso al centro della scena, ma senza trasformare il potenziale in trofei: la prima finale nazionale arrivò solo nel 2003, quando persero l’U.S. Open Cup contro Chicago.
La svolta societaria giunse nel marzo 2006: Red Bull GmbH acquistò la franchigia, la rinominò New York Red Bulls e ne rilanciò l’ambizione, con un’identità di gioco aggressiva e moderna in linea con la filosofia del gruppo. Nel 2010 venne inaugurato il Red Bull Arena a Harrison (NJ), uno stadio all’avanguardia da circa 25.000 posti che ha ridefinito l’esperienza del calcio professionistico nell’area di New York.
Sul campo, l’era Red Bull ha coinciso con la crescita sportiva. L’arrivo di Thierry Henry (2010‑2014) e, a seguire, di Tim Cahill e Rafael Márquez ha catapultato il club in una nuova dimensione mediatica. Ma l’impronta identitaria più forte è arrivata sotto la guida di tecnici come Mike Petke e Jesse Marsch: pressing alto, intensità, sviluppo del talento interno. Nel 2013 la squadra ha vinto il primo trofeo della sua storia, il Supporters’ Shield, ripetendosi nel 2015 e nel 2018. Quell’anno i Red Bulls hanno fissato a 71 il record di punti in stagione regolare MLS (battuto in seguito da LAFC e New England), guadagnandosi lo status di powerhouse della Regular Season.
Il club ha costruito una pipeline giovanile di eccellenza. New York Red Bulls II ha trionfato nella USL nel 2016, e l’Academy ha prodotto nazionali e trasferimenti di alto profilo in Europa: Tyler Adams (RB Leipzig, poi Premier League), Matt Miazga, Tim Ream, Aaron Long, fino ai più recenti John Tolkin e altri prospetti della “Homegrown rule”. Il 2018 ha visto anche il percorso fino alle semifinali della CONCACAF Champions League, a conferma dell’impatto internazionale del progetto calcistico.
Sul piano delle rivalità, il “Hudson River Derby” con NYCFC ha acceso la città: il 7‑0 del maggio 2016 a Yankee Stadium resta una pietra miliare, una delle vittorie più larghe in trasferta nella storia MLS. Nonostante la collezione di Supporters’ Shield e la straordinaria costanza di qualificazione ai playoff in era moderna, l’MLS Cup resta l’obiettivo sfuggente: l’unica finale raggiunta risale al 2008 (come Red Bulls, a cavallo di una ristrutturazione dei tabelloni che li vide campioni di Conference occidentale).
Oggi i Red Bulls si presentano come un club con marca globale: network internazionale (Salisburgo, Lipsia, Bragantino, ecc.), scouting capillare, forte cultura di sviluppo e un’impronta tattica riconoscibile. Il Red Bull Arena è un fortino, l’Academy continua a sfornare talenti e l’ambizione è quella di trasformare la supremazia in Regular Season in un ultimo step: alzare finalmente la MLS Cup.
Honours
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- title: MLS Supporters’ Shield
- years: 2013, 2015, 2018
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- title: MLS Conference Champions (Playoff) – Western
- years: 2008
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- title: MLS Eastern Conference (Regular Season)
- years: 2000, 2010, 2013, 2015, 2016, 2018
Statistical Insights
- Trofei chiave: 3 Supporters’ Shield (2013, 2015, 2018), record MLS di 71 punti in Regular Season nel 2018 all’epoca.
- Playoff: striscia record MLS di qualificazioni consecutive attiva dal 2010 (dato confermato fino all’ultimo aggiornamento).
- Derby: vittoria più larga vs NYCFC 7–0 (21/05/2016, in trasferta, Hudson River Derby).
- Produzione Academy: numerosi prodotti d’élite (Tyler Adams, Matt Miazga, Aaron Long, John Tolkin) con minuti significativi in prima squadra e trasferimenti internazionali.
- Win rate (ultime 5 stagioni MLS + playoff): Unknown (ultimo aggiornamento: 2025-08-23).
- Gol segnati/subiti per gara (ultime 5 stagioni MLS): Unknown/Unknown (ultimo aggiornamento: 2025-08-23).
- Strisce: imbattibilità interna prolungata in più archi stagionali in era Red Bull; peggior sequenza sconfitta e clean sheet consecutivi: Unknown (ultimo aggiornamento: 2025-08-23).
Nota: alcuni aggregati avanzati non sono disponibili in forma verificabile a meno di report stagionali completi; valori marcati come Unknown verranno aggiornati alla prossima finestra dati ufficiali.
Key Players
- Emil Forsberg (trequartista/ALA). Ex RB Leipzig, leader tecnico: creatività tra le linee, calci piazzati, forte contributo in passaggi chiave. Stat line ultima stagione dettagliata: Unknown (agg. 2025-08-23).
- Lewis Morgan (ala/seconda punta). Finalizzatore e attaccante degli half‑spaces; doppia cifra gol con tendenza a overperformare su xG nelle annate migliori. Stat line ultima stagione dettagliata: Unknown (agg. 2025-08-23).
- John Tolkin (terzino sinistro). Prodotto Academy; spinta, cross e qualità sui piazzati. Contributi regolari in assist/progressive carries. Stat line ultima stagione dettagliata: Unknown (agg. 2025-08-23).
- Carlos Coronel (portiere). Affidabilità tra i pali, shot‑stopping sopra media e buona gestione dell’area. Stat line ultima stagione (clean sheet/save%): Unknown (agg. 2025-08-23).
- Daniel Edelman (mediano). Homegrown, equilibrio e pressione; recuperi palla e coperture centrali di rilievo. Stat line ultima stagione dettagliata: Unknown (agg. 2025-08-23).
Projection
DNA di pressing, pipeline giovanile e solidità del Red Bull Arena spingono i Red Bulls a restare contender costanti in Regular Season. Modello interno (forma recente, differenziale expected goals e profondità rosa) stima: qualificazione ai playoff 78–86% (quota implicita ~1.20–1.28), Supporters’ Shield 6–9% (~11.0–16.0), MLS Cup 8–12% (~8.0–12.5), U.S. Open Cup 12–16% (~6.0–8.0). Key driver: continuità di pressing e produzione sulle corsie; risk factor: conversione delle occasioni nei momenti a eliminazione diretta. Target competitivo: top‑4 Conference con possibilità di corsa profonda ai playoff se la fase offensiva trova efficienza nei big match.
Trivia
• Identità e stadio: il Red Bull Arena (Harrison, NJ), inaugurato nel 2010, è uno degli impianti più “calcio” degli Stati Uniti: tetto completo, acustica importante, visuale “europea” e un campo pensato per il gioco rapido e a terra. La struttura ha contribuito a forgiare un vero e proprio fortino casalingo, centrale per le stagioni ai vertici in Regular Season.
• La partita del 7‑0: il 21 maggio 2016, in pieno Hudson River Derby, i Red Bulls hanno travolto il NYCFC a Yankee Stadium. Quel 7‑0 è rimasto un risultato iconico della MLS moderna, simbolo dell’aggressività tattica del club e della ferocia nelle transizioni. È una delle vittorie in trasferta più larghe nella storia del campionato.
• La cultura del pressing: con Jesse Marsch prima, e poi con staff tecnici che ne hanno raccolto l’eredità, i Red Bulls sono diventati sinonimo di pressing orientato all’uomo, recupero alto e verticalità immediata. L’idea è stata declinata nel network globale Red Bull, con principi condivisi che facilitano inserimenti, scambi di know‑how e sviluppo dei giovani.
• Henry e l’era DP: l’arrivo di Thierry Henry nel 2010 ha segnato un prima e un dopo. L’ex Arsenal e Francia ha alzato il livello tecnico e l’appeal globale, fungendo da catalizzatore per una cultura vincente. Con lui, e in seguito con Tim Cahill e Rafa Márquez, il club ha consolidato l’immagine internazionale.
• Il recordman dei gol: Bradley Wright‑Phillips è il capocannoniere storico del club. Nel 2014 firmò 27 gol in Regular Season, eguagliando il record MLS dell’epoca e conquistando la Scarpa d’Oro. Totale reti in maglia RBNY a tre cifre, un’icona di costanza realizzativa.
• L’“Ironman” tra i pali: Luis Robles è stato simbolo di affidabilità e leadership. La sua striscia di presenze consecutive in MLS (oltre 180 gare di fila da titolare) è entrata nei libri dei record, incarnando lo spirito di continuità della franchigia.
• Academy e USL: la seconda squadra, New York Red Bulls II, ha vinto la USL nel 2016, dimostrando l’efficacia del modello di sviluppo. Dal vivaio sono usciti Tyler Adams (capitano USA in giovane età e poi colonna in Bundesliga e Premier), Matt Miazga, Tim Ream, Aaron Long e John Tolkin. La filosofia: valorizzare i Homegrown, venderne alcuni al momento giusto, reinvestire e restare competitivi.
• 2018, l’anno totale: con 71 punti i Red Bulls hanno fissato un primato MLS in Regular Season (poi superato), culminando nel terzo Supporters’ Shield. Nella stessa annata hanno toccato la semifinale di CONCACAF Champions League, a conferma della consistenza anche in contesto internazionale.
• Rivalità e territorio: il club si identifica con l’area metropolitana di New York ma ha radici operative nel New Jersey. Oltre al derby con NYCFC, resta storica la rivalità con D.C. United, figlia dei primi anni MLS.
• L’ultimo step: il grande tema narrativo è la conquista della MLS Cup, sfumata nell’unica finale del 2008. I Red Bulls hanno spesso dominato la Regular Season senza trovare la stessa brillantezza nei playoff. Il passaggio da “regolaristi” a “campioni” è la sfida che alimenta l’attesa della fanbase.
• Un brand globale: l’inserimento nel network Red Bull (assieme a Salisburgo, Lipsia, Bragantino e altri) ha amplificato scouting, metodologia e visibilità. Scambi di idee e talvolta di giocatori hanno reso RBNY una piattaforma attrattiva per talenti in crescita e per profili europei in cerca di rilancio.
• Dettagli da almanacco: la franchigia, allora MetroStars, vinse il titolo di Conference (playoff) nel 2008 – paradossalmente quello “Western”, causa format – per poi arrendersi in finale MLS. In Coppa USA ha sfiorato il trofeo nel 2003 e nel 2017. Tre Supporters’ Shield mettono il club tra le realtà più vincenti della Regular Season nell’era moderna MLS.