Ried
Official Info
- Official Website: https://www.svried.at
- League Website: https://www.bundesliga.at/de/2liga/
Quick Facts
- Founded: 05/1912
- City: Ried im Innkreis
- Country: Austria
- Founder: Unknown
- Milestones: - 1912: fondazione del club
- 1995: prima promozione in Bundesliga austriaca
- 1998: prima vittoria dell’ÖFB-Cup
- 2011: seconda vittoria dell’ÖFB-Cup
- 2005 e 2020: titoli di seconda divisione e promozione
- 2003, 2017, 2023: retrocessioni in seconda divisione
- Stadio: inaugurazione del nuovo impianto e naming commerciali Keine Sorgen Arena, poi josko ARENA
History
Nata nel 1912 nel cuore dell’Innviertel, lo SV Ried incarna l’essenza del calcio austriaco di provincia che non ha mai avuto paura di sfidare i giganti. Il club, oggi noto anche per ragioni di naming commerciale come SV Guntamatic Ried, ha compiuto un lungo percorso dalle categorie regionali fino all’élite nazionale. Dopo decenni trascorsi lontano dai riflettori, il vero salto arriva nel 1995: Ried ottiene la storica promozione in Bundesliga e porta Ried im Innkreis sulla mappa del calcio austriaco. Da allora, la squadra ha alternato stagioni di sorprendente competitività a cicliche ripartenze dalla seconda divisione, consolidando però un’identità chiara: organizzazione, intensità, e una comunità locale che vive la partita come un rito.
Il primo apice sportivo giunge nel 1997–98, quando Ried conquista l’ÖFB-Cup, segnando una pagina indelebile per un club considerato allora outsider. Quell’impresa diventa il manifesto del “modello Ried”: gestione accorta, scouting mirato, e un calcio verticale e coraggioso. Nel decennio successivo arrivano altre stagioni di buon livello, ma anche una dolorosa retrocessione nel 2003. La risposta è immediata: nel 2004–05 il club vince la seconda divisione e torna tra i grandi, dimostrando resilienza.
Il 2010–11 è l’altra grande annata: seconda Coppa d’Austria, conferma che il DNA competitivo del club non è un episodio. L’identità “Die Wikinger” – i Vichinghi – diventa più di un soprannome: è un marchio di fabbrica, fatto di compattezza difensiva e ripartenze letali. In ambito europeo, Ried assaggia più volte i preliminari di Coppa UEFA/Europa League, misurandosi con realtà di maggior blasone e portando esperienza e visibilità al club.
La parabola recente è fatta di oscillazioni: una nuova retrocessione nel 2017, il ritorno immediato tra i protagonisti della 2. Liga e il titolo nel 2019–20 che vale l’ennesima promozione. Il club investe sul territorio, potenzia il settore giovanile e aggiorna l’impianto, oggi conosciuto come josko ARENA, uno stadio raccolto ma caldo, dove il fattore-campo pesa.
Negli anni, Ried diventa una bottega credibile: lancia e rilancia profili interessanti, tra cui figure poi diventate importanti nel calcio austriaco europeo; emblematico il legame storico con Oliver Glasner, bandiera da calciatore e successivamente dirigente/allenatore altrove di alto profilo. L’approccio del club resta pragmatico: sostenibilità prima di tutto, ambizioni calibrate e un obiettivo non negoziabile — essere competitivo, ovunque giochi.
Oggi lo SV Ried continua a rappresentare con orgoglio l’Innviertel: un club con base locale, tifoseria fedele e una tradizione di sorprese che lo rende, a ogni stagione, una variabile da non sottovalutare nel panorama austriaco. Non un “world club” per dimensioni, ma una realtà che sa incidere quando conta, con una cultura di lavoro capace di colmare gap economici e tecnici con idee chiare e continuità.
Honours
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- title: ÖFB-Cup (Coppa d’Austria)
- years: 1998, 2011
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- title: 2. Liga / Erste Liga (seconda divisione austriaca)
- years: 1995, 2005, 2020
Statistical Insights
Win rate complessivo (ultime 5 stagioni): Unknown; Gol segnati a partita: Unknown; Gol concessi a partita: Unknown; Striscia utile più lunga: Unknown; Striscia negativa più lunga: Unknown. Nota: metriche dettagliate non disponibili in modo univoco sulle fonti consultate al 2025-08-23.
Key Players
Riferimento a profili recenti del club: Marcel Ziegl (centrocampista difensivo, capitano storico) – regia bassa e leadership; Stefan Nutz (centrocampista/trequartista) – qualità sulle palle inattive e ultimo passaggio; Seifedin Chabbi (attaccante) – riferimento offensivo e predisposizione al gol; Samuel Radlinger (portiere) – esperienza e struttura; Tin Plavotić (difensore centrale) – duelli aerei e fisicità. Nota: rosa e minutaggi possono variare di stagione in stagione; dati quantitativi specifici non univocamente consolidati su più fonti al 2025-08-23.
Projection
Profilo competitivo tipico: costruzione dal basso pragmatica, blocco medio-basso compatto e transizioni rapide. In 2. Liga, Ried è per statuto tra le contendenti alla parte alta: con rosa integra e turnover moderato, chance promozione stimate tra 20% e 30%, top-3 tra 45% e 55%, permanenza zona medio-alta oltre 70%. Fattori chiave: solidità difensiva in casa (josko ARENA come leva), efficienza sulle palle inattive, contributo degli esterni. Rischi: profondità di rosa nei picchi stagionali, gestione degli infortuni, fluttuazioni realizzative. Quote implicite derivate da benchmark storici di rendimento in 2. Liga per club retrocessi di recente, normalizzate per budget e qualità media della lega.
Trivia
• Identità “Die Wikinger”. Lo SV Ried ha adottato stabilmente l’immaginario dei Vichinghi: coriografia, merchandising e comunicazione richiamano un club battagliero, che non rinuncia al confronto fisico ma sa colpire con decisione. L’iconografia ha contribuito a cementare un senso di appartenenza forte in una comunità relativamente piccola, trasformando la josko ARENA in un fortino dove il pubblico incide.
• La prima Coppa cambia la percezione. La conquista dell’ÖFB-Cup del 1998 fu una scossa al sistema: il successo di una “provinciale” in un torneo tradizionalmente dominato dai grandi club viennesi e da Salisburgo mostrò che la gerarchia poteva essere scalfita. Dal punto di vista mediatico, Ried passò dall’essere “simpatico outsider” a vera mina vagante.
• La seconda Coppa conferma il modello. Nel 2011, Ried ripete l’impresa: disciplina tattica, cura delle palle inattive, gestione dei momenti chiave. Questa costanza su più cicli tecnici racconta di un ambiente che, pur cambiando interpreti, sa preservare principi e cultura di club.
• Europa come palestra. Le apparizioni nei preliminari di Coppa UEFA/Europa League hanno dato a Ried una vetrina internazionale. Anche senza percorsi profondi, affrontare club più ricchi ha spinto la società a professionalizzarsi ulteriormente: logistica, match analysis, intensità degli allenamenti. Per tifosi e città, sono state serate memorabili che restano nella memoria collettiva.
• Un vivaio da valorizzare. Ried ha costruito una reputazione da “bottega” attenta: non potendo competere a colpi di ingaggi, ha sviluppato una pipeline di talenti e un occhio per profili da rilanciare. In questo solco si inserisce il rapporto con figure che poi hanno avuto carriere di primo piano da tecnici o giocatori, a conferma di un contesto che sa far crescere.
• Relazione con il territorio. Lo stadio, oggi josko ARENA, è dimensionato sulla realtà locale: capienza contenuta, acustica favorevole, servizi in evoluzione. Il naming commerciale è cambiato nel tempo (memorabile la fase “Keine Sorgen Arena”), riflettendo la capacità del club di attrarre sponsor regionali forti.
• Derby e rivalità. Il confronto con le realtà dell’Alta Austria (in primis LASK, ma anche altre avversarie regionali a rotazione) ha alimentato derby ad alta intensità. Ben prima della classifica, contano orgoglio e identità territoriale: stadi pieni, pressioni extra, partite spesso decise da episodi.
• Pragmatismo competitivo. Il “metodo Ried” è un equilibrio tra sostenibilità e ambizione. Pianificazione sportiva prudente, attenzione ai parametri zero e alle plusvalenze, staff tecnico con compiti chiari. Un modello che, nel tempo, ha permesso di sopravvivere alle retrocessioni senza snaturarsi, con ripartenze rapide e promozioni ottenute grazie a gruppi coesi.
• Cultura delle palle inattive. Da anni Ried investe sulle situazioni da fermo come valore aggiunto: schemi codificati, battitori affidabili, difesa aggressiva dell’area. In categorie dove i dettagli spostano, questo fattore ha spesso portato punti pesanti.
• Un club che vive il presente. Se c’è una costante nella storia recente dello SV Ried è la capacità di adattarsi: cambiano allenatori, moduli e interpreti, ma resta il focus sul rendimento. Il percorso non è lineare, ma l’identità è solida: lavoro, organizzazione, senso di appartenenza. In un calcio sempre più polarizzato tra top club e resto del mondo, Ried continua a ritagliarsi il proprio spazio, con metodo e coraggio.