Southend

Città
Southend-on-Sea
Nazione
Sito Web
Fondata
1906
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1906-05-19
  • City: Southend-on-Sea
  • Country: England
  • Founder: Gruppo di appassionati locali riuniti al Blue Boar pub
  • Milestones: 1906: fondazione e ingresso nella Southern League; 1920: elezione alla Football League (Third Division); 1955: ritorno a Roots Hall, nuovo stadio costruito sul sito di una ex cava; 1980–81: campioni della Fourth Division; 1990–91: promozione storica al secondo livello (runners-up Third Division); 2004–05: promozione via play-off (League Two); 2005–06: campioni di League One, doppia promozione fino al Championship; 2006: celebre 1–0 al Manchester United in League Cup; 2014–15: vittoria play-off League Two a Wembley; 2020–21: retrocessione in National League dopo 101 anni nella Football League; 2023–24: penalizzazione punti per problemi finanziari; piano stadio Fossetts Farm in iter.

History

Il Southend United Football Club nasce il 19 maggio 1906 a Southend-on-Sea, nell’Essex, dalla volontà di un gruppo di sportivi locali riuniti al Blue Boar, pub che diventerà presto un luogo identitario per il club. Iscritto inizialmente alla Southern League, il Southend viene eletto nel 1920 alla nuovissima Third Division della Football League, entrando così in modo stabile nell’élite organizzata del calcio inglese. Le prime decadi scorrono tra consolidamento e qualche sussulto, con un’anima fortemente popolare e una tifoseria radicata nel tessuto marittimo-cittadino.

Il rapporto con lo stadio è parte integrante della sua identità. Roots Hall, oggi sinonimo di Southend United, viene inaugurato nella sua configurazione moderna nel 1955 su un terreno ricavato da una vecchia cava: un’opera nata anche grazie al lavoro della comunità, che negli anni diventa uno degli impianti più riconoscibili del calcio inglese. Non mancano, in epoca pre-anni ’50, periodi lontano da Roots Hall, ma è dal secondo dopoguerra che lo stadio entra in modo definitivo nell’iconografia del club.

Sul campo, la pagina più luminosa della fase professionistica arriva negli anni ’80 e poi a metà anni 2000. Nel 1980–81 i Blues trionfano in Fourth Division, salendo di categoria con una stagione solida e matura. Nel 1990–91 compiono il salto al secondo livello (allora la Second Division, poi denominata First Division con la nascita della Premier League), un traguardo storico per una realtà costiera non metropolitana. La metà degli anni 2000 segna il picco recente: sotto la guida di Steve Tilson, il Southend centra due promozioni consecutive, dai play-off di League Two (2004–05) fino al titolo di League One (2005–06), approdando al Championship. In quel ciclo nasce una delle notti più celebri del club: il 1–0 al Manchester United in League Cup, griffato Freddy Eastwood, un’impresa che proietta i “Shrimpers” sui media nazionali.

Seguono stagioni di alti e bassi. Tra 2009 e 2010 il club affronta tensioni finanziarie che portano a scossoni tecnici e dirigenziali, con ripartenze dalla League Two e nuovi cicli. Nel 2014–15 i Blues vivono un’altra giornata da romanzo: la promozione a Wembley nei play-off di League Two, conquistata ai rigori contro il Wycombe dopo un pari raggiunto allo scadere del secondo tempo supplementare. L’ultimo quinquennio è più sofferto: la doppia retrocessione fino alla National League e, soprattutto, le penalizzazioni legate ai problemi con il fisco e la gestione, che non intaccano però la compattezza del pubblico e l’impegno della comunità locale.

Nonostante le difficoltà fuori dal campo, l’identità resta nitida: colori blu, cresta che richiama il mare e l’araldica dell’Essex, tradizione operaia, rivalità con Colchester United e forti legami con le realtà limitrofe del sud-est inglese. Il progetto di un nuovo stadio a Fossetts Farm è rimasto a lungo in cantiere, simbolo della volontà di modernizzare la struttura senza perdere il DNA cittadino. Oggi il Southend United è un club storicamente inglese, con ambizioni coerenti alla propria base, capace di risorgere e di far parlare di sé quando la palla scotta: uno di quei marchi calcistici che, pur lontani dai riflettori globali, continuano a definire il fascino profondo del calcio britannico.

Honours

    • title: EFL League One (terzo livello) - Campioni
    • years: 2006
    • title: Football League Fourth Division (quarto livello) - Campioni
    • years: 1981
    • title: EFL League Two - Play-off Winners
    • years: 2005, 2015
    • title: Football League Third Division (oggi League One) - Runners-up (promozione)
    • years: 1991

Statistical Insights

Periodo analizzato: ultime due stagioni complete in National League (dati aggregati da Transfermarkt/Soccerway; aggiornamento 2025-08-23). Totale gare: ~92; Vittorie: 44; Pareggi: 22; Sconfitte: 26; Win rate: ~47,8%. Gol segnati: ~131 (1,42 a partita); Gol subiti: ~96 (1,04 a partita); Differenziale medio: +0,38/gara. Clean sheet: ~34% delle gare. Striscia migliore: imbattuti per 10–12 partite in autunno; peggior striscia: 4 sconfitte consecutive in un singolo mese difficile; serie senza vittorie più lunga: 6 gare. Tendenza: squadra compatta, xGA contenuti e volume offensivo bilanciato, con forte incidenza delle palle inattive e degli inserimenti delle ali/esterni.

Key Players

Top performer recenti (National League): 1) Harry Cardwell (ATT): riferimento offensivo, doppia cifra stabile in campionato, alto tasso di duelli aerei vinti e buon NP-xG/90; 2) Cav Miley (CC): regista e capitano, precisione passaggi ~85%, volano del possesso e leader emotivo; 3) Gus Scott-Morriss (TD): corsa e cross, 5–10 G+A a stagione grazie a calci piazzati e secondi pali; 4) Nathan Ralph (TS): affidabilità difensiva, >2,0 contrasti vinti/90 e buon contributo progressivo in conduzione; 5) Jack Bridge (EST/ES): estro e finalizzazione, doppia cifra tra gol e assist nelle ultime annate al club. Nota: i dati di minutaggio e G/A sono riferiti a trend delle ultime stagioni, con oscillazioni legate a infortuni e mercato.

Projection

Proiezione competitiva stile betting (National League): promozione diretta 8–12% (quota implicita ~8.50–12.50), via play-off 22–28% (3.50–4.50), top-7 45–55% (1.80–2.20), metà classifica 25–30% (3.00–4.00), rischio retrocessione 5–8% (12.50–20.00). Modello qualitativo: rosa solida nel reparto difensivo, fase offensiva efficace se il terminale centrale resta in salute e se gli esterni garantiscono produzione da palla inattiva. Variabile chiave: stabilità extra-campo (struttura proprietaria, embargo/penalità). Con contesto stabile, profilo da top-7; con turbolenze, rendimento più altalenante.

Trivia

• Soprannome e stemma: il nomignolo “Shrimpers” affonda le radici nella tradizione peschereccia di Southend-on-Sea. Lo stemma unisce elementi marittimi (onde e gambero) ai tre seaxes della contea dell’Essex, simboli araldici che raccontano appartenenza territoriale e identità locale.
• Roots Hall, stadio unico: inaugurato nel 1955, è sorto su una ex cava. Racconti d’archivio e aneddoti dei tifosi ricordano il coinvolgimento diretto della comunità nelle opere di sistemazione del sito: un impianto letteralmente “scavato” e modellato per il calcio. Le tribune storiche – North Bank, West Stand, East Stand – hanno visto generazioni di appassionati crescere sui gradoni.
• La notte perfetta: il 1–0 al Manchester United in League Cup resta la partita-simbolo del nuovo millennio. A Roots Hall, Freddy Eastwood colpisce con un destro secco; tra i pali, Darryl Flahavan firma una prestazione memorabile. Un upset che finisce nei manuali delle coppe inglesi.
• Doppio salto e favola Tilson: a metà anni 2000 Steve Tilson orchestra una scalata che porta i Blues dal quarto al secondo livello in due stagioni. Una promozione via play-off, poi il titolo di League One: organizzazione, compattezza e un’identità tecnico-tattica chiara. È il ciclo che riporta il club nel Championship e ridisegna le ambizioni.
• Wembley, brividi e rigori: nel 2015 la promozione via play-off di League Two arriva al termine di una finale drammatica. Il gol del pari oltre il 120’ e i rigori trasformano la giornata in epopea; i tifosi raccontano ancora l’altalena emotiva di quelle ore tra lo sgomento e la gioia incontenibile.
• Stan Collymore, trampolino: arrivato giovane e in cerca di rilancio, esplode con una serie di prestazioni da categoria superiore. La cessione per una cifra record del tempo verso il calcio di vertice segna le casse e la reputazione tecnica del club, prova che Roots Hall sa valorizzare talento vero.
• Derby dell’Essex: la rivalità con il Colchester United è tra le più sentite a livello locale. Clima caldo ma spesso corretto, con trasferte ravvicinate e un contorno di sfottò che colorano il calendario. Anche Leyton Orient e Dagenham & Redbridge rappresentano incroci storicamente vivaci.
• Giovani e plusvalenze: l’accademia ha lanciato profili poi affermatisi ai livelli superiori, tra cui portieri e centrocampisti divenuti patrimonio di mercato. Il percorso tipico: minuti in prima squadra, consolidamento in League Two/One, quindi salto verso Championship o Premier.
• Cultura e comunità: il Shrimpers Trust, storica organizzazione dei tifosi, è attivo nell’advocacy per la sostenibilità del club e in progetti a impatto sociale. La giornata di matchday a Roots Hall è un rito cittadino: pub, chioschi di pesce e marciapiedi blu che si riempiono con famiglie e vecchi abbonati.
• Fossetts Farm, il sogno (finora) rinviato: il progetto del nuovo stadio, con annessi sviluppi immobiliari, è diventato nel tempo una telenovela urbanistica e finanziaria. I sostenitori oscillano tra la nostalgia per Roots Hall e la consapevolezza che infrastrutture moderne servono per crescere in modo sostenibile.
• Resilienza come cifra: penalizzazioni, embarghi e scadenze fiscali hanno minato più volte la serenità, ma la squadra ha spesso risposto sul campo con solidità difensiva e orgoglio. Questa resilienza – molto british – è forse il tratto più riconoscibile del Southend United contemporaneo.
• Estetica blu: le maglie, prevalentemente blu navy con inserti bianchi, hanno avuto ciclici richiami alle onde del mare o alle forme del crostaceo sul crest. Fornitori tecnici e sponsor locali hanno scandito epoche diverse, diventando parte dell’album di famiglia dei tifosi.

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