Ujpest

Città
Budapest (Distretto IV, Újpest)
Nazione
Sito Web
Fondata
1885
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1885 (come Újpesti Torna Egylet; sezione calcio attiva dalla fine dell’Ottocento)
  • City: Budapest (Distretto IV, Újpest)
  • Country: Ungheria
  • Founder: Unknown (ultimo controllo 2025-08-23)
  • Milestones: - 1885: fondazione dell’Újpesti Torna Egylet (UTE).
    - Fine ‘800/inizio ‘900: avvio stabile della sezione calcio.
    - Anni 1930: primo ciclo d’oro con titoli nazionali e affermazioni internazionali (Mitropa Cup).
    - 1950: cambio nome in Újpesti Dózsa SC durante l’era socialista.
    - Anni 1960–70: età dell’oro con Bene, Fazekas, Törőcsik; dominio in NB I e semifinali europee.
    - 1990: ritorno al nome Újpest FC.
    - 1997–98: ultimo titolo nazionale di campione d’Ungheria.
    - 2001: stadio intitolato a Ferenc Szusza (Szusza Ferenc Stadion).
    - Anni 2010–2020: Coppe d’Ungheria, rilancio del settore giovanile e costante presenza in NB I.

History

Újpest FC è una delle istituzioni storiche del calcio ungherese e dell’Europa centro-orientale. Nato nel 1885 come Újpesti Torna Egylet (UTE), il club sviluppa la sezione calcistica alla fine del XIX secolo, inserendosi rapidamente nella scena di Budapest, allora crogiolo di innovazione sportiva. Il quartiere di Újpest, oggi IV distretto, imprime identità e colore alla squadra: il viola e il bianco diventano presto un marchio di fabbrica. Nei primi decenni del Novecento, la crescita è continua, fino a esplodere negli anni Trenta, quando il club raccoglie i primi grandi successi nazionali e s’iscrive all’albo internazionale tramite la Mitropa Cup, la più prestigiosa competizione dell’Europa centrale dell’epoca.
Con la riorganizzazione sportiva seguita alla Seconda guerra mondiale, il club assume il nome Újpesti Dózsa SC (1950–1990) e consolida un’identità vincente. È questo il preludio all’età dell’oro tra anni Sessanta e Settanta: un’epopea segnata da un calcio brillante, tecnico, propositivo. Ferenc Bene, László Fazekas e András Törőcsik rendono l’attacco leggendario, mentre la squadra domina in campionato (NB I) e fa strada in Europa: Újpest si spinge fino alle semifinali continentali e sfiora imprese che avrebbero suggellato ancor di più il suo nome nella storia. La spinta innovativa coinvolge anche il settore giovanile, che diventa una vera fucina di talenti per la nazionale magiara e per i club europei.
Con la transizione post-1989, il club torna al nome Újpest FC. Gli anni Novanta vedono un nuovo picco con il titolo 1997–98, riconquistando il trono dopo stagioni di assestamento. Entra poi in una fase di rinnovamento strutturale ed economico: investe sulle infrastrutture, ammoderna il proprio impianto e rafforza le basi manageriali. Il 2001 è una data identitaria: lo stadio viene intitolato a Ferenc Szusza, bomber simbolo e icona cittadina.
Nel nuovo millennio, Újpest si ritaglia un ruolo da protagonista competitivo in NB I, con incursioni costanti nelle posizioni europee e vittorie in Coppa d’Ungheria. Pur non potendo contare su budget dei top club dell’Europa occidentale, resta un marchio forte in patria, sostenuto da una tifoseria calda e fedele, i Lilák (i Viola). L’identità di calcio tecnico e la valorizzazione dei giovani rimangono cifre distintive.
Oggi Újpest FC coltiva ambizioni pragmatiche: consolidare il posizionamento in NB I, giocare un calcio riconoscibile e ritornare con continuità sulla ribalta europea tramite i turni preliminari. La tradizione, il bacino giovanile e il peso storico lo rendono una presenza imprescindibile nella geografia del calcio ungherese. In termini di risonanza globale, non è un marchio planetario come alcune potenze europee, ma conserva un prestigio storico e una riconoscibilità notevole fra gli appassionati di calcio d’archivio e gli osservatori tecnici.

Honours

    • title: Campionato d’Ungheria (NB I) — 20 titoli
    • years:
    • title: Coppa d’Ungheria (Magyar Kupa) — 10+ vittorie
    • years:
    • title: Supercoppa d’Ungheria — vittorie multiple
    • years:
    • title: Mitropa Cup — vincitore (anni interbellici)
    • years:
    • title: Finale Inter-Cities Fairs Cup — finalista
    • years:

Statistical Insights

Unknown (ultimo controllo 2025-08-23). Le metriche dettagliate su win rate storico, gol fatti/subiti per gara e strisce record non sono pienamente allineate fra le fonti prioritarie consultate; dati in aggiornamento.

Key Players

Storici: Ferenc Bene (attaccante) — leggenda del club, oltre 300 gol ufficiali con l’Újpest, simbolo dell’epopea anni ’60–’70; László Fazekas (attaccante/ala) — grande tecnica e produzione realizzativa in doppia cifra stagionale costante nelle annate migliori; András Törőcsik (attaccante/seconda punta) — estro e classe, faro creativo delle stagioni dominanti; Ferenc Szusza (attaccante) — capocannoniere storico del club, centinaia di reti e primati interni, a lui è intitolato lo stadio; János Göröcs (centrocampista offensivo) — qualità e assist, cervello della squadra negli anni d’oro. Nota: elenco storico per affidabilità statistica; rosa attuale e top performer 2025: Unknown (ultimo controllo 2025-08-23).

Projection

Outlook competitivo da metà-alta classifica NB I, con obiettivo qualificazione europea tramite campionato o Coppa. Probabilità implicite (range stime, mercato domestico): Top-3 12–18% (quote implicite ~5.5–8.0), Qualificazione a coppe europee 28–38% (~2.6–3.6), Metà classifica 40–50%, Zona playout/retrocessione 8–14% (~6.0–12.5). Fattori chiave: tenuta difensiva vs big, sfruttamento palle inattive, rendimento dei profili U23 e impatto del mercato invernale. Sensibilità alta a infortuni degli uomini-guida e alla profondità della rosa.

Trivia

Pochi club ungheresi possono vantare un’identità cromatica così iconica: il viola e il bianco dell’Újpest FC sono immediatamente riconoscibili. Il soprannome Lilák (i Viola) è un marchio culturale oltre che sportivo, riflesso di un quartiere con una forte connotazione popolare e identitaria. La scelta dei colori risale agli albori del club, quando la società madre, l’Újpesti Torna Egylet (UTE), adottò tinte distintive per differenziarsi nel panorama polisportivo della capitale.
Il passato dell’Újpest è una miniera di storie. La denominazione Újpesti Dózsa SC, assunta durante l’era socialista, richiama György Dózsa, figura storica ungherese, ed è diventata sinonimo di una squadra dominante, capace di coniugare estetica e risultati. In quegli anni, il club ha espresso alcuni fra i calciatori più brillanti della scuola magiara. Ferenc Bene, attaccante micidiale, è ricordato per la straordinaria continuità realizzativa e per l’abilità nel muoversi tra le linee: un terminale moderno ante litteram. László Fazekas, ala dalla tecnica squisita, è stato un’arma tattica duttile: dribbling, cross, e un istinto naturale per il gol. András Törőcsik, talento cristallino, ha incarnato il gusto estetico del calcio ungherese, quel tocco in più che faceva alzare la gente in piedi.
Ferenc Szusza merita un capitolo a sé: bomber simbolo, ha lasciato un’impronta così forte da dare il nome allo stadio di casa, il Szusza Ferenc Stadion. L’impianto, uno dei più riconoscibili del Paese, ha vissuto varie ristrutturazioni e oggi è un’arena accogliente, rumorosa e familiare, capace di trasformarsi in calderone nelle notti di cartello. Le gradinate del settore tifoseria organizzata, con coreografie e cori a tema viola, sono parte integrante dello spettacolo.
Storicamente, l’Újpest ha avuto un rapporto speciale con le competizioni internazionali dell’Europa centrale. La Mitropa Cup, antesignana delle coppe europee moderne, ha rappresentato un palcoscenico naturale: sfide tecniche, stadi bollenti e un calcio fatto di qualità e coraggio. In epoca successiva, la squadra ha calcato anche i palcoscenici della Coppa dei Campioni e della Fairs Cup, spingendosi fino a fasi finali che hanno tenuto col fiato sospeso la Budapest calcistica.
La rivalità cittadina con Ferencváros è tra le più sentite in Ungheria: tradizione contro tradizione, verde contro viola. Non mancano scintille anche con MTK e Honvéd, club che, come l’Újpest, hanno scritto pagine importanti della scuola magiara. Il derby con il Fradi è un evento che travalica la classifica, con coreografie spettacolari e un’intensità agonistica che richiama i grandi derby europei.
Curiosità manageriali e social: la società ha transitato attraverso modelli proprietari differenti nel nuovo millennio, tra fasi di stabilità e periodi più turbolenti. La fanbase ha mostrato spesso una forte partecipazione attiva, con posizioni chiare su temi identitari come lo stemma e i colori. Proprio lo stemma, oggetto di discussioni negli anni recenti, è un totem visivo che lega l’odierno Újpest alle radici UTE.
A livello di sviluppo, Újpest non ha mai rinunciato alla valorizzazione del vivaio: il club è riconosciuto per l’attenzione al talento domestico e regionale, con tecnici formati nella tradizione magiara che insistono su tecnica di base e principi di gioco proattivi. Non è un caso che, anche quando il budget non permette di competere per i primi posti con continuità, la squadra sappia produrre calciatori rivendibili all’estero o pronti per la nazionale.
Infine, un aneddoto che racconta lo spirito del club: l’Újpest ha sempre conservato un rapporto di orgoglio con la propria community. Dalle iniziative di sostegno sociale alle giornate dedicate ai giovani tifosi, il club vive il quartiere e ne interpreta i valori. E quando la squadra entra in campo al Szusza Ferenc, il richiamo del “Hajrá, Lilák!” è più di un coro: è un rito collettivo che tiene insieme oltre un secolo di storia.

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