Trastevere

Official Info

• Official Website: https://www.trasteverecalcio.it
• League Website: https://seried.lnd.it

Quick Facts

• Founded: 1909 (rifondazioni successive; data esatta dell’ultima rifondazione: Unknown)
• City: Roma
• Country: Italia
• Founder: Unknown
• Milestones: • Nascita nel rione Trastevere all’inizio del XX secolo. • Presenza continuativa nei campionati dilettantistici del Lazio, con slanci periodici verso i tornei nazionali non professionistici. • Consolidamento in Serie D negli anni più recenti, con piazzamenti di vertice e partecipazioni ai playoff di categoria. • Sviluppo dell’attività giovanile e radicamento territoriale nel tessuto sociale del rione.

History

Il Trastevere Calcio nasce e vive nel cuore di Roma, dal lato del Tevere che più di ogni altro racconta la città popolare, artigiana, cinematografica. Le prime tracce del club affondano nel 1909, in un periodo in cui il calcio romano stava prendendo forma tra associazioni di rione, campetti polverosi e una rete di società che avrebbero poi alimentato la scena capitolina. Trastevere si distingue fin da subito come espressione autentica di quartiere: squadra vicina alla gente, identità forte, spirito di appartenenza che va oltre i risultati.
Nel corso del Novecento il club ha attraversato le tipiche vicende delle società cittadine non professionistiche: cambi di denominazione, momenti di pausa e successive rifondazioni, partecipazioni ai campionati regionali e interregionali. La Seconda Guerra Mondiale e le riorganizzazioni federali del dopoguerra hanno inciso sulla continuità sportiva, ma non hanno mai scalfito il legame con il rione. La squadra, collocata stabilmente nel perimetro dilettantistico, ha talvolta sfiorato l’accesso ai ranghi professionistici senza però superare, in via strutturale, la soglia fra dilettantismo e Lega Pro.
La fase contemporanea ha visto il Trastevere ricollocarsi con ambizione nella Serie D, il massimo livello dilettantistico nazionale. Qui il club si è costruito una reputazione affidabile: organizzazione sobria, gestione attenta ai costi, valorizzazione dei giovani cresciuti nelle scuole calcio romane, scouting puntuale nel Lazio e nel Centro-Sud. Le stagioni più recenti hanno consegnato piazzamenti di medio-alta classifica, con passaggi nei playoff di girone e un’identità di gioco tendenzialmente propositiva, spesso basata su intensità e verticalità.
L’ambiente di Trastevere funge da moltiplicatore di energie: il richiamo del quartiere — un mosaico di vicoli, trattorie e piazze — si traduce in una piccola ma calda base di tifosi, in un’atmosfera che rende lo stadio un luogo riconoscibile. Il club ha saputo posizionarsi come alternativa romantica alle grandi sorelle cittadine: per chi cerca il calcio “di vicino”, il calcio vissuto da bordo campo, con i protagonisti a portata di stretta di mano.
Sul piano sportivo, la missione è chiara: rimanere nella parte sinistra della classifica di Serie D, crescere un nucleo di calciatori formati in loco e, quando possibile, monetizzare con intelligenza le cessioni verso categorie superiori. Il tutto senza snaturare la dimensione di comunità che è il vero capitale del Trastevere. Se il blasone internazionale non fa parte del DNA del club, la riconoscibilità territoriale sì: una squadra che sa di Roma, che parla il linguaggio del quartiere e che difende con orgoglio il proprio spazio nel ricco ecosistema calcistico capitolino.

Statistical Insights

Win rate, gol segnati/subiti per gara e strisce di risultati richiedono dati consolidati e omogenei per stagione. Al momento, valori ufficiali aggregati e verificati sulle ultime annate di Serie D non sono disponibili nelle fonti prioritarie consultabili entro la soglia di freschezza (30 giorni). Indicatori dettagliati (percentuale vittorie, xG, media gol pro/contro, serie utili/inutili) sono pertanto marcati come Unknown in attesa di aggiornamento documentale.

Key Players

Rosa e top performer variano sensibilmente di stagione in stagione in Serie D; senza un elenco ufficiale aggiornato e validato nelle ultime 4 settimane, l’identificazione di 3–5 giocatori chiave con relative statistiche (presenze, gol/assist, duelli vinti) è marcata come Unknown. Nota: il club attinge tradizionalmente a profili Under e a calciatori esperti del panorama laziale per bilanciare leadership e gamba.

Projection

Outlook in stile betting (stima qualitativa per Serie D, girone di appartenenza): promozione diretta 6–12%, promozione tramite playoff 10–20%, playoff 25–35%, metà classifica 40–55%, rischio playout/retrocessione 10–18%. Range volutamente prudenziali in assenza di dati di rosa e forma recentissima; il profilo storico del club suggerisce un obiettivo di parte sinistra della classifica con ambizione playoff se la fase difensiva resta stabile e il reparto offensivo garantisce doppia cifra complessiva dagli attaccanti titolari.

Trivia

• Un club di rione con identità forte. Trastevere è uno dei quartieri più iconici di Roma: vicoli, botteghe, cinema all’aperto, una comunità che resiste all’omologazione. Questo humus sociale ha forgiato una squadra con una cifra precisa: vicinanza ai tifosi, dimensione familiare, senso di appartenenza. Gli avversari spesso raccontano di trasferte “particolari”, perché giocare a Trastevere significa immergersi in un contesto urbano unico.
• Il fascino dello stadio di quartiere. La casa del Trastevere è tradizionalmente un impianto raccolto, perfetto per sentire pallone e contatto. In molti raccontano l’esperienza matchday come un tuffo nel calcio “di una volta”: striscioni cuciti a mano, cori a rimbalzo tra tribuna e panchine, qualche vecchio ultrà che conosce per nome magazzinieri e juniores. L’odore del caffè del bar vicino, i saluti ai dirigenti all’ingresso, il prepartita che mischia dialetto romano e tattica.
• Un ponte verso i professionisti. Pur restando club dilettantistico, il Trastevere ha spesso valorizzato profili interessanti: giovani romani che con minuti “veri” in Serie D si sono guadagnati chiamate in C, talvolta anche in B. Non di rado i direttori sportivi di categoria superiore passano a visionare esterni rapidi e mezzali aggressive che in D fanno la differenza.
• Playoff come vetrina. Quando il Trastevere raggiunge i playoff, l’attenzione mediatica cresce: più presenze sugli spalti, maggiore esposizione social, contatti con sponsor locali. Per un club con bacino di quartiere, sono settimane chiave: si costruisce reputazione, si fidelizza pubblico, si alza l’asticella.
• Derby “minori”, cuore grande. Il calendario di Serie D/regionale porta spesso sfide contro coetanee laziali: gare dal sapore di derby, con curve piccole ma rumorose. L’intensità in campo è alta, le distanze geografiche ridotte aumentano la partecipazione. Il post-partita, spesso, è il momento più romano di tutti: stretta di mano, commenti a caldo, e poi via, a cena nel rione.
• Cultura e pallone. Trastevere è stato set di film, cornice di romanzi, scenario di canzoni: inevitabile che il club ne risenta in positivo. Capita che artisti e volti della cultura locale facciano capolino la domenica. La maglia — con colori ispirati al quartiere — è diventata, per chi ci vive, un piccolo segno identitario.
• Settore giovanile come investimento sociale. Al di là dei risultati, il club cura l’attività di base: migliaia di allenamenti, tornei, open day. In una città complessa come Roma, offrire spazi e strutture a ragazzi e famiglie ha un valore che va oltre il campo: educazione sportiva, socialità, senso civico.
• Una gestione pragmatica. Budget misurati, scelte tecniche coerenti, mercato attento alle opportunità: così il Trastevere resta competitivo. La chiave spesso è l’equilibrio tra esperienza (un leader in difesa, un regista affidabile) e freschezza atletica (under che corrono e pressano).
• Dettagli di campo. Nel microcosmo della D bastano particolari: palle inattive preparate con cura, un cambio modulo al momento giusto, la condizione dei campi invernali. Il Trastevere ha costruito nel tempo una piccola fama di squadra “scomoda” da affrontare, specie in casa.
• Una storia che continua. Il calcio di rione è ciclico: annate più ricche, annate di transizione. Il file rouge resta l’identità. Per questo, al di là della categoria, la società coltiva relazioni: scuole, parrocchie, associazioni. La partita del Trastevere non è solo risultato; è un appuntamento comunitario che racconta Roma da vicino.