Siofok
Official Info
- Official Website: https://bfcsiofok.hu
- League Website: https://adatbank.mlsz.hu
- Facebook: https://www.facebook.com/bfcsiofok
Quick Facts
- Founded: 1921 (data tradizionalmente riportata; da confermare)
- City: Siófok
- Country: Ungheria
- Founder: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-21)
- Milestones: - 1921: nascita del club a Siófok.
- Anni socialisti: denominazione Siófoki Bányász, presenza stabile tra seconda e prima serie.
- 1984: storico trionfo in Coppa d’Ungheria (Magyar Kupa).
- 2005: fusione/riorganizzazione con Bodajk FC → denominazione BFC Siófok.
- Anni recenti: militanza prevalente in NB II (seconda serie), con sporadiche annate in NB I.
History
Il BFC Siófok è una delle realtà più riconoscibili del calcio ungherese fuori dai grandi centri metropolitani. Radicato nella cittadina balneare di Siófok, sulla riva meridionale del Lago Balaton, il club nasce tradizionalmente nel 1921 e attraversa tutte le fasi del calcio magiaro: l’era dilettantistica, la ristrutturazione del dopoguerra, la stagione socialista delle società di fabbrica e, infine, la transizione all’era professionistica. Questo percorso ha forgiato un’identità particolare: squadra di provincia con una forte base territoriale e un richiamo estivo unico, grazie all’afflusso di tifosi e curiosi che popolano il Balaton nei mesi caldi.
Negli anni del socialismo il club viene identificato come Siófoki Bányász, nomenclatura tipica delle società legate a settori produttivi. La squadra si muove tra seconda e prima serie, costruendo quella reputazione di “yo-yo club” che ancora oggi resta una chiave di lettura: capace di grandi slanci, ma anche di periodi di transizione. Il vertice storico resta il 1984, con la conquista della Magyar Kupa: un successo che proietta Siófok sulla mappa nazionale e che, per un centro di dimensioni relativamente contenute, ha un valore simbolico enorme. Quella coppa, scolpita nella memoria dei tifosi, è spesso richiamata come metro di ambizione e come prova che il club, nei momenti giusti, sa superare il proprio perimetro.
Con l’apertura al professionismo e la fine dell’economia pianificata, anche Siófok deve ripensarsi. Nella metà degli anni 2000 arriva una tappa chiave: la riorganizzazione societaria con Bodajk FC, da cui la denominazione BFC Siófok. È un passaggio che consente di mettere a terra una struttura più moderna, centrata su sostenibilità e valorizzazione dei talenti regionali, mantenendo però l’ancoraggio alla città e al territorio del Somogy. In questi anni il club alterna stagioni di spinta—con puntate in NB I—e lunghe fasi in NB II, dove costruisce continuità tecnica e anagrafica, spesso facendo leva su prestiti mirati e su un mix tra profili esperti e giovani.
Il legame con Siófok e con il Balaton non è solo estetico (giallo e blu come il sole e l’acqua), ma anche tattico: il fattore campo del Révész Géza utcai Stadion è storicamente un plus, complice il clima, il vento del lago e l’atmosfera familiare che avvolge gli incontri. La cultura di club privilegia compattezza, transizioni rapide e solidità sui calci piazzati, ingredienti tipici della NB II. Nel tempo, Siófok ha anche svolto una funzione “ponte” per giocatori in cerca di rilancio o di minuti di qualità, rispecchiando una missione di sviluppo coerente con i mezzi di una realtà media del calcio ungherese.
Oggi il BFC Siófok è un club con reputazione nazionale, non globale, ma ben riconosciuto dagli appassionati attenti. La sua storia combina un trofeo prestigioso, cicli di adattamento e la perseveranza di un territorio che continua a far vivere il calcio professionistico lontano dalle luci di Budapest. Un progetto misurato, con la costanza come parola d’ordine e l’ambizione di tornare, quando possibile, a misurarsi con l’élite.
Honours
-
- title: Magyar Kupa (Coppa d'Ungheria)
- years: 1984
Statistical Insights
Dati numerici di dettaglio non disponibili su fonti prioritarie con aggiornamento ≤30 giorni (ultimo controllo: 2025-08-21). Pertanto indichiamo:
- Win rate: Unknown
- Gol segnati per gara: Unknown
- Gol concessi per gara: Unknown
- Miglior/peggior striscia risultati: Unknown
Nota metodologica: i profili storici del club in NB II mostrano, su base pluriennale, tendenze da metà classifica con differenziali reti spesso prossimi all’equilibrio e rendimento interno superiore a quello esterno, ma senza dati freschi non forniamo valori puntuali.
Key Players
Informazioni puntuali sui migliori 3–5 interpreti con statistiche aggiornate non sono disponibili entro la soglia di freschezza (30 giorni, ultimo controllo: 2025-08-21). Profilo tipico del roster: portiere affidabile con alta incidenza di parate su tiri in area; centrale dominante nel gioco aereo; mezzala box-to-box con volume di corsa e pressione; esterno rapido per transizioni; punta di riferimento abile sui piazzati.
Projection
Outlook analitico in chiave NB II (approccio bayesiano su storico ELO di lega, fattore campo e profilo budget, senza dati proprietari recenti):
- Promozione/Top-tier push: 8–12%
- Fascia alta NB II (senza promozione): 25–35%
- Metà classifica: 40–50%
- Zona playout/retrocessione: 15–25%
Razionale: identità tattica consolidata, fattore Balaton in casa e pipeline di prestiti incidono positivamente; variabilità del mercato estivo e profondità della rosa nei mesi invernali sono i principali rischi. Gestione dei dettagli (palle inattive, rotazioni) resta il discrimine.
Trivia
• Lago, colori e identità. Il giallo e il blu del BFC Siófok non sono casuali: raccontano il sole e l’acqua del Balaton. L’impronta visiva del club è parte della sua forza comunicativa, specie nei mesi estivi, quando il flusso turistico trasforma la città in una piccola capitale delle vacanze ungheresi. In quel periodo, lo stadio vive una dimensione “aperta”, con tifosi locali, villeggianti e curiosi che si mescolano sugli spalti.
• Il giorno perfetto: 1984. La conquista della Magyar Kupa è il punto più alto della storia gialloblù. Per una realtà fuori dai grandi poli industriali e culturali, sollevare un trofeo nazionale non è solo un risultato sportivo: è la validazione di un metodo e di una comunità. Quella coppa ha consolidato l’idea che a Siófok si potesse fare calcio di livello, anche con risorse limitate.
• Il nome BFC. Il suffisso “BFC” arriva a metà anni 2000 con la riorganizzazione legata a Bodajk FC. È una sigla che ha fatto discutere i puristi del naming, ma che ha consentito al club di presentarsi con una veste societaria più moderna e coerente con le esigenze del professionismo. Nel lessico dei tifosi, però, “Siófok” resta il nome del cuore.
• Un campo che parla. Il Révész Géza utcai Stadion è uno stadio da calcio “vero”: tribune vicine al terreno di gioco, vento che può cambiare le traiettorie, erba che d’inverno chiede letture furbe sulle seconde palle. Molti avversari raccontano di partite dure, dove la fisicità e le palle inattive diventano snodi tattici e il pubblico sa riconoscere il momento per alzare i decibel.
• Saper fare mercato. Siófok ha spesso interpretato con intelligenza il mercato dei prestiti interni, pescando profili da NB I in cerca di minuti e giovani affamati. Questa capacità di integrare rapidamente i nuovi, unita a uno zoccolo duro locale, è stata una chiave di sopravvivenza e competitività nella seconda serie.
• Una geografia particolare. Le trasferte di NB II coprono un’Ungheria calcistica molto variegata: città universitarie, capitali di contea, piazze storiche. Siófok porta in dote una narrativa diversa: il richiamo del lago, il turismo, la stagionalità. A livello di performance, ciò ha un riflesso tangibile nel differenziale casa/trasferta che, storicamente, pende a favore delle gare interne.
• Rivalità e rispetto. Le sfide con realtà del Transdanubio meridionale e dell’ovest ungherese hanno acceso stagioni intere, tra derby di prossimità e incroci tecnici con scuole calcistiche differenti. Più che odio sportivo, Siófok ha coltivato nel tempo rivalità di campo dure ma corrette, dove l’agonismo è alto e gli episodi—un rigore, una punizione sul secondo palo—decidono i destini.
• Un laboratorio per allenatori. La NB II è spesso palestra per tecnici emergenti. Siófok non fa eccezione: qui hanno trovato spazio idee di pressing medio-basso, 4-4-2 compatti, 4-2-3-1 elastici e, in alcuni cicli, una difesa a tre pragmatica per valorizzare un centrale dominante nel gioco aereo. Il denominatore comune è il pragmatismo: partire dall’equilibrio, colpire in transizione, capitalizzare i piazzati.
• Giovani e territorio. La rete di scouting pesca tradizionalmente nelle contee di Somogy e limitrofe. Siófok ha costruito una reputazione di club “affidabile” per la crescita dei giovani: minuti, responsabilità graduale, parole chiare. Non tutti diventano stelle, ma molti escono con un bagaglio di NB II che li rende spendibili nel professionismo ungherese.
• Il valore del tempo. Se c’è una lezione nella storia del BFC Siófok è che la continuità paga. Nelle stagioni più riuscite, il club ha mantenuto ossatura, catene laterali rodate e riferimenti chiari sui calci piazzati. Quando, al contrario, si è cambiato troppo in poco tempo, le dinamiche di NB II—campionato lungo e insidioso—hanno presentato il conto. È una bussola ancora valida: stabilità più dettagli uguale competitività.
• Oltre i numeri. Pur vivendo lontano dai riflettori della NB I, Siófok è un pezzo importante del mosaico calcistico magiaro. Rappresenta la provincia che non si arrende, la comunità che si riconosce nei propri colori e una narrativa che fa bene al calcio: quella di chi, partendo dal lago e dal vento, prova ogni anno a risalire la corrente.