Penarol
Official Info
- Official Website: https://www.cap.org.uy
- League Website: https://www.auf.org.uy
- Twitter: https://twitter.com/capenarol
- Facebook: https://www.facebook.com/capenaroloficial
- Instagram: https://www.instagram.com/capenarol
- YouTube: https://www.youtube.com/user/capenaroloficial
Quick Facts
- Founded: 28 September 1891 (as CURCC)
- City: Montevideo
- Country: Uruguay
- Founder: Impiegati della Central Uruguay Railway Company
- Milestones: 1891: nascita come CURCC; 1914: rebranding in Peñarol; 1920: primo titolo nazionale; 1960-61, 66, 82, 87: vittorie Libertadores; 1961,66,82: Intercontinental Cup; 1980: Copa Interamericana; dominatore del calcio uruguaiano
History
Il Club Atlético Peñarol, fondato il 28 settembre 1891 come Central Uruguay Railway Cricket Club (CURCC), rappresenta da oltre un secolo e mezzo l’anima calcistica di Montevideo. Nato come sodalizio interno degli impiegati della British Central Uruguay Railway Company, il club iniziò giocando partite amichevoli fino all’ingresso nel campionato uruguaiano nel 1900. Nel 1914, per volontà dei soci locali e per distinguersi dal ramo ferroviero, il sodalizio assunse il nome “Peñarol”, in omaggio al quartiere omonimo della capitale.
Negli anni Venti e Trenta Peñarol consolidò la propria egemonia a livello nazionale, conquistando titoli nel 1921, 1928, 1929 e 1932. Al termine della Seconda Guerra mondiale, la formazione giallonera aggiunse squadre di altissimo livello al proprio organico, vincendo i tornei del 1940, 1944 e 1945. Il decennio d’oro arrivò però negli anni Sessanta: dopo il primo campionato nazionale del 1960, Peñarol vinse due Libertadores consecutive (1960, 1961) e, nel ’61, alzò al cielo la prima Coppa Intercontinentale, piegando il Benfica di Eusebio.
La leggenda continuò: altri trofei continentali (1966) e mondiali (1966 Intercontinental Cup contro il Real Madrid) fecero di Peñarol un club in grado di competere con le grandi europee. Negli anni Ottanta la squadra tornò protagonista in Sud America, sollevando la Libertadores nel 1982 e ripetendosi nel 1987, oltre ad aggiudicarsi la Coppa Interamericana del 1980.
Pur attraversando fasi di ricostruzione, Peñarol ha mantenuto inalterata la propria identità: lo stile di gioco aggressivo, i vivai fiorenti e la capacità di esportare talenti in Europa. Oggi il club è riconosciuto a livello globale e vanta una fan base che si estende dall’Uruguay all’Asia, oltre a legioni di tifosi in tutta l’America Latina.
Honours
-
- title: Uruguayan Primera División
- years: 1900, 1901, 1903, 1904, 1905, 1907, 1908, 1911, 1918, 1921, 1928, 1929, 1932, 1940, 1944, 1945, 1949, 1951, 1953, 1954, 1960, 1961, 1962, 1964, 1967, 1968, 1973, 1974, 1975, 1978, 1979, 1981, 1985, 1986, 1993, 1995, 1997, 1999, 2003, 2009, 2010, 2011, 2012, 2015, 2017, 2018, 2021, 2022, 2023, 2024
-
- title: Copa Libertadores
- years: 1960, 1961, 1966, 1982, 1987
-
- title: Intercontinental Cup
- years: 1961, 1966, 1982
-
- title: Copa Interamericana
- years: 1961, 1980
-
- title: Recopa Iberoamericana
- years: 1980
Statistical Insights
Nell’ultimo quinquennio Peñarol ha mantenuto una win rate media superiore al 65%. In campionato segna in media 2,1 gol a partita e ne subisce 0,8. Lo streak più lungo è stato di 29 incontri senza sconfitte (2015), mentre la serie negativa peggiore conta 5 k.o. consecutivi (2009).
Key Players
• Sergio Rochet (Portiere) – 25 presenze, 15 clean sheet
• Agustín Canobbio (Ala destra) – 34 gare, 8 gol, 10 assist
• Matías Arezo (Attaccante) – 30 partite, 18 reti, 6 assist
• Fabricio Formiliano (Difensore centrale) – 28 presenze, media duelli vinti 92%, 3 gol
• Guillermo Varela (Terzino destro) – 32 match, 88% passaggi riusciti, 5 assist
Projection
Analisi 2025: Peñarol parte coi favori del pronostico a quota 2.50 (40% implied probability) per il titolo nazionale; 30% probabilità di piazzarsi tra i primi due. In Libertadores stime attuali indicano 70% di passaggio alla fase a gironi e 35% di raggiungere i quarti.
Trivia
Peñarol è un pozzo di aneddoti, tradizioni e record che vanno ben oltre il rettangolo verde. Il soprannome “Manya” pare derivi da un antico insulto lanciato dai rivali nazionali, trasformato in segno di orgoglio. Nel 1960 la squadra giallonera fu la prima nella storia a sollevare due coppe internazionali in stagioni consecutive (Libertadores e Intercontinentale), inaugurando un’era di successi che le varrà l’appellativo di “Pionieri del Sudamérica”.
Un altro episodio memorabile risale al 1966, quando Peñarol mise in difficoltà il Real Madrid di Di Stéfano durante la finale di Intercontinentale: dopo il 2-1 in Uruguay, gli spagnoli vinsero 2-0 a Madrid, ma l’orgoglio uruguagio rimase intatto, con oltre 60.000 spettatori a cominciare da Montevideo a sostenere la formazione.
Il club detiene anche il primato di tifoseria più affezionata: tra il 2011 e il 2012 fu registrata la media record di 38.000 spettatori casalinghi a partita, in uno stadio spesso gremito oltre la capienza nominale. Proprio all’Estadio Campeón del Siglo, inaugurato nel 2016, si sono viste coreografie imponenti, con bandiere lunghe decine di metri a formare la scritta “PEÑAROL” sul prato.
Sul fronte giovani, il vivaio giallonero ha prodotto campioni come Obdulio Varela, capitano nell’edizione del 1950 del Mondiale, e più di recente Diego Forlán e Fernando Muslera. Nel 1998 Peñarol fu il primo club uruguaiano a vendere un calciatore (Forlán) per oltre 12 milioni di euro.
Tra le curiosità più singolari c’è il fatto che la divisa originaria era quasi totalmente bianca, con una sola banda gialla; il restyling del 1911 introdusse le classiche strisce nere e gialle, ispirate ai colori dei tram cittadini. Ancora oggi, ogni 28 settembre, il club celebra la “Festa dei Nostri Colori” con un rito che riunisce ex giocatori e tifosi in un corteo su Avenida del Libertador.
In patria e all’estero, Peñarol resta sinonimo di storia, passione e continuità: un’istituzione che ha saputo conquistare un posto d’onore tra i grandi club mondiali, senza mai tradire la propria anima popolare.