QPR
Official Info
- Official Website: https://www.qpr.co.uk
- League Website: https://www.efl.com/clubs-and-competitions/sky-bet-championship/
- Twitter: https://x.com/QPR
- Facebook: https://www.facebook.com/QPRFC
- Instagram: https://www.instagram.com/qpr/
- YouTube: https://www.youtube.com/user/officialqpr
Quick Facts
- Founded: 1882
- City: Londra (Shepherd’s Bush)
- Country: Inghilterra
- Founder: Membri dello St Jude’s Institute; successiva fusione (1886) con Christchurch Rangers
- Milestones: 1882: formazione come St Jude’s Institute; 1886: fusione con Christchurch Rangers e adozione del nome Queens Park Rangers; 1907–08 e 1911–12: campione della Southern League; 1920: ammissione alla Football League; 1966–67: doppietta storica con titolo di Third Division e vittoria della Coppa di Lega (prima squadra di terza serie a riuscirci); 1975–76: 2º posto in First Division, miglior piazzamento di sempre; 1981–82: finale di FA Cup (sconfitta in replay con il Tottenham); 1982–83: titolo di Second Division e promozione; primi anni ’80: installazione del famoso manto sintetico a Loftus Road; 1992–93: 5º posto nella Premier League inaugurale, miglior club londinese; 2010–11: titolo Championship e promozione; 2013–14: vittoria dei play-off Championship (gol di Zamora al 90’); anni recenti: stabilmente in Championship con progetto tecnico incentrato su gestione sostenibile e valorizzazione talenti.
History
Il Queens Park Rangers, meglio noto come QPR, nasce a ovest di Londra con radici popolari: nel 1882 come St Jude’s Institute e, pochi anni dopo, con la fusione con la Christchurch Rangers. Il nome attuale deriva dall’area di Queen’s Park, da cui provenivano molti dei primi giocatori. Fin dai primi decenni del Novecento i Rangers diventano una presenza consolidata nel calcio inglese: i titoli in Southern League del 1907–08 e del 1911–12 certificano l’ambizione di un club capace di ritagliarsi spazio in un calcio ancora in formazione. L’ingresso nella Football League nel 1920 apre il capitolo professionistico stabile. La svolta epocale arriva nel 1966–67: guidato dallo spirito offensivo dell’epoca e da un gruppo coraggioso, il QPR conquista la Third Division e scrive storia alzando la Coppa di Lega a Wembley, rimontando da 0-2 a 3-2 contro il West Bromwich Albion. È la prima squadra di terza serie a vincere un grande trofeo inglese: un marchio di fabbrica di tenacia e talento. Negli anni Settanta il club tocca il suo apice tecnico: con Dave Sexton in panchina e fuoriclasse come Stan Bowles e Gerry Francis, il QPR sfiora il titolo della First Division nel 1975–76, chiudendo secondo a un soffio dal Liverpool. Gli anni Ottanta alternano vette e sperimentazione: oltre al titolo di Second Division nel 1982–83 e a una finale di FA Cup nel 1982, Loftus Road diventa un laboratorio quando il club installa un terreno sintetico, scelta allora pionieristica e controversa. Con l’avvento della Premier League nel 1992–93, i Rangers sono subito protagonisti: quinti al traguardo e miglior club londinese, trascinati dai gol di Les Ferdinand. La decade successiva, però, porta oscillazioni, retrocessioni e problemi economici. Il club entra in amministrazione, poi riparte e torna in Championship, quindi trova nuovi investitori (Briatore, Ecclestone, Mittal, poi Tony Fernandes e, più di recente, il gruppo Gnanalingam/Bhatia), puntando a un equilibrio sostenibile. Il 2010–11 segna il ritorno in Premier da campione del Championship; nel 2013–14 l’impresa dei play-off con il destro di Bobby Zamora al 90’ è tra le istantanee più iconiche del decennio. Dalla metà degli anni 2010 il QPR si stabilizza in Championship, investendo sulla valorizzazione dei giovani (da Raheem Sterling, passato in accademia, a Eberechi Eze, esploso prima del salto in Premier) e su un’identità chiara: calcio propositivo, pubblico caldo a Loftus Road (Shepherd’s Bush), gestione finanziaria più rigorosa dopo stagioni di spesa elevata. Oggi i Rangers restano un club storico inglese, dal richiamo internazionale moderato ma autentico, capace di cicliche scalate e di storie da raccontare, fedelissimo alle proprie radici west Londoner.
Honours
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- title: Coppa di Lega Inglese (EFL/League Cup)
- years: 1967
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- title: Second Division/Championship (campione)
- years: 1983, 2011
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- title: EFL Championship Play-offs (vincitore)
- years: 2014
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- title: Third Division (campione)
- years: 1967
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- title: Third Division South (campione)
- years: 1948
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- title: Southern League First Division (campione)
- years: 1908, 1912
Statistical Insights
Indicatori quantitativi specifici (win rate, gol fatti/subiti per gara, strisce) per la stagione corrente: Unknown (ultimo tentativo di aggiornamento: 2025-08-24). In termini tendenziali, il QPR storicamente performa meglio a Loftus Road rispetto alle trasferte, con fasi positive quando riesce a comprimere il campo e alzare il baricentro. Nelle annate recenti in Championship, dopo un inizio spesso altalenante, i Rangers hanno mostrato crescite marcate sotto allenatori capaci di dare struttura al pressing e di valorizzare i creativi tra le linee. Le fasi no tipicamente coincidono con difficoltà realizzative e calo sui piazzati difensivi. Il profilo attuale è di squadra che punta su transizioni rapide, catene laterali sinistra forti e un 4-3-3/4-2-3-1 flessibile.
Key Players
Ilias Chair (trequartista/ala): faro creativo, tra i migliori in Championship per passaggi chiave e conduzioni progressive; incursore tra le linee e su palla inattiva. Jake Clarke-Salter (difensore centrale): guida la retroguardia, buon tempismo in anticipo e solidità nel gioco aereo, fondamentale nelle uscite palla a terra. Kenneth Paal (terzino sinistro): spinta costante sulla corsia, qualità di cross e contributo nelle transizioni; affidabile anche in copertura. Lyndon Dykes (centravanti): riferimento fisico, prezioso nel gioco spalle alla porta e nell’aprire spazi; lavoro sporco e presenza sui traversoni. Sinclair Armstrong (attaccante): energia e profondità, attacca la linea alle spalle, arma nelle ripartenze e nel pressing; crescente freddezza sotto porta.
Projection
Outlook da lavagna: promozione diretta 3–5%, accesso ai play-off 12–18%, top half 40–45%, rischio retrocessione 15–20%. Stima elaborata su base qualitativa (valore rosa, continuità tecnica, trend recenti di performance e xG) e comparazione con la media Championship. Le chiavi: tenuta difensiva costante, continuità del contributo creativo di Chair e finalizzazione più efficiente degli attaccanti. Con un rendimento interno sopra la media e gestione oculata dei momenti della gara, il QPR può navigare zona medio-alta; senza step realizzativo, resta profilo da metà classifica con attenzione al margine di sicurezza.
Trivia
• Il QPR è il primo club della terza serie inglese ad aver vinto un grande trofeo nazionale: la Coppa di Lega 1966–67. A Wembley contro il West Brom, sotto 0-2 all’intervallo, ribaltò 3-2 grazie a Roger Morgan, Rodney Marsh e al celebre destro da 30 metri di Mark Lazarus: un capolavoro rimasto nella mitologia del club. • La miglior squadra QPR di sempre, secondo molti storici, è quella del 1975–76: calcio brillante, possesso coraggioso, catene laterali devastanti e un equilibrio perfetto tra fantasia e struttura. Chiuse seconda dietro al Liverpool per un soffio, con un undici che i tifosi recitano a memoria e Dave Sexton in panchina. • Loftus Road è uno stadio atipico e affascinante: angoli stretti, tifosi a un passo dal campo, un “calderone” che sa spingere. Nei primi anni ’80 divenne famoso per il manto sintetico (Omniturf), tra i primissimi nel professionismo inglese: molte squadre lo mal digerivano, lamentando rimbalzi irregolari e abrasioni. L’esperimento fu poi abbandonato quando la FA ritornò al naturale. • Identità visiva? Le hoops, le inconfondibili strisce orizzontali blu e bianche. Nel tempo ci sono state eccezioni cromatiche (verde, rosso) nelle seconde e terze maglie, ma la maglia home resta un’icona del calcio londinese. • Stan Bowles è l’archetipo del numero 10 romantico: talento puro, dribbling di velluto, personalità. Simbolo degli anni ’70, ancora oggi celebrato in cori e murales. Accanto a lui, nomi come Rodney Marsh, Gerry Francis, Phil Parkes e Don Givens hanno contribuito a costruire l’immaginario Rangers. • QPR e FA Cup: nel 1981–82 i Rangers arrivarono fino alla finale contro il Tottenham. Dopo l’1-1 in gara secca, persero il replay 0-1: resta comunque una delle cavalcate più amate dalla tifoseria. • L’era Premier ha visto l’esplosione di Les Ferdinand, centravanti totale: velocità, elevazione, finalizzazione. Il suo rendimento a inizio anni ’90 fu la spina dorsale del QPR quinto nella Premier inaugurale, primo tra i club londinesi. • Gol e sliding doors: il 24 maggio 2014, 90’ allo scadere di una finale play-off sofferta in dieci uomini, Bobby Zamora trova il destro che cambia il destino: QPR batte Derby County 1-0 e vola in Premier. Un singolo momento diventato leggenda contemporanea, con lo storytelling perfetto del “resistere e colpire”. • Talenti cresciuti a Shepherd’s Bush: Raheem Sterling da ragazzino affinò lì le basi prima del salto a Liverpool; Eberechi Eze esplose in Championship con tecnica, conduzione e gol, diventando poi uomo-mercato in Premier. Il modello Rangers è spesso questo: scovare, crescere, valorizzare. • Proprietà e governance: dagli anni delle grandi promesse mediatiche di Briatore ed Ecclestone alla fase più sobria e sostenibile con la famiglia Bhatia e Ruben Gnanalingam, il QPR ha attraversato fasi finanziarie complesse. Emblematica la vicenda Faurlin nel 2011 (questione contrattuale e rischio penalizzazione): finì senza sottrazione di punti, il che permise di festeggiare il titolo Championship. • Piccoli grandi dettagli: il settore giovanile del QPR è noto per il lavoro su tecnica individuale e resilienza psicologica; Loftus Road, ribattezzato in alcune stagioni per partnership benefiche e commerciali, resta nell’immaginario collettivo semplicemente “Loftus Road”; il tifo è tra i più fedeli di Londra ovest, con tradizioni di matchday che fanno da collante comunitario. • Statistica curiosa: il QPR ha spesso avuto una catena di sinistra particolarmente influente, con terzini offensivi e ali a piede naturale capaci di incidere su xA e xThreat; un dna tattico che si rinnova con i protagonisti ma resta riconoscibile, quasi una firma di fabbrica.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 23 | 23 | 46 | |||
| Vinte | 7 | 7 | 14 | |||
| Pareggi | 8 | 6 | 14 | |||
| Sconfitte | 8 | 10 | 18 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.3 | 31 | 1 | 22 | 1.2 | 53 |
| Goal concessi | 1.5 | 34 | 1.3 | 29 | 1.4 | 63 |
| Cartellini gialli | 1.8 | 42 | 2.3 | 52 | 2 | 94 |
| Cartellini rossi | 0 | 1 | 0.1 | 2 | 0.1 | 3 |
| Reti inviolate | 0.2 | 5 | 0.2 | 5 | 0.2 | 10 |
| Calci d'angolo | 5.6 | 128 | 4.4 | 102 | 5 | 230 |
| Falli | 11.1 | 255 | 10.7 | 245 | 10.9 | 500 |
| Fuori gioco | 2.1 | 49 | 1.5 | 35 | 1.8 | 84 |
| Tiri | 13.6 | 313 | 9.4 | 216 | 11.5 | 529 |
| Tiri in porta | 4.7 | 109 | 2.9 | 67 | 3.8 | 176 |