Olympiakos Piraeus
Official Info
- Official Website: https://www.olympiacosfc.gr/en/
- League Website: https://www.slgr.gr/en/
- Twitter: https://twitter.com/olympiacosfc
- Facebook: https://www.facebook.com/OlympiacosFC
- Instagram: https://www.instagram.com/olympiacosfc/
- YouTube: https://www.youtube.com/@OlympiacosFC
Quick Facts
- Founded: 10 marzo 1925
- City: Il Pireo (Piraeus), Attica
- Country: Grecia
- Founder: Notis Kamperos e i fratelli Andrianopoulos (Giorgos, Andreas, Vassilis, Leonidas, Michalis), con membri dei club cittadini del Pireo
- Milestones: 1925: fondazione dell’Olympiakos Syndesmos Filathlon Pireos (OSFP); Anni ’30: primi titoli nazionali e nascita del mito “Thrylos”; 1947–1959: ciclo di successi con campionati e coppe; 1959: avvio dell’Alpha Ethniki professionistica; 1960–1970: consolidamento domestico e rivalità storiche; 8 febbraio 1981: tragedia della Gate 7 (21 vittime); 1996–2003: rinascita e 7 campionati consecutivi; 2004: ricostruzione/modernizzazione dello Stadio Georgios Karaiskakis; 2010: inizio era Evangelos Marinakis; 2019–2022: ritorno al dominio in Super League; 2024: trionfo in UEFA Europa Conference League, primo trofeo UEFA per un club greco.
History
L’Olympiakos Piraeus nasce il 10 marzo 1925 nel cuore del principale porto greco, Il Pireo, dall’unione di anime sportive e popolari cittadine. Il nome e i colori – rosso e bianco – richiamano lo spirito olimpico e l’energia del mare; il simbolo, il profilo di un giovane incoronato d’alloro, incarna l’ideale della vittoria e dell’eccellenza. Tra i fondatori spiccano Notis Kamperos e i fratelli Andrianopoulos, dinastia che segnerà il primo decennio di vita del club accendendone il mito. Non a caso il soprannome “Thrylos”, la Leggenda, attecchisce presto: negli anni ’30 l’Olympiakos impone un modello di gioco e risultati che trascina folle crescenti allo stadio.
Dopo la seconda guerra mondiale, i rossobianchi definiscono il proprio DNA vincente. Tra fine anni ’40 e ’50, con un’organizzazione più moderna e un bacino di tifosi senza eguali, l’Olympiakos inaugura cicli di successi che faranno scuola nel calcio greco. L’avvio dell’Alpha Ethniki (1959) allinea il movimento a standard professionistici e, nel decennio successivo, la squadra diventa sinonimo di ambizione e stabilità. La rivalità con Panathinaikos, AEK e, più tardi, PAOK alimenta un derby permanente che scandisce l’agonismo del calcio ellenico.
La storia del club conosce anche pagine dolorose. L’8 febbraio 1981, al termine di una gara vinta con largo margine, la tragedia alla Gate 7 del vecchio Karaiskakis causa 21 vittime: un lutto che segna per sempre comunità e istituzione. La memoria è parte integrante dell’identità Olympiakos e lo stadio, ricostruito e modernizzato in vista di Atene 2004, ospita ogni anno commemorazioni ufficiali.
La svolta sportiva degli anni ’90 porta un salto di qualità gestionale, tecnico e commerciale: l’arrivo di allenatori come Dusan Bajevic ed Ernesto Valverde scandisce l’epoca delle sette corone consecutive (1997–2003), mentre la Champions League diventa palcoscenico abituale, con notti europee di grande suggestione. Dal 2010 l’era Evangelos Marinakis consolida la proiezione internazionale del club, apre a un recruiting globale (forte presenza di mercato in Portogallo e Sud America) e potenzia brand e infrastrutture.
Sul campo, il ciclo 2019–2022 restituisce lo strapotere domestico, mentre il 2024 segna la pagina più luminosa in Europa: l’Olympiakos vince la UEFA Europa Conference League, primo trofeo UEFA nella storia dei club greci, battendo in finale la Fiorentina. È l’apoteosi di un’identità competitiva che unisce organizzazione, pubblico caldo e grande fisicità. Con una base tifosa vastissima nella diaspora ellenica, l’Olympiakos ha una portata globale: partite, merchandising e racconti di un club che non smette di rinnovarsi senza tradire origini popolari e porto d’approdo: Il Pireo.
Honours
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- title: Super League Greece (47, record; ultimo titolo 2021-22)
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- title: Greek Cup (28, record; ultimo titolo 2020-21)
- years:
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- title: Greek Super Cup (4)
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- title: UEFA Europa Conference League (1)
- years: 2024
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- title: Doppiette campionato-coppa (18, record)
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Statistical Insights
Profilo numerico tipico del club nell’era recente: win rate domestico intorno al 60–70% su base pluriennale, con punte nelle stagioni di dominio; media gol segnati circa 2,0–2,2 a gara in campionato, subiti intorno a 0,7–1,0; differenziale reti stabilmente positivo. Storicamente solide le serie utili lunghe (oltre 15 turni senza sconfitte nelle migliori annate) e attitudine a chiudere il torneo con il miglior attacco. In Europa il rendimento è più volatile ma in crescita, culminato con la vittoria della Conference League: traiettoria che riflette maggiore maturità tattica e profondità di rosa. Nota: i numeri variano per stagione; i range sintetizzano gli ultimi cicli competitivi (fonti aggregate).
Key Players
Ayoub El Kaabi (ATT): finalizzatore di livello europeo; stagione memorabile con oltre 30 gol complessivi e record nella fase a eliminazione diretta della Conference League; letale attacco alla profondità e timing sul primo palo. Kostas Fortounis (TRE): cervello creativo; doppia cifra tra gol e assist, primato di passaggi chiave per 90’ nel gruppo; specialista sui piazzati. Giorgos Masouras (ALA): intensità e inserimenti, doppia cifra realizzativa e contributo difensivo in transizione; affidabile nei big match. Rodinei (TD): spinta costante sulla corsia destra, doppia cifra di assist stagionali e alto volume di cross utili; leadership emotiva. Konstantinos Tzolakis (POR): esploso nelle notti europee con interventi decisivi e clean sheet pesanti; percentuale parate elevata, ottima copertura del primo palo.
Projection
Outlook da betting: titolo Super League contendibile con probabilità stimata 30–40% (quote implicite 2.50–3.33) in un contesto a quattro con PAOK, AEK e Panathinaikos; top-2 al 60–70%. Coppa di Grecia al 20–30% (3.33–5.00). In Europa, possibilità di raggiungere i quarti nelle competizioni UEFA di secondo/terzo livello nell’ordine del 15–25%, con upside in caso di sorteggi favorevoli. Punti di forza: profondità offensiva, palle inattive, esperienza internazionale; rischi: variabilità difensiva nelle transizioni e carico partite. Approccio consigliato: valutare mercati antepost con coperture e monitorare forma xG nelle prime 6–8 giornate.
Trivia
• Il soprannome “Thrylos” (La Leggenda) nasce tra anni ’20 e ’30, quando la famiglia Andrianopoulos trascinò un Olympiakos dominante a livello locale: stile aggressivo, gol in serie, stadi pieni nel Pireo e ad Atene. I fratelli, cinque in totale, contribuirono a imprimere un marchio di fabbrica: carisma e fame, un manifesto tecnico che sarebbe diventato identità.
• Lo stemma con il giovane incoronato d’alloro – emblema del trionfo olimpico – è tra i più riconoscibili d’Europa. Nel tempo ha subito piccoli affinamenti grafici senza mai tradire i tratti originari: profilo fiero, corona vegetale, cerchio rosso-bianco. Una firma che dialoga perfettamente con la livrea a strisce verticali.
• Rivalità: il “Derby dei nemici eterni” con il Panathinaikos è molto più di una partita. Riflette storie sociali diverse tra centro di Atene e cuore portuale del Pireo. Accesi anche i duelli con AEK e PAOK, soprattutto nelle ere di lotta serrata per il titolo. Esiste un derby cittadino storico con l’Ethnikos Piraeus, oggi meno frequente.
• Gate 7: l’8 febbraio 1981, dopo una larga vittoria, una calca in uscita dallo stadio causò la morte di 21 tifosi. Al Karaiskakis una stele ricorda i nomi delle vittime. Ogni anno il club e la curva organizzano una commemorazione: identità, dolore e memoria collettiva saldano comunità e squadra.
• Karaiskakis: lo stadio prende il nome dall’eroe della Guerra d’Indipendenza Georgios Karaiskakis. Completamente rinnovato per Atene 2004, è oggi uno degli impianti più caldi del Mediterraneo, con atmosfera “caldera” nelle notti europee. Il pubblico del Pireo, tra i più rumorosi d’Europa, influenza ritmo e psicologia della partita.
• Fratellanze ultras: esiste un rapporto di amicizia di lunga data con i tifosi della Stella Rossa (Red Star Belgrade) e legami con curve di matrice ortodossa. Rossi e bianchi, bandiere gemelle, cori condivisi nelle serate di coppe.
• Notti UEFA: Olympiakos ha collezionato imprese come il 3–2 all’Arsenal a Londra in Champions 2015 e l’eliminazione dei Gunners all’ultimo respiro in Europa League nel 2020 (gol di El Arabi ai supplementari). Memorabile anche il 2–0 al Manchester United al Karaiskakis nel 2014, ribaltato poi a Old Trafford. La vetta arriva nel 2024 con la Conference League: 1–0 in finale alla Fiorentina con gol di El Kaabi ai supplementari, primo trofeo UEFA nella storia dei club greci.
• Allenatori e scuole di pensiero: da Bajevic a Valverde, da Michel a Pedro Martins fino a Mendilibar, il club ha spesso scelto tecnici con identità forte, pressing medio-alto e catena di corsia produttiva. L’impronta è chiara: esterni alti, terzini di spinta, rifinitore in zona di rifinitura e un nove verticale. Quando la rosa supporta queste linee guida, il dominio domestico è una conseguenza quasi naturale.
• Scouting: il Pireo è un hub per talenti lusofoni e sudamericani. Negli anni, la società ha affinato canali con il mercato portoghese e brasiliano, con profili fisicamente pronti e rivendibili. Da casa propria, l’Academy ha prodotto, tra gli altri, Panagiotis Retsos (ceduto al Leverkusen a cifra record per la Grecia) e Kostas Tsimikas (volato al Liverpool), simboli di una pipeline che alterna sviluppo e valorizzazione.
• Record domestici: l’Olympiakos detiene il maggior numero di campionati, coppe e “doppiette” in Grecia. Ha infilato due strisce di 7 titoli consecutivi in epoche diverse, sinonimo di continuità non comune. Più volte miglior attacco e miglior difesa nelle stesse stagioni: un dominio che nasce dall’equilibrio tra intensità e tecnica.
• Proprietà e brand: dal 2010, sotto Evangelos Marinakis, il club ha accelerato sul piano manageriale e commerciale, proiettandosi globalmente. La forte diaspora greca alimenta la base di tifosi fuori confine: dagli USA all’Australia, passando per Germania e Regno Unito, la maglia a strisce del Pireo è un marchio riconoscibile. Le operazioni congiunte e la rete relazionale internazionale hanno reso l’Olympiakos una piattaforma di visibilità per calciatori e allenatori.
• Cultura e identità: oltre i trofei, c’è una narrativa di appartenenza. La squadra del porto è percepita come squadra del popolo, con una tifoseria che vive la partita come rito. Canti, sciarpe, fumogeni, un’iconografia potente che rende ogni gara un evento. È questo mix – risultati, atmosfera, racconto – a spiegare perché “Thrylos” non sia solo un nomignolo ma una condizione permanente.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 18 | 18 | 36 | |||
| Vinte | 12 | 11 | 23 | |||
| Pareggi | 6 | 3 | 9 | |||
| Sconfitte | 0 | 4 | 4 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.8 | 32 | 1.3 | 24 | 1.6 | 56 |
| Goal concessi | 0.6 | 11 | 0.7 | 12 | 0.6 | 23 |
| Cartellini gialli | 1.5 | 27 | 2 | 36 | 1.8 | 63 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 2 | 0 | 0.1 | 2 | |
| Reti inviolate | 0.4 | 8 | 0.6 | 11 | 0.5 | 19 |
| Calci d'angolo | 6.4 | 115 | 4.9 | 89 | 5.7 | 204 |
| Falli | 11.6 | 209 | 12.8 | 230 | 12.2 | 439 |
| Fuori gioco | 2.3 | 42 | 2.7 | 49 | 2.5 | 91 |
| Tiri | 18.1 | 326 | 14.8 | 266 | 16.4 | 592 |
| Tiri in porta | 6.2 | 112 | 5.1 | 91 | 5.6 | 203 |