Vojvodina

Città
Novi Sad
Nazione
Sito Web
Fondata
1914
Stadio

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1914-03-06
  • City: Novi Sad
  • Country: Serbia
  • Founder: Gruppo di studenti serbi di Novi Sad (nominativi storici specifici: Unknown)
  • Milestones: 1914: fondazione a Novi Sad • 1914–1918: attività sospesa durante la Prima guerra mondiale • Anni ’30: affermazione nel calcio jugoslavo • 1965–66: primo titolo nazionale (Jugoslavia) • 1966–67: quarti di finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic • 1988–89: secondo titolo jugoslavo • 2007: ripristino del nome 'Karađorđe' allo stadio • 2013–14: primo trionfo in Coppa di Serbia • 2015: celebre 0–4 a Genova contro la Sampdoria in Europa League (Q) • 2019–20: seconda Coppa di Serbia • Centro sportivo 'Vujadin Boškov' consolidato come polo d’élite del vivaio

History

Il FK Vojvodina nasce il 6 marzo 1914 a Novi Sad, nel cuore della regione della Vojvodina, da un gruppo di studenti serbi animati dal desiderio di costruire un’identità sportiva moderna e radicata nella comunità locale multietnica. Interrotta la pratica durante la Grande Guerra, la società riprende il cammino nel periodo interbellico e si inserisce progressivamente nella mappa calcistica jugoslava. Il club adotta i colori biancorossi e una casacca iconica con banda diagonale, diventando presto un simbolo cittadino. Nella seconda metà degli anni ’60, Vojvodina raggiunge l’apice sportivo: nel 1965–66 conquista il primo campionato jugoslavo, aprendo un ciclo che l’anno successivo la porta fino ai quarti di Coppa dei Campioni. Lì incrocia il Celtic, poi campione d’Europa: vittoria a Novi Sad, ma rimonta scozzese al ritorno in un doppio confronto rimasto nella memoria collettiva come prova della statura internazionale raggiunta dal club.
Negli anni, la società costruisce una solida reputazione per organizzazione e vivaio, coltivando talenti destinati a percorsi d’eccellenza. Figure come Vujadin Boškov, prima calciatore e poi allenatore di fama mondiale, intrecciano indissolubilmente il proprio nome alla “Stara dama” (la Vecchia Signora) del calcio serbo. Nel 1988–89 arriva il secondo titolo nazionale della storia sotto l’egida jugoslava, in una stagione che lancia anche carriere destinate a diventare leggendarie.
Con la nascita dei campionati serbi, Vojvodina si stabilizza come terza forza strutturale dietro i colossi belgradesi, con vette periodiche che culminano nel primo trionfo in Coppa di Serbia nel 2013–14 e nella seconda affermazione nel 2019–20. Nel frattempo, la notte europea di Genova nel 2015 – il roboante 0–4 alla Sampdoria nel preliminare di Europa League – proietta nuovamente il marchio Vojvodina sui media continentali, testimoniando la competitività del progetto tecnico.
La casa del club è il rinnovato Stadio Karađorđe, intitolato al leader dell’insurrezione serba, epicentro di una tifoseria appassionata (“Lale” e gruppo ultras storicamente noto come “Firma”). La struttura si integra con il centro sportivo intitolato a Vujadin Boškov, hub del settore giovanile che ha formato, fra gli altri, Dušan Tadić e Sergej Milinković‑Savić.
Oggi Vojvodina rimane una realtà solida, capace di coniugare identità territoriale e ambizioni europee. Non è un brand globale nel senso commerciale del termine, ma esercita un richiamo forte nell’Europa orientale e nei mercati di scouting più attenti, mantenendo un posizionamento competitivo in patria e un profilo riconoscibile all’estero grazie alla filosofia sui giovani e a un calcio propositivo.

Honours

    • title: Campionato di Jugoslavia (Prva Liga)
    • years: 1966, 1989
    • title: Coppa di Serbia
    • years: 2014, 2020

Statistical Insights

Profilo competitivo tipico da top-4 serba. Indicatori riepilogativi (ultimi cicli pluriennali, valori aggregati multi‑stagionali): win rate domestico generalmente attorno al 45–55%, con forte spinta interna (tendenza >60% di vittorie in casa) e rendimento esterno più pragmatico. Produzione offensiva media nell’intorno di 1.4–1.7 gol segnati a partita e fase difensiva stabilmente sotto 1.2 reti concesse per gara nelle stagioni meglio bilanciate, a conferma di un differenziale reti positivo. Picchi storici includono serie utili in doppia cifra e finestre negative più rare e brevi. Record europei recenti: storica vittoria esterna 0–4 a Genova contro la Sampdoria (UEFA Europa League, qualificazioni). Nota: valori puntuali di win rate e G+/G− per stagione possono variare; dati consolidati specifici non completamente allineati tra fonti entro la soglia di freschezza (ultimo controllo 2025-08-24).

Key Players

Profili di riferimento (storici e recenti, esemplificativi della scuola Vojvodina): • Dušan Tadić (trequartista/ala): prodotto del vivaio, regia offensiva e alta produzione di passaggi chiave; successiva carriera d’élite in Olanda e con la nazionale serba. • Sergej Milinković‑Savić (centrocampista): esordio senior a Novi Sad, fisicità e tempi d’inserimento; creatore di xG da seconda linea. • Siniša Mihajlović (difensore/centrocampista): parte della squadra campione nel 1989, specialista assoluto sui calci da fermo. • Todor Veselinović (attaccante): bomber storico del club e del campionato jugoslavo, riferimento realizzativo multi‑stagionale. • Vujadin Boškov (centrocampista/tecnico): bandiera in campo e poi allenatore di fama internazionale; simbolo dell’identità Vojvodina. Nota: rosa attuale e leader statistici di stagione specifica non riportati qui per incompletezza dati uniformati al 2025-08-24.

Projection

Outlook tecnico tattico: squadra tipicamente verticale ma capace di palleggio, struttura da top‑4 con ambizione podio. In chiave betting: titolo nazionale bassa probabilità (3–6%, quota implicita ~16–33), piazzamento top‑3 medio‑alto (35–50%, quota ~2.0–2.9), qualificazione europea tramite campionato top‑4 solida (55–70%, quota ~1.4–1.8). Coppa nazionale: dark horse con chance in singola eliminazione (12–20%, quota ~4.0–8.0). In Europa, percorso oltre i preliminari possibile con sorteggio favorevole e continuità difensiva. Variabilità legata a tenuta difensiva, produttività delle ali e sviluppo dei giovani.

Trivia

• Origini e identità: il soprannome 'Stara dama' (Vecchia Signora) accompagna Vojvodina da decenni, richiamando tradizione, stile e longevità ai vertici regionali. L’altro nickname, 'Lale', si ricollega al fiore-tulipano e più in generale alla cultura della pianura pannonica: un’etichetta affettuosa, tipica del folklore locale, che racconta l’anima multietnica di Novi Sad. La maglia con la banda diagonale rossa su base bianca è una delle più riconoscibili dell’Europa centro-orientale.
• Stadio Karađorđe: intitolato al leader dell’insurrezione serba del 1804, è il cuore pulsante del club. Nel corso degli anni ha vissuto ristrutturazioni e adeguamenti, mantenendo un’atmosfera raccolta ma calda. Il nome 'Karađorđe' è stato ufficialmente ripristinato negli anni 2000, a sottolineare il legame con la storia nazionale.
• Scuola Vojvodina: pochi club balcanici vantano una pipeline di talento così costante. Dal vivaio sono usciti campioni come Dušan Tadić, architetto di gioco modernissimo, e Sergej Milinković‑Savić, divenuto uno dei centrocampisti box‑to‑box più completi della sua generazione. A Novi Sad si è formato anche Siniša Mihajlović, poi star di Serie A e della nazionale, maestro assoluto sui calci piazzati. La metodologia unisce tecnica individuale e letture tattiche, favorita dal Centro sportivo 'Vujadin Boškov', riferimento per l’intera regione.
• Il quarto d’ora europeo: la memoria collettiva conserva la doppia sfida del 1966–67 contro il Celtic, allora destinato a diventare campione d’Europa. Vojvodina vinse a Novi Sad, mise in difficoltà gli scozzesi ad altissima intensità e fu eliminata di misura: l’episodio è spesso citato come la prova che la squadra avesse il 'passaporto' per stare stabilmente a livello continentale.
• Notte di Genova: il 0–4 alla Sampdoria nel 2015, in pieno agosto, ha avuto risonanza internazionale. Un risultato che in Italia è rimasto come una delle più pesanti sconfitte interne dei blucerchiati in Europa; per Vojvodina, una vetrina clamorosa che confermò il valore del progetto tecnico e la qualità delle transizioni.
• Boškov, ponte tra mondi: Vujadin Boškov è uno dei simboli assoluti della società. Dalla carriera da calciatore al salto in panchina, ha diffuso un’idea di calcio semplice e universale. Il centro sportivo che porta il suo nome è il manifesto della filosofia Vojvodina: crescita del talento, cultura del lavoro, visione internazionale.
• Bomber e record: Todor Veselinović è il grande nove della tradizione biancorossa, pluricapocannoniere del campionato jugoslavo. Le sue cifre, traboccanti per l’epoca, hanno innalzato l’asticella del reparto offensivo e ispirato generazioni di attaccanti di scuola Vojvodina.
• Tifoseria: gli ultras storici sono conosciuti come 'Firma', una curva compatta e identitaria. La rivalità è naturale con le big di Belgrado, mentre in chiave regionale spicca il confronto con Spartak Subotica. L’appeal del club, pur non essendo “globale” come i colossi europei, si riflette in una diaspora di appassionati e in una fitta rete di ex giocatori sparsi nei campionati UE.
• Estetica e filosofia: Vojvodina ha quasi sempre cercato un calcio tecnico, con ali creative e interni capaci di conduzione. Nei periodi felici i biancorossi uniscono pressing coordinato e attacchi rapidi in ampiezza, valorizzando i giovani in un contesto che favorisce la crescita e poi il passaggio verso campionati maggiori.
• Continuità nel tempo: due titoli jugoslavi, due Coppe di Serbia e molte stagioni da “terza forza” certificano la costanza. La capacità di produrre plusvalenze e di rinnovare i cicli mantenendo una base competitiva è il vero segreto della 'Vecchia Signora' di Novi Sad.

Statistiche squadra
Casa Fuori casa Tutto
Giocate 1 1 2
Vinte 0 0 0
Pareggi 0 0 0
Sconfitte 1 1 2
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 1 1 0 0.5 1
Goal concessi 3 3 1 1 2 4
Cartellini gialli 1 1 2 2 1.5 3
Cartellini rossi 0 0 0
Reti inviolate 0 0 0
Calci d'angolo 0 0 0
Falli 0 0 0
Fuori gioco 0 0 0
Tiri 0 0 0
Tiri in porta 0 0 0
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