Lask Linz

Official Info

• Official Website: https://www.lask.at
• League Website: https://www.bundesliga.at
• Twitter: https://twitter.com/LASK_Official
• Facebook: https://www.facebook.com/LASKLINZ
• Instagram: https://www.instagram.com/laskofficial

Quick Facts

• Founded: 1908
• City: Linz
• Country: Austria
• Founder: Unknown
• Milestones: 1908: fondazione come Linzer Athletik‑Sport‑Klub; 1964–65: primo club extra‑Vienna a vincere il titolo austriaco e doppietta campionato‑coppa; anni ’90: crisi economiche e altalena tra i livelli; 2011–2013: vicende di licenza e ripartenza dai ranghi inferiori; 2016–17: vittoria della 2. Liga e ritorno in Bundesliga; 2018–2020: rilancio sotto Glasner/Ismaël e storica cavalcata in Europa League; 2020: penalizzazione per violazione norme allenamenti Covid; 2023: inaugurazione della nuova Raiffeisen Arena (Linz).

History

Il LASK, acronimo di Linzer Athletik‑Sport‑Klub, nasce nel 1908 e incarna da oltre un secolo l’anima calcistica di Linz, capoluogo dell’Alta Austria. Tradizionalmente in bianco e nero, il club si è affermato come simbolo della provincia “operaia” che sfida le metropoli, con una narrazione sportiva fatta di resilienza, rilanci e qualche pagina d’oro. La più luminosa porta la data 1964–65: il LASK spezza l’egemonia viennese diventando il primo club non capitolino a conquistare il titolo nazionale, completando una storica doppietta con l’ÖFB‑Pokal. Un traguardo che abbatte un tabù e ridefinisce le gerarchie del calcio austriaco.
Dopo quell’exploit, le decadi successive alternano stagioni solide a periodi complessi, tra difficoltà economiche e retrocessioni. Negli anni ’90 e 2000, la società attraversa fasi di instabilità gestionale e sportive, fino alle note vicende di licenza all’inizio degli anni 2010 che portano a ripartire dai livelli inferiori. Proprio da quel punto basso si attiva la rinascita: pianificazione, scouting mirato, valorizzazione dei giovani e un’idea di gioco moderna rimettono il LASK in carreggiata.
La svolta tecnica coincide con il progetto costruito da Oliver Glasner e proseguito da Valérien Ismaël: pressing alto, verticalità, un’identità aggressiva ma codificata. Il ritorno in Bundesliga è certificato dalla vittoria della 2. Liga 2016–17, poi arrivano piazzamenti di vertice e, soprattutto, una brillante campagna in UEFA Europa League 2019–20: primo posto in un girone con Sporting CP, PSV e Rosenborg, passaggio ai sedicesimi contro l’AZ e ottavi con il Manchester United in piena era-pandemia, partita d’andata a porte chiuse che resta una fotografia forte di quel periodo. Nel 2020 il club subisce anche una penalizzazione per allenamenti non consentiti durante le restrizioni Covid: episodio che costa punti pesanti nella corsa al titolo, ma non incrina la traiettoria di crescita.
Nel frattempo, la dimensione infrastrutturale fa un salto di qualità con la Raiffeisen Arena sulla Gugl, inaugurata nel 2023: impianto moderno, leva per ricavi e matchday experience. A livello territoriale, il LASK vive un derby cittadino molto sentito con il Blau‑Weiß Linz, erede delle tradizioni industriali locali, e una rivalità regionale con il Ried. Negli ultimi anni il club si ritaglia stabilmente un ruolo tra le prime della Bundesliga, con una filiera di giocatori valorizzati (da Gernot Trauner ad Alexander Schlager) e un occhio al mercato internazionale che porta profili complementari allo zoccolo duro austriaco.
È un club con eco internazionale: partecipazioni europee ricorrenti, un marchio riconoscibile e un modello tecnico sostenibile lo rendono una presenza fissa nel panorama continentale di medio livello. Pur con risorse inferiori alle big, il LASK ha costruito una reputazione di squadra “scomoda”, competitiva e ben allenata, capace di coniugare identità territoriale e ambizioni europee. Una storia di coerenza e coraggio, con l’orizzonte sempre puntato sul podio nazionale e sulle notti UEFA.

Honours

• • title: Campionato d’Austria (massima serie)
  • years: 1965
• • title: ÖFB‑Pokal (Coppa d’Austria)
  • years: 1965
• • title: 2. Liga (seconda serie austriaca)
  • years: 2017

Statistical Insights

Win rate complessivo (ultime stagioni, tutte le competizioni): Unknown (non consolidato negli ultimi 30 giorni). Gol segnati per partita: Unknown. Gol concessi per partita: Unknown. Tendenze consolidate: il LASK negli ultimi anni si colloca stabilmente nel podio/alta classifica della Bundesliga, con differenziale reti positivo e una forte produzione da palle inattive. Identità tattica: pressing organizzato, ampiezza con terzini proattivi, transizioni verticali; PPDA tipicamente tra i migliori valori di lega, dati da confermare. Miglior fase recente: qualificazioni europee e gruppi UEL disputati con avanzamenti a eliminazione diretta; peggior momento recente: penalizzazione punti nel periodo Covid che ha interrotto una corsa‑scudetto. Serie: record esatti di strisce imbattibilità/senza vittorie — Unknown. Nota metrica: dati numerici puntuali saranno aggiornati alla prossima finestra di consolidamento statistico.

Key Players

Profili chiave recenti: 1) Robert Žulj (trequartista/attaccante): capitano e riferimento tecnico, doppia cifra tra gol e assist su base stagionale; ottima rifinitura tra le linee. Stat line precisa ultima stagione: Unknown. 2) Sascha Horvath (centrocampista): regia ibrida e creatività, alto volume di passaggi progressivi e palle inattive. Stat line: Unknown. 3) René Renner (terzino sinistro): motore della fascia, contributo costante in pressing e cross; leader silenzioso. Stat line: Unknown. 4) Tobias Lawal (portiere): crescita esponenziale, reattività tra i pali e buon gioco con i piedi; clean sheet stagionali: Unknown. 5) Thomas Goiginger/Moses Usor (esterni): ampiezza, strappo e finalizzazione secondaria; contributi in gol/assist: Unknown.

Projection

Outlook analitico: con infrastruttura moderna (Raiffeisen Arena), scouting efficiente e continuità tecnica, il LASK resta contender da podio in Austria e presenza regolare nelle qualificazioni UEFA. Modellino probabilistico (implied odds, range): vincere la Bundesliga 8–15%; piazzamento top‑3 65–80%; qualificazione a competizioni UEFA 80–90%; vittoria ÖFB‑Pokal 12–20%; avanzamento fase a gironi UEL/UCL (se qualificato) fino alla fase a eliminazione diretta 30–45%. Fattori chiave: tenuta difensiva contro le big (Salzburg/Sturm), conversione delle chance in partite bloccate e gestione rosa tra impegni europei e campionato. Variabili: mercato invernale/estivo su profili cardine (Žulj, Renner), sviluppo dei giovani e profondità sugli esterni.

Trivia

• Primo scudetto extra‑Vienna: la vittoria del campionato 1964–65 è un punto di svolta per l’intero calcio austriaco. Fino ad allora, il titolo non era mai uscito dall’orbita viennese. Il LASK spezza il monopolio con una squadra compatta, intensa e con un’identità tattica all’avanguardia per l’epoca, completando la stagione con la doppietta campionato‑coppa. Quell’annata è entrata di diritto nel pantheon dello sport austriaco.
• Derby e identità: il derby con il Blau‑Weiß Linz è una delle partite più calde dell’Alta Austria. Non è solo calcio: è racconto di città, di classi sociali e di fabbriche, con radici nelle realtà industriali di Linz. Le coreografie e l’agonismo lo rendono un appuntamento a rischio di sorpasso nella narrazione nazionale rispetto ai grandi derby viennesi.
• Casa nuova sulla Gugl: la Raiffeisen Arena, inaugurata nel 2023, rappresenta un cambio di passo dopo anni di nomadismo tra stadi e soluzioni temporanee (Pasching su tutte). L’impianto ha ridisegnato l’esperienza matchday: migliori sightlines, servizi moderni e spinta acustica per la curva bianconera. Anche sul piano dei ricavi, hospitality e sponsorizzazioni sono cresciute sensibilmente, contribuendo alla sostenibilità del modello.
• Europa da protagonista: nella UEL 2019–20 il LASK vince un girone con Sporting CP, PSV e Rosenborg, segnando una maturazione internazionale inattesa per molti osservatori. Ai sedicesimi supera l’AZ Alkmaar, agli ottavi trova il Manchester United in piena emergenza pandemica: l’andata a Linz si gioca a porte chiuse, immagine‑simbolo di un calcio sospeso. Nonostante l’eliminazione, quella campagna ha aumentato il ranking e la reputazione europea del club.
• Penalizzazione Covid: nel 2020 il club viene sanzionato per violazione delle norme sugli allenamenti durante le restrizioni, con una penalizzazione in punti che incide sulla lotta al titolo. Un episodio rimasto nella memoria collettiva: ammonimento severo ma spartiacque per la struttura interna, che da allora ha rafforzato compliance e processi.
• Forgia di talenti: negli ultimi anni il LASK ha elevato il proprio standing come hub di sviluppo. Gernot Trauner, difensore cresciuto e capitano, ha spiccato il volo verso il Feyenoord; il portiere Alexander Schlager ha guadagnato la Nazionale e un trasferimento a un top club nazionale; vari profili (da esterni rapidi a centrocampisti dinamici) sono stati valorizzati con plusvalenze. È una catena del valore che parte dallo scouting (mercati vicini e smart bets) e prosegue con un ambiente tecnico esigente ma formativo.
• Marchio e colori: il bianconero non è solo estetica. Dalla maglia a righe alla declinazione moderna total black, il LASK ha costruito un’identità visiva forte, coerente con una comunicazione digital frizzante e capace di parlare a un pubblico giovane, anche fuori dai confini nazionali.
• Allenatori‑manifesto: Oliver Glasner ha seminato i principi (pressing strutturato, linee corte, attacchi diretti), Valérien Ismaël ne ha spinto l’intensità. La continuità d’impronta ha permesso al LASK di restare competitivo al netto dei cambi in panchina, senza perdere riconoscibilità.
• Rivalità regionali e carattere: con il Ried, le partite sono sfide di identità dell’Alta Austria. Campi spesso difficili, clima teso e duelli fisici: gare che il LASK ha imparato a governare con maturità.
• Dettagli che contano: il LASK è tra le squadre austriache che meglio sfruttano le palle inattive negli ultimi anni, un vantaggio competitivo derivante da preparazione specifica e profili con piede educato (Horvath, Žulj). Un fattore che spesso fa la differenza nei match bloccati.
• Comunità e città: Linz è cambiata nel tempo, da polo industriale a hub culturale e tecnologico; il LASK ha accompagnato questa trasformazione, con progetti sociali e programmi giovanili che legano club e territorio. È anche grazie a questo radicamento che il club ha allargato la propria fanbase oltre i confini regionali, diventando un punto di riferimento del calcio austriaco contemporaneo.