Wales
Official Info
- Official Website: https://www.faw.cymru/en/
- League Website: https://www.uefa.com/uefanationsleague/
- Twitter: https://twitter.com/Cymru
- Facebook: https://www.facebook.com/FAWales/
- Instagram: https://www.instagram.com/cymru/
- YouTube: https://www.youtube.com/@FAWales
Quick Facts
- Founded: 1876
- City: Cardiff
- Country: Galles (Regno Unito)
- Founder: Llewelyn Kenrick (fondazione FAW)
- Milestones: 1876: nasce la Football Association of Wales e si disputa il primo match internazionale (Scozia–Galles 4–0, 25 marzo 1876); 1882: prime vittorie ufficiali nel British Home Championship; 1900–1984: 12 titoli complessivi nel British Home Championship (incluse edizioni condivise); 1958: prima partecipazione alla Coppa del Mondo, quarti di finale vs Brasile (gol decisivo di Pelé); 1976: quarti di finale del Campionato Europeo (formato a eliminazione diretta); 2010–2011: l’era Gary Speed modernizza mentalità e struttura; 2016: semifinale a UEFA EURO, apice della “Golden Generation” (Bale, Ramsey); 2020: ottavi di EURO; 2022: ritorno al Mondiale dopo 64 anni (Qatar); 2020–2021: promozione in Nations League A; 2024: Craig Bellamy nominato CT; 2024: mancata qualificazione a EURO tramite playoff (vs Polonia ai rigori).
History
La nazionale del Galles, gestita dalla Football Association of Wales (FAW) fondata nel 1876, è tra le selezioni più antiche del calcio internazionale. Sorta in un contesto britannico in cui il gioco del football si stava definendo come sport nazionale, la squadra ha esordito lo stesso anno della fondazione affrontando la Scozia a Partick. Nei primi decenni la vetrina principale fu il British Home Championship, torneo annuale tra le Home Nations (Inghilterra, Scozia, Irlanda/Irlanda del Nord e Galles): qui i Dragoni hanno costruito la loro prima identità competitiva, conquistando complessivamente 12 edizioni, comprese quelle condivise, e sviluppando una rivalità caratteristica con i vicini inglesi e scozzesi.
Dopo i pionieristici successi regionali, la storia mondiale gallese ha vissuto un momento cardine nel 1958: trascinati dall’eleganza di John Charles e dal lavoro di Jimmy Murphy, i gallesi raggiunsero i quarti della Coppa del Mondo in Svezia, arrendendosi solo a un Brasile che si stava scoprendo con un 17enne Pelé, autore del gol decisivo. Seguirono anni di luci e ombre: un’ottima generazione negli anni ’70 sfiorò l’Europa che conta con i quarti di EURO 1976 (all’epoca fase a eliminazione diretta), ma l’assenza dai grandi tornei si protrasse a lungo, complici cicli incompleti e un bacino demografico ridotto.
La svolta culturale è spesso associata a Gary Speed (2010–2011), che introdusse metodi moderni, una struttura di gioco proattiva e una cultura d’élite dentro Coverciano… pardon, dentro il “Vale Resort” a Hensol, centro tecnico FAW. Dopo la tragica scomparsa di Speed, Chris Coleman raccolse l’eredità e, con un gruppo guidato da Gareth Bale e Aaron Ramsey, portò il Galles alla leggendaria semifinale di EURO 2016: un percorso indimenticabile che ha consolidato il marchio internazionale del calcio gallese e della sua “Red Wall”.
La nuova stabilità ha condotto agli ottavi di EURO 2020 e al ritorno al Mondiale nel 2022, interrotto ai gironi ma comunque storicamente significativo dopo 64 anni di assenza. In Nations League, il Galles ha toccato la Lega A, segno di competitività costante contro le big europee. Dopo il ciclo di Rob Page, nel 2024 la panchina è passata a Craig Bellamy, simbolo di intensità e identità, con l’obiettivo di integrare i giovani di Premier e Championship all’esperienza di senatori come Ben Davies e Ramsey.
Oggi il Galles è una nazionale con reach globale: un’identità visiva fortissima (dragone rosso, cori in gallese, inni come Hen Wlad Fy Nhadau e Yma o Hyd), una diaspora appassionata e una percezione di “squadra da torneo”, capace di massimizzare risorse e talento. Il paradigma tattico resta pragmatico ma elastico: compattezza media-bassa, transizioni veloci sulle ali, qualità sulle palle inattive e un riferimento fisico in area. La pipeline di club come Cardiff, Swansea, oltre all’esposizione dei talenti in Premier League, garantisce ricambio. La sfida, sempiternamente, è l’efficienza offensiva contro blocchi bassi e la continuità di disponibilità dei top player.
Honours
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- title: British Home Championship (12 titoli complessivi, incluse edizioni condivise)
- years:
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- title: Miglior risultato FIFA World Cup: Quarti di finale
- years: 1958
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- title: Miglior risultato UEFA European Championship: Semifinalisti
- years: 2016
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- title: Promozione a UEFA Nations League A
- years: 2021
Statistical Insights
Win rate (ultimi 20–25 match ufficiali): Unknown (dato aggregato non univoco su fonti entro 30 giorni; ultimo controllo 2025-08-24). Media gol segnati/subiti per partita: Unknown. Serie migliori/peggiori: Unknown. Nota: storicamente il Galles mostra profilo difensivo solido con bassa concessione di xG contro e alta incidenza su palla inattiva; performance migliori contro pari livello e transizioni rapide contro superiori. Aggiornare con dati FBref/Transfermarkt più recenti per precisione.
Key Players
Brennan Johnson (Ala/Attaccante, Tottenham): progressioni palla al piede e chance create in transizione; alto volume di sprints e ricezioni profonde. Ethan Ampadu (Mediano/Difensore, Leeds): schermo davanti alla difesa; percentuali di passaggi progressive sopra media Championship/Premier; leadership tattica. Ben Davies (Difensore, Tottenham): letture preventive e duelli aerei; affidabilità da braccetto o terzino sinistro; guida della linea. Neco Williams (Terzino/Esterno, Nottingham Forest): conduzioni progressive e cross dal half-space; impatto nelle risalite del blocco. Kieffer Moore (Centravanti, Ipswich Town): dominante nel gioco aereo, sponde e attacchi al primo palo; riferimento per palla diretta e calci piazzati. Alternative chiave: Harry Wilson (ala, mancino creativo), Daniel James (ala, profondità), Aaron Ramsey (mezzala/trequartista, gestione tempi quando disponibile).
Projection
Outlook in stile quote: qualificazione alla prossima grande competizione tramite girone 35–45% (campo medio-alto se il seed è favorevole), tramite playoff 20–30% (grazie al percorso Nations League), mancata qualificazione 30–35%. In Nations League: promozione dalla Lega B circa 35–45%, permanenza 40–50%, rischio retrocessione 10–20%. Fattori chiave: salute e minutaggio dei top (Johnson, Davies, Ampadu), efficacia offensiva contro blocchi bassi, contributo su palla inattiva (Moore/Davies). Modelli: rating ELO/FBref e form recente suggeriscono squadra elastica, con margini di miglioramento nella rifinitura. Valori soggetti a variabilità del sorteggio e della disponibilità dei giocatori.
Trivia
• Nome e identità: ufficialmente “Wales”, ma sempre più spesso “Cymru”, forma gallese adottata da FAW e tifosi. Il dragone rosso sulla bandiera e sullo stemma è uno tra i simboli araldici più riconoscibili del calcio internazionale. L’inno Hen Wlad Fy Nhadau è cantato rigorosamente in gallese: una dichiarazione di orgoglio nazionale che rende l’atmosfera del Cardiff City Stadium unica.
• Yma o Hyd: la canzone di Dafydd Iwan, tornata virale con la nazionale, è diventata un secondo inno. È stata il collante emotivo nel cammino verso il Mondiale del 2022: il post-partita con cori e bandiere è una cartolina recente della “Red Wall”.
• La semifinale del 2016: il percorso in Francia è ormai mitologia sportiva. Fase a gironi da protagonista, ottavi decisi da un autogol propiziato da Bale contro l’Irlanda del Nord, quindi il 3–1 al Belgio con la celebre “Cruyff turn” di Hal Robson-Kanu che ha fatto il giro del mondo. Sogno interrotto da un solido Portogallo, ma impatto reputazionale enorme.
• 1958, il giorno di Pelé: il Galles ritrovò il Brasile ai quarti e fu proprio un giovanissimo Pelé a spezzare l’equilibrio. Nonostante l’assenza per infortunio della stella John Charles, i Dragoni uscirono a testa alta, scrivendo una pagina di storia che ancora oggi viene ricordata con affetto.
• Rivalità e “Battle of Britain”: contro Inghilterra, Scozia e Irlanda/Irlanda del Nord si porta un bagaglio storico secolare. Le sfide sono spesso eventi che travalicano il calcio, carichi di narrativa identitaria e di memorie del British Home Championship.
• Stadi: l’iconico Millennium/Principality Stadium ha ospitato gare della nazionale, ma il “fortino” moderno è il più raccolto Cardiff City Stadium, che amplifica la pressione della Red Wall dietro le porte.
• Allenatori-simbolo: Gary Speed è ricordato come l’architetto culturale del rinascimento moderno. Chris Coleman ha firmato l’impresa del 2016. Rob Page ha riportato i Dragoni al Mondiale del 2022; Craig Bellamy incarna oggi intensità e pragmatismo.
• Bale, il totem: cap di tutti i tempi e miglior marcatore della storia gallese. Dalla punizione-tracciante alle progressioni coast-to-coast, fino all’iconico striscione “Wales. Golf. Madrid. In that order.”: aneddoti e gol che hanno ridefinito l’immagine del Galles nel mondo.
• Lingua e simboli: FAW spinge sul bilinguismo, dalle grafiche social alle maglie, spesso con dettagli in gallese (Cymru, Gorau Chwarae Cyd Chwarae – “il gioco migliore è giocare insieme”). Anche i cori dei tifosi – dal semplice “Wales! Wales!” al poetico “Calon Lân” – contribuiscono a un’esperienza matchday distinta.
• Pipeline e club: Cardiff City e Swansea City sono stati per anni poli di sviluppo, ma l’esposizione in Premier League di tanti nazionali ha accelerato la crescita tecnica. Le partnership con scuole e accademie locali hanno ampliato la base.
• Stile di gioco: nei tornei, il Galles è una squadra “da dettagli”: blocco medio-basso compatto, ripartenze sulle corsie (Johnson/James/Wilson), sponde e presenza fisica in area (Moore), attenzione maniacale a piazzati e rimesse laterali.
• Curiosità storiche: Ryan Giggs da calciatore fu spesso al centro di discussioni per la gestione delle amichevoli; Chris Gunter ha superato quota 100 presenze nel pieno della nuova era; Aaron Ramsey è il trait d’union tra generazioni. La FAW ha investito in strutture come il centro del Vale Resort, simbolo del salto professionale fuori dal campo.
• Community e diaspora: la Red Wall è diventata un brand, con viaggi organizzati, murales e iniziative benefiche. L’impatto turistico dei grandi tornei ha acceso i riflettori su Cardiff e su città storiche come Wrexham e Swansea, alimentando un racconto calcistico che va oltre i 90 minuti.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 3 | 3 | 6 | |||
| Vinte | 2 | 1 | 3 | |||
| Pareggi | 1 | 2 | 3 | |||
| Sconfitte | 0 | 0 | 0 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.7 | 5 | 1.3 | 4 | 1.5 | 9 |
| Goal concessi | 0.3 | 1 | 1 | 3 | 0.7 | 4 |
| Cartellini gialli | 1.7 | 5 | 3.7 | 11 | 2.7 | 16 |
| Cartellini rossi | 0 | 0 | 0 | |||
| Reti inviolate | 0.7 | 2 | 0.3 | 1 | 0.5 | 3 |
| Calci d'angolo | 6.7 | 20 | 2.7 | 8 | 4.7 | 28 |
| Falli | 14.3 | 43 | 9.3 | 28 | 11.8 | 71 |
| Fuori gioco | 2 | 6 | 0.7 | 2 | 1.3 | 8 |
| Tiri | 14.7 | 44 | 7.3 | 22 | 11 | 66 |
| Tiri in porta | 5.3 | 16 | 3.3 | 10 | 4.3 | 26 |