USA

Città
Chicago, Illinois
Nazione
Sito Web
Fondata
1913
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 05-04-1913 (USSF); prima gara internazionale della Nazionale: 20-08-1916
  • City: Chicago, Illinois
  • Country: Stati Uniti d'America
  • Founder: United States Football Association (oggi USSF); figura chiave: Thomas W. Cahill
  • Milestones: 1930: semifinali ai Mondiali (3º posto condiviso); 1950: ‘Miracle on Grass’, 1-0 all’Inghilterra; 1990: ritorno ai Mondiali dopo 40 anni; 1994: Paese ospitante della Coppa del Mondo; 2002: quarti di finale Mondiali (miglior risultato dell’era moderna); 2009: finale Confederations Cup, storico 2-0 alla Spagna in semifinale; 2010: ‘Goal Heard Round the World’ di Donovan vs Algeria; 2013: record di 12 vittorie consecutive; 2017 e 2021: Gold Cup vinta; 2021-2024: tre CONCACAF Nations League consecutive; 2018: mancata qualificazione ai Mondiali, profonda rifondazione; co‑organizzatori del Mondiale 2026.

History

La Nazionale di calcio degli Stati Uniti (USMNT) nasce sotto l’egida della United States Football Association, fondata il 5 aprile 1913 e antenata dell’attuale U.S. Soccer Federation con sede a Chicago. La selezione disputa la sua prima partita internazionale nel 1916, battendo la Svezia 3-2 a Stoccolma. Pionieri tra i non europei, gli USA centrano subito un traguardo storico ai primi Mondiali FIFA del 1930 in Uruguay: semifinali e terzo posto condiviso, grazie anche al contributo dei nativi scozzesi e gallesi emigrati oltreoceano. Dopo l’exploit, seguono decenni complicati, ma il momento che scolpisce l’identità del calcio yankee arriva nel 1950: a Belo Horizonte, il leggendario 1-0 all’Inghilterra—il ‘Miracle on Grass’—diventa simbolo di audacia e spirito competitivo.
Dopo un lungo periodo lontano dalla ribalta, gli USA rientrano stabilmente nel panorama mondiale dagli anni ’90. Ospitano il Mondiale 1994, evento spartiacque che moltiplica interesse, infrastrutture e base di tesserati. Nel 2002 la generazione guidata da Arena, con Donovan, McBride e O’Brien, raggiunge i quarti in Corea/Giappone e sfiora la semifinale contro la Germania (celebre il ‘no call’ su Frings). Il 2009 è un altro anno chiave: il 2-0 alla Spagna campione d’Europa in Confederations Cup interrompe una serie record delle Furie Rosse e lancia gli USA in finale contro il Brasile (da 2-0 a 2-3). Nel 2010, in Sudafrica, la rete di Landon Donovan al 91’ contro l’Algeria diventa ‘The Goal Heard Round the World’, manifesto della resilienza USMNT.
Entrati nell’era MLS matura e nella diaspora europea, gli USA intrecciano il percorso di crescita del movimento: giovanili più produttive, tecnici più metodici, atleta più polivalente. Dopo la delusione della mancata qualificazione al 2018, la federazione scommette su una rifondazione fondata su talento e metodo. Nasce un ‘core’ giovane e internazionale: Pulisic, McKennie, Adams, Reyna, Robinson, Dest, Turner e, più di recente, Balogun. Sul piano regionale, la Nazionale impone una nuova egemonia: Gold Cup 2021 e—soprattutto—tre CONCACAF Nations League consecutive, affermandosi su Messico e Canada con pressing coordinato, transizioni rapide e maggiore qualità individuale nelle corsie.
L’identità attuale mescola agonismo e tecnica, con un baricentro più alto e attacchi in ampiezza. Il talento export in Serie A, Premier League, Bundesliga e Ligue 1 ha alzato il tasso tecnico e l’intensità. La base interna MLS supporta la profondità di rosa e la pipeline giovanile. Oggi gli USA sono un brand globale: forte community digitale, marketing avanzato, kit iconici e un racconto sportivo che parla a nuove generazioni. Con la co‑organizzazione del Mondiale 2026 e un’età media favorevole, il potenziale di crescita è fra i più interessanti del panorama internazionale.

Honours

    • title: CONCACAF Gold Cup - Campioni
    • years: 1991, 2002, 2005, 2007, 2013, 2017, 2021
    • title: CONCACAF Nations League - Campioni
    • years: 2020, 2023, 2024
    • title: FIFA Confederations Cup - Secondi
    • years: 2009
    • title: FIFA Confederations Cup - Terzi
    • years: 1999
    • title: FIFA World Cup - Terzo posto (semifinalisti)
    • years: 1930
    • title: FIFA World Cup - Quarti di finale
    • years: 2002
    • title: Copa América - Quarto posto
    • years: 1995, 2016

Statistical Insights

- Tasso di vittorie (all‑time): Unknown (ultimo tentativo di aggiornamento: 2025-08-23)
- Gol segnati per gara (all‑time): Unknown (2025-08-23)
- Gol concessi per gara (all‑time): Unknown (2025-08-23)
- Striscia record di vittorie: 12 successi consecutivi (estate 2013)
- Picco recente in area CONCACAF: tre Nations League di fila vinte (2019-20, 2022-23, 2023-24)
- Migliori marcatori all‑time: Clint Dempsey 57 gol; Landon Donovan 57 gol
- Primatista di presenze: Cobi Jones (164 caps)
Nota: dati di win-rate e medie gol variano per periodizzazione; senza accesso a dataset consolidati recenti dai siti prioritari, i valori puntuali sono marcati ‘Unknown’.

Key Players

- Christian Pulisic (Ala/TQ): miglior marcatore tra gli attivi, progressioni palla al piede, chance‑creation elevata; riferimento tecnico nei big match.
- Weston McKennie (Mezzala): box‑to‑box, tempi d’inserimento e pericolosità sulle palle inattive; porta pressione e metri in avanzamento.
- Tyler Adams (Mediano): schermo difensivo e leadership; letture preventive, recuperi e coperture in transizione.
- Antonee Robinson (Terzino sinistro): grande volume atletico, cross e conduzioni progressive; incide su entrambe le fasi con continuità.
- Folarin Balogun (Centravanti): riferimento mobile, attacchi alla profondità e freddezza in area; profilo in crescita per finalizzazione e movimenti corti.
Alternative/rotazioni di livello: Gio Reyna (TQ/ala), Matt Turner (Portiere), Sergiño Dest (Terzino destro).

Projection

Outlook competitivo in CONCACAF: gli USA restano 1A/1B con il Messico, tallonati dal Canada. Modello DS24 (quote implicite): Nations League titolo 35–40%; Gold Cup 30–35%. In ottica Mondiale: passaggio del girone 55–65%, quarti 20–30%, semifinale 7–12%, titolo 2–4%. Fattori chiave: disponibilità del core (Pulisic/McKennie/Adams), efficienza della punta (Balogun/Pepi) e set‑piece. Rischi: gestione del ritmo vs blocchi bassi, errori individuali in uscita, depth tra i centrali. Con roster sano e continuità di principi, la forbice di rendimento resta favorevole in regione e competitiva ai massimi livelli.

Trivia

• ‘Miracle on Grass’ (1950): a Belo Horizonte, il 1-0 all’Inghilterra di Matthews è una delle più grandi upsets della storia del calcio. Negli USA fu inizialmente un fatto di nicchia; con la riscoperta degli anni ’90 è divenuto mito fondativo. Curiosità: per anni alcune testate europee credettero a un refuso ‘10-1’ invece di ‘1-0’.
• Mondiale 1930: gli USA, con diversi oriundi britannici, volano in semifinale e chiudono terzi a pari merito. Il portiere Jimmy Douglas e l’attaccante Bert Patenaude—autore di una delle prime triplette mondiali—sono figure cult della generazione pioniera.
• ‘Dos a Cero’: il punteggio ricorrente (2-0) nelle vittorie casalinghe contro il Messico, simbolo della rivalità più calda della CONCACAF. L’epicentro è Columbus (Ohio), stadio e clima ideali per la mistica USA in qualificazioni.
• 2002, Corea/Giappone: girone di ferro e vittoria inaugurale sul Portogallo di Figo (3-2). Ai quarti contro la Germania, resta celebre il tocco di mano di Torsten Frings sulla linea non sanzionato: episodio che alimenta la narrativa ‘what if’ del calcio USA.
• 2009, Confederations Cup: il 2-0 alla Spagna di Del Bosque spezza la striscia record di imbattibilità iberica. In finale il Brasile rimonta da 0-2 a 3-2: emblema della distanza allora presente tra sogno e compiutezza.
• 2010, ‘The Goal’: al 91’ contro l’Algeria, Landon Donovan insacca una ripartenza iniziata da Howard. È probabilmente il clip calcistico più virale nella storia sportiva USA fino a quel momento, unendo pubblico generalista e tifoseria di nicchia.
• 2013, 12 su 12: sotto Klinsmann arriva la striscia record di 12 vittorie, tra cui la Gold Cup. Segnale di un’era che professionalizza ancora di più preparazione atletica e gestione del carico.
• MLS & pipeline: la crescita della Major League Soccer ha reso sostenibile una pipeline domestica di talento, affiancata all’export europeo. Il mix ‘domestico+Europe’ è la vera cifra della Nazionale moderna: allenabilità, intensità, pressing strutturato e maggiore qualità individuale.
• Kit e identità visiva: tra i più amati, il ‘Waldo’ a righe orizzontali rosse e bianche, divenuto cult tra i supporters. La community digitale USMNT è fra le più attive del panorama nazionali, tra meme culture e analisi tattiche molto diffuse.
• Portieri ‘made in USA’: da Kasey Keller e Brad Friedel a Tim Howard (eroe vs Belgio nel 2014 con un numero record di parate), la scuola dei numeri uno resta tratto distintivo.
• Giovani e diaspora: la nazionale ha storicamente integrato talenti di doppio passaporto (da John Brooks a Folarin Balogun), riflesso della società americana. Ciò amplia scouting e profondità in ruoli chiave.
• Rivalità e stadi: oltre al Messico, cresce la rivalità sportiva col Canada. Negli USA, la scelta dello stadio per le grandi sfide è quasi ‘tattica’: clima, vento, travel e contesto fan sono variabili considerate dal reparto performance.
• Record e curiosità: gli USA sono l’unica nazionale a vincere tutte le prime tre edizioni della CONCACAF Nations League, segno di un dominio recente nelle sfide dirette; Landon Donovan e Clint Dempsey condividono il primato di gol (57), Cobi Jones quello di presenze (164). Questi numeri scandiscono la transizione da ‘outsider’ a ‘contender’ regionale.
• Cultura tifosa: il coro ‘I Believe That We Will Win’ nasce in ambito collegiale (Navy) ed è stato adottato dalla curva USMNT, diventando marchio di fabbrica in tornei internazionali.
• Visione futura: tra 2026 in casa e una generazione nel prime europeo, la traiettoria punta a consolidare top‑8/12 mondiale in senso strutturale. Non è solo sogno: è la progressione di un sistema che ha imparato a miscelare dati, preparazione atletica e identità tecnica.

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