AEK Athens FC
Official Info
- Official Website: https://www.aekfc.gr/
- League Website: https://www.slgr.gr/en
- Twitter: https://twitter.com/AEK_FC_OFFICIAL
- Facebook: https://www.facebook.com/AEKFC.Official
- Instagram: https://www.instagram.com/aekfc_official
- YouTube: https://www.youtube.com/@AEKFCOfficial
Quick Facts
- Founded: 13 aprile 1924
- City: Nea Filadelfeia (Atene)
- Country: Grecia
- Founder: Rifugiati greci di Costantinopoli guidati da Konstantinos (Kostas) Spanoudis
- Milestones: 1924: fondazione; 1938–39: primo campionato; 1967–68: titolo e affermazione europea; 1977–79: back-to-back in campionato; 1991–94: leggendario three‑peat; 2002–03: fase a gironi UCL imbattuta (sei pareggi); 2013: retrocessione e rifondazione; 2015–16: ritorno in Super League e Coppa di Grecia; 2017–18: scudetto; 2022: inaugurazione OPAP Arena – Agia Sophia; 2022–23: double campionato+coppa.
History
L’AEK Athens FC nasce il 13 aprile 1924 ad Atene, nel quartiere che oggi è Nea Filadelfeia, come espressione sportiva e culturale della comunità greca rifugiata da Costantinopoli dopo la catastrofe dell’Asia Minore. Il nome – Athlitikí Énosis Konstantinoupóleos, Unione Sportiva di Costantinopoli – e lo stemma, l’aquila bicipite bizantina, raccontano un’identità forte, intrisa di memoria e orgoglio. Tra i promotori della fondazione spicca Konstantinos Spanoudis, giornalista e figura cardine del primo AEK, che presto si impone nel panorama ellenico per organizzazione e qualità tecnica.
Nel 1938–39 arriva il primo campionato nazionale, preludio a una tradizione vincente che attraversa decenni. Gli anni Sessanta segnano un’ulteriore ascesa: titolo nel 1962–63 e nuova affermazione nel 1967–68, stagione che consolida l’AEK anche fuori dai confini, con piazze europee di rilievo e un’identità di gioco sempre più moderna. Il club diventa uno dei tre poli storici del calcio greco, accanto a Olympiacos e Panathinaikos, con una tifoseria ampia e organizzata, radicata anche nella diaspora.
Tra la fine degli anni Settanta e i Novanta arriva un fiume di successi: doppio titolo nel 1977–78 e 1978–79, quindi l’epopea del three‑peat (1991–92, 1992–93, 1993–94), simbolo di una continuità tecnica rara nel contesto ellenico. Il rapporto con le coppe nazionali rimane profondo: finali iconiche e successi che scandiscono le epoche, compresa la celeberrima finale del 2002 vinta, e quella del 2009 rimasta nella memoria collettiva per il rocambolesco 4–4 con l’Olympiacos (poi sconfitta ai rigori).
Nel 2003 la demolizione del vecchio Nikos Goumas apre un lungo interregno da nomade all’OAKA, mentre nel decennio successivo tensioni finanziarie e societarie culminano nella retrocessione del 2013 e nella ripartenza dalle serie inferiori. È una ferita storica ma anche l’inizio di una ricostruzione rigorosa: ritorno in Super League e Coppa di Grecia nel 2015–16, poi il titolo del 2017–18 riporta l’AEK ai vertici. L’era recente vede un progetto manageriale e tecnico stabile, con solidità difensiva, ritmo e intensità, e un lavoro sul mercato efficace nel valorizzare profili internazionali.
Il 2022 è l’anno della casa nuova: l’OPAP Arena – Agia Sophia, impianto moderno a Nea Filadelfeia, riannoda il filo con le radici e trasforma il matchday in un’esperienza identitaria. Nel 2022–23 l’AEK firma un prestigioso double (campionato e coppa), suggello di un ciclo aperto all’ambizione europea. La dimensione internazionale si alimenta di notti di coppe – celebre la fase a gironi di Champions 2002–03 chiusa imbattuta con sei pareggi – e di una tifoseria globale, figlia della diaspora e dell’appeal del brand giallonero. Oggi l’AEK è un club dalla portata mondiale, capace di coniugare memoria e modernità, tradizione e dati, con una governance che punta a sostenibilità e competitività costante.
Honours
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- title: Campionato di Grecia (Panhellenic Championship / Alpha Ethniki / Super League)
- years: 1939, 1940, 1963, 1968, 1971, 1978, 1979, 1989, 1992, 1993, 1994, 2018, 2023
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- title: Coppa di Grecia
- years: 1932, 1939, 1949, 1964, 1966, 1978, 1983, 1996, 1997, 2000, 2002, 2011, 2016, 2023
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- title: Greek League Cup
- years: 1990
Statistical Insights
Profilo recente basato sulle ultime due stagioni di campionato principale: tasso di vittoria intorno al 65–67%, con una media realizzativa di circa 2,0 gol a partita e una difesa tra le migliori del torneo (circa 0,8 gol concessi a gara). L’AEK produce alto pressing e recupero palla in zona avanzata, con elevata conversione sui piazzati. Striscia migliore: ~9 vittorie di fila in campionato; momento più difficile: sequenza di ~3 gare senza vittoria. All’OPAP Arena il rendimento è nettamente superiore rispetto all’esterno (differenziale medio di +0,6 gol a partita). Nota: valori stimati e aggregati, soggetti a oscillazioni stagionali.
Key Players
Levi García (ATT): finalizzatore esplosivo, doppia cifra stabile in gol stagionali, alto volume di tiri in area e xG per 90; Orbelín Pineda (CC/TS): motore tecnico-tattico, 10+ tra gol e assist a stagione, pressione e conduzione in transizione; Steven Zuber (ALA): creatività sulle corsie, chance create e contributo in non‑possesso, vicino alla doppia cifra di G/A; Domagoj Vida (DC): leadership e duelli aerei vinti, guida la linea su palla inattiva; Cican Stanković (POR): buon tasso di clean sheet e shot-stopping su tiri ravvicinati.
Projection
Rosa profonda e organizzazione chiara mantengono l’AEK tra i favoriti domestici. Probabilità orientative: titolo di Super League 28–32% (quota implicita 3.1–3.6), Coppa di Grecia 20–25% (4.0–5.0), qualificazione a una fase a gironi UEFA 50–60% (1.7–2.0). Punti di forza: struttura difensiva, panchina lunga, palle inattive. Rischi: gestione infortuni degli attaccanti chiave e congestione calendario. Con rendimento interno ai livelli recenti e produzione offensiva sopra 1,8 xG/gara, il club resta da top‑2 nazionale con upside da titolo.
Trivia
• Origini e simboli: l’aquila bicipite dello stemma non è un vezzo grafico ma la traccia vivente dell’eredità bizantina e costantinopolitana. L’AEK nacque per preservare identità e comunità dei profughi dell’Asia Minore: lo sport come collante sociale, prima ancora che come competizione.
• Il nome dei quartieri: Nea Filadelfeia (Nuova Filadelfia) richiama la città anatolica di origine di molti rifugiati. Ogni partita in casa è una narrazione: coreografie, canti e un senso di appartenenza che attraversa generazioni e oceani, fino alla diaspora greca in America, Australia e Germania.
• Il “Goumas” e l’era nomade: il vecchio stadio Nikos Goumas, casa storica fino al 2003, fu demolito dopo i danni del terremoto del 1999. Per quasi due decenni l’AEK ha giocato all’OAKA, condividendo impianto e abitudini, con un impatto tangibile su atmosfera e ricavi matchday. La costruzione dell’OPAP Arena – Agia Sophia ha rappresentato un salto di qualità sia emotivo sia economico.
• Notte europee particolari: nella Champions 2002–03 l’AEK chiuse la fase a gironi senza sconfitte (sei pareggi in sei partite), risultato rarissimo nella storia del torneo. Una squadra “impossibile da battere”, ma anche imprigionata nel pareggio come destino statistico: un unicum che ancora oggi fa scuola tra gli appassionati di numeri.
• Finali memorabili: la Coppa di Grecia 2009 vide uno dei match più pazzi del calcio ellenico, 4–4 con l’Olympiacos e maratona ai rigori finita 14–15. Fu sconfitta, ma l’epica della partita rimane nella memoria collettiva del tifo giallonero. All’opposto, il successo del 2016, arrivato nel pieno della risalita, ha simboleggiato la rinascita competitiva del club.
• Three‑peat e continuità: tra 1991 e 1994 l’AEK infilò tre scudetti di fila, impresa che certifica la grandezza di quella generazione. È uno dei cicli più coerenti di gestione tecnico‑tattica nel calcio greco degli ultimi decenni.
• Derby e rivalità: il triangolo ateniese con Panathinaikos e Olympiacos, e l’asse “nord‑sud” con il PAOK, definiscono una geografia emotiva che incendia i dati di affluenza e gli ascolti TV. In queste sfide la componente psicologica conta: l’AEK spesso alza l’intensità e concede meno xG rispetto alla media stagionale.
• Original 21: il gruppo ultras più noto del club, attivo dagli anni Ottanta, ha plasmato estetica e suono del tifo a Nea Filadelfeia. Coreografie e canti sono ormai patrimonio culturale della Super League.
• Calcio e comunità: l’AEK è molto attiva nel sociale, con iniziative per i giovani e azioni benefiche legate alla memoria dei rifugiati. La dimensione educativa è parte del capitale reputazionale del club.
• Agia Sophia come asset: lo stadio è un asset strategico. Oltre al boost sportivo (effetto casa, metri guadagnati in pressing e velocità di recupero palla), l’impianto ha portato ricavi commerciali ricorrenti e una fan experience di livello europeo. La tecnologia integrata (hospitality, musei, retail) disegna un modello di club autosostenibile.
• Identità tattica moderna: nelle stagioni più recenti l’AEK ha costruito il proprio successo su organizzazione senza palla, rotazioni codificate tra mezzali e ali, ampiezza ricercata e uso consapevole dei cross tagliati. La verticalità immediata dopo il recupero è un marchio di fabbrica.
• Un brand globale: grazie alla diaspora e ai percorsi europei, l’AEK gode di seguito internazionale. Le piattaforme social in più lingue, le partnership commerciali e la riconoscibilità dello stemma la rendono una delle società greche con maggior trazione all’estero.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 13 | 13 | 26 | |||
| Vinte | 9 | 7 | 16 | |||
| Pareggi | 3 | 2 | 5 | |||
| Sconfitte | 1 | 4 | 5 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 2.1 | 27 | 1.3 | 17 | 1.7 | 44 |
| Goal concessi | 0.4 | 5 | 0.8 | 11 | 0.6 | 16 |
| Cartellini gialli | 2.1 | 27 | 3.2 | 42 | 2.7 | 69 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0.2 | 2 | 0.1 | 3 |
| Reti inviolate | 0.6 | 8 | 0.5 | 6 | 0.5 | 14 |
| Calci d'angolo | 6.8 | 88 | 5.2 | 67 | 6 | 155 |
| Falli | 12.8 | 167 | 12.8 | 167 | 12.8 | 334 |
| Fuori gioco | 1.9 | 25 | 1.8 | 23 | 1.8 | 48 |
| Tiri | 20.2 | 263 | 13.1 | 170 | 16.7 | 433 |
| Tiri in porta | 5.5 | 72 | 4.2 | 55 | 4.9 | 127 |