Al Ahly

Città
Il Cairo
Nazione
Sito Web
Fondata
1907
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 24 aprile 1907
  • City: Il Cairo
  • Country: Egitto
  • Founder: Omar Lotfi (con un gruppo di studenti e notabili del Cairo)
  • Milestones: 1907: fondazione; 1948–49: primo campionato egiziano; anni 1980: affermazione continentale; 2000: nominato 'Club africano del secolo' dalla CAF; 2005–2006: stagione d’oro con squadra di Manuel José; 2020–2021: back-to-back in CAF Champions League; 2024: 12ª CAF Champions League, record assoluto; gestione del WE Al Ahly Stadium e uso regolare del Cairo International Stadium.

History

Al Ahly Sporting Club nasce il 24 aprile 1907 al Cairo come espressione dell’orgoglio nazionale egiziano. Il principale promotore, Omar Lotfi, raduna studenti e intellettuali in un periodo dominato dalla presenza britannica: il nome ‘Al Ahly’ significa non a caso ‘Il Nazionale’. Nei primi decenni, il club si struttura come polisportiva e diventa in breve un punto di riferimento sociale e culturale, oltre che sportivo, per la capitale. Con la nascita del campionato egiziano (1948–49), Al Ahly imprime fin da subito il proprio marchio, vincendo la stagione inaugurale e aprendo un’epopea di successi domestici che lo renderanno il dominatore del calcio egiziano.
Dagli anni ’70 in avanti, Al Ahly si proietta anche sul palcoscenico continentale. Le vittorie in Coppa dei Campioni d’Africa (oggi CAF Champions League) del 1982 e 1987 certificano l’ascesa internazionale. Gli anni 2000 segnano un picco di continuità e qualità: con Manuel José in panchina, una generazione irripetibile composta da Aboutrika, Barakat, Flávio, Gilberto, Gomaa e compagni crea un modello tecnico-tattico vincente e riconoscibile. Nel 2000 la CAF proclama Al Ahly ‘Club africano del secolo’, coronando una superiorità costruita su titoli, longevità e impatto.
Il Cairo Derby con lo Zamalek è una delle rivalità più intense al mondo: partite ad altissimo voltaggio, stadi gremiti e una cultura del tifo che ha fatto scuola. L’Ultras Ahlawy, nato nel 2007, ha contribuito a plasmare il linguaggio delle curve nordafricane. Anni difficili come quelli successivi al 2012 (con il lutto e le conseguenze del disastro di Port Said sul calcio egiziano) non hanno scalfito la centralità del club. Sul piano sportivo, la dirigenza ha saputo alternare cicli tecnici, rinnovare il roster e mantenere lo standard competitivo.
La dimensione internazionale si consolida nel nuovo decennio: Al Ahly torna a imporsi in CAF Champions League e colleziona podi al Mondiale per Club FIFA, mettendo in vetrina un’identità fatta di organizzazione, fisicità, intensità e calciatori leader come El Shenawy, Maâloul, Abdelmonem, Ashour e Tau. La capacità di gestire il doppio fronte (domestico e africano), con rotazioni mirate e valorizzazione del vivaio, resta un tratto distintivo. Il club opera su basi economiche solide per il contesto africano, con una forte riconoscibilità mediatica (canale TV ufficiale, property digitali) e partnership commerciali di alto profilo.
Oggi Al Ahly è un brand globale: milioni di tifosi in diaspora, campionati arabi e africani come naturale territorio di reclutamento, rapporti tecnici con club europei e forte presenza social. La visione è ambiziosa: consolidare l’egemonia in Egitto e Nord Africa, dominare il continente e accorciare il gap competitivo con l’élite europea su base episodica nelle competizioni internazionali. La storia, fatta di record e resilienza, alimenta una cultura della vittoria che, in Egitto, è diventata sinonimo stesso del colore rosso di Al Ahly.

Honours

    • title: Egyptian Premier League (44)
    • years:
    • title: Egypt Cup (≈38–39, record)
    • years:
    • title: Egyptian Super Cup (≈13, record)
    • years:
    • title: CAF Champions League (12, record)
    • years: 1982, 1987, 2001, 2005, 2006, 2008, 2012, 2013, 2020, 2021, 2023, 2024
    • title: CAF Super Cup (8, record)
    • years: 2002, 2006, 2007, 2009, 2013, 2014, 2021, 2021
    • title: CAF Confederation Cup (1)
    • years: 2014
    • title: African Cup Winners' Cup (4)
    • years: 1984, 1985, 1986, 1993
    • title: FIFA Club World Cup - 3º posto (3)
    • years: 2006, 2020, 2021

Statistical Insights

Win rate, gol fatti/subiti per gara in stagione recente: Unknown (aggiornato al 2025-08-23, dati non disponibili in tempo reale). Migliori strisce: record d’imbattibilità in Egyptian Premier League di 55 partite a metà anni 2000; serie di finali CAF Champions League vinte nel nuovo millennio (12 titoli su 16 finali circa). Peggior sconfitta africana: 0–5 vs Mamelodi Sundowns (2019, CAFCL). Derby del Cairo: vittoria più ampia 6–1 vs Zamalek (2002). Record presenze: Hossam Ashour (oltre 500). Capocannoniere storico: Mahmoud El Khatib (Bibo).

Key Players

Mohamed El Shenawy (POR): capitano, leadership e gestione dell’area; decisivo con clean sheet nelle fasi finali della CAFCL 2023–24. Ali Maâloul (TS): mancino elitario su piazzati e cross, doppia cifra tra gol+assist con regolarità negli ultimi anni. Mohamed Abdelmonem (DC): dominante nei duelli e sulle palle inattive, riferimento della nazionale egiziana. Emam Ashour (CC/MEZ): volume di corsa, inserimenti e aggressività in riaggressione; contributo diretto a gol in gare chiave continentali. Percy Tau (ALA/SS): strappi e conduzioni progressive, crea superiorità e incide in transizione; spesso tra i migliori nelle notti africane.

Projection

Profilo da favorito domestico: probabilità titolo Egyptian Premier League nell’ordine del 60–70% in uno scenario medio, grazie a profondità rosa e cultura della vittoria; coppe nazionali al 40–50% in ottica rotation management. In ambito CAF Champions League, status da contender primario: 25–30% di probabilità titolo in un campo competitivo che include Wydad, Raja, Espérance, Mamelodi Sundowns. Fattori chiave: tenuta fisica del blocco difensivo (El Shenawy–Abdelmonem–Maâloul), efficienza sulle palle inattive, impatto delle ali (Tau/El Shahat) e contributo dei centrocampisti in termini di pressione e seconde palle. Rischi: congestione calendario, partite su erba sintetica in altura, e possibili finestre FIFA con molti nazionali. Value betting: margini ridotti sul mercato domestico; in CAF il prezzo antepost può offrire valore se sopra quota implicita 30–35%.

Trivia

– Il significato del nome: ‘Al Ahly’ in arabo è ‘Il Nazionale’. È una dichiarazione d’intenti fin dalla fondazione: un club pensato da egiziani per gli egiziani, in un’epoca segnata dall’occupazione britannica. L’identità sociale precede e sostiene quella sportiva.
– Club africano del secolo: nel 2000 la CAF assegna ad Al Ahly il titolo di ‘Club of the Century’ in Africa, basato su risultati e continuità nelle competizioni continentali del XX secolo. Il riconoscimento alimenta un racconto identitario potente e, inevitabilmente, accende le rivalità (su tutte con lo Zamalek, che rivendica a sua volta un peso storico notevole).
– La scuola di Manuel José: il ciclo a cavallo dei primi anni 2000 con il tecnico portoghese è entrato nella mitologia del club. Un calcio verticale ma raffinato, con interpreti carismatici come Mohamed Aboutrika (icona culturale oltre che calcistica), Mohamed Barakat, Wael Gomaa, Essam El Hadary, Flávio e Gilberto. Quella squadra ha fissato standard tecnici, fisici e mentali difficili da eguagliare nel continente.
– Derby del Cairo: Al Ahly vs Zamalek è tra i derby più intensi del pianeta. Le sfide dicono molto più di un risultato: appartenenze sociali, estetiche di gioco, narrazioni popolari. Il 6–1 del 2002 in favore di Al Ahly è rimasto nella memoria collettiva, così come finali di coppa e incroci continentali che hanno spesso deciso stagioni intere.
– Ultras Ahlawy: fondato nel 2007, il gruppo ha portato in Egitto un modello di tifo organizzato con cori, coreografie e un linguaggio visuale riconoscibile. Il movimento ha vissuto momenti drammatici (il 2012 ha segnato tutto il calcio egiziano) e cambi di paradigma, ma la curva rossa resta un unicum per intensità e partecipazione.
– Cultura del vivaio: Al Ahly ha sempre alternato griffe straniere di alto profilo a prodotti del settore giovanile o del mercato interno. La pipeline di talenti – difensori strutturati, mezzali dinamiche, ali tecniche – è un tratto di continuità. Non a caso tanti nazionali egiziani sono passati o passano dal club.
– Record e primati: Al Ahly detiene il record di Champions africane (12) e un’impressionante sequenza di titoli domestici, comprensiva di serie consecutive prolungate. La striscia d’imbattibilità in campionato a metà anni 2000 (55 gare) è citata spesso come benchmark di dominio. Sul fronte internazionale, tre bronzi al Mondiale per Club hanno consolidato la reputazione globale e dato visibilità extra-continentale.
– ‘WE’ Al Ahly Stadium e media house: la gestione del naming del proprio impianto (WE Al Ahly Stadium/Al Salam) e un canale TV dedicato raccontano un club che è anche media company. Le property digitali in arabo e inglese amplificano un seguito planetario, dalla diaspora egiziana al pubblico africano e mediorientale, fino a community europee.
– Icone e presidenza: Mahmoud El Khatib, simbolo in campo e presidente in carica, incarna la continuità tra mito sportivo e governance moderna. È il capocannoniere storico del club e, da dirigente, ha rafforzato la proiezione internazionale di Al Ahly con strategie di mercato mirate e attenzione alla sostenibilità.
– Filosofia tecnica: nei momenti migliori, Al Ahly coniuga blocco basso-ordinato e pressione selettiva, transizioni rapide e palle inattive letali. In Africa questo mix è spesso devastante, perché unisce qualità individuale, struttura e abitudine a gestire le ‘partite eventi’. Un vantaggio competitivo che si costruisce nel tempo, con rotazioni intelligenti per reggere i carichi di un calendario estremo.
– Identità cromatica: il rosso Al Ahly è diventato semantica pura. Maglie spesso essenziali, sponsor di punta, ritorno a partner tecnici globali: elementi che cementano il posizionamento del brand tra i più riconoscibili dell’emisfero sud del calcio. Nel dibattito globale sui club più titolati, Al Ahly è regolarmente sul podio per numero complessivo di trofei.
– Comunità e responsabilità: oltre i trofei, il club rivendica un ruolo sociale – accademie calcio, progetti locali, iniziative benefiche – che alimenta la percezione di ‘istituzione’ in Egitto. Vincere aiuta, ma il legame emotivo con il pubblico si spiega anche con questa missione allargata.

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Difensore
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Stade Brestois 29
Mag 6, 1999
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Stade Brestois 29
Ago 28, 2024 € 1.8M
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Mohamed Abdelmonem
Difensore
- Feb 1, 1999
Nice
Feb 1, 1999
Ago 29, 2024
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