Al Arabi
Official Info
- Official Website: https://www.alarabi.qa
- League Website: https://www.qsl.qa/en/clubs/al-arabi
Quick Facts
- Founded: 1952 (data esatta: Unknown)
- City: Doha
- Country: Qatar
- Founder: Unknown
- Milestones: 1952: fondazione; Anni ’80-’90: era d’oro con 7 titoli di campionato; 1997: titolo GCC Champions League; 2010: Amir Cup; 2022–23: ritorno al vertice con 2° posto in campionato; 2023: arrivo di Marco Verratti; 2023: vittoria Amir Cup
History
L’Al-Arabi Sports Club è una delle istituzioni fondative del calcio qatariota. Nato nel 1952 a Doha, in un’epoca in cui il movimento calcistico locale muoveva i primi passi, il club ha rapidamente assunto il ruolo di polo popolare della capitale. La maglia rossa, il soprannome “Dream Team” e un’identità multisport hanno consolidato un legame fortissimo con la comunità, oltre il solo rettangolo verde. L’evoluzione del club è stata segnata da una fase pionieristica, da fusioni e riorganizzazioni tipiche del periodo, fino alla stabilizzazione come società di riferimento nel panorama nazionale.
Negli anni ’80 e ’90 l’Al-Arabi ha vissuto la sua età dell’oro in Qatar Stars League, conquistando sette titoli nazionali e definendo uno stile di gioco tecnico e dominante. In quegli anni si è alimentata la rivalità con Al Sadd – il derby di Doha – che ha accompagnato epiche sfide per scudetti e coppe. Il club ha ampliato la propria bacheca con numerosi trionfi in coppe domestiche, tra cui la prestigiosa Amir Cup, e con un’affermazione nella Gulf Club Champions League, testimonianza della competitività oltre i confini.
La vocazione internazionale dell’Al-Arabi è emersa anche attraverso l’arrivo di grandi nomi del calcio mondiale. Emblematico l’approdo di Gabriel Batistuta nei primi anni 2000, autore di una stagione memorabile a suon di reti in campionato, una delle più prolifiche nella storia della lega. Più recentemente, l’ingaggio di stelle come Rafinha Alcântara e, soprattutto, Marco Verratti ha proiettato il club al centro del discorso calcistico globale, con un modello tecnico incentrato su gestione del possesso, qualità tra le linee e solidità nei corridoi centrali.
Sul piano sportivo, la fase moderna ha visto l’Al-Arabi ricalibrare le proprie ambizioni: dopo anni di alti e bassi, la squadra è tornata stabilmente nella parte alta della classifica, con un secondo posto che ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi e riposizionato il club come contendente credibile per trofei nazionali. La vittoria dell’Amir Cup ha sancito il ritorno alla mentalità vincente, mentre la struttura societaria ha investito su scouting mirato e un mix di profili internazionali e talenti locali.
Il Grand Hamad Stadium, casa storica con atmosfera raccolta ma vibrante, resta il punto di riferimento della fanbase. Il settore giovanile e l’approccio multisport – dal handball, dove l’Al-Arabi eccelle, al basket – alimentano un ecosistema competitivo e comunitario. A livello regionale e mediatico, il club mantiene un fascino particolare: tradizione, tifoseria appassionata e una narrazione che unisce memoria e modernità. In una Qatar Stars League in costante crescita, l’Al-Arabi è oggi una realtà solida, ambiziosa e riconoscibile: il suo DNA è vincente, il suo presente è di rilancio, il suo futuro chiama trofei.
Honours
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- title: Qatar Stars League
- years: 1983, 1985, 1991, 1993, 1994, 1996, 1997
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- title: Amir Cup
- years: 1962, 1978, 1979, 1980, 1983, 1990, 1993, 2010, 2023
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- title: Gulf Club Champions League (GCC)
- years: 1997
Statistical Insights
Profilo recente da squadra d’élite domestica: elevata percentuale di vittorie in campionato nelle ultime stagioni (intorno al 60–70% nei picchi prestazionali), fase offensiva trainata da un centravanti di riferimento e da rifinitori tecnici (Rafinha, Verratti), difesa solida con linee compatte e baricentro medio. Nelle stagioni di vertice il dato gol fatti ha sfiorato 1.6–1.8 a partita, con gol subiti sotto l’1 a gara nei periodi di massima efficienza. Strisce: ottime serie utili lunghe (5–8 gare) alternate a brevi flessioni, tipiche di un contenders. Palle inattive: valore aggiunto grazie alla qualità di cross e battitori. Nota: i valori puntuali variano per stagione; per analisi betting aggiornate, consultare classifica e xG di lega (fonti in coda).
Key Players
• Marco Verratti (Centrocampista): regista totale, altissima precisione di passaggio e controllo dei ritmi; imposta, rifinisce e protegge la difesa.
• Rafinha Alcântara (Centrocampista offensivo): creatività tra le linee, ultimo passaggio e conduzioni progressive; raccordo tra mediana e attacco.
• Omar Al Somah (Attaccante): finalizzatore di livello, gioco spalle alla porta e presenza aerea; stagione d’esordio con numeri realizzativi da capocannoniere del club.
• Youssef Msakni (Ala/trequartista): strappi e uno-contro-uno, soluzioni da fermo; incisivo negli ultimi 30 metri.
• Ahmad Suhail / difensori chiave (Difesa): duelli, letture preventive e solidità sulle seconde palle per un reparto compatto.
Projection
Proiezione DirettaSport24: Al-Arabi profilo da top-4 stabile in Qatar Stars League, con finestra titolo aperta in presenza di continuità e piena disponibilità della rosa. Probabilità implicite (stile betting): titolo di lega 10–18%, top-4 65–80%, Amir Cup 18–28%. Driver principali: salute e minutaggio dei leader tecnici (Verratti, Rafinha), contributo reti dell’attaccante di riferimento (Al Somah), efficienza sulle palle inattive e profondità della panchina. Rischi: dipendenza dalla creatività dei centrocampisti, densità del calendario, eventuali assenze dei nazionali.
Trivia
• Il soprannome “Dream Team” nasce negli anni delle grandi vittorie, quando l’Al-Arabi dominava in Qatar con una combinazione di tecnica, organizzazione e personalità. La definizione è rimasta nel tempo e rappresenta un marchio identitario tanto quanto il rosso della maglia.
• Gabriel Batistuta, leggenda del calcio argentino, ha vissuto a Doha un capitolo breve ma dirompente: la sua stagione all’Al-Arabi è entrata nella storia del campionato per prolificità, con una valanga di gol che ancora oggi i tifosi ricordano con affetto. Il suo contributo ha dato visibilità internazionale alla lega e ha aperto una scia di grandi nomi attratti dal progetto qatariota.
• Rivalità: il derby con l’Al Sadd è uno degli appuntamenti più caldi del calcio locale. Oltre all’orgoglio cittadino, spesso la sfida ha deciso posizioni chiave in classifica o destini in coppa. Il tifo è appassionato ma generalmente corretto, in linea con lo spirito della lega.
• Multisport: l’Al-Arabi non è solo calcio. Il club è tra i più competitivi del Qatar anche in altre discipline, in particolare nella pallamano, dove ha raccolto successi e partecipazioni di livello continentale. Questa vocazione alimenta un forte senso di appartenenza: la società come ‘casa sportiva’ per atleti e famiglie.
• Stadio e comunità: il Grand Hamad Stadium è un impianto dal fascino particolare – capienza media, grande vicinanza al campo, acustica che valorizza il tifo. Molti giovani calciatori locali muovono qui i primi passi, ispirati dal percorso di campioni che hanno vestito il rosso.
• Identità tecnica: negli ultimi anni il club ha virato su un calcio di possesso ragionato, cercando superiorità posizionali e linee di passaggio interne. Il reclutamento ha rispecchiato questa filosofia: registi e mezzali creative, ali capaci di ricevere tra le linee e puntare l’uomo, e un 9 con presenza in area.
• Coppe domestiche: la Amir Cup ha spesso fatto da acceleratore emotivo. Le cavalcate vincenti hanno ricreato quella ‘mentalità Al-Arabi’ che i tifosi rivendicano con orgoglio: compattezza nelle gare a eliminazione diretta e capacità di capitalizzare gli episodi.
• Giovani e scouting: la struttura tecnica ha puntato su un bilanciamento tra valorizzazione del vivaio e inserimento di profili esperti. L’obiettivo è preservare sostenibilità e identità, evitando eccessiva dipendenza da singoli.
• Impatto internazionale: l’arrivo di Marco Verratti ha aumentato l’esposizione mediatica globale del club. Non è solo una questione di immagine: qualità nella prima costruzione, tempi di gioco e leadership tecnica sono diventati un benchmark per la squadra e per la lega stessa.
• Cultura del dettaglio: palle inattive e transizioni sono trattate con approccio quasi ‘scientifico’. Le rifiniture pre-partita spesso alternano moduli specchio e varianti asimmetriche per ingabbiare i playmaker avversari o liberare l’uomo tra le linee.
• Legami storici: molti ex giocatori hanno proseguito in ruoli tecnici e dirigenziali, contribuendo a una ‘continuità culturale’ rara. Ciò si traduce in riconoscibilità sul campo: quando l’Al-Arabi è in giornata, si vede – possesso pulito, linee corte, aggressività misurata.
• Ambizioni: lo step successivo è stabilizzare la presenza nelle zone nobili del campionato e consolidare una dimensione continentale più frequente, con partecipazioni regolari ai principali tornei regionali. Il percorso passa da continuità, profondità di rosa e gestione del carico. Nulla è lasciato al caso: il Dream Team vuole tornare a sognare – e a vincere.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 13 | 13 | 26 | |||
| Vinte | 7 | 7 | 14 | |||
| Pareggi | 1 | 3 | 4 | |||
| Sconfitte | 5 | 3 | 8 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.6 | 21 | 1.6 | 21 | 1.6 | 42 |
| Goal concessi | 0.9 | 12 | 1.2 | 16 | 1.1 | 28 |
| Cartellini gialli | 0 | 0 | 0 | |||
| Cartellini rossi | 0 | 0.1 | 1 | 0 | 1 | |
| Reti inviolate | 0.3 | 4 | 0.2 | 3 | 0.3 | 7 |
| Calci d'angolo | 0 | 0 | 0 | |||
| Falli | 0 | 0 | 0 | |||
| Fuori gioco | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri | 0 | 0 | 0 | |||
| Tiri in porta | 0 | 0 | 0 | |||