Amiens
Official Info
- Official Website: https://www.amiensfootball.com/
- League Website: https://www.ligue2.fr/clubs/amiens-sc
- Twitter: https://twitter.com/AmiensSC
- Facebook: https://www.facebook.com/AmiensSCofficiel
- Instagram: https://www.instagram.com/amienssc/
- YouTube: https://www.youtube.com/@AmiensSCOfficiel
Quick Facts
- Founded: 1901
- City: Amiens
- Country: Francia
- Founder: Unknown
- Milestones: - 1901: fondazione come Amiens Athlétic Club; colori sociali bianco e nero
- 1999: inaugurazione dello Stade de la Licorne
- 2001: finale di Coupe de France persa ai rigori contro lo Strasbourg
- 2016–2017: doppia promozione dal National alla Ligue 1, prima storica partecipazione alla massima serie
- 30/09/2017: crollo di una barriera contro il Lille allo Stade de la Licorne; gara sospesa
- 2019–2020: retrocessione dalla Ligue 1 dopo lo stop anticipato del campionato (COVID-19) e contenzioso legale con LFP
- Anni recenti: stabilizzazione in Ligue 2 con ambizioni playoff e forte identità territoriale
History
L’Amiens Sporting Club, oggi noto più semplicemente come Amiens SC, nasce nel 1901 nel capoluogo della Somme, nella regione Hauts-de-France. Le sue radici affondano nell’Amiens Athlétic Club, fucina di calcio pionieristico nel Nord della Francia. Il club si distingue sin da subito per un’identità cromatica sobria – bianco e nero – e per un legame strettissimo con la città, celebre per la Cattedrale gotica e la figura di Jules Verne. Per decenni l’Amiens è una società di provincia capace di alternare fasi di slancio a periodi di consolidamento, oscillando tra terza e seconda serie. Il turning point infrastrutturale arriva nel 1999 con l’apertura dello Stade de la Licorne, impianto moderno e riconoscibile, il cui nome e simbolo (la “licorne”) rimandano all’araldica cittadina e divengono un tratto distintivo nel panorama calcistico francese.
La prima grande vetrina nazionale risale al 2001: l’Amiens raggiunge la finale di Coupe de France, un’impresa memorabile per un club fuori dall’élite. Allo Stade de France, contro lo Strasbourg, la sfida si decide ai rigori dopo lo 0–0: i picardi cadono sul traguardo ma conquistano rispetto e visibilità. Da lì, la traiettoria non è lineare: stagioni solide in Ligue 2, qualche affanno e ripartenze, fino al capolavoro sportivo del biennio 2015–2017. Prima la risalita dal Championnat National (terza serie), poi l’annata leggendaria in Ligue 2: all’ultima giornata del 2016–17, un gol al 96’ di Emmanuel Bourgaud regala il sorpasso in extremis e la prima storica promozione in Ligue 1. Una scena da brividi, entrata nell’iconografia recente del calcio francese.
Il battesimo nella massima serie porta nuove sfide: l’Amiens si dimostra coriaceo, pragmatico, con una struttura difensiva solida e punte di talento in avanti. Il 30 settembre 2017, però, la festa s’infrange con un episodio drammatico: nel corso di Amiens–Lille, una barriera cede nel settore ospiti provocando numerosi feriti e la sospensione del match. Il club, le autorità e la Lega lavorano per alzare gli standard di sicurezza dell’impianto. Sportivamente, dopo due annate di lotta, l’Amiens viene retrocesso nel 2019–20 in seguito allo stop anticipato del campionato per la pandemia di COVID-19, decisione contestata in sede legale ma confermata.
Negli anni successivi la società si riorganizza per stabilizzarsi in Ligue 2, puntando su scouting sostenibile, valorizzazione del vivaio e figure carismatiche come il portiere-bandiera Régis Gurtner e il fantasista Gaël Kakuta. La filosofia è chiara: equilibrio finanziario, intensità in campo, cura dei dettagli tattici. La tifoseria, compatta e passionale, mantiene vivo uno spirito identitario che travalica i risultati. Oggi l’Amiens è un club rispettato, capace di competere in una Ligue 2 sempre più tecnica, con l’obiettivo dichiarato di ritagliarsi un posto stabile nella parte alta della classifica e, quando le condizioni lo permettono, riaprire il discorso promozione. Non un colosso globale, ma una realtà con radici forti, capace di scrivere pagine inattese quando il vento gira a favore.
Honours
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- title: Coupe de France (finalista)
- years: 2001
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- title: Promozione in Ligue 1 (2° in Ligue 2)
- years: 2017
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- title: Championnat National (campione)
- years: Unknown
Statistical Insights
Indicatori chiave recenti in Ligue 2: tasso di vittorie reale non disponibile sulle ultime stagioni complete; stima redazionale intorno al 30–35% con alto numero di pareggi. Produzione offensiva tendenzialmente sotto la media di categoria, con fase difensiva spesso superiore alla media, soprattutto in casa allo Stade de la Licorne. Miglior striscia: storica serie di vittorie consecutive nel finale 2016–17 che ha spinto alla promozione in Ligue 1. Peggior striscia: sequenze in doppia cifra senza vittorie registrate in L2 in stagioni recenti (dettaglio numerico preciso non disponibile). Gol fatti/subiti per gara: valori puntuali non disponibili; profilo da squadra ‘under’, con margini di miglioramento nella conversione delle occasioni e forte dipendenza dalla solidità della prima linea difensiva (portiere + centrali). Nota metrica: dati esatti non reperiti entro la soglia di freschezza; consolidamento previsto su base trimestrale.
Key Players
Régis Gurtner (Portiere) – leader carismatico, ottime percentuali di parate, riferimento per la linea difensiva; spesso tra i migliori in L2 per clean sheet nelle ultime stagioni. Gaël Kakuta (Trequartista) – regista offensivo tra le linee; crea occasioni, alto volume di passaggi progressivi e calci piazzati di qualità. Louis Mafouta (Centravanti) – presenza fisica e attacco della profondità; finalizzazione diretta e buona efficienza nel duello. Mamadou Fofana (Difensore centrale) – dominante nei duelli, letture preventive e leadership; valore aggiunto sulle palle inattive difensive. Antoine Léautey (Esterno) – ampiezza, strappi e cross; contribuisce in dribbling e crea superiorità numerica sulle corsie.
Projection
Profilo tecnico-tattico da squadra compatta: bassa variabilità difensiva, necessità di incrementare gli expected goals creati. Con una base solida e qualche innesto mirato in attacco, l’Amiens può lottare per la parte sinistra della classifica di Ligue 2. Probabilità (stima redazionale, non vincolante): promozione diretta 8–12% (quota implicita ~8.00–12.50), accesso a playoff/promozione allargata 22–30% (3.33–4.55), metà classifica 40–50%, zona playout/retrocessione 10–15%. Driver chiave: tenuta difensiva allo Stade de la Licorne, salute/forma dei creativi (Kakuta) e contributo realizzativo della punta di riferimento. Variabili: mercato invernale e calendario contro le dirette rivali.
Trivia
• La licorna come segno distintivo: lo stadio e il simbolo del club richiamano la ‘Licorne’, figura araldica presente nello stemma della città di Amiens. L’impianto, inaugurato nel 1999, è diventato nel tempo un’icona architettonica della Ligue 2, riconoscibile per la sua struttura trasparente e la particolare illuminazione serale.
• Il ‘gol delle 96’: il 19 maggio 2017 è scritto a caratteri cubitali nella storia del club. Nella folle multipla dell’ultima giornata di Ligue 2, Emmanuel Bourgaud segna al 96’ contro il Reims (gara in contemporanea), proiettando l’Amiens dal sesto al secondo posto. Una promozione al fotofinish che ha fatto il giro del mondo, simbolo perfetto di resilienza e fede sportiva.
• Finale di Coupe de France 2001: l’Amiens sfiora l’impresa da ‘piccola che sogna’. Nello scenario monumentale dello Stade de France, la squadra regge 120 minuti contro lo Strasbourg. I rigori tradiscono i bianconeri, ma l’eco mediatica di quella cavalcata resta uno dei picchi emotivi del club.
• L’incidente del 2017: in Amiens–Lille del 30 settembre 2017, il crollo di una barriera nel settore ospiti provoca decine di feriti e la sospensione dell’incontro. L’episodio genera un’ondata di solidarietà nel calcio francese e porta a un rigoroso aggiornamento dei protocolli di sicurezza dell’impianto.
• Culla (indiretta) di grandi carriere: dal vivaio e dal percorso di valorizzazione dell’Amiens sono emersi profili poi esplosi altrove. Emblematico il caso di Tanguy Ndombélé, cresciuto in area Amiens prima del salto a Lione e in Premier League. Anche Serhou Guirassy, passato dall’Amiens prima del trasferimento all’estero, è poi diventato uno dei bomber più discussi in Bundesliga: tappe diverse di una filiera che sa individuare talento e offrirgli spazio.
• Identità tattica: storicamente l’Amiens è squadra ‘operaia’ nella miglior accezione: blocco compatto, linee corte, transizione rapida e cura delle palle inattive. Il portiere Régis Gurtner è divenuto negli anni un totem per presenze e performance, mentre giocatori creativi come Gaël Kakuta hanno aggiunto qualità tra le linee. Questo mix, quando funziona, rende l’Amiens ostico per chiunque.
• Radici cittadine: Amiens è sinonimo di patrimonio UNESCO (la cattedrale), canali e letteratura. La società ha spesso intrecciato la propria comunicazione alla cultura locale, valorizzando l’immagine di un territorio orgoglioso e coeso. La figura di Jules Verne, che ad Amiens visse a lungo, è talvolta richiamata come metafora del ‘viaggio’ sportivo: esplorare oltre i limiti.
• Tifoseria e riti: il pubblico della Licorne è caloroso ma esigente; cori e coreografie esprimono un’identità forte, con gruppi organizzati che hanno accompagnato la squadra nelle fasi di promozione e nelle difficoltà della retrocessione. La linea della società è di dialogo costante con i tifosi, puntando su iniziative sociali e progetti per i giovani.
• Rivalità e geografia: una serie di micro-derby regionali e nordici (con realtà come Lens, Valenciennes, Dunkerque e Beauvais nelle varie epoche) alimenta una sana competizione di confine. Il contesto competitivo del Nord ha temprato il club, costringendolo a curare i dettagli per reggere l’urto di campionati tradizionalmente fisici e tattici.
• Economia del talento: l’Amiens ha sviluppato un modello sostenibile basato su scouting mirato in Francia e in mercati specifici, prestiti intelligenti e plusvalenze. Un equilibrio delicato che, quando unito a una guida tecnica coerente, può spostare l’asticella dall’anonimato al sogno playoff.