Bari

Official Info

• Official Website: https://www.sscalciobari.it
• League Website: https://www.legab.it
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• Instagram: https://www.instagram.com/sscalciobari/
• YouTube: https://www.youtube.com/@sscalciobari

Quick Facts

• Founded: 15 gennaio 1908
• City: Bari
• Country: Italia
• Founder: Floriano Ludwig (primo presidente) e un gruppo di studenti, commercianti e sportivi locali
• Milestones: 1908: nasce il Foot-Ball Club Bari. 1928: fusione con l'Ideale Bari e denominazione AS Bari. 1930s-1940s: prime promozioni e due titoli di Serie B. 1990: inaugurazione dello Stadio San Nicola (Italia ’90). 1999: esordio e gol di Antonio Cassano in Serie A. 2001: cessione di Cassano alla Roma (record per un teenager dell’epoca). 2008–09: Bari campione di Serie B con Antonio Conte. 2014: fallimento e straordinaria risposta popolare (“salviamolo!”). 2018: nuovo fallimento, rifondazione come SSC Bari (proprietà Filmauro/De Laurentiis) e ripartenza dalla Serie D. 2018–19: vittoria della Serie D. 2021–22: vittoria del Girone C di Serie C e ritorno in B. 2022–23: finale playoff promozione persa nel recupero. 2023–24: salvezza ai playout.

History

La storia del Bari è l’istantanea perfetta del calcio italiano: passione popolare, saliscendi tra le categorie, talento coltivato in casa e periodi difficili superati a testa alta. Nasce il 15 gennaio 1908 come Foot-Ball Club Bari, per iniziativa di Floriano Ludwig – figura mitica per i colori biancorossi – insieme a un gruppo di studenti e commercianti. Nel 1928 la fusione con l’Ideale Bari porta alla denominazione AS Bari e apre a un progressivo consolidamento che culmina negli anni Trenta e Quaranta con due titoli di Serie B e con l’alternanza nella massima serie. Le cromie sociali, il bianco e il rosso, si legano presto al simbolo del Galletto, emblema identitario della città.
L’impianto che più di ogni altro ha segnato l’immaginario del club è lo Stadio San Nicola, opera di Renzo Piano, sorto per Italia ’90: un’“astronave” da oltre 50 mila posti che ha ospitato folle oceaniche nei momenti clou. Negli anni Novanta il Bari diventa fucina di talenti: su tutti Antonio Cassano, barese di Vecchia Bari, che debutta da predestinato nel 1999 e, due anni più tardi, stabilisce il record di trasferimento per un teenager approdando alla Roma. Nello stesso decennio e in quello successivo i biancorossi alternano stagioni in A e in B: l’apice tecnico del nuovo millennio arriva nel 2008–09 con Antonio Conte in panchina, campionato di B vinto e un ritorno in Serie A accompagnato da un gioco brillante, poi consolidato da Gian Piero Ventura.
La parabola societaria, però, è stata complessa. Nel 2014 il club scivola nel baratro del fallimento, ma la città risponde con una mobilitazione senza precedenti: il “miracolo Bari” riempie il San Nicola, spinge la squadra ai playoff e tiene vivo un patrimonio identitario. Nel 2018 arriva il secondo crac: il titolo sportivo viene revocato e la società è rifondata come SSC Bari sotto l’egida di Filmauro (De Laurentiis). La ripartenza è feroce: vittoria del Girone I di Serie D nel 2018–19, poi la scalata completata con il successo nel Girone C di Serie C nel 2021–22 e il ritorno in B. Alla prima stagione di nuovo in cadetteria, Bari sfiora la Serie A: perde la finale playoff in un epilogo da cuore in gola. L’annata successiva è più sofferta, ma la salvezza ai playout conferma la resilienza del progetto.
Oggi Bari è un club con un seguito enorme nel Mezzogiorno e nella diaspora pugliese. Non è una “global brand” alla pari dei colossi metropolitani, ma possiede un capitale emotivo e identitario fortissimo, uno stadio iconico e una tradizione di settore giovanile di tutto rispetto. Tra le sue glorie: Igor Protti, capocannoniere in Serie A con la maglia biancorossa; campioni usciti dal vivaio o passati dal San Nicola; tecnici da idea chiara come Conte e Ventura. Tra cadute e rinascite, la rotta è sempre la stessa: il Galletto non smette di cantare.

Honours

• • title: Serie B
  • years: 1935, 1942, 2009
• • title: Serie C (Girone C)
  • years: 2022
• • title: Serie D (Girone I)
  • years: 2019

Statistical Insights

Indicatori sintetici (ultimi 3 campionati professionistici): win rate medio ~43%, media gol segnati 1.30/gara, concessi 1.05/gara, punti/gara ~1.50. Miglior striscia: 12 risultati utili consecutivi (Lega Pro/Serie C). Peggior striscia: 6 gare senza vittoria (Serie B). Fattore campo: al San Nicola rendimento punti/gara superiore di ~0.30 rispetto alle trasferte. Dati arrotondati e ricavati incrociando calendari ufficiali e archivi risultati (agg. 23/08/2025).

Key Players

Profili chiave recenti: Giuseppe Sibilli (attaccante esterno/seconda punta) – doppia cifra tra gol+assist in B, alto volume di tiri e conduzioni. George Pușcaș (centravanti) – presenza in area, xG/90 elevato, gol pesanti nei match salvezza. Mehdi Dorval (terzino destro) – spinta costante, alto numero di cross utili e recuperi palla sulla catena laterale. Mattia Maita (centrocampista) – equilibrio e primo passaggio, leader del pressing. Francesco Vicari (difensore centrale) – duelli aerei vinti e letture preventive. Nota: organico soggetto a variazioni di mercato; profili basati sulle ultime due stagioni competitive disponibili.

Projection

Bari resta progetto solido per la fascia medio‑alta di Serie B, con ambizione playoff e outsider credibile per la promozione se la fase difensiva torna d’élite e il reparto offensivo consolida una produzione da 1.4–1.5 gol/gara. Probabilità implicite (stima DS24): promozione diretta 10–15%, via playoff 18–25%, permanenza in B 50–55%, rischio playout/retrocesso 12–17%. Driver chiave: continuità tecnica, qualità delle corsie (Dorval), finalizzazione del 9 (Pușcaș o profilo equivalente), profondità rosa. Con il San Nicola pieno, l’edge casalingo può valere 5–6 punti extra su base campionato.

Trivia

• L’“Astronave” di Renzo Piano: lo Stadio San Nicola, costruito per Italia ’90, è uno degli impianti più iconici d’Europa. La sua particolare forma a petali e l’effetto ‘astronave’ che emerge dall’altopiano barese lo rendono un unicum. Nei giorni di grazia la curva biancorossa è una muraglia sonora e visiva che ha spinto il Bari in risalite memorabili.
• Il Galletto e l’identità: il simbolo del club, il Galletto, è da decenni un elemento identitario della città. In Puglia il gallo ha valore araldico e popolare; a Bari è l’urlo di appartenenza. La scelta cromatica biancorossa è una dichiarazione di stile semplice ma potentissima, specchio della città: essenziale, diretta, orgogliosa.
• Antonio Cassano, il predestinato: nato nei vicoli della Vecchia Bari, Cassano debutta in A con i galletti nel 1999 e segna immediatamente uno dei gol più iconici della sua carriera, dribblando la difesa dell’Inter. Nel 2001 la cessione alla Roma per una cifra record per un teenager segna una pagina di mercato che rimane negli annali. Il legame tra Cassano e Bari, al di là delle successive vicende, è un romanzo calcistico all’italiana.
• Igor Protti, goleador trasversale: con il Bari firma una stagione da capocannoniere in Serie A (1995–96), caso rarissimo per un attaccante di una squadra poi retrocessa. Protti è entrato nella storia come uno dei pochi a vincere la classifica marcatori in A, B e C nel corso della carriera: un unicum che racconta di longevità e istinto.
• Bari di Conte e il calcio propositivo: la squadra 2008–09 guidata da Antonio Conte domina la Serie B con concetti moderni di pressing e verticalità. L’anno successivo, sotto Gian Piero Ventura, il 4‑4‑2 fluido incanta: il San Nicola diventa un laboratorio tattico ammirato in tutta Italia, con vittorie di prestigio contro big storiche.
• La città che salva la squadra: nel 2014, in pieno dissesto, Bari vive uno dei momenti più intensi della sua storia recente. La mobilitazione popolare, con slogan e iniziative diffuse, riempie lo stadio, paga trasferte, acquista biglietti sospesi. Il “miracolo Bari” non porta la promozione, ma racconta come pochi il legame emotivo tra squadra e territorio.
• Due cadute, due rinascite: il 2018 è l’anno zero bis. Con la rifondazione come SSC Bari, la proprietà De Laurentiis imposta una scalata razionale: immediata vittoria in D, consolidamento in C, ritorno in B. Il progetto valorizza giovani e profili a costo sostenibile, un modello spesso citato come best practice per ripartenze virtuose in Italia.
• Il vivaio e gli scoperte: oltre a Cassano, Bari ha storicamente lanciato o valorizzato giocatori poi affermatisi altrove. La rete scouting nel Sud ha spesso intercettato talenti a costi contenuti, rivenduti con plusvalenze utili a riequilibrare i conti.
• Rivalità e derby: il Derby di Puglia con il Lecce è tra i più caldi del Centro‑Sud, con pagine epiche scritte al San Nicola e al Via del Mare. Sentiti anche i confronti con Foggia e Taranto, specchio di un campanilismo che, nel calcio, diventa rito collettivo.
• San Nicola pieno, valore aggiunto: quando lo stadio supera le 30‑35 mila presenze, i numeri storici mostrano un’impennata nel rendimento casalingo. Non è solo atmosfera: è un reale vantaggio competitivo, misurabile in punti e in pressione psicologica per l’avversario.
• Estetica e merchandising: la maglia bianca con dettagli rossi e il crest del Galletto hanno ispirato collezioni ‘retro’ apprezzate dai tifosi. Le divise tributo alla città vecchia o alla costa adriatica sono diventate oggetti cult per collezionisti locali e non.
• Una piazza dal fiuto per i centravanti: da Joao Paulo a Tovalieri, da Protti a Pușcaș passando per interpreti di lotta e governo, Bari ha spesso trovato il suo equilibrio quando il 9 di turno ha saputo legare gioco e gol. Non è un caso: la cultura calcistica cittadina chiede identità e incisività nell’area di rigore.
In sintesi, Bari è un’idea prima ancora che una squadra: il Galletto è rito, il San Nicola è teatro, la tifoseria è comunità. Al netto di cicli economici e sportivi, questi tre pilastri hanno sempre riportato il club alla propria rotta naturale: competere, emozionare, risalire.