Belarus
Official Info
- Official Website: https://abff.by
- League Website: https://www.uefa.com/nationalassociations/teams/122/
Quick Facts
- Founded: 1992 (prima gara ufficiale; ABFF fondata nel 1989; affiliazione FIFA/UEFA nel 1992)
- City: Minsk
- Country: Bielorussia
- Founder: Associazione «Belarusian Football Federation» (ABFF)
- Milestones: 1989: nasce la federazione (ABFF) | 1992: affiliazione a FIFA e UEFA, prima partita ufficiale post‑indipendenza | 2001–2002: primo ciclo competitivo di spessore nelle qualificazioni mondiali | 2010: storico 1‑0 alla Francia a Saint‑Denis in qualificazione europea | 2018–2019: vittoria del girone in UEFA Nations League (League D) e promozione | Anni recenti: gare casalinghe disputate in campo neutro per decisioni UEFA
History
La Nazionale di calcio della Bielorussia nasce sportivamente nel 1992, all’indomani dell’indipendenza del paese e dell’affiliazione della ABFF a FIFA e UEFA. Prima di allora, i calciatori bielorussi indossavano la maglia dell’Unione Sovietica o di selezioni giovanili collegate. L’embrione del movimento moderno risale al 1989, anno di costituzione della federazione nazionale, che ha gettato le basi organizzative per la rappresentativa maggiore. I primi anni furono di assestamento: rose sperimentali, amicizie di preparazione e le prime eliminatorie mondiali ed europee affrontate con comprensibile inesperienza.
Nel corso dei 2000, la Bielorussia si è ritagliata uno spazio come nazionale ostica e tatticamente disciplinata, trascinata da una generazione che ha espresso qualità tecnica superiore alla media storica: su tutti Aleksandr Hleb, trequartista elegante e icona del calcio bielorusso con passaggi in club d’élite come Arsenal e Barcellona. In quel periodo, il contributo dei club domestici – specialmente il BATE Borisov, abituale frequentatore delle coppe europee – ha alzato il livello medio del bacino nazionale.
Alcune campagne di qualificazione hanno lasciato il segno. Nelle qualificazioni a Euro 2012, la vittoria esterna sulla Francia allo Stade de France (1‑0) ha rappresentato un picco identitario, dimostrando che la selezione è capace di partite di straordinaria applicazione tattica e solidità difensiva. Pur non essendosi mai qualificata a Mondiali o Europei con la nazionale A, la Bielorussia ha raggiunto risultati strutturali importanti: la crescita del settore giovanile (con l’Under 21 capace di un podio europeo nel 2011 e la storica partecipazione del paese al torneo olimpico maschile di Londra 2012) e l’affermazione, a livello di prima squadra, nella UEFA Nations League 2018–19 con la vittoria del proprio girone in League D e la promozione.
Negli ultimi anni, la nazionale ha dovuto giocare alcune gare interne in campo neutro per decisioni UEFA, un fattore che ha tolto il vantaggio della familiarità con lo stadio Dinamo di Minsk e con il supporto locale. Ciononostante, il profilo competitivo della Bielorussia è rimasto chiaro: blocco corto, fase difensiva organizzata, transizioni rapide e sfruttamento delle palle inattive. Il modello di selezione attinge dalla Vyšejšaja Liha ma anche da giocatori militanti in campionati confinanti, in particolare la Russia, il che imprime alla squadra una fisicità marcata e una buona tenuta atletica.
L’identità attuale è quella di una nazionale “spoiler”: raramente favorita, spesso in grado di intaccare le ambizioni delle avversarie grazie a pragmatismo, ritmo e abnegazione. La mancanza di un bomber di continuità ai massimi livelli e la difficoltà nel produrre volumi offensivi alti restano i limiti principali. Ma l’emergere ciclico di profili interessanti e la selezione di un’ossatura compatta tengono la Bielorussia nel solco delle squadre europee che, a ogni nuovo ciclo, possono giocarsi chance concrete in Nations League e provare a restare in corsa nelle qualificazioni fino alle ultime giornate.
Honours
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- title: UEFA Nations League (League D) – Vincitrice del girone
- years: 2019
Statistical Insights
Avvertenza: i seguenti indicatori specifici non sono disponibili in forma ufficiale consolidata nel nostro dataset attuale. Dove non indicato, il dato è "Unknown" (aggiornato al 2025-08-23). • Win rate all‑time gare ufficiali: Unknown • Gol segnati per partita (gare ufficiali): Unknown • Gol subiti per partita (gare ufficiali): Unknown • Clean sheet %: Unknown • Serie migliore (imbattibilità): Unknown • Serie peggiore (sconfitte consecutive): Unknown. Tendenze qualitative verificate su cicli di qualificazione recenti: profilo realizzativo moderato, partite spesso a bassa/media intensità di gol; peso significativo delle palle inattive; rendimento esterno storicamente più complesso rispetto alle gare “casalinghe” (anche quando disputate in campo neutro).
Key Players
Top performer storici (valori caps/gol indicativi, fonti enciclopediche): • Aleksandr Hleb (Trequartista/esterno): ~80 presenze, ~6 gol; leader tecnico della generazione 2000, picchi internazionali con Arsenal e Barcellona. • Aleksandr Kulchy (Centrocampista difensivo): 102 presenze, ~0 gol; recordman di caps, capitano e riferimento di equilibrio tattico. • Maksim Romaschenko (Esterno/trequartista): ~64 presenze, ~20 gol; miglior marcatore all‑time della Bielorussia. • Sergey Kornilenko (Attaccante): ~78 presenze, ~17 gol; riferimento offensivo per più cicli di qualificazione. • Yuri Zhevnov (Portiere): ~58 presenze; guardiano affidabile per oltre un decennio, molte gare da capitano.
Projection
Outlook competitivo in stile quote implicite (non vincolato a un singolo ciclo). Profilo della Bielorussia: squadra da underdog organizzato, pericolosa sulle transizioni. Probabilità indicative contro avversarie UEFA di fascia medio‑bassa: evitare ultimo posto nel girone 60–70%, chiudere in metà classifica 35–45%. Contro gruppi con 1–2 big, chance di qualificazione diretta a un grande torneo 1–3%; tramite percorso playoff Nations League 10–15% (dipende dal ranking di Lega e dagli incroci). In Nations League: mantenere la categoria 55–65%, promozione 15–25%, retrocessione 25–35%. Driver chiave: compattezza difensiva, efficienza sulle palle inattive, emersione di 1–2 profili offensivi in grado di creare superiorità. Rischi: difficoltà nel produrre xG elevati contro difese posizionali e limitata profondità di roster in alcuni ruoli.
Trivia
• Un battesimo tardivo ma deciso: la prima partita ufficiale della Bielorussia arriva nel 1992, segno della rapida transizione dall’epoca sovietica a una nuova identità calcistica nazionale. Quell’esordio ha anche inaugurato una tradizione tattica di disciplina e umiltà che ancora oggi caratterizza la selezione.
• Il colpo al “tempio” del calcio francese: la vittoria per 1‑0 a Saint‑Denis contro la Francia in qualificazione europea è una delle pagine più luminose della storia della squadra. Un successo che ha cristallizzato l’idea di una Bielorussia capace di partite “perfette” per organizzazione, con portiere e difesa in serata di grazia e cinismo nell’unica grande occasione.
• L’icona Hleb: Aleksandr Hleb è stato il primo grande ambasciatore del calcio bielorusso nell’élite europea. La sua intelligenza tattica, la qualità nello stretto e una visione di gioco “continentale” hanno definito lo standard tecnico a cui i giovani bielorussi hanno cominciato ad aspirare.
• Un vivaio che sa sorprendere: se la nazionale maggiore rincorre ancora il primo grande palcoscenico, le selezioni giovanili hanno prodotto segnali forti, come il podio all’Europeo Under 21 del 2011. Da quel risultato è scaturita anche la storica presenza della Bielorussia al torneo olimpico maschile di Londra 2012: un’esperienza formativa che ha allargato gli orizzonti del movimento.
• La casa è il Dinamo Stadion… ma non sempre: lo stadio Dinamo di Minsk è il riferimento simbolico delle gare interne. Negli ultimi anni, però, decisioni UEFA hanno imposto campi neutri per alcuni impegni ufficiali: un fattore che ha tolto calore e ritualità al “fattore casa”, costringendo staff e giocatori a una resilienza logistica non banale.
• La matrice BATE: il club di Borisov è stato un vero acceleratore per il calcio nazionale. Le sue campagne europee – con tanto di fasi a gironi e risultati di prestigio – hanno dato minuti internazionali a molti futuri nazionali e hanno alzato standard di preparazione, metodologia e professionalità.
• Identità cromatica e simbolica: le divise riprendono i colori della bandiera nazionale, con prevalenza di rosso e verde. Negli anni le maglie hanno alternato design più tradizionali ad altri geometrici, mentre lo stemma federale è stato aggiornato per modernizzare l’immagine del brand calcistico bielorusso.
• Un “ecosistema” particolare: durante la pandemia, il campionato bielorusso è stato tra i pochi in Europa a non fermarsi nelle prime settimane, attirando curiosità globale. Pur non riguardando direttamente la nazionale, questo episodio ha proiettato un’attenzione inedita sul calcio del Paese, compresa la selezione maggiore.
• Derby baltico‑slavi: senza vere rivalità “classiche” continentali, la Bielorussia ha spesso incrociato le vicine Lituania e Lettonia, sfide che si sono caricate nel tempo di significati territoriali e culturali oltre il risultato.
• Allenatori e periodi: figure come Eduard Malofeev, Georgi Kondratyev, Igor Kriuščenko e tecnici stranieri di scuola iberica come Carlos Alós hanno disegnato cicli diversi, tra pragmatismo e tentativi di modernizzazione del possesso. Il filo conduttore è quasi sempre stato un principio: prima l’equilibrio, poi l’estro.
• Dati e scommesse: negli ultimi cicli qualificatori, la Bielorussia ha spesso presentato indicatori da “under” sul mercato totale gol, una lettura coerente con il volume di chance create e con il baricentro prudente. Per gli analisti, la chiave è riconoscere rapidamente quando la squadra può trasformare la partita in una “battaglia di dettagli” – palle inattive, transizioni, errori avversari – perché in quel contesto la quota dell’underdog prende valore.
• Un cantiere permanente: la limitata profondità in alcuni reparti impone rotazioni frequenti e la ricerca costante di nuove energie dal campionato domestico e dai campionati limitrofi (in primis quello russo). Di contro, questa fluidità rende la Bielorussia imprevedibile nei picchi: quando trova la sincronia, può “spaccare” il copione e portare a casa punti che pesano.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 3 | 3 | 6 | |||
| Vinte | 0 | 1 | 1 | |||
| Pareggi | 3 | 1 | 4 | |||
| Sconfitte | 0 | 1 | 1 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 0.3 | 1 | 0.7 | 2 | 0.5 | 3 |
| Goal concessi | 0.3 | 1 | 1 | 3 | 0.7 | 4 |
| Cartellini gialli | 2 | 6 | 3.7 | 11 | 2.8 | 17 |
| Cartellini rossi | 0 | 0 | 0 | |||
| Reti inviolate | 0.7 | 2 | 0.3 | 1 | 0.5 | 3 |
| Calci d'angolo | 4.3 | 13 | 4.3 | 13 | 4.3 | 26 |
| Falli | 16.3 | 49 | 19.3 | 58 | 17.8 | 107 |
| Fuori gioco | 1.3 | 4 | 3 | 9 | 2.2 | 13 |
| Tiri | 8.7 | 26 | 8 | 24 | 8.3 | 50 |
| Tiri in porta | 3.3 | 10 | 2.7 | 8 | 3 | 18 |