Borussia Dortmund
Official Info
- Official Website: https://www.bvb.de/
- League Website: https://www.bundesliga.com/en/bundesliga/clubs/borussia-dortmund
- Twitter: https://twitter.com/BVB
- Facebook: https://www.facebook.com/BVB/
- Instagram: https://www.instagram.com/bvb09/
- YouTube: https://www.youtube.com/borussiadortmund
Quick Facts
- Founded: 19 dicembre 1909
- City: Dortmund
- Country: Germania
- Founder: Franz Jacobi e un gruppo di 17 giovani della parrocchia cattolica Dreifaltigkeit
- Milestones: - 1909: fondazione come Ballspielverein Borussia 09 e.V. Dortmund.
- 1956: primo titolo tedesco; bis nel 1957.
- 1963: ultimo titolo pre‑Bundesliga; 1965 prima DFB‑Pokal.
- 1966: Coppa delle Coppe UEFA, primo trionfo europeo per un club tedesco.
- 1974: inaugurazione del Westfalenstadion (oggi Signal Iduna Park).
- 1972–1976: retrocessione e ritorno nella massima serie.
- 1995–1996: back‑to‑back in Bundesliga sotto Hitzfeld.
- 1997: UEFA Champions League e Coppa Intercontinentale.
- 2000: prima società calcistica tedesca quotata in borsa.
- 2005: grave crisi finanziaria, ristrutturazione del debito.
- 2011–2012: era Klopp, doppietta Bundesliga e record societario di 81 punti.
- 2013: finale di Champions League a Wembley.
- 2021: DFB‑Pokal.
- 2024: finale di Champions League e passaggio a Nuri Şahin come allenatore.
History
Il Borussia Dortmund nasce il 19 dicembre 1909 nel distretto operaio di Borsigplatz, quando 18 giovani, guidati da Franz Jacobi, si staccano dal club parrocchiale per fondare un’associazione autonoma dedicata al calcio. Il nome “Borussia” deriva da una birreria locale (Borussia-Brauerei), simbolo delle radici popolari del club. Nei primi decenni il BVB costruisce identità e tifo, ma è nel secondo dopoguerra che compie il salto di qualità: nel 1956 conquista il primo campionato tedesco, bissato nel 1957 e coronato nel 1963 con il terzo titolo nazionale, alla vigilia della nascita della Bundesliga. Nel 1965 arriva anche la prima DFB-Pokal. L’apice europeo della prima era arriva nel 1966, con la Coppa delle Coppe UEFA: è il primo trofeo continentale vinto da una squadra tedesca, impresa che proietta il BVB oltre i confini nazionali.
Gli anni Settanta sono turbolenti: la retrocessione e il ritorno in massima serie si intrecciano con l’inaugurazione del Westfalenstadion (1974), stadio creato per i Mondiali e destinato a diventare tempio del calcio europeo. Con Ottmar Hitzfeld in panchina, gli anni Novanta segnano una rinascita clamorosa: back‑to‑back di Bundesliga (1995, 1996) e soprattutto la Champions League 1997, vinta 3‑1 sulla Juventus con la celebre palombella di Ricken dopo la doppietta di Riedle. Nello stesso anno arriva anche la Coppa Intercontinentale.
Nel 2000 il Dortmund diventa la prima società tedesca a quotarsi in borsa, scelta ambiziosa che, complice una fase di spese elevate e risultati altalenanti, sfocia nella crisi del 2005. La ristrutturazione finanziaria salva il club, che riparte mettendo al centro sostenibilità, settore giovanile e scouting. Con Jürgen Klopp (2008–2015) tornano pressing e identità: Bundesliga 2011 e 2012, DFB‑Pokal 2012 e una finale di Champions nel 2013. Negli anni successivi il BVB consolida il proprio status di potenza europea capace di valorizzare talenti e restare competitiva in Bundesliga, sostenuta da una tifoseria tra le più calde del continente. La Südtribüne, la “Gelbe Wand”, è divenuta iconica per passione e spettacolarità.
Negli ultimi anni il club continua a muoversi tra crescita sportiva e sostenibilità economica: trofei nazionali, frequenti presenze in Champions e la capacità di rigenerarsi con giocatori emergenti. La finale europea raggiunta a Wembley e l’avvicendamento tecnico con Nuri Şahin confermano l’ambizione di restare stabilmente nell’élite. Oggi il Borussia Dortmund è una marca globale: magnete di tifosi, polo di sviluppo per giovani e sinonimo di calcio ad alta intensità. La sua storia è sintesi di resilienza industriale del Ruhrgebiet, audacia tattica e “Echte Liebe”, un credo che travalica i confini tedeschi.
Honours
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- title: Campionato tedesco / Bundesliga
- years: 1956, 1957, 1963, 1995, 1996, 2002, 2011, 2012
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- title: DFB-Pokal
- years: 1965, 1989, 2012, 2017, 2021
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- title: Supercoppa di Germania (DFB/DFL-Supercup)
- years: 1989, 1995, 1996, 2008, 2013, 2014, 2019
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- title: UEFA Champions League
- years: 1997
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- title: Coppa delle Coppe UEFA
- years: 1966
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- title: Coppa Intercontinentale
- years: 1997
Statistical Insights
Profilo competitivo recente (Bundesliga, media ultimi 5 campionati): win rate ~61%, 2.32 gol segnati/partita, 1.33 gol subiti/partita; rendimento casalingo tipicamente da top‑3 per punti conquistati. Strisce: record societario di imbattibilità in Bundesliga su singola stagione pari a 28 gare (2011–12); fase più critica dell’era moderna nel 2014–15 con lunghi tratti in zona retrocessione prima del recupero. Identità: intensità offensiva costante (xG creati tra i migliori del torneo), forte spinta dalle corsie e capacità di ribaltare il campo in transizione. Contesto: una delle medie spettatori più alte d’Europa (oltre 80.000), con chiaro effetto‑fortino al Signal Iduna Park.
Key Players
- Gregor Kobel (Portiere): shot-stopper d’élite, tra i migliori in Bundesliga per interventi decisivi e prevenzione xG; leadership silenziosa ma imprescindibile.
- Nico Schlotterbeck (Difensore centrale): costruzione dal basso, diagonali aggressive; alta percentuale di duelli aerei vinti e precisione nel passaggio.
- Julian Brandt (Trequartista): creatività tra le linee, doppia cifra di assist in Bundesliga nell’ultimo campionato; rifinitura e calci piazzati.
- Serhou Guirassy (Centravanti): terminale letale, reduce da una stagione da 28 gol in Bundesliga; attacco alla profondità e finalizzazione di prima.
- Donyell Malen (Ala/seconda punta): strappi e 1v1, produzione realizzativa in crescita (oltre 10 gol in campionato nella scorsa stagione).
Projection
Outlook analitico: corsa al titolo complessa ma non preclusa in un contesto domestico sempre più competitivo. Probabilità stimate (implied odds aggiornabili): titolo Bundesliga 10–15%; piazzamento top‑4 75–85%; vittoria DFB‑Pokal 12–18%; percorso profondo in Champions (quarti o meglio) 20–30%, titolo europeo 5–8%. Punti chiave: stabilità difensiva lontano da casa, continuità realizzativa dei terminali (Guirassy/Malen) e valorizzazione della creatività di Brandt. Variabile tecnica: integrazione mirata dei giovani e la gestione dei picchi di forma nel congestionamento del calendario. Con un Signal Iduna Park spesso sold‑out, il fattore casa può valere 6–8 punti sulla stagione.
Trivia
– Origini popolari: il nome “Borussia” non è un semplice richiamo alla Prussia ma nasce dalla birreria Borussia-Brauerei, frequentata dai giovani fondatori. È un dettaglio che sintetizza le radici operaie del club e l’anima del Ruhrgebiet.
– La Gelbe Wand: la Südtribüne del Signal Iduna Park è la più grande tribuna in piedi d’Europa, capace di ospitare circa 25.000 tifosi. Il ‘muro giallo’ è diventato un’icona della cultura ultras, con coreografie che hanno fatto il giro del mondo.
– Tempio mondiale: lo stadio (ex Westfalenstadion) è stato cuore dei Mondiali 1974 e 2006; qui si giocò la celebre semifinale del 2006 tra Germania e Italia, decisa ai supplementari da Grosso e Del Piero.
– Pionieri in borsa: nel 2000 il BVB è stato il primo club tedesco a quotarsi pubblicamente. Una scelta avveniristica che ha portato risorse ma anche rischi, culminati nella crisi di metà anni 2000 e in una profonda ristrutturazione gestionale.
– Rinascita e identità: il motto “Echte Liebe” (‘Amore vero’) non è uno slogan qualunque. È parte di un progetto che, dall’era Klopp in poi, ha imposto un modello: pressing organizzato, sviluppo dei giovani, scouting globale e stadio come piattaforma di coinvolgimento.
– Primati europei: nel 1966 il Dortmund diventa il primo club tedesco a vincere un trofeo UEFA (Coppa delle Coppe). Nel 1997 conquista la Champions League, con la finale contro la Juventus segnata dalla storica rete di Lars Ricken 16 secondi dopo l’ingresso in campo, una delle sostituzioni più impattanti della storia delle finali.
– Intercontinentale: sempre nel 1997, il BVB batte il Cruzeiro a Tokyo e si prende il mondo. È il sigillo di una stagione irripetibile per la generazione Hitzfeld.
– La rete che non si spegne: il Dortmund è stabilmente tra i club con la più alta media spettatori d’Europa (oltre 80.000 a partita). L’effetto acustico della Südtribüne è studiato anche in ambito di architettura sportiva per l’impatto sul ‘fattore casa’.
– Rivalità di ferro: il Revierderby con lo Schalke 04 è una delle sfide più incandescenti del calcio mondiale. Oltre la classifica, è una partita di identità e appartenenza, specchio della storia industriale della Ruhr.
– Academy e plusvalenze: il BVB è diventato un hub globale per talenti. Da Nuri Şahin a Mario Götze, da Jadon Sancho a Erling Haaland e Ousmane Dembélé, la filiera giallonera ha spesso coniugato rendimento immediato e valorizzazione economica (la cessione di Dembélé al Barcellona è stata una delle più ricche di sempre per la Bundesliga).
– Prestigio e resilienza: nel 2011–12 il Dortmund fissa a 81 il proprio record di punti in Bundesliga (allora primato assoluto del torneo). Nel 2014–15, al contrario, sfiora la zona retrocessione nel girone d’andata ma risale con un girone di ritorno da alta classifica: una dimostrazione plastica della resilienza del gruppo.
– Mascotte e simboli: la mascotte ‘Emma’, un’ape gialla, è un’istituzione nelle giornate casalinghe. L’ape richiama i colori sociali (giallo e nero) e l’idea di collettivo laborioso, metafora perfetta del gioco senza palla del BVB. L’inno ‘You’ll Never Walk Alone’ è spesso cantato dal pubblico, in un ponte ideale con la tradizione delle grandi curve europee.
– Aneddoti finanziari: nella fase più critica dei primi anni 2000, anche rivali storici hanno offerto sponda per garantire la continuità del club: un episodio che testimonia il valore sistemico del Dortmund nel calcio tedesco.
– Scienza dei dati: negli ultimi anni il BVB ha accelerato sull’analisi dati, integrando metriche avanzate come expected threat e tracking posizionale per il rendimento individuale e collettivo. Ciò ha contribuito a ottimizzare i profili di esterni e mezzali nell’occupazione degli half‑spaces.
– Community e impatto sociale: il club investe in progetti locali su educazione e inclusione, facendo del calcio uno strumento di coesione. La narrativa ‘Echte Liebe’ vive anche fuori dal campo, con iniziative che legano la società al tessuto di Dortmund.
In sintesi, il Borussia Dortmund è molto più di una squadra: è un’identità condivisa, un laboratorio tecnico e un fenomeno socioculturale che ha trasformato il giallo e il nero in linguaggio universale.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 24 | 24 | 48 | |||
| Vinte | 15 | 10 | 25 | |||
| Pareggi | 5 | 3 | 8 | |||
| Sconfitte | 4 | 11 | 15 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 2.5 | 61 | 1.7 | 41 | 2.1 | 102 |
| Goal concessi | 1.1 | 26 | 1.8 | 44 | 1.5 | 70 |
| Cartellini gialli | 1.8 | 44 | 2 | 48 | 1.9 | 92 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 2 | 0.2 | 4 | 0.1 | 6 |
| Reti inviolate | 0.3 | 7 | 0.2 | 5 | 0.3 | 12 |
| Calci d'angolo | 6.5 | 155 | 5 | 119 | 5.7 | 274 |
| Falli | 10.9 | 262 | 10 | 240 | 10.5 | 502 |
| Fuori gioco | 1.9 | 45 | 1.3 | 31 | 1.6 | 76 |
| Tiri | 15.5 | 372 | 12.9 | 310 | 14.2 | 682 |
| Tiri in porta | 5.8 | 138 | 4.6 | 111 | 5.2 | 249 |