Cerro

Città
Montevideo
Nazione
Sito Web
Fondata
1922
Stadio

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1 dicembre 1922
  • City: Montevideo
  • Country: Uruguay
  • Founder: Gruppo di giovani tifosi del barrio Cerro (nomi non documentati)
  • Milestones: 1924: prima promozione in Primera División; 2006: vittoria Torneo Apertura; 2006–07: debutto in Copa Libertadores; 2017: ultima retrocessione; 2023: ritorno in élite

History

La storia di Club Atlético Cerro, comunemente detto Cerro, nasce il 1º dicembre 1922 nel quartiere portuale e ferroviario di Villa del Cerro, uno dei settori più operai di Montevideo. Fondato da un giovane manipolo di appassionati – molti figli di ferrovieri e lavoratori del vicino porto – il club si stabilì fin dal principio come simbolo di orgoglio popolare. Nel 1924 il Cerro ottenne la prima storica promozione in Primera División grazie a una campagna caratterizzata da spregiudicatezza offensiva e forti legami comunitari.

Durante gli anni ’30 e ’40 il Cerro consolida la sua presenza nella massima serie uruguaiana, sebbene senza mai riuscire a contendere stabilmente il titolo nazionale. Le stagioni del dopoguerra vedono diversi cambi di panchina e una struttura societaria spesso alle prese con bilanci in sofferenza: nonostante ciò il club si guadagna la simpatia degli avversari con un gioco generoso. Il 1963 segna un passaggio a vuoto con la prima retrocessione, subito bilanciata dal ritorno in trionfo la stagione successiva.

Negli anni ’70 e ’80 il Cerro vive un’alternanza di cadute e riscatti in Segunda División: da una parte la mancanza di investimenti impedisce progetti a lungo termine, dall’altra il gruppo dirigenziale mantiene viva la speranza dei tifosi. Il 1984 è il primo squillo di tromba: con la vittoria del Torneo Competencia (Liguilla), Cerro si impone come outsider nella lotta per le posizioni di vertice.

L’esplosione internazionale avviene nel 2006, quando il titolo del Torneo Apertura offre al Cerro l’accesso alla Copa Libertadores 2007, coronando il sogno di una partecipazione continentale. La campagna sudamericana, pur non portando grandi risultati sul campo, rafforza la reputazione di una società capace di innovare sul piano tattico e di lavorare con giovani provenienti dalle giovanili.

La flessione successiva culmina con la retrocessione del 2017, la più dolorosa dal dopoguerra. Dopo sei anni tra alti e bassi in Segunda División, nel 2023 il Cerro festeggia un nuovo ingresso nella Primera uruguaiana, grazie a una stagione di grande carattere guidata da un tecnico emergente. Oggi il club guarda al futuro con progetti di sviluppo dello stadio, potenziamento del settore giovanile e consolidamento finanziario, pronto a riscattare quella dimensione popolare e coraggiosa che da sempre lo caratterizza.

Honours

    • title: Segunda División Uruguay
    • years: 1964, 1982, 1999, 2015
    • title: Torneo Apertura Primera División
    • years: 2006

Statistical Insights

Nella stagione 2024 Cerro ha collezionato 8 vittorie, 7 pareggi e 15 sconfitte su 30 gare: win rate del 26,7%. Media gol: 0,83 fatti e 1,50 subiti a partita. Miglior striscia: 3 successi consecutivi (aprile 2024); peggiore: 7 gare senza vittorie (ottobre-novembre 2024).

Key Players

- Cristian Palacios (Attaccante): 25 presenze, 10 gol, 3 assist
- Gastón Rodríguez (Centrocampista): 28 presenze, 4 gol, 5 assist
- Gonzalo Falcón (Portiere): 30 presenze, 10 clean sheet, media parate 3,2 a gara

Projection

Secondo i modelli di DirettaSport24, Cerro ha il 25% di probabilità di centrare la zona pre-Libertadores, 60% di classificarsi in zona mid-table e 15% di sprofondare nella lotta salvezza. Quote implicite: 4.00 per un piazzamento top-5, 6.50 per retrocedere.

Trivia

Il soprannome più amato dai tifosi è “El Albiceleste”, per la maglia a strisce bianche e celesti che ricorda la bandiera uruguaiana. Sin dalla sua nascita, nel 1922, il Cerro ha sempre avuto un rapporto privilegiato con i lavoratori portuali: non a caso lo stadio Luis Tróccoli, inaugurato nel 1964, sorge a pochi passi dalla darsena di Montevideo e ospita cori che riecheggiano motivi delle sirene delle navi.

Tra i sipari più curiosi della storia biancoceleste figura una partita amichevole contro il Santos di Pelé, disputata nel 1965: nonostante la sconfitta per 2-1, il Cerro si guadagnò il rispetto internazionale grazie a un gol segnato da Alberto Fraderone, fermo immagine di un’epoca in bianco e nero.

Il record di affluenza risale al 12 ottobre 1984, quando 22.000 tifosi gremirono il Tróccoli per la semifinale di Torneo Competencia contro il Nacional. In quell’occasione il Cerro venne fermato soltanto ai rigori, ma la passerella umana fu uno dei momenti più emozionanti per il rione Cerro. Da allora, ogni volta che la capienza supera le 15.000 presenze, si parla di “notte da cuori impavidi”.

Gli ultras del muro sud, noti come “La Guardia”, si caratterizzano per uno striscione permanente con la scritta “Mosquitos del Cerro”, omaggio a un curioso aneddoto di una trasferta anni ’70 in cui i compagni di curva si coprirono di punture durante un’invasione di zanzare.

Sul piano dei record individuali, il marcatore più prolifico nella storia è il brasiliano Edson Barreto, con 68 gol tra il 1997 e il 2003, mentre il giocatore con più presenze in prima squadra rimane il difensore uruguaiano Hugo Becerra, sceso in campo 412 volte in 14 stagioni.

Il badge societario, restyling del 2012, riprende la sagoma di un pesce azzurro in memoria delle prime divise prodotte con stoffe donate dai lavoratori dei cantieri navali. Anche le giovanili godono di una fama crescente: la cantera cerreña ha lanciato talenti come Lucas Lezcano e Martín Correa, ceduti in Europa nell’ultimo quinquennio.

Infine, pochi sanno che nel 2007 una delegazione asiatica offrí mezzo milione di dollari per l’acquisto dei diritti sportivi di un’intera stagione: l’operazione sfumò per l’opposizione compatta dei soci, che temevano uno scippo identitario. Ancora oggi i veterani del club ricordano quella vicenda come l’esempio massimo di legame col territorio.

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