Cesena
Official Info
- Official Website: https://www.cesenafc.com
- League Website: https://www.legab.it
- Twitter: https://twitter.com/CesenaFC
- Facebook: https://www.facebook.com/CesenaFC
- Instagram: https://www.instagram.com/cesenafc
- YouTube: https://www.youtube.com/c/CesenaFC
Quick Facts
- Founded: 1940 (rifondato nel 2018)
- City: Cesena (FC), Emilia-Romagna
- Country: Italia
- Founder: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Milestones: 1940: fondazione come Associazione Calcio Cesena; 1973: prima storica promozione in Serie A; 1975–76: 6° posto in A e qualificazione alla Coppa UEFA; 2009–10: ritorno in Serie A; 2013–14: nuova promozione in A tramite playoff; 2018: esclusione dai campionati professionistici e rifondazione come Cesena FC; 2018–19: vittoria della Serie D e ritorno tra i pro; 2023–24: vittoria del girone di Serie C e promozione in Serie B.
History
Il Cesena nasce nel 1940, in pieno periodo bellico, raccogliendo l’eredità del calcio cittadino romagnolo. Per decenni i colori bianconeri hanno incarnato l’identità di una provincia laboriosa, con il Cavalluccio Marino come simbolo distintivo e il Dino Manuzzi come casa e fortino. Gli anni Sessanta segnano la prima, vera scalata: la promozione dalla Serie C alla B prepara il terreno all’epopea degli anni Settanta. Nel 1973 arriva la prima, storica promozione in Serie A; due stagioni dopo, il 6° posto nel 1975–76 consegna al club la ribalta europea con la qualificazione alla Coppa UEFA, apice sportivo di una piazza abituata a lottare contro organici e budget ben superiori.
Negli anni successivi il Cesena alterna periodi in A e B, costruendo una reputazione di club “operaio”, capace di valorizzare talenti e di vivere annate memorabili. Il nome di Dino Manuzzi, presidente illuminato, resta legato alle stagioni più romantiche e allo stadio, che diviene uno degli impianti più riconoscibili d’Italia. Tra gli interpreti che hanno lasciato il segno figurano cannonieri di razza come Dario Hübner, bandiere locali come Massimo Agostini e talenti poi decollati in Serie A e in Nazionale come Marco Parolo ed Emanuele Giaccherini. Proprio Giaccherini e Parolo sono tra i protagonisti del ritorno in Serie A nel 2010: una risalita travolgente culminata con una salvezza di carattere e con serate iconiche, come il 2–0 al Milan a inizio torneo che proietta i bianconeri sulla ribalta nazionale.
Il decennio successivo è un saliscendi emotivo: la breve apparizione in A del 2014–15 lascia spazio a stagioni complesse fino al 2018, quando la crisi economica porta all’esclusione dai campionati professionistici. La città, però, non si arrende: nasce il Cesena FC, che eredita storia e simboli, riparte dalla Serie D e conquista immediatamente la promozione tra i professionisti. In Serie C la crescita è graduale ma costante, tra assestamento strutturale, riorganizzazione del settore giovanile e investimenti mirati. Il progetto sportivo trova il proprio culmine nella stagione da capolista che vale il salto in Serie B, riportando il Cavalluccio nel calcio che conta e riaccendendo l’entusiasmo della Curva Mare.
Oggi il Cesena FC si presenta come una società solida, radicata nella comunità, attenta alla sostenibilità e alla valorizzazione dei giovani. L’Orogel Stadium–Dino Manuzzi, rinnovato e identitario, è di nuovo un fattore. La missione è chiara: consolidarsi stabilmente in cadetteria ambendo a cicli di vertice, senza snaturare il Dna bianconero fatto di organizzazione, grinta e appartenenza. Un club con fortissima presa territoriale e una storia capace di parlare al Paese: non una multinazionale del pallone, ma una realtà profondamente italiana, con ambizioni moderne e radici ben salde.
Honours
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- title: Serie C (campione di girone)
- years: 1968
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- title: Serie D (Girone F)
- years: 2019
Statistical Insights
Profilo storico: 13 partecipazioni complessive in Serie A, miglior piazzamento 6° posto (1975–76). L’Orogel Stadium–Dino Manuzzi ha una capienza intorno ai 20.000 posti e rappresenta un fattore di campo significativo.
Metriche richieste (ultimi dati puntuali non disponibili su fonti verificate negli ultimi 30 giorni):
- Win rate recente (stagione di promozione dalla Serie C): Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Gol segnati per gara: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Gol concessi per gara: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Miglior striscia utile: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Peggior striscia senza vittorie: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23)
Nota: il club ha fatto registrare, nell’ultima stagione di Serie C, record societari in termini di punti e differenza reti nel contesto della terza serie, a testimonianza di una struttura difensiva solida e di una produzione offensiva di alto livello.
Key Players
Cristian Shpendi (ATT): finalizzatore moderno, mobilità tra le linee e freddezza sotto porta; capocannoniere bianconero nella stagione della promozione dalla C.
Andrea Ciofi (DC): capitano e leader difensivo, affidabile nei duelli aerei e nella lettura preventiva; oltre 150 presenze in maglia cesenate tra C e B.
Tommaso Berti (CC): mezzala/regista di qualità, ottima pulizia tecnica e personalità; elemento cardine per continuità e sviluppo del gioco.
Francesco De Rose (CC): esperienza e ordine tattico, equilibrio tra interdizione e primo passaggio; riferimento nei momenti caldi.
Portiere titolare (stagioni recenti): profilo di rendimento alto per uscite e gestione dell’area; dato specifico clean sheets: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23).
Projection
Impronta tattica pragmatica e verticale, struttura difensiva compatta e attacco efficace nelle transizioni. In chiave cadetteria: obiettivo primario consolidamento nella parte medio-alta. Probabilità implicite (stima di lungo periodo, non legata a una singola stagione):
- Lotta promozione diretta: 10–15% (quota implicita ~6.50–9.00)
- Zona playoff: 30–35% (quota ~2.85–3.30)
- Metà classifica: 35–40% (quota ~2.50–2.85)
- Coinvolgimento nella lotta salvezza: 15–20% (quota ~4.00–6.50)
Fattori chiave: tenuta difensiva, continuità realizzativa di Shpendi, impatto del mercato in entrata e profondità della rosa. Variabile-stadio: il Manuzzi tende a portare punti nei momenti di inerzia negativa.
Trivia
• Cavalluccio Marino: il soprannome del Cesena nasce dallo stemma cittadino, che ritrae il cavalluccio marino. È uno dei simboli più riconoscibili del calcio italiano: semplice, elegante, unico. Nel corso degli anni lo stemma ha subito restyling minimi, mantenendo intatto l’iconico profilo del cavalluccio.
• Dino Manuzzi, l’uomo e lo stadio: presidente e anima del club nella sua epoca d’oro, ha dato il proprio nome allo stadio. L’impianto, oggi Orogel Stadium–Dino Manuzzi, è un landmark romagnolo: visibilità eccellente, curve calde (Curva Mare e Curva Ferrovia) e acustica che “spinge” la squadra. Lo stadio è stato tra i primi in Italia a puntare su un restyling orientato a comfort e famiglie, con seggiolini policromi che riducono l’effetto “vuoto”.
• L’Europa che non ti aspetti: nel 1975–76 il 6° posto vale la Coppa UEFA. Per una realtà di provincia, fu un risultato enorme, frutto di programmazione e di una cultura del lavoro che ha reso Cesena un caso di studio per chi analizza il rapporto tra territorio e rendimento sportivo.
• Maestri e allievi: la Romagna ha sempre prodotto e affinato talenti. Dal settore giovanile bianconero sono passati profili poi esplosi altrove: Marco Parolo, mezzala-tuttofare diventata perno della Nazionale; Emanuele Giaccherini, jolly tattico da Europeo; e diversi giovani valorizzati e rivenduti con plusvalenza, funzione essenziale per la sostenibilità del progetto.
• Il pomeriggio perfetto: il 2–0 al Milan a inizio Serie A 2010–11 resta una delle cartoline più amate dai tifosi. Una partita di coraggio e intensità, con il Manuzzi in modalità bolgia. Fu il manifesto del Cesena “senza paura”, capace di incidere anche contro le big.
• Dario Hübner, il bomber gentile: prima di diventare capocannoniere in Serie A, Hübner ha stregato Cesena con istinto e carisma. Le sue stagioni in bianconero hanno costruito un legame speciale, tipico di una piazza che sa riconoscere chi lascia tutto in campo.
• Rinascita 2018: il fallimento non è stato la fine ma una ricodifica identitaria. Il Cesena FC, nato dall’acquisizione del titolo sportivo di un club locale e dalla volontà condivisa di istituzioni e tifosi, ha rimesso al centro sostenibilità, infrastrutture e cura del vivaio. La risalita immediata dalla D alla C ha cementato l’orgoglio cittadino.
• Curva Mare, cuore pulsante: il settore più caldo del Manuzzi non è solo folklore. Coreografie, cori e sostegno continuo hanno spesso ribaltato inerzie di gara. Tifoseria passionale ma con forte senso di appartenenza, capace di grandi prove di solidarietà nelle campagne locali.
• Allenatori e idee: il club ha spesso scelto tecnici con un’idea di gioco riconoscibile e coraggiosa, favorendo trame verticali e intensità. Dalla gavetta romagnola sono passati anche allenatori poi saliti alla ribalta nazionale, a testimonianza di un territorio fertile.
• Identità e scelte: il Cesena è tra le società che hanno investito con continuità sul settore giovanile, sulla mappatura dei talenti territoriali e su una scouting-list che guarda in primis al contesto italiano. Un approccio coerente con budget calibrati e con l’obiettivo di essere competitivi senza snaturarsi.
• Sponsor e territorio: la partnership di naming con Orogel, eccellenza agroalimentare locale, racconta la sinergia tra impresa e sport in Romagna. Non è solo un logo sulla facciata, ma un ecosistema che genera ricadute sul territorio, tra academy, scuole calcio e progetti sociali.
• Numeri che contano: pur non possedendo una bacheca ricchissima, il Cesena ha saputo massimizzare i cicli positivi. Le promozioni ottenute, la costanza in Serie B e le annate di grido in A hanno alimentato una reputazione da “specialista” delle risalite. Nel calcio delle risorse asimmetriche, è un valore che fa la differenza.
• Cultura del lavoro: allenamenti aperti, rapporto diretto con la tifoseria, disponibilità del club a dialogare con la città. Uno stile romagnolo, sobrio e concreto, che nel tempo si è tradotto in un vantaggio competitivo invisibile ma reale.