ES Tunis

Città
Tunisi
Nazione
Sito Web
Fondata
1919
Stadio

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 15 gennaio 1919
  • City: Tunisi
  • Country: Tunisia
  • Founder: Mohamed Zouaoui e Chedly Zouiten
  • Milestones: - 1919: fondazione nel quartiere Bab Souika di Tunisi
    - Anni '20: passaggio ai colori giallo-rossi, destinati a diventare iconici
    - 1956–60: consolidamento nell’era post-indipendenza e primi grandi titoli nazionali
    - 1977: Tarek Dhiab (bandiera ES Tunis) eletto Calciatore africano dell’anno
    - 1994: primo trionfo in CAF Champions League
    - 1995: vittoria dell’Afro-Asian Club Championship
    - 1997: conquista del CAF Cup (antenato della Confederation Cup)
    - 2011: seconda CAF Champions League
    - 2018–2019: back-to-back in CAF Champions League
    - 2011, 2018, 2019: partecipazioni ai Mondiali per Club FIFA
    - 2024: finale di CAF Champions League

History

L’Espérance Sportive de Tunis, universalmente nota come ES Tunis o Taraji, nasce il 15 gennaio 1919 nel cuore popolare di Bab Souika, a Tunisi, in un contesto coloniale in cui lo sport era già veicolo d’identità e riscatto. La tradizione racconta di riunioni giovanili in un caffè della zona – simbolo di ‘speranza’ –, da cui il nome. I fondatori, Mohamed Zouaoui e Chedly Zouiten, plasmano una realtà che inizialmente sfoggia colori differenti prima di approdare al giallo e rosso: una livrea che diventerà marchio di fabbrica e bandiera per intere generazioni di tifosi.
Dopo gli albori pionieristici, l’ES Tunis si struttura progressivamente sia come club sia come istituzione sociale. Nel periodo che precede e segue l’indipendenza tunisina (1956) il Taraji consolida il proprio profilo competitivo, iniziando ad accumulare trofei nazionali. In questi anni, il club diventa trampolino per talenti destinati a segnare l’immaginario collettivo: su tutti Tarek Dhiab, mezz’ala raffinata e leader tecnico della nazionale, che nel 1977 viene eletto Calciatore africano dell’anno, prima icona continentale a tinte giallorosse.
La proiezione africana si materializza negli anni ’90: nel 1994 arriva la prima CAF Champions League, coronando un ciclo che eleva l’ES Tunis tra le potenze del continente. L’anno seguente giunge anche l’Afro-Asian Club Championship, suggello intercontinentale allora prestigioso. Nel 1997, la bacheca si arricchisce con il CAF Cup. Da lì, la vocazione internazionale diventa un tratto distintivo: il Taraji resta protagonista regolare nelle campagne continentali, spesso fino alle fasi decisive.
Il nuovo millennio porta nuove impennate. Nel 2011 l’ES Tunis torna regina d’Africa, poi incide il proprio nome con forza nella storia recente: 2018 e 2019 sono gli anni del back-to-back in Champions africana, impresa rarissima che richiede tenuta mentale, profondità di rosa e una cultura vincente. Questi successi spalancano la porta ai Mondiali per Club FIFA, dove la squadra si misura con le élite globali, alimentando la reputazione di club con effettiva statura internazionale.
Sul piano domestico, il Taraji è il punto di riferimento del calcio tunisino: record di campionati vinti, Coppe nazionali e Supercoppe ne cementano la leadership. L’organizzazione societaria investe con continuità nel vivaio e nelle infrastrutture (il complesso Hassen Belkhodja è un hub nevralgico), mentre lo stadio Hammadi Agrebi di Radès – usato per i grandi appuntamenti – diventa teatro delle notti più intense. Il derby di Tunisi con il Club Africain è uno dei più caldi d’Africa, tra coreografie leggendarie e pathos che travalica la partita.
Oggi l’ES Tunis è una vera istituzione sportiva del Maghreb: brand riconoscibile, tifo oceanico, know-how competitivo e un filo rosso che lega l’identità popolare delle origini all’ambizione internazionale. Un club con radici profonde e sguardo sempre proiettato all’Africa e al mondo.

Honours

    • title: Tunisian Ligue Professionnelle 1 (record assoluto)
    • years:
    • title: Tunisian Cup
    • years:
    • title: Tunisian Super Cup
    • years:
    • title: CAF Champions League
    • years: 1994, 2011, 2018, 2019
    • title: CAF Cup
    • years: 1997
    • title: Afro-Asian Club Championship
    • years: 1995
    • title: Arab Club Champions Cup
    • years: 1993

Statistical Insights

- Profilo risultati (ultime stagioni): in campionato, l’ES Tunis mantiene stabilmente un tasso di vittorie superiore al 60%, con differenziale reti positivo e margine medio a favore tra +0,8 e +1,2 gol/partita.
- Produzione offensiva: 1,5–1,9 gol segnati per gara in campionato; buona distribuzione dei gol tra centravanti e incursori dalla trequarti.
- Tenuta difensiva: 0,6–0,9 gol concessi per gara; alta percentuale di clean sheet nelle fasi a gironi delle competizioni CAF.
- Serie: strisce d’imbattibilità domestiche a doppia cifra in più edizioni; rarissime sconfitte consecutive grazie a rotazioni oculate e gestione dei picchi di carico.
- Calci piazzati: contributo significativo da corner e punizioni laterali (quota gol da palla inattiva superiore alla media del campionato).
Nota: valori indicativi basati su trend pluriennali consolidati; breakdown numerico puntuale variabile stagione per stagione.

Key Players

- Amanallah Memmiche (Portiere): titolare nelle grandi notti africane; alta percentuale di clean sheet e ottima reattività sulla linea.
- Yassine Meriah (Difensore centrale): leadership del reparto, dominante nel gioco aereo; tra i migliori per intercetti e duelli vinti in lega.
- Houssem Tka (Centrocampista): equilibrio e volume; tra i primi per palloni recuperati, pressioni efficaci e passaggi progressivi.
- Raed Bouchniba (Centrocampista/Mezzala): box-to-box con timing d’inserimento; contributo in gol e assist a doppia cifra sommandone le stagioni recenti.
- Oussama Bouguerra (Attaccante): riferimento avanzato; doppia cifra potenziale in campionato e gol pesanti in CAF.
Nota: rosa soggetta a trasferimenti; dati aggregati su ultime annate competitive.

Projection

Outlook analitico: l’ES Tunis parte come favorita o co‑favorita per il titolo nazionale grazie a profondità di rosa, struttura difensiva solida e cultura della vittoria. In coppa nazionale resta contender primaria. In Champions africana, profilo da semifinalista abituale con variabilità legata ai sorteggi e alla gestione degli away days.
Probabilità implicite (stima DirettaSport24):
- Titolo Ligue 1: 45–55% (quota implicita ~1.80–2.20)
- Coppa di Tunisia: 25–35% (quota ~2.85–4.00)
- CAF Champions League: 10–18% per la vittoria (quota ~5.50–10.00); 30–40% per raggiungere la semifinale.
Driver chiave: stabilità tecnica, stato di forma del blocco difensivo, conversione delle palle inattive, gestione del turnover tra calendario domestico e CAF.

Trivia

• Origini e nome: la denominazione ‘Espérance’ (speranza) è legata alla temperie culturale e sociale del quartiere Bab Souika a inizio Novecento. La vulgata popolare racconta di riunioni fondative in un caffè della zona, simbolo di ambizione e riscatto. Da lì la scelta di un nome che sarà, per un secolo, un manifesto identitario.
• I colori giallorossi: l’attuale livrea fu adottata poco dopo la nascita del club e divenne sinonimo di grinta e appartenenza. Le bande verticali giallo‑rosse sono oggi un’icona del calcio maghrebino, riconoscibile in ogni stadio d’Africa.
• Il soprannome: ‘Taraji’ è la translitterazione araba di ‘Espérance’; tra i tifosi è diffusissimo ‘Mkachkha’, termine che indica il carattere tosto della squadra. In Francia e nel mondo francofono, il club è spesso chiamato ‘Sang et Or’. Tre modi diversi di dire la stessa cosa: identità forte, cromie inconfondibili.
• Derby di Tunisi: la sfida con il Club Africain è tra i derby più incandescenti del continente. Non è solo una partita: è un evento di città che intreccia cultura, quartieri, famiglie e memorie. Coreografie e canti sono diventati patrimonio visivo del calcio nordafricano; l’atmosfera può passare in pochi minuti dall’estasi alla tensione, mantenendo però un codice di spettacolarità unico.
• Maestri e bandiere: Tarek Dhiab, simbolo assoluto degli anni ’70‑’80, resta la stella polare tecnica del club, premiato come miglior calciatore africano nel 1977. Nei decenni, l’ES Tunis ha forgiato e rilanciato tanti nazionali tunisini e nordafricani, diventando polo d’eccellenza per talenti che poi hanno spiccato il volo in Europa o nel Golfo.
• L’epopea africana: il primo trionfo continentale nel 1994 ha spalancato una tradizione di lunghe cavalcate in CAF Champions League. La notte del 2018 a Radès – rimonta totale sull’Al Ahly con un 3‑0 memorabile dopo lo svantaggio dell’andata – è entrata nell’album mondiale delle rimonte. Nel 2019, il bis tra tensioni e decisioni arbitrali passate alla storia ha confermato l’acciaio mentale del gruppo.
• Mondiale per Club: le partecipazioni hanno esportato colori e cori fino a palcoscenici globali, alimentando una diaspora tifosa che oggi segue il Taraji ovunque. Le partite di classificazione per il quinto posto hanno spesso regalato goleade e momenti spettacolari, diventando cartoline virali sui social.
• Cultura della vittoria: il club è un ecosistema multisport (calcio, ma anche handball e altre discipline) che ha costruito una mentalità organizzativa: programmazione, scouting in Nord Africa e Sahel, attenzione alla crescita fisico‑atletica. Il centro Hassen Belkhodja, con campi e strutture mediche, è laboratorio in cui si curano dettaglio e recupero.
• Curva e tifo: la Sud del Taraji è celebre per le ‘tappezzerie’ di bandiere e i giochi di luci. Cori che nascono in dialetto tunisino e si propagano negli stadi di tutta l’Africa del Nord. La cultura ultra – organizzata, creativa, a tratti ruvida – ha contribuito a rendere l’esperienza‑stadio un rito collettivo.
• Iconografia e identità: lo stemma unisce cromie calde e un lettering immediato. L’estetica del club è diventata oggetto di culto tra collezionisti di maglie: dalle righe più spesse anni ’90 alle texture moderne, le divise del Taraji raccontano l’evoluzione del design calcistico nordafricano.
• Radès, tempio moderno: lo stadio Hammadi Agrebi è il teatro delle notti d’Africa; qui il Taraji ha costruito molte delle sue leggende recenti. L’impatto scenico delle curve e la pressione acustica sono fattori tecnici: per gli avversari, uscire indenni è impresa.
• DNA competitivo: pochi club sul continente riescono a coniugare costanza domestica e ricorrenza internazionale come l’ES Tunis. La gestione dei momenti chiave – finali secche, doppi confronti ad alta temperatura, trasferte ‘pesanti’ – è diventata una specialità di casa. Una scuola di calcio fatta di dettagli, ritmi e carattere.

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