Flamengo
Official Info
- Official Website: https://www.flamengo.com.br/
- League Website: https://www.cbf.com.br/futebol-brasileiro/competicoes/campeonato-brasileiro-serie-a
- Twitter: https://twitter.com/Flamengo
- Facebook: https://www.facebook.com/FlamengoOficial
- Instagram: https://www.instagram.com/flamengo
- YouTube: https://www.youtube.com/@FlaTV
Quick Facts
- Founded: 17/11/1895 (sezione calcio dal 24/12/1911)
- City: Rio de Janeiro
- Country: Brasile
- Founder: Fondato come club di canottaggio da un gruppo di rematori del quartiere Flamengo (tra cui José Agostinho Pereira da Cunha); la sezione calcio venne creata da Alberto Borgerth e altri ex giocatori del Fluminense (1911).
- Milestones: - 1895: nasce il Clube de Regatas do Flamengo (canottaggio)
- 1911/12: nasce il reparto calcio; debutto nel Carioca (titolo nel 1914)
- 1933: avvio dell’era professionistica in Brasile
- 1980-83: età dell’oro con Zico; Brasileirão 1980, 1982, 1983; Libertadores e Intercontinentale 1981
- 1992: nuovo Brasileirão
- 2009: Brasileirão dopo 17 anni
- 2019-20: ciclo moderno vincente (Brasileirão 2019-2020, Libertadores 2019)
- 2022: doppietta internazionale-nazionale (Libertadores e Copa do Brasil)
- Ninho do Urubu: centro sportivo; 2019, tragedia del settore giovanile
History
Il Clube de Regatas do Flamengo nasce il 17 novembre 1895 sulla spiaggia di Praia do Flamengo, a Rio de Janeiro, come sodalizio di canottaggio: sport identitario della borghesia carioca di fine Ottocento. Il nome e i colori rossoneri – rubro-negro – diventano presto un emblema cittadino. La svolta calcistica arriva il 24 dicembre 1911, quando un gruppo di calciatori, guidato da Alberto Borgerth, decide di lasciare il Fluminense per dar vita alla sezione calcio del Flamengo. L’esordio nel Campionato Carioca avviene nel 1912; il primo titolo regionale arriva nel 1914, aprendo una tradizione vincente nello Stato di Rio che segnerà profondamente l’identità del club.
Negli anni Trenta, con la professionalizzazione del calcio brasiliano (1933), il Flamengo consolida la propria base popolare: la ‘Nação’ si espande ben oltre i confini della zona sud di Rio, abbracciando i ceti popolari e trasformando il club in un fenomeno sociale nazionale. Gli anni Quaranta e Cinquanta vedono il Flamengo protagonista nel Carioca, mentre la costruzione del Maracanã (1950) fornisce il palcoscenico ideale per una torcida che diventa sinonimo di tifo oceanico.
Il salto di qualità definitivo arriva a cavallo tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta con Zico, simbolo tecnico ed emotivo del Mengão. Il ciclo leggendario 1980–1983 porta tre Brasileirões (1980, 1982, 1983) e soprattutto la prima Copa Libertadores (1981), coronata dal trionfo Intercontinentale a Tokyo contro il Liverpool (3-0), con una prestazione scolpita nella memoria del calcio mondiale. Nel 1992 arriva un altro Campeonato Brasileiro, poi un periodo più irregolare fino alla rinascita del 2009, anno di un titolo nazionale atteso 17 anni.
L’era moderna del Flamengo, sostenuta da strutture rinnovate (il centro d’allenamento Ninho do Urubu) e da una gestione commerciale più aggressiva, esplode tra 2019 e 2020 sotto la guida di Jorge Jesus: la squadra domina in Brasile (Brasileirão 2019, 2020) e torna sul trono continentale con la Libertadores 2019, vinta in rimonta contro il River Plate a Lima. Il ciclo si conferma con la Recopa Sudamericana 2020 e, due anni più tardi, con una storica doppietta: Copa do Brasil e Libertadores 2022. In mezzo, anche la crescita dell’esposizione internazionale, con finali mondiali per club e continuità ad alto livello nel continente.
La storia recente non dimentica il dolore: nel febbraio 2019 un incendio nel dormitorio dei giovani talenti a Ninho do Urubu provoca vittime e scuote il Paese. Il club investe in sicurezza e ricostruzione, mentre la Nação si stringe attorno al proprio simbolo. Oggi il Flamengo è molto più di una squadra: è un’istituzione dal tifo sterminato, capace di attrarre campioni, vendere stadi interi e competere stabilmente per trofei in Brasile e in Sudamerica. Icone come Zico, Junior, Leandro, Adriano, Juan, fino ai leader tecnici dell’era recente (Arrascaeta, Gerson, Pedro) hanno definito una cultura di gioco propositiva, intensa e spettacolare. La proiezione resta chiara: essere protagonista ogni anno, in ogni competizione, con l’ambizione dichiarata di rimanere il punto di riferimento del calcio brasiliano.
Honours
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- title: Copa Libertadores
- years: 1981, 2019, 2022
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- title: Copa Intercontinental
- years: 1981
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- title: Recopa Sudamericana
- years: 2020
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- title: Campeonato Brasileiro Série A
- years: 1980, 1982, 1983, 1987, 1992, 2009, 2019, 2020
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- title: Copa do Brasil
- years: 1990, 2006, 2013, 2022
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- title: Supercopa do Brasil
- years: 2020, 2021
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- title: Torneio Rio–São Paulo
- years: 1961
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- title: Campeonato Carioca (Stato di Rio)
- years: 1914, 1915, 1920, 1921, 1925, 1927, 1939, 1942, 1943, 1944, 1953, 1954, 1955, 1963, 1965, 1972, 1974, 1978, 1979, 1979, 1981, 1986, 1991, 1996, 1999, 2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2009, 2011, 2014, 2017, 2019, 2020, 2021, 2024
Statistical Insights
Benchmark Brasileirão (38 gare). 2019: 28V-6N-4P, 86-37, win rate 73.7%, 2.26 GF/gara, 0.97 GS/gara. 2020: 21-8-9, 68-48, win rate 55.3%, 1.79 GF/g, 1.26 GS/g. 2021: 21-8-9, 69-36, win rate 55.3%, 1.82 GF/g, 0.95 GS/g. 2022: 18-8-12, 60-39, win rate 47.4%, 1.58 GF/g, 1.03 GS/g. 2023: 19-9-10, 64-41, win rate 50.0%, 1.68 GF/g, 1.08 GS/g. Strisce: miglior serie di vittorie in A nell’era recente — 8 consecutive (2019); peggior striscia — 3 sconfitte consecutive (2023). Tendenza: volume offensivo costantemente élite in Brasile; fase difensiva più solida nelle stagioni con pressing alto e blocco corto.
Key Players
Giorgian De Arrascaeta (Trequartista): cervello creativo, rifinitura e palleggio tra le linee; doppia cifra stagionale tra gol+assist in più annate recenti, leader per passaggi chiave. Pedro (Centravanti): finalizzatore d’area, eccellente sui primi controlli e nei movimenti sul primo palo; capocannoniere del club nell’era recente con medie realizzative di vertice. Nicolás De La Cruz (Mezzala/Trequarti): intensità, pressing e ultimo passaggio; pericoloso su palla inattiva, impatto immediato dal suo arrivo. Gerson (Mezzala): conduzione e resistenza alla pressione, guida il ritmo con progressioni e resistenza al contrasto; contribuisce stabilmente in costruzione e rifinitura. Agustín Rossi (Portiere): affidabile tra i pali, forte nel posizionamento e nelle uscite alte; alto numero di clean-sheet nelle ultime campagne.
Projection
Rosa profonda e competitiva per il vertice in Brasile e nel continente. Probabilità implicite stile betting (ordine di grandezza): Brasileirão 22–28%, Copa do Brasil 16–22%, Copa Libertadores 12–18%. Fattori chiave: tenuta difensiva contro blocchi bassi, gestione carichi tra tripla competizione, disponibilità degli uomini cardine (Arrascaeta, Pedro, Gerson). Con efficacia nelle transizioni e palla inattiva, il floor resta da top-4 nazionale; l’upside è da titolo in almeno una competizione maggiore.
Trivia
• Mengão, Urubu, Nação. I soprannomi del Flamengo raccontano la sua anima. “Mengão” è il vezzeggiativo affettuoso, “Nação” descrive la smisurata base tifosa, mentre “Urubu” – il simbolo del club – nacque come autoironia popolare e fu poi abbracciato ufficialmente, trasformandosi in marchio d’orgoglio. La torcida rossonera è spesso considerata la più numerosa del Brasile: lo stadio pieno è una costante, in casa e in trasferta.
• Origini nel canottaggio. Prima del calcio, il Flamengo dominava tra i remi. La sigla “CRF” (Clube de Regatas do Flamengo) è un’eredità viva: il club ha mantenuto identità polisportiva con tradizioni di alto livello anche in basket, nuoto e sport olimpici.
• Il Fla-Flu, derby di Rio. La rivalità con il Fluminense nasce dall’episodio fondativo della sezione calcio (1911), quando un gruppo di atleti lasciò il “Flu” per vestire il rubro-negro. Il Fla-Flu al Maracanã è da sempre uno spettacolo di coreografie e rumore, capace di attrarre decine di migliaia di spettatori e di generare una narrativa culturale oltre il campo.
• 1981: la notte di Tokyo. La finale Intercontinentale contro il Liverpool è un capitolo di storia del calcio mondiale: il 3-0 con Zico, Nunes e Adílio è spesso citato come una delle prestazioni più complete di una squadra sudamericana in campo neutro. In quell’anno arrivò anche la prima Libertadores, battendo il Cobreloa in finale con spareggio a Montevideo.
• La generazione Zico. Tra fine anni Settanta e primi Ottanta il Flamengo schierava un asse tecnico di altissimo livello: Zico, Junior, Leandro, Andrade, Nunes. Oltre alla qualità tecnica, fu la mentalità a rendere quel gruppo un riferimento: gestione dei momenti, controllo del ritmo, abilità nelle palle inattive e capacità di ribaltare partite complesse.
• Rinascita moderna. Con Jorge Jesus nel 2019 il Flamengo ha introdotto principi europei: pressione alta, linee corte, riaggressione immediata, ampiezza con esterni larghi e centravanti dentro l’area. La finale di Lima contro il River Plate è un compendio: gara in equilibrio, ribaltata in due minuti da Gabigol nel finale. Da lì, nuova fiducia internazionale, con apparizioni regolari in finali e fasi calde della Libertadores e del Mondiale per club.
• Ninho do Urubu: dolore e responsabilità. Nel 2019 un incendio nel settore giovanile del centro d’allenamento causò vittime e segnò il club. Dopo il lutto, il Flamengo ha investito in sicurezza e infrastrutture, rafforzando i protocolli e la cura del vivaio. La vicenda è diventata un monito per tutto il movimento brasiliano sulla necessità di strutture adeguate.
• Economia e marketing. Il Flamengo è una potenza commerciale: diritti TV, matchday e merchandising alimentano budget da top club sudamericano. L’impatto sui social è enorme (FlaTV su YouTube è tra i canali calcistici più seguiti al mondo) e le tournée internazionali hanno ampliato la fanbase extra-Brasile.
• Il Maracanã come casa. Pur non possedendo lo stadio, il Flamengo è la squadra che più identifica il Maracanã, spesso condiviso con il Fluminense: tribune brulicanti, cori incessanti, presenze medie elevate. L’effetto campo è reale: la spinta della Nação incide sull’inerzia delle gare, specie nelle notti di coppa.
• Icone recenti. Oltre a Zico, figure come Adriano Imperador e poi i leader tecnici attuali – Arrascaeta per qualità creativa, Gerson per conduzione, Pedro per gol – hanno alimentato una continuità di stile: calcio propositivo, verticalità rapida, gusto per la giocata decisiva.
• Cultura pop e identità. Il Flamengo vive nella musica, nel cinema, nelle cronache di Rio. Indossare il rubro-negro è dichiarazione pubblica di appartenenza: dal venditore ambulante al grande artista, la maglia unisce milioni di persone sotto la stessa bandiera sportiva.
• Statistiche e curiosità. Il club ha vinto più di una volta due titoli maggiori nella stessa stagione (per esempio Brasileirão+Libertadores 2019; Copa do Brasil+Libertadores 2022), segno di una rosa capace di reggere tre competizioni per lunghi periodi. In diverse annate recenti il Flamengo ha chiuso come miglior attacco nazionale, a riprova di un DNA offensivo che resiste al cambio degli allenatori. Anche nei momenti di flessione, la produttività offensiva resta il fattore di sicurezza: produzione di xG e numero di tiri tra i più alti del Paese.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 19 | 19 | 38 | |||
| Vinte | 11 | 9 | 20 | |||
| Pareggi | 5 | 5 | 10 | |||
| Sconfitte | 3 | 5 | 8 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1.6 | 30 | 1.6 | 31 | 1.6 | 61 |
| Goal concessi | 1.1 | 21 | 1.1 | 21 | 1.1 | 42 |
| Cartellini gialli | 1.4 | 27 | 2.5 | 47 | 1.9 | 74 |
| Cartellini rossi | 0 | 0.2 | 4 | 0.1 | 4 | |
| Reti inviolate | 0.2 | 4 | 0.3 | 6 | 0.3 | 10 |
| Calci d'angolo | 6.5 | 124 | 5.4 | 103 | 6 | 227 |
| Falli | 11.4 | 217 | 11.4 | 217 | 11.4 | 434 |
| Fuori gioco | 1.5 | 28 | 1.4 | 27 | 1.4 | 55 |
| Tiri | 16.4 | 312 | 13.5 | 256 | 14.9 | 568 |
| Tiri in porta | 5.9 | 113 | 5.3 | 100 | 5.6 | 213 |