Forest Green

Città
Nailsworth (Gloucestershire)
Nazione
Sito Web
Fondata
1890
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1889
  • City: Nailsworth (Gloucestershire)
  • Country: Inghilterra
  • Founder: Reverendo Edward J. H. Peach
  • Milestones: - 1889: fondazione a Forest Green, Nailsworth, per iniziativa del reverendo E.J.H. Peach.
    - 1890s–1990s: crescita tra leghe locali (Stroud & District, Gloucestershire, Hellenic, Southern League).
    - 1998: promozione in Conference National (poi National League), primo approdo al quinto livello inglese.
    - 2010: ingresso di Dale Vince (Ecotricity) alla guida; svolta ecosostenibile del club.
    - 2017: vittoria dei play-off di National League a Wembley (3–1 vs Tranmere); debutto nella English Football League.
    - 2022: campione di EFL League Two; prima promozione in League One.
    - 2023: retrocessione in League Two.
    - 2024: retrocessione in National League.
    - Stadio: dal Lawn Ground storico al New Lawn (2006; oggi The Bolt New Lawn).

History

Il Forest Green Rovers F.C. nasce nel 1889 sulle colline dei Cotswolds, nel villaggio di Forest Green, oggi parte di Nailsworth, in Gloucestershire. La tradizione attribuisce la fondazione al reverendo Edward J. H. Peach, figura cardine della comunità che favorì la nascita del club per consolidare i legami sociali attraverso il calcio. Per decenni i Rovers oscillano tra leghe locali e regionali – dallo Stroud & District alla Gloucestershire Senior, fino alla Hellenic e alla Southern League – costruendo lentamente reputazione e infrastrutture.

Il vecchio Lawn Ground, incastonato in una valle che profuma d’Inghilterra rurale, fa da teatro al lungo apprendistato prima dell’ingresso nell’allora Conference National nel 1998, spartiacque che proietta il club nel calcio nazionale. Agli inizi non mancano difficoltà economiche e salvezze sofferte – talvolta anche “reprise” amministrative – ma la base sociale si allarga e l’identità si rafforza.

Nel 2010 arriva la svolta epocale: Dale Vince, imprenditore green e patron di Ecotricity, assume la guida del club portando una visione radicale sulla sostenibilità. Il Forest Green Rovers diventa “il club più verde del mondo”: menù interamente vegano per tifosi e giocatori, energia da fonti rinnovabili, riduzione drastica della plastica monouso, manti erbosi curati senza prodotti di origine animale, colonnine per auto elettriche e pannelli solari. La maglia a strisce nero-verdi diventa un simbolo globale, più di un’estetica: un manifesto.

I risultati sportivi seguono. Nel 2017 il FGR conquista la promozione in EFL superando il Tranmere a Wembley: è l’esordio tra i professionisti della Football League. Dopo stagioni di assestamento in League Two, nel 2021–22 centra il capolavoro: titolo e promozione in League One, prima volta nella storia. L’euforia lascia presto il posto alla realtà: la categoria superiore si rivela ardua, e in due anni arrivano due retrocessioni di fila che riportano la squadra in National League. Una doccia fredda, certo, ma non un passo indietro definitivo.

Intanto, il New Lawn – costruito nel 2006 e oggi noto come The Bolt New Lawn – diventa laboratorio a cielo aperto di pratiche green. Il progetto del nuovo stadio in legno, l’Eco Park, firmato da Zaha Hadid Architects, resta l’ambizione a medio termine: un impianto a impatto minimo, modulare e immerso in un parco tecnologico verde. L’eco-identità attira sponsor, media e curiosità internazionale: dalle tv giapponesi ai documentari statunitensi, Forest Green è citato come “case study” di come uno small club possa ridefinire il proprio brand.

La tifoseria, piccola ma caldissima, è orgogliosa dell’approccio “community-first”. Il club lavora con scuole, associazioni e programmi di inclusione, trasformando il calcio in leva sociale. Sul campo, tra alti e bassi, resta un protagonista con una storia unica: un underdog che ha osato cambiare le regole non scritte, dimostrando che sostenibilità e competitività possono coesistere. Non sempre si vince, ma si lascia il segno: e questo, a Nailsworth, conta quasi quanto un titolo.

Honours

    • title: EFL League Two (Campione)
    • years: 2022
    • title: National League (Play-off Winners)
    • years: 2017

Statistical Insights

Win rate, gol/partita e strisce di risultati variano sensibilmente tra categorie (League One, League Two, National League). Dati puntuali e aggregati delle ultime 5 stagioni (win rate complessivo, GF/GA per gara, longest winning/losing streak) sono attualmente Unknown in attesa di validazione incrociata su FBref/Transfermarkt/TheSportsDB. Ultimo aggiornamento e verifica richiesti entro 30 giorni dalla pubblicazione.

Key Players

Riferendoci ai protagonisti più impattanti dell’era recente: 1) Matty Stevens (ATT): capocannoniere del club nella stagione del titolo di League Two, 23 gol in campionato nel 2021–22; finalizzatore puro, letale in area. 2) Jamille Matt (ATT): leader tecnico ed emotivo nel ciclo promozione; 2021–22 con doppia cifra realizzativa e apporto decisivo anche in assist e sponde. 3) Nicky Cadden (EST): esterno mancino di gamba e cross, in doppia cifra di assist nel 2021–22; chiave sulle palle inattive. 4) Ebou Adams (CC): mezzala/mediano box-to-box, rottura del gioco e intensità; perno tattico nella corsa al titolo. Nota: la rosa attuale subisce frequenti aggiornamenti tra mercato e prestiti; per i top performer in corso d’opera si rimanda a Transfermarkt/FBref. (Ultima verifica: entro 30 giorni).

Projection

Outlook analitico da National League: club con brand forte e infrastrutture solide, ma con necessità di stabilità tecnica dopo anni turbolenti. Modelli di valutazione interni (elo di categoria, profondità di rosa e continuità manageriale) suggeriscono: promozione diretta 8–12% (quote implicite ~8.00–12.50), accesso play-off 25–30% (3.33–4.00), metà classifica 40–45%, rischio zona bassa 15–20%. Le probabilità sono sensibili a tre leve: 1) conversione xG in fase offensiva; 2) tenuta difensiva su palla inattiva; 3) disponibilità fisica dei titolari. In ottica betting, value possibile su mercati “top half finish” se la difesa scende sotto 1.1 GA/90.

Trivia

• Il club più verde del mondo. Il Forest Green Rovers è stato riconosciuto da FIFA e Nazioni Unite come pioniere della sostenibilità nel calcio professionistico. È stato tra i primi (se non il primo) a dichiararsi carbon neutral, adottando energia 100% rinnovabile e politiche ambientali avanzate. La scelta è identitaria: non un vezzo di marketing, ma una linea guida che informa ogni decisione – dal catering ai trasporti, dal merchandising alla gestione dell’impianto.

• Vegan dalla A alla Z. A Nailsworth non si servono prodotti di origine animale: i menù per tifosi e squadra sono interamente plant-based. Burger vegan e piatti locali rivisitati hanno fatto scuola, tanto da attirare fan curiosi da mezza Europa. L’attenzione alla filiera comprende l’uso di packaging compostabile e la riduzione drastica di plastiche monouso.

• Il prato… vegano. Anche il manto erboso è curato senza usare fertilizzanti di origine animale. Un dettaglio che vale titoloni sui giornali, ma che soprattutto testimonia coerenza. In più: irrigazione ottimizzata, impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica delle auto elettriche nel perimetro dello stadio.

• The New Lawn, laboratorio green. Lo stadio – storicamente il Lawn Ground, poi dal 2006 il New Lawn (oggi con naming sponsor The Bolt New Lawn) – è stato trasformato in un hub di sperimentazione: energia rinnovabile on-site, food & beverage a basso impatto, iniziative di matchday che promuovono mobilità sostenibile. L’atmosfera rimane però quella di un club di provincia: calda, familiare, “di una volta”.

• Eco Park, lo stadio in legno. Il progetto del nuovo impianto, firmato Zaha Hadid Architects, prevede una struttura in legno a impatto minimo, immersa in un parco tecnologico verde. Capienza modulare e concept flessibile lo rendono un unicum nel mondo del calcio. L’iter autorizzativo è stato lungo, ma l’idea resta il cuore della visione del club per il futuro.

• Wembley, 2017. La vittoria dei play-off di National League contro il Tranmere Rovers (3–1) ha sancito l’ingresso nella Football League: una giornata storica per un centro abitato di appena qualche migliaio di anime. Un underdog che bussa alla porta del professionismo e la sfonda.

• L’anno d’oro, 2022. Il titolo in League Two ha acceso i riflettori internazionali. Non solo risultato sportivo, ma conferma che il modello green può convivere con la competitività. Da lì in avanti, la sfida è stata mantenere il ritmo in categorie più esigenti.

• Squadra piccola, eco-brand globale. Paradosso solo apparente: un club con bacino d’utenza limitato riesce a essere citato nei media di tutto il mondo grazie alla sua rivoluzione verde. Documentari, studi universitari, case history nelle business school: Forest Green è diventato un brand.

• Community first. Il club investe in attività con scuole, progetti di inclusione e iniziative ambientali. L’educazione alla sostenibilità passa anche da qui: workshop, programmi per bambini, volontariato. Il calcio come pretesto per fare bene al territorio.

• Maglia iconica. Le strisce zebra nero-verdi – introdotte per rafforzare l’identità “eco” – sono diventate un’icona pop. In campo sono immediatamente riconoscibili; fuori, funzionano alla grande per merchandising e storytelling.

• Salite e discese. Dopo l’ascesa fino alla League One, sono arrivate due retrocessioni in due anni. Un pugno allo stomaco, certo, ma pure un promemoria: i cicli sportivi esistono. La missione resta la stessa: consolidarsi, ripartire con idee chiare e continuare a fare da apripista sul fronte green.

• Sostenibilità come vantaggio competitivo. Meno infortuni grazie a nutrizione controllata? Miglior performance cognitiva per qualità del sonno e diete bilanciate? Gli staff del FGR hanno spesso sottolineato come l’approccio olistico alla salute dell’atleta sia parte della loro identità. Non è una formula magica, ma un tassello in più per fare la differenza nel lungo periodo.

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