General Lamadrid

Città
Buenos Aires (quartiere Villa Devoto)
Nazione
Fondata
1950
Stadio

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 11 maggio 1950 (data più citata; da confermare)
  • City: Buenos Aires (quartiere Villa Devoto)
  • Country: Argentina
  • Founder: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23)
  • Milestones: 1950: fondazione nel barrio di Villa Devoto; Anni 50–60: prime affiliazioni AFA e ingresso nelle categorie metropolitane; 1999–2000: titolo in Primera D e promozione; 2006–07: nuovo titolo in Primera D; 2010–11: stagione di picco con salto in categoria (Primera C) e successiva presenza stabile tra C e D; Apertura dello stadio Enrique Sexto a Villa Devoto (capacità ridotta, atmosfera di barrio).

History

Il Club Atlético General Lamadrid nasce nel cuore popolare di Villa Devoto, a Buenos Aires, e porta il nome del generale Gregorio Aráoz de Lamadrid, figura storica dell’Argentina dell’Ottocento. Fondato nel 1950 da un gruppo di appassionati del quartiere, il club si è guadagnato rapidamente una reputazione di società di barrio orgogliosa, impegnata nel sociale e capace – nonostante risorse limitate – di resistere ai cicli economici che, in Argentina, spesso plasmano i destini delle realtà calcistiche. Il soprannome, Carcelero, è tra i più iconici del calcio metropolitano: nasce dalla vicinanza e dal legame con il complesso penitenziario di Devoto, un riferimento che, nel corso dei decenni, ha cementato un’identità di club "duro e puro", granitico, abituato a lottare sui campi polverosi delle categorie minori.
Sportivamente, Lamadrid ha alternato stagioni in Primera C e Primera D, diventando un classico del calcio metropolitano AFA. La storia recente racconta fasi di spinta e ripartenza: due affermazioni in Primera D hanno segnato i punti di svolta a cavallo del nuovo millennio, mentre la stagione 2010–11 è ricordata dai tifosi come l’apice competitivo del progetto, con una squadra organizzata, intensa, che seppe alzare l’asticella e ritrovare slancio nella piramide AFA. Nel DNA del Carcelero c’è la capacità di valorizzare profili giovani e semisconosciuti, pescati dai tornei regionali o dalle giovanili, e trasformarli in pedine utili per campionati lunghi e complessi, fatti di trasferte massacranti, campi stretti e margini di errore minimi.
Il quartier generale è l’Estadio Enrique Sexto, impianto raccolto che incarna l’essenza del club: gradinate a ridosso del campo, atmosfera familiare, senso di comunità. Qui Lamadrid ha costruito gran parte delle sue certezze competitive: nelle categorie dove spesso contano i dettagli, il fattore campo di Devoto è un surplus emotivo e tattico. Storicamente il club non ha grandi risorse mediatiche, ma questo ha consolidato il rapporto diretto con la propria gente: una tifoseria calda, identitaria, che riconosce nella maglia celeste e bianca (con variazioni storiche) più di un simbolo.
Sebbene il Carcelero non abbia una proiezione internazionale – nessuna partecipazione a coppe continentali e poche tournée all’estero – resta un tassello prezioso dell’ecosistema AFA: un laboratorio di calcio di quartiere dove tattica, agonismo e tradizione si fondono. La sua traiettoria lo colloca tra quei club che, al di là dei trofei, misurano il successo nella continuità operativa, nel radicamento territoriale e nella capacità di competere anno dopo anno con programmazione e fiuto per il talento locale. Per la comunità di Villa Devoto, Lamadrid è molto più di una squadra: è l’aggregatore sociale del barrio, un riferimento che nella storia lunga del calcio argentino ha saputo ritagliarsi rispetto e riconoscibilità.

Honours

    • title: Primera C Metropolitana (AFA) — Campione
    • years: 2011
    • title: Primera D Metropolitana (AFA) — Campione
    • years: 2000, 2007

Statistical Insights

Dati aggregati dettagliati (tasso di vittorie, gol fatti/subiti per gara, serie utili/negative) non disponibili con sufficiente freschezza dalle fonti prioritarie per l’ultima triennalità. Campo da aggiornare: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23). Tendenzialmente il club oscilla tra C e D con differenziale reti spesso ristretto, alta incidenza del fattore campo e molte gare decise da episodi sui piazzati.

Key Players

Rosa e top performer non confermati nelle fonti prioritarie con aggiornamento <30 giorni. Campo da aggiornare: Unknown (ultimo controllo: 2025-08-23). Profilo tipico: un centravanti fisico adatto ai campi stretti della C/D, esterni di gamba per transizioni, leader esperti in difesa per gestire partite a punteggio basso.

Projection

In chiave analitica, Lamadrid resta prototipo da metà classifica con upside da playoff se il rendimento interno supera 1.9 punti/partita e la difesa scende sotto 1.0 gol subiti/gara. Con roster corto, la gestione degli infortuni fa la differenza. Stima DS24 (non vincolante): playoff 25–35%, promozione diretta 8–12%, salvezza tranquilla 45–55%, rischio retrocessione 15–20%. Le quote implicite dipendono dalla partenza: un avvio sopra i 10 punti nelle prime 6 giornate sposterebbe le probabilità promozione oltre il 15%.

Trivia

• Il soprannome Carcelero è uno dei più singolari del calcio argentino. Nasce dal legame storico tra il club e il complesso penitenziario di Villa Devoto: la prossimità geografica e alcune iniziative sociali hanno cementato un’identità di squadra “tosta”, abituata a resistere e a lottare. È un marchio di fabbrica che, nel calcio di barrio, vale quasi quanto un trofeo: ti definisce, ti precede, ti spiega.
• L’Estadio Enrique Sexto è un gioiello di quartiere. Piccolo, caldo, con le case che quasi toccano le tribune, rappresenta perfettamente la dimensione del club. Nei giorni di vento di pampero, la palla taglia l’aria e il rimbalzo è imprevedibile: qui l’astuzia conta quanto la tecnica. Non di rado, gli avversari raccontano di essere “entrati in Devoto” e di aver capito in cinque minuti che sarebbe stata una battaglia.
• Colori sociali e simboli: il celeste e il bianco rimandano alla bandiera argentina, ma anche alla purezza di un calcio diretto, senza filtri. Lo stemma, essenziale, sottolinea appartenenza e sobrietà: poche linee, un’identità chiara. In un Paese dove i colori determinano tribù, Lamadrid rivendica l’orgoglio di un’appartenenza rionale.
• Maestri del dettaglio: nelle categorie metropolitane AFA, molte partite si giocano sui calci piazzati, sulle seconde palle, sulla capacità di “sentire” i tempi. I Carceleros sono cresciuti in questo ecosistema: capitani esperti che indirizzano i compagni, portieri vocali, due centrali che non disdegnano l’anticipo forte, esterni pronti a ribaltare il campo in dieci metri. Un calcio pragmatico, spesso poco televisivo, ma estremamente competitivo.
• Rivalità e geografie: le sfide con i vicini della metropoli (tra squadre come Liniers, Midland, Ituzaingó, Excursionistas, JJ Urquiza e altre realtà dell’anello urbano) sono piccole classiche a loro modo. Campi storici, ruggini antiche, trasferte in autobus tra vie strette: folklore puro del fútbol porteño. Ogni partita è anche un capitolo di convivenza cittadina.
• Un laboratorio per talenti tardivi: Lamadrid ha spesso dato spazio a giocatori fuori dai radar, quelli che a 23–24 anni non hanno ancora avuto “la” chance. Il contesto è ideale: pressione gestibile, minuti veri, meritocrazia robusta. Da qui, non di rado, si riparte verso categorie superiori.
• Economia di sopravvivenza: in assenza di grandi sponsor, la sostenibilità passa da gestione oculata, valorizzazione del vivaio, iniziative locali con commercianti del barrio. È il modello classico delle società di quartiere argentine: tanti volontari, dirigenti multitasking, allenatori che sanno fare gruppo e palestra.
• Memoria collettiva: i tifosi ricordano con affetto i campionati vinti in D e l’annata di slancio in C, simboli di resilienza e di un ciclo che – come il respiro del barrio – si allunga e si accorcia, ma non si spezza. C’è un orgoglio particolare nell’aver scritto la storia senza scorciatoie, passo dopo passo, mattone su mattone.
• Cultura difensiva: nei tornei C/D, dove l’errore si paga carissimo, Lamadrid ha costruito buona parte della propria identità nella fase senza palla. Linee strette, raddoppi aggressivi, disciplina: è qui che il Carcelero tende a tenere la barra dritta quando la tecnica non basta.
• Infine, un’immagine: una domenica d’inverno a Villa Devoto, cielo basso, gente appoggiata alle balaustre, tamburi in sottofondo. La partita finisce 1–0, gol su mischia. Poche parole, tanti abbracci. Questo è Lamadrid: essenziale, concreto, autentico. Un calcio che profuma di barrio e di appartenenza, che continua a resistere nel tempo, contro ogni moda e ogni algoritmo.

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