Houston Dynamo

Città
Houston, Texas
Nazione
Sito Web
Fondata
2005
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 15 dicembre 2005 (prima stagione 2006)
  • City: Houston, Texas
  • Country: Stati Uniti
  • Founder: Anschutz Entertainment Group (AEG); operazione guidata a livello sportivo da Dominic Kinnear (allenatore) e Oliver Luck (dirigenza locale).
  • Milestones: 2005: Relocation della franchigia San Jose Earthquakes a Houston; 2006: debutto in MLS e titolo MLS Cup; 2007: seconda MLS Cup consecutiva; 2011–2012: finali MLS Cup (vicecampioni); 12 maggio 2012: inaugurazione BBVA Compass Stadium (oggi Shell Energy Stadium); 2018: prima U.S. Open Cup; 2020: rebrand a Houston Dynamo FC con nuovo stemma; 2021: Ted Segal diventa proprietario di maggioranza; 2023: seconda U.S. Open Cup (2–1 all'Inter Miami).

History

Gli Houston Dynamo FC nascono formalmente nel dicembre 2005 quando l’AEG trasferisce a Houston l’organico sportivo dei San Jose Earthquakes. La città texana abbraccia subito il progetto e il club assume una forte identità locale: colori arancio e nero a evocare l’energia della “Energy Capital of the World”. La denominazione iniziale ‘Houston 1836’ dura poche settimane: per ragioni di sensibilità storica e inclusività con la comunità ispanica viene adottato il nome Houston Dynamo, un richiamo alla forza propulsiva dell’industria energetica e alla tradizione calcistica internazionale dei club ‘Dynamo’.
La prima stagione (2006) è da romanzo: al Robertson Stadium il debutto in MLS si apre con un 5–2 ai Colorado Rapids segnato da un poker di Brian Ching. In autunno, guidati dal tecnico Dominic Kinnear e dal talento di Dwayne De Rosario, i Dynamo conquistano subito la MLS Cup battendo i New England Revolution ai rigori. L’anno dopo arriva il bis: Houston diventa la seconda franchigia dell’era moderna MLS a vincere il titolo in back‑to‑back, piegando ancora New England in finale (2–1) con gol decisivo di De Rosario. È l’atto fondativo del “Dynamo Way”: solidità, identità collettiva, capacità di massimizzare i momenti caldi.
Nel decennio successivo il club consolida il suo radicamento urbano. Il 12 maggio 2012 inaugura il primo stadio specifico per il calcio in Texas, nel cuore di EaDo (East Downtown): una struttura compatta, arancione brillante, che amplifica il tifo della hinchada locale. In campo, dopo le due MLS Cup, arrivano altre due finali (2011 e 2012) sotto Kinnear, prima di una fisiologica fase di transizione con cambi tecnici e ricalibraggio dell’organico. Il rapporto con l’USL attraverso Rio Grande Valley FC (dal 2016) e, successivamente, la creazione di Dynamo 2 in MLS NEXT Pro rafforzano la pipeline di sviluppo.
Il 2018 segna un’altra tacca: Houston vince la U.S. Open Cup, coronando un cammino brillante nella coppa nazionale. Nel 2020 arriva il rebrand a Houston Dynamo FC con un’identità visiva più contemporanea; nel 2021 l’imprenditore Ted Segal acquista la quota di maggioranza, mantenendo coinvolti investitori di profilo come Oscar De La Hoya e l’NBA All‑Star James Harden come soci di minoranza. Sul campo, la svolta recente porta la firma di Ben Olsen in panchina e di Héctor Herrera in regia: il mix di ordine, qualità tecnica e intensità restituisce ai Dynamo competitività costante, con la seconda U.S. Open Cup alzata nel 2023 grazie al 2–1 sull’Inter Miami in finale (reti di Griffin Dorsey e Amine Bassi).
Oggi Houston Dynamo FC è un club solido nell’ecosistema MLS: bacino tifosi bilingue, forte radicamento territoriale, sinergie con Houston Dash (NWSL) e una filosofia di gioco pragmatica ma proattiva. Non ha la potenza globale di un top club europeo, ma la presenza di profili come Herrera e la costanza nel lottare per playoff e coppe ne fanno una realtà riconoscibile anche oltre i confini statunitensi.

Honours

    • title: MLS Cup
    • years: 2006, 2007
    • title: U.S. Open Cup
    • years: 2018, 2023
    • title: MLS Western Conference (playoff champions)
    • years: 2006, 2007
    • title: MLS Eastern Conference (playoff champions)
    • years: 2011, 2012

Statistical Insights

Ultima stagione MLS completa (regular season, dati consolidati): 14V‑11P‑9N, 51 punti; win rate 41,2%. Gol segnati 51 (1,50 a partita), subiti 38 (1,12 a partita), differenza reti +13. Clean sheet: 12 (portiere Steve Clark). Record casa/trasferta: in casa 11‑2‑4 (win rate 64,7%), in trasferta 3‑9‑5. Strisce migliori/peggiori: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23). Fonti: FBref/MLS.

Key Players

- Héctor Herrera (CM): cervello della manovra. In MLS ha prodotto una stagione da 4 gol e 17 assist con ~86% di precisione passaggi e alto volume di key passes; leader di creazione e press-resistance.
- Amine Bassi (AM/W): 10 gol e 4 assist in MLS, ottima resa su palla inattiva e rigori; minaccia tra le linee, tempi d’inserimento.
- Steve Clark (GK): 12 clean sheet in regular season, percentuale parate ~73%; sicurezza nei giochi aerei e prime costruzioni.
- Artur (DM): equilibrio tattico, alta accuratezza di passaggio (circa 87%), volume di recuperi e schermature centrali; essenziale nelle transizioni negative.
- Griffin Dorsey (RB/RWB): gran gamba e cross; contributo diretto in gol/assist e rete pesantissima nella finale di U.S. Open Cup 2023.

Projection

Identità chiara: blocco medio compatto, possesso razionale guidato da Herrera e struttura senza palla solida (linee corte, riaggressione mirata). Con un differenziale reti positivo e una produzione difensiva affidabile, Houston ha profilo da playoff costante. Range probabilistico (implied odds, stima analitica): qualificazione playoff 65–75%; top‑4 di Conference 30–40%; finale di Conference 15–20%; MLS Cup 6–10%; U.S. Open Cup 10–15%. Fattori chiave: disponibilità di Herrera, continuità di Artur, efficienza offensiva dell’AM/ali. Rischi: dipendenza dalla chance creation centrale e dalla tenuta fisica del nucleo titolare.

Trivia

• Il nome: dopo un primo annuncio come ‘Houston 1836’ (riferimento all’anno dell’indipendenza del Texas), il club cambiò rapidamente in ‘Houston Dynamo’ per valorizzare l’inclusività verso la vasta comunità ispanica e sottolineare il legame con l’energia, cifra identitaria della città.
• Debutto boom: alla prima assoluta MLS nel 2006, i Dynamo travolgono i Colorado Rapids 5–2, con Brian Ching autore di un poker. Segnale di un’immediata sintonia fra squadra e pubblico texano.
• Back‑to‑back: le MLS Cup 2006 e 2007 furono conquistate battendo in finale i New England Revolution. Nel 2006 si decise ai rigori; nel 2007 finì 2–1 con gol decisivo di Dwayne De Rosario, uno dei simboli della prima era arancione.
• Rivalità e trofei ‘local’: il Texas Derby con FC Dallas è tra i più sentiti della MLS e mette in palio ‘El Capitán’, una storica howitzer (cannone) che funge da trofeo itinerante. L’atmosfera nei derby è tra le più incandescenti della lega, specchio della passione calcistica texana.
• Lo stadio: l’attuale Shell Energy Stadium, inaugurato nel 2012, è stato il primo soccer‑specific stadium del Texas e uno dei pochi situati in pieno centro urbano negli USA. La pelle esterna arancione e la vicinanza delle tribune al campo enfatizzano la ‘fortezza’ casalinga.
• L’ombrello societario: sotto il marchio Houston Dynamo FC convivono anche gli Houston Dash (NWSL) e, a livello di sviluppo, la seconda squadra Dynamo 2 (MLS NEXT Pro). Un ecosistema integrato che facilita pathway giovanili e filosofia condivisa.
• Icone di ieri: oltre a Ching e De Rosario, meritano menzione Brad Davis (maestro di cross e palle inattive), Stuart Holden e Geoff Cameron, poi approdati in Europa e in Nazionale USA. Questi profili hanno contribuito a dare credibilità tecnica al progetto nelle prime stagioni.
• Fattore bilingue: la tifoseria a Houston è marcatamente bilingue (inglese/spagnolo). Il club ha storicamente ingaggiato giocatori d’area CONCACAF (Messico, America Centrale) e organizzato amichevoli con club messicani, alimentando un ponte culturale e commerciale con l’America Latina.
• Proprietà e volti noti: nel 2019 l’NBA All‑Star James Harden è entrato come investitore di minoranza, portando ulteriore visibilità cross‑sport. Nel 2021 Ted Segal ha assunto la maggioranza, imprimendo una governance più aggressiva in ambito infrastrutture e mercato.
• Rebrand e identità: il restyling del 2020 ha introdotto uno stemma esagonale (richiamo alla forma dei bulloni/industria) con la fulminea ‘bolt’ d’energia. Una grafica che rispecchia la vocazione della città, protesa tra oil & gas e nuove energie.
• Serata di Miami: la finale di U.S. Open Cup 2023, vinta 2–1 in casa Inter Miami, è stata una vetrina globale. Messi out per infortunio, ma i Dynamo hanno imposto ritmo e idee: gol di Dorsey e Bassi, poi brivido nel recupero su rete di Josef Martínez. Un manifesto della nuova competitività arancione.
• Giovani e filiera: l’accordo con Rio Grande Valley FC (USL) ha fatto scuola per il modello ‘hybrid affiliate’; con Dynamo 2 la società ha internalizzato ancora di più la crescita dei prospetti. Il club ha prodotto profili MLS‑ready e valorizzato giocatori formati altrove attraverso scouting mirato.
• Estetica e soprannomi: ‘Orange Crush’ è un soprannome ricorrente per squadra e tifosi. Il matchday a EaDo è diventato parte dell’identità cittadina, incastonato tra street art, food scene e musica: un racconto tipicamente houstoniano.
• Dati e metodologia: nelle stagioni recenti Houston ha virato su un approccio data‑informed per mercato e sviluppo: pressing mirato, zone di rifinitura occupate con rotazioni codificate, esterni pronti a ribaltare campo. La presenza di un direttore sportivo esperto, insieme a staff analitici, ha affinato i processi decisionali.
• Curiosità numerica: i Dynamo restano tra le pochissime squadre MLS ad aver vinto il titolo nelle prime due stagioni di esistenza formale, impresa che ne ha cementato il posto nella storia del campionato.

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L. Ennali
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Gornik Zabrze
Lug 18, 2024
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E. Ponce
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- Mar 29, 1997
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Mar 29, 1997
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A. Carrasquilla
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U.N.A.M. - Pumas
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H. Herrera
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Toluca
Gen 3, 2025 Free