Inter
Official Info
- Official Website: https://www.inter.it
- League Website: https://www.legaseriea.it
- Twitter: https://twitter.com/Inter
- Facebook: https://www.facebook.com/Inter
- Instagram: https://www.instagram.com/inter
- YouTube: https://www.youtube.com/user/Inter
Quick Facts
- Founded: 9 marzo 1908
- City: Milano
- Country: Italia
- Founder: Giorgio Muggiani e un gruppo di soci fuoriusciti dal Milan Cricket and Football Club
- Milestones: 1908: fondazione. 1910: primo scudetto. Anni ’60: ‘Grande Inter’ di Helenio Herrera, 2 Coppe dei Campioni e 2 Intercontinentali. 1988–89: scudetto dei record (58 punti su 68 nel formato a 2 punti). Anni ’90: 3 Coppe UEFA. 5 maggio 2002: scudetto sfumato all’ultima giornata. 2005–06: scudetto assegnato post‑Calciopoli. 2009–10: Triplete (prima e unica italiana). 2020–21: fine dell’egemonia Juventus. 2023: finale Champions persa di misura. 2023–24: 20° scudetto e seconda stella. 2024: passaggio di controllo societario a Oaktree Capital.
History
L’FC Internazionale Milano nasce il 9 marzo 1908 dall’idea di un gruppo di soci dissidenti del Milan Cricket and Football Club, contrari alle restrizioni sui calciatori stranieri. Il pittore Giorgio Muggiani disegna i colori sociali nero e azzurro e ispira un nome programmatico: Internazionale. Fin da subito il club si impone nel panorama italiano, conquistando il primo scudetto nel 1910 e un secondo nel 1920. Dal 1929, con l’avvio della Serie A a girone unico, l’Inter diventa una presenza fissa nella massima serie: è l’unica società italiana a non essere mai retrocessa, un tratto identitario che testimonia continuità e competitività.
Negli anni Sessanta esplode la leggenda della ‘Grande Inter’ allenata da Helenio Herrera, con una macchina perfetta di contropiede e marcature ferree. In quel decennio arrivano due Coppe dei Campioni (1964 e 1965) e due Coppe Intercontinentali, oltre a scudetti pesanti che definiscono un’epoca. Figure come Giacinto Facchetti, Sandro Mazzola e Luis Suárez diventano icone. Nel 1988–89, con Giovanni Trapattoni in panchina, l’Inter firma lo scudetto dei record del formato a due punti (58 su 68), una dimostrazione di forza in un campionato durissimo.
Gli anni Novanta sono marchiati Europa: tre Coppe UEFA (1991, 1994, 1998) con campioni come Lothar Matthäus, Jürgen Klinsmann, Ronaldo e Javier Zanetti. Il nuovo millennio alterna climax e cadute: il 5 maggio 2002 lo scudetto sfuma all’ultima giornata, ma nel post‑Calciopoli l’Inter domina in Italia e costruisce il capolavoro del 2009–10: Triplete con José Mourinho (Serie A, Coppa Italia e Champions League), primo e sinora unico per un club italiano. Nel decennio seguente l’Inter vive una fase di transizione, fino alla ripartenza con Suning e poi con Simone Inzaghi in panchina: scudetto 2020–21 per porre fine al dominio juventino, finale di Champions nel 2023 e nuovo scudetto nel 2023–24, quello della seconda stella (20 titoli). Nel 2024 la proprietà passa a Oaktree Capital, con continuità di gestione sportiva e ambizione europea.
La casa nerazzurra è San Siro, ufficialmente Stadio Giuseppe Meazza, condiviso con il Milan, teatro del ‘Derby della Madonnina’, uno degli spettacoli calcistici più seguiti al mondo. Il simbolo cittadino del Biscione, i colori nerazzurri e una cultura club radicata – Appiano Gentile come centro di gravità tecnica – disegnano il profilo di una società globale: tifoseria trasversale, forte appeal commerciale (da Pirelli a nuovi partner internazionali) e un’identità tattica riconoscibile. Inter è tradizione, innovazione e resilienza: la squadra che ha saputo vincere in ogni era, rinnovandosi senza snaturarsi. In sintesi, un’istituzione del calcio mondiale con Milano nel cuore e l’Europa nel DNA.
Honours
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- title: Serie A
- years: 1909, 1910, 1919, 1920, 1929, 1930, 1937, 1938, 1939, 1940, 1952, 1953, 1954, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1970, 1971, 1979, 1980, 1988, 1989, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2020, 2021, 2023, 2024
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- title: Coppa Italia
- years: 1939, 1978, 1982, 2005, 2006, 2010, 2011, 2022, 2023
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- title: Supercoppa Italiana
- years: 1989, 2005, 2006, 2008, 2010, 2021, 2022, 2023
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- title: UEFA Champions League/Coppa dei Campioni
- years: 1964, 1965, 2010
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- title: UEFA Cup/Europa League
- years: 1991, 1994, 1998
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- title: Coppa Intercontinentale
- years: 1964, 1965
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- title: FIFA Club World Cup
- years: 2010
Statistical Insights
Indicatori recenti (Serie A 2023–24): 29 vittorie, 7 pareggi, 2 sconfitte; win rate ~76,3%. Gol segnati: ~2,34 a partita (circa 89/38); gol subiti: ~0,58 a partita (circa 22/38); differenza reti molto ampia e miglior difesa del torneo. Clean sheet del portiere titolare sopra quota 18. Miglior striscia: record Serie A di 17 vittorie consecutive (2006–07). Peggior striscia: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23). L’Inter è l’unica italiana sempre in Serie A dal 1929: continuità d’élite. In Europa, costanza recente da fase a eliminazione diretta con una finale (2023) e uscite spesso di misura.
Key Players
Lautaro Martínez (ATT): capitano e capocannoniere della Serie A 2023–24 con 24 gol; efficienza elevata, leader del pressing. Marcus Thuram (ATT): impatto immediato; ~13 gol e 7 assist in Serie A, strappi e sponde che aprono corridoi. Hakan Çalhanoğlu (C): regista e specialista sui piazzati; ~13 gol in campionato (molti su rigore), precisione nel primo passaggio. Nicolò Barella (C): box‑to‑box, progressioni e recuperi; volume di passaggi progressivi e ~5 assist. Alessandro Bastoni (DC): impostazione mancina, uscite palla al piede e letture; pilastro della linea a tre. Yann Sommer (POR): guida della miglior difesa del torneo; ~19 clean sheet e leadership nell’area piccola.
Projection
L’ossatura campione d’Italia, la continuità del 3‑5‑2 di Simone Inzaghi e l’aggiunta di profondità (innesti come Taremi e Zieliński) sostengono un profilo da favorita domestica e contendibile in Europa. Probabilità implicite: titolo Serie A 38–42% (odds fair ~2.40–2.65), Top‑4 88–92% (1.09–1.14), Coppa Italia 20–25% (4.0–5.0). In Champions: quarti 40–50%, semifinali 18–25%, titolo 8–10% (10.0–12.5). Key driver: stabilità difensiva, conversione di Lautaro, salute del centrocampo. Rischi: calendario compresso, variabilità nei match a eliminazione, dipendenza dal rendimento offensivo della coppia di attacco. Con gestione oculata dei minutaggi e mantenimento delle metriche XG a favore, l’Inter resta baricentro del potere in Serie A e mina vagante in Europa.
Trivia
• Nome e colori: ‘Internazionale’ nasce per rimarcare l’apertura ai calciatori stranieri, una scelta rivoluzionaria nel 1908. Il pittore Giorgio Muggiani sceglie il nero e l’azzurro per lo stemma, con le iniziali intrecciate ‘FCIM’, un logo che nel tempo ha subito restyling mantenendo l’essenza Art Nouveau delle origini.
• Il Biscione: simbolo araldico milanese legato alla casata dei Visconti, è entrato nell’iconografia del club e della città. Dalle patch celebrative alle coreografie della Curva Nord, è un totem identitario. Nelle narrative cittadine, il ‘serpente’ nerazzurro contende al ‘Diavolo’ rossonero lo storytelling del derby.
• San Siro/Giuseppe Meazza: lo stadio condiviso con il Milan è uno dei templi del calcio mondiale. Intitolato a Giuseppe Meazza, leggenda interista e bicampione del mondo con l’Italia, ha ospitato finali europee e innumerevoli derby. Le notti di Champions a San Siro sono tra le esperienze più suggestive del calcio europeo.
• Mai retrocessa: insieme a poche elette in Europa, l’Inter non ha mai lasciato la massima serie dal 1929. È un primato di resilienza, passata indenne da ere, rivoluzioni tattiche e crisi economiche, rimanendo sempre rilevante.
• La ‘Grande Inter’: Helenio Herrera rese ‘scientifico’ il calcio d’élite. Preparazione mentale, marcature preventive, gestione dello sforzo e contropiede verticale crearono una dinastia. Giacinto Facchetti, terzino moderno ante litteram, divenne simbolo del ruolo e della cultura interista. Quelle Coppe dei Campioni consecutive (1964, 1965) hanno fissato un canone.
• Il Triplete del 2010: con José Mourinho, l’Inter è la prima (e ad oggi unica) italiana a centrare campionato, coppa nazionale e Champions nella stessa stagione. L’epopea passa da notti come il 3‑1 al Barcellona, la resistenza al Camp Nou e la finale di Madrid vinta sul Bayern. Un punto e a capo nella storia del club.
• Il 5 maggio 2002: la ferita sportiva per eccellenza. All’ultima giornata, a Roma contro la Lazio, l’Inter perde scudetto e partita. Un trauma che ha cementato la tifoseria, trasformandosi in collante emotivo e in mito fondativo del riscatto successivo.
• Ronaldo e i ‘Novanta’: l’arrivo di Ronaldo Nazário nel 1997 porta il calcio globale a Milano. Con lui arrivano una Coppa UEFA scintillante nel 1998 e una stagione di culto, tra dribbling iconici e poster in ogni camera di adolescente. L’Inter di quel periodo diventa brand planetario.
• Numeri ritirati e capitani: il 3 di Giacinto Facchetti e il 4 di Javier Zanetti sono stati ritirati, a testimoniare leadership e valori. Zanetti, recordman di presenze, è figura ponte tra più epoche, dirigente e ambasciatore interista nel mondo.
• Sponsor e identità visiva: Pirelli è stato partner di maglia per un quarto di secolo, un’unione che ha plasmato l’immagine del club. Oggi il portafoglio sponsor è internazionale, segno di un marchio robusto che parla a mercati e generazioni differenti.
• Derby della Madonnina: tra i match più visti al mondo, oppone due filosofie cittadine. Coreografie, tifo e ironia meneghina fanno da cornice a rivalità e rispetto reciproco. Le stracittadine che hanno deciso scudetti e accessi a finali europee sono entrate nel patrimonio culturale del calcio.
• Governance e proprietà: negli ultimi anni il club ha vissuto una transizione proprietaria significativa, culminata nel passaggio del controllo a Oaktree Capital nel 2024. Sul piano sportivo, però, la continuità di progetto (settore giovanile, scouting, sostenibilità) ha consentito di rimanere competitivi in Italia e in Europa.
• Appiano Gentile: il Centro Sportivo Suning in memoria di Angelo Moratti è laboratorio tecnico, casa degli scudetti e dei lanci di talenti. Dalla Primavera sono passati profili poi esplosi ai massimi livelli.
• Cultura pop: ‘Pazza Inter Amala’ è diventato inno emotivo della tifoseria, tratteggiando autoironia e pathos. I social media del club sono tra i più seguiti in Italia, con contenuti multilingua che riflettono la vocazione ‘internazionale’.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 26 | 27 | 53 | |||
| Vinte | 19 | 15 | 34 | |||
| Pareggi | 5 | 7 | 12 | |||
| Sconfitte | 2 | 5 | 7 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 2.2 | 57 | 1.8 | 48 | 2 | 105 |
| Goal concessi | 1 | 27 | 0.9 | 24 | 1 | 51 |
| Cartellini gialli | 1.5 | 39 | 1.8 | 49 | 1.7 | 88 |
| Cartellini rossi | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | |
| Reti inviolate | 0.4 | 10 | 0.5 | 14 | 0.5 | 24 |
| Calci d'angolo | 6.2 | 160 | 3.7 | 101 | 4.9 | 261 |
| Falli | 10.8 | 281 | 10 | 269 | 10.4 | 550 |
| Fuori gioco | 2.2 | 56 | 2.7 | 73 | 2.4 | 129 |
| Tiri | 15.7 | 408 | 12.5 | 337 | 14.1 | 745 |
| Tiri in porta | 5.2 | 136 | 4.5 | 121 | 4.8 | 257 |