Iran
Official Info
- Official Website: https://www.ffiri.ir/
- League Website: https://www.fifa.com/fifaplus/en/associations/iran
Quick Facts
- Founded: 1941 (prima gara ufficiale). Federazione: 1920; affiliata FIFA: 1945; affiliata AFC: 1958
- City: Teheran
- Country: Iran
- Founder: Federazione Calcistica della Repubblica Islamica dell’Iran (FFIRI)
- Milestones: - Tripletta consecutiva alla Coppa d’Asia: 1968, 1972, 1976. - Prima partecipazione ai Mondiali: 1978. - Prima vittoria ai Mondiali: 2-1 vs USA (1998). - Ritorno stabile al vertice asiatico con qualificazioni mondiali consecutive negli anni 2000-2020. - Semifinali Coppa d’Asia raggiunte più volte nell’era recente. - Tecnici cardine: Heshmat Mohajerani (anni ’70), Branko Ivanković (anni 2000), Carlos Queiroz (lungo ciclo 2011-2019 e poi ritorno).
History
La nazionale di calcio dell’Iran, conosciuta come Team Melli, è una delle potenze storiche del calcio asiatico. L’organizzazione del gioco fu strutturata già negli anni ’20 con la fondazione della federazione e l’affiliazione alla FIFA nel 1945; la prima gara internazionale risale al 1941. Il grande balzo avviene tra la fine degli anni ’60 e la metà dei ’70: sotto la guida di Heshmat Mohajerani, l’Iran sviluppa identità tecnica, fisicità e disciplina tattica, traducendole in risultati clamorosi. Arrivano tre Coppe d’Asia consecutive (1968 in casa, 1972 a Bangkok, 1976 di nuovo a Teheran), un dominio che ancora oggi rappresenta uno standard d’eccellenza nel continente. In quello stesso ciclo, Team Melli tocca anche le vette olimpiche (quarti a Montreal 1976) e sbarca ai Mondiali del 1978, primo grande palcoscenico globale.
Dopo la rivoluzione e gli anni complessi che seguono, l’Iran resta competitivo a livello regionale, alternando generazioni di qualità. Negli anni ’90, con figure come Ali Daei, Mehdi Mahdavikia e Ali Karimi, Team Melli si riaffaccia al mondo: l’epico 2-1 agli Stati Uniti a Francia ’98 consegna alla storia la prima vittoria iraniana ai Mondiali, partita simbolo per valore sportivo e impatto sociale. Il nuovo millennio consolida la presenza ai piani alti asiatici e nelle qualificazioni mondiali. Con Branko Ivanković e poi soprattutto con Carlos Queiroz, l’Iran innesta un calcio estremamente organizzato: alta densità centrale, blocco compatto, ripartenze verticali e valorizzazione di attaccanti mobili. Arrivano qualificazioni in serie ai Mondiali (2006, 2014, 2018, 2022) e una reputazione di squadra ostica, difficilissima da battere.
Il ciclo recente conferma la dimensione internazionale: a Russia 2018 l’Iran batte il Marocco e pareggia con il Portogallo sfiorando gli ottavi; a Qatar 2022 supera il Galles e lotta fino all’ultima giornata nel girone. Nell’orbita asiatica, Team Melli mantiene costanza di rendimento, con semifinali raggiunte e partite spesso dominate sotto il profilo territoriale e fisico, grazie a una base domestica forte (Persepolis, Esteghlal, Sepahan) e a un numero crescente di legionari in Europa.
Dal punto di vista culturale, Team Melli è un simbolo identitario per milioni di tifosi dentro e fuori dal Paese. L’Azadi Stadium di Teheran, con la sua imponenza, è il fortino della nazionale e un totem del calcio asiatico. La mentalità competitiva, alimentata da una tradizione tecnica solida e da una spiccata resilienza, ha consentito all’Iran di rimanere, per decenni, un riferimento del calcio continentale e un habitué delle zone alte del Ranking FIFA asiatico. Oggi l’obiettivo è chiaro: trasformare la continuità ai Mondiali in un passo ulteriore, l’approdo agli ottavi, e riportare la Coppa d’Asia a Teheran, spezzando un digiuno che dura dagli anni ’70. In una sola parola: ambizione.
Honours
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- title: AFC Asian Cup
- years: 1968, 1972, 1976
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- title: Asian Games (calcio maschile)
- years: 1974, 1990, 1998, 2002
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- title: WAFF Championship
- years: 2000, 2004, 2007, 2008
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- title: RCD Cup
- years: 1965, 1967, 1970, 1974
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- title: ECO Cup
- years: 1993
Statistical Insights
Profilo prestazionale (stime incrociate DirettaSport24 su dati Transfermarkt/FBref, A-internazionali): win rate storico intorno al 58–60%, con media gol segnati di circa 1,8–2,0 a partita e concessi intorno a 0,8–1,0. Negli ultimi cicli di qualificazione mondiale il rendimento è stato d’élite in Asia: alta percentuale di clean sheet, differenziale reti positivo e punti/gara vicino a 2,3 nelle qualificazioni. Migliori strisce: imbattibilità fino a ~22 partite in un biennio dell’era Queiroz; serie di vittorie consecutive in doppia cifra (circa 12–13) in un ciclo recente. Nei tornei principali, la squadra esprime massima efficienza nelle fasi a gironi, con calo relativo solo contro top seed globali. Palle inattive e transizioni restano leve ad alto impatto. Nota: le metriche variano per periodo e avversari; valori aggiornati alla data indicata nelle fonti.
Key Players
Mehdi Taremi (ATT) – Finalizzatore e regista offensivo: oltre 40 gol in nazionale, coinvolgimento elevato tra xG e assist, letale su rigori e attacchi del secondo palo. Sardar Azmoun (ATT) – Rapido attacco alla profondità, ottimo gioco aereo: oltre 50 gol internazionali, coppia complementare con Taremi. Alireza Beiranvand (POR) – Specialista tra i pali, record mondiale per la rimessa laterale/di mano più lunga; alta percentuale di rigori parati in carriera internazionale, uscita alta dominante. Ehsan Hajsafi (TD/CC) – Capitano, jolly tattico a sinistra o mezzospazio, oltre 130 presenze: leadership e qualità su palla inattiva. Saman Ghoddos (CC/TQ) – Versatilità e visione: crea superiorità tra le linee, contribuisce a xA e progressioni palla al piede.
Projection
Modello DirettaSport24 (quote implicite in forma percentuale). Qualificazione ai Mondiali: 75–85% di probabilità, grazie a struttura difensiva, profondità del parco attaccanti e continuità nelle qualificazioni AFC. Raggiungere la semifinale continentale: 35–45%, con varianza legata a incroci knockout. Vincere la Coppa d’Asia: 10–15%, outsider di lusso dietro ai top seed, ma con upside se Taremi/Azmoun sono in stato di grazia e la squadra mantiene alto il tasso di clean sheet. KPI decisivi: conversione nelle gare bloccate (set piece), gestione dei cartellini, e qualità del primo passaggio dopo riconquista.
Trivia
• Il soprannome Team Melli significa semplicemente “la Nazionale” in persiano: un marchio identitario potente, capace di unire generazioni di tifosi in Iran e nella diaspora. • L’Azadi Stadium di Teheran, uno dei templi del calcio asiatico, è tradizionalmente un fortino: l’altitudine leggera, l’atmosfera e la familiarità del terreno incidono sul rendimento casalingo. • Negli anni d’oro (1968–1976) l’Iran centrò una tripletta storica in Coppa d’Asia: 3 titoli consecutivi, record che ha fissato un benchmark ancora oggi raramente eguagliato. • Ali Daei è stato per anni il miglior marcatore della storia delle nazionali, con 109 gol: un primato planetario che ha resistito fino all’era contemporanea. La sua figura trascende il campo, ambasciatore del calcio iraniano nel mondo. • La partita del 21 giugno 1998 contro gli USA a Lione è entrata nella storia non solo sportiva: definita “la partita della pace”, fu preparata con gesti di fair play reciproci e divenne simbolo di sport come ponte tra culture. L’Iran vinse 2-1, firmando la prima vittoria mondiale. • La cultura tattica recente dell’Iran è stata segnata dalla lunga gestione di Carlos Queiroz: blocco medio-basso organizzato, densità centrale, aggressioni temporizzate e massima cura delle transizioni. Questo impianto ha reso la squadra una delle più difficili da scardinare in Asia e appetibile anche per i modelli statistici (xGA sistematicamente sotto media di confederazione). • A Russia 2018, Team Melli sfiorò gli ottavi: vittoria 1-0 con il Marocco, sconfitta di misura con la Spagna e 1-1 con il Portogallo. Una palla gol all’ultimo contro i lusitani avrebbe potuto riscrivere il girone. • A Qatar 2022 la nazionale ha battuto 2-0 il Galles con due reti nei minuti finali e una prestazione di grande intensità emotiva, testimoniando la resilienza del gruppo in un contesto globale molto esigente. • Molti talenti dell’Iran si sono formati nella VPL (Persian Gulf Pro League) prima del salto in Europa: Persepolis, Esteghlal e Sepahan sono le fucine principali. Il derby di Teheran alimenta una rivalità che, indirettamente, alza il livello competitivo interno. • Dal punto di vista antropologico, Team Melli occupa un posto unico: al di là delle questioni extra-calcistiche, la nazionale è spesso vissuta come spazio di sintesi nazionale e motivo d’orgoglio culturale. • Sul piano delle curiosità: Alireza Beiranvand ha stabilito un Guinness per la rimessa più lunga; l’Iran ha registrato vittorie-record nei turni di qualificazione asiatici con scarti larghi; e di frequente i suoi attaccanti risultano tra i più efficienti per conversione tiri nelle fasi preliminari continentali. • La gestione dei dettagli – calci piazzati, disciplina tattica, gestione delle energie climatiche in Asia Occidentale – è parte del DNA competitivo. Le trasferte nella regione possono essere ostiche per chiunque; per Team Melli, sono spesso un differenziale a favore. • Nel rapporto con il pubblico femminile allo stadio, la storia recente ha avuto tappe complesse e momenti di apertura: il calcio, anche in Iran, resta un prisma attraverso cui leggere cambiamenti sociali. • La semifinale continentale come soglia psicologica è un tema ricorrente: l’Iran è quasi sempre competitivo, ma il passo verso il titolo manca da decenni. La qualità c’è; la sfida è trasformare solidità in killer instinct nelle gare a eliminazione diretta. In una parola, concretezza.