Perth Glory
Official Info
- Official Website: https://www.perthglory.com.au
- League Website: https://www.aleagues.com.au
- Twitter: https://twitter.com/PerthGloryFC
- Facebook: https://www.facebook.com/PerthGloryFC
- Instagram: https://www.instagram.com/perthgloryfc
- YouTube: https://www.youtube.com/user/PerthGloryFC
Quick Facts
- Founded: 1995
- City: Perth, Western Australia
- Country: Australia
- Founder: Nick Tana e Paul Afkos
- Milestones: 1995: fondazione; 1996: debutto nel National Soccer League; 1999–2000: primo Premiership NSL; 2003 e 2004: campioni NSL; 2005: ingresso nell’A‑League; 2012: finalista A‑League; 2014–15: sanzioni per salary cap in A‑League; 2019: Premiership A‑League e finale Championship; 2018 e 2019: amichevoli di richiamo vs Chelsea e Manchester United a Perth
History
Il Perth Glory nasce nel 1995 dall’iniziativa imprenditoriale di Nick Tana e Paul Afkos, con l’obiettivo di restituire a Perth una presenza stabile nel massimo calcio nazionale dopo anni di assenza dell’Australia Occidentale nel palcoscenico del National Soccer League (NSL). Debutta nella stagione 1996–97 e in breve diventa la franchigia-simbolo di una regione orgogliosa e distante migliaia di chilometri dai tradizionali epicentri calcistici di Sydney e Melbourne. La prima era d’oro coincide con l’arrivo in panchina di Bernd Stange e con l’esplosione di un tandem offensivo diventato cult: Bobby Despotovski e Damian Mori. Il Glory sviluppa un’identità aggressiva e verticale, trascinata dal calore del pubblico al Perth Oval (oggi HBF Park).
Tra 1999 e 2004 la squadra domina il NSL: vince tre Premiership (stagioni regolari) e due Championship consecutivi (2003 e 2004), consacrandosi come la potenza dell’ultimo ciclo NSL. Emblematica, nel bene e nel male, la finale del 2000: sopra 3–0 all’intervallo contro i Wollongong Wolves a Subiaco, il Glory subisce la rimonta e perde ai rigori in una delle partite più iconiche del calcio australiano. Le ferite diventano benzina: le due stelle NSL del 2003 e 2004 sigillano la legacy del club prima della nascita dell’A‑League.
Nel nuovo campionato il Perth Glory attraversa fasi alterne. Si stabilizza nella massima serie ma fatica a tradurre continuità in titoli, pur raggiungendo la finale 2011–12 contro il Brisbane Roar, decisa nel finale da un rigore di Berisha che resta oggetto di discussione tra i tifosi. Nel 2014–15 il club incappa in violazioni del salary cap e viene escluso dai play‑off, una scossa che porta a ristrutturazioni interne.
La rinascita sportiva arriva con la gestione di Tony Popovic: nel 2018–19 il Glory domina la stagione regolare e conquista il suo primo Premiership in era A‑League. La finale Championship sfugge però ai rigori contro il Sydney FC, rinviando l’appuntamento con il titolo. In questi anni il club rafforza anche il profilo internazionale con grandi amichevoli estive: nel 2018 affronta il Chelsea e nel 2019 il Manchester United all’Optus Stadium, ribalta mediatica che proietta Perth sulla mappa globale.
Parallelamente, la sezione femminile diventa un vivaio d’eccellenza, con Sam Kerr – nata a Perth – come volto mondiale: un legame che alimenta l’identità della società. Sul piano infrastrutturale, HBF Park resta il cuore pulsante, mentre l’Accademia lavora su giovani locali come Daniel Bennie.
Oggi il Perth Glory è un club storicamente importante nel panorama australiano, con una fanbase fedele e una tradizione offensiva riconoscibile. Non è un brand globale al livello delle superpotenze, ma ha costruito un nome rispettato nel continente, capace di cicli vincenti e di momenti iconici che hanno segnato la storia del calcio australiano.
Honours
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- title: A-League Premiership (Regular Season)
- years: 2019
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- title: National Soccer League Championship
- years: 2003, 2004
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- title: National Soccer League Premiership (Regular Season)
- years: 2000, 2002, 2004
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- title: A-League Championship (Grand Final) - Runners-up
- years: 2012, 2019
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- title: FFA Cup - Runners-up
- years: 2014, 2015
Statistical Insights
Nota metodologica: alcuni indicatori aggregati all‑time A‑League/NSL variano per criteri di conteggio tra fonti. Dati puntuali non disponibili in modo univoco al 2025-08-22. • Win rate complessivo A‑League: Unknown (ultimo check 2025-08-22). • Gol segnati/concessi per partita (A‑League all‑time): Unknown (ultimo check 2025-08-22). • Miglior stagione regolare A‑League: 2018–19, Premiership (record societario di punti e differenza reti positiva). • Finali raggiunte (era A‑League): 2012 e 2019. • Era NSL: 3 Premiership e 2 Championship. • Serie significative: nota la striscia vincente e il dominio casalingo nel ciclo Popovic 2018–19; peggior beffa storica la finale NSL 1999–2000 persa ai rigori dopo un +3 a metà gara. Per approfondimenti specifici di win rate e xG stagione per stagione: consultare Transfermarkt/FBref.
Key Players
• Adam Taggart (ATT): capocannoniere A‑League 2023–24 con 20 gol; riferimento tecnico e leader realizzativo del progetto Glory. • Oli Sail (POR): nazionale neozelandese, portiere reattivo e abile sulle uscite; titolare consolidato. • Daniel Bennie (ATT/ALA): prodotto dell’Academy, rapidità e 1v1; prospetto della Olyroos, minutaggio in crescita. • Stefan Colakovski (ALA): esterno offensivo con lavoro senza palla e attacchi alla profondità; importante per ampiezza e transizioni. • Giordano Colli (CC): regista mezzospazio, calcio piazzato e volume di passaggi progressivi; equilibrio tra mediana e trequarti.
Projection
Outlook analitico (senza date rigide, quote implicite): • Qualificazione Finals Series: 30–40% (implied odds ~2.2–3.3). • Vincere Premiership (RS): 5–8% (odds ~12.5–20). • Vincere Championship (play‑off): 7–10% (odds ~10–14). • Rischio ultimo posto: 12–18% (odds ~5.5–8.3). Driver chiave: continuità realizzativa di Taggart, crescita dei giovani (Bennie), stabilità difensiva davanti a Sail. Variabili critiche: profondità rosa e tenuta esterna. Con un attacco efficiente e una fase difensiva più stabile, il Glory può giocarsi la zona Finals; per ambire al titolo serve un salto nella gestione dei big match.
Trivia
• La “finale che ha fatto la storia”: nel 2000, davanti a un Subiaco in festa, il Perth Glory chiude il primo tempo del Grand Final NSL sul 3–0 contro i Wollongong Wolves. Partita finita? Macché. I Wolves rimontano fino al 3–3 e vincono ai rigori in una delle rimonte più memorabili del calcio australiano. Per i tifosi Glory è una ferita che ancora oggi alimenta racconti, cori e identità.
• La coppia d’oro Despotovski–Mori: due totem dell’era NSL. Despotovski, uomo‑simbolo del club, e Damian Mori, cannoniere seriale, portarono il Glory al doppio titolo del 2003 e 2004. Le loro esultanze e il feeling con la curva hanno codificato l’immaginario del Perth vincente.
• La “Distance Derby”: la sfida con il Wellington Phoenix è spesso soprannominata così perché mette di fronte i due club di massima serie più distanti geograficamente al mondo. Viaggi interminabili, fusi orari e condizioni estreme: un contesto che fa sembrare ogni trasferta intercontinentale.
• Un viola riconoscibile: il colore sociale, il purple, è un marchio forte nel panorama australiano e regala un’identità unica in stadi spesso dominati da rossi e celesti. Nel rebrand A‑League, il kit del Glory resta tra i più iconici.
• HBF Park, fortezza e palcoscenico: lo stadio – già Perth Oval e nib Stadium – è un impianto perfetto per l’atmosfera A‑League. Le notti incandescenti del ciclo NSL e le serate del 2018–19 hanno reso il terreno di gioco una spinta competitiva.
• Chelsea 2018 e Manchester United 2019: due amichevoli da cartellone all’Optus Stadium hanno portato il brand Glory all’attenzione internazionale. Contro il Chelsea finisce di misura, contro lo United arrivano lezioni utili per la crescita della squadra e del movimento locale.
• Un legame speciale con il calcio femminile: la carriera di Sam Kerr, superstar mondiale, è legata a doppio filo a Perth. Le sue stagioni con il Perth Glory Women hanno dato visibilità al club oltre l’Australia, contribuendo a creare un ecosistema calcistico che abbraccia entrambe le sezioni.
• Giovani e territorio: l’Academy del Glory ha l’obiettivo di trattenere talento della Western Australia, una regione tradizionalmente “saccheggiata” dalle potenze dell’Est. Profili come Daniel Bennie incarnano la missione di trasformare prospetti locali in asset di prima squadra.
• La cultura del viaggio: nessuna squadra A‑League macina così tanti chilometri stagionali per gli impegni di campionato. La logistica è parte del DNA Glory: routine su fusi, recuperi mirati e staff abituati a pianificare trasferte‑maratona.
• Rivalità e carattere: non avendo un derby cittadino, il Perth Glory ha costruito rivalità “a tema” con club storici come Adelaide United e Melbourne Victory, oltre alla Distance Derby. Ne esce un team dal carattere testardo, abituato a guadagnarsi rispetto lontano da casa.
• Sanzioni e resilienza: l’episodio del salary cap 2014–15, doloroso sul piano sportivo, è diventato una lezione di governance. Da allora, maggiore attenzione ai processi interni e alla sostenibilità economica, con l’obiettivo di tornare stabilmente a competere nei piani alti.
• Icone tecniche recenti: nella memoria recente resta la stagione 2018–19 di Tony Popovic, in cui il Glory incarna un calcio organizzato e verticale, premiato con il Premiership. Per molti tifosi, il paradigma da ritrovare per tornare a lottare per l’anello mancante: il Championship A‑League.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 13 | 13 | 26 | |||
| Vinte | 2 | 2 | 4 | |||
| Pareggi | 2 | 3 | 5 | |||
| Sconfitte | 9 | 8 | 17 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 0.8 | 11 | 0.8 | 11 | 0.8 | 22 |
| Goal concessi | 2.2 | 29 | 2.1 | 27 | 2.2 | 56 |
| Cartellini gialli | 1.8 | 23 | 1.5 | 20 | 1.7 | 43 |
| Cartellini rossi | 0 | 0 | 0 | |||
| Reti inviolate | 0.2 | 2 | 0.2 | 3 | 0.2 | 5 |
| Calci d'angolo | 4.7 | 61 | 2.7 | 35 | 3.7 | 96 |
| Falli | 11.5 | 150 | 10.4 | 135 | 11 | 285 |
| Fuori gioco | 1.7 | 22 | 1.2 | 16 | 1.5 | 38 |
| Tiri | 13.2 | 171 | 10.2 | 133 | 11.7 | 304 |
| Tiri in porta | 3.3 | 43 | 3.8 | 49 | 3.5 | 92 |