Philadelphia Union
Official Info
- Official Website: https://www.philadelphiaunion.com/
- League Website: https://www.mlssoccer.com/clubs/philadelphia-union
- Twitter: https://x.com/PhilaUnion
- Facebook: https://www.facebook.com/PhilaUnion/
- Instagram: https://www.instagram.com/philadelphiaunion/
- YouTube: https://www.youtube.com/@philadelphiaunion
Quick Facts
- Founded: 28 febbraio 2008 (debutto MLS nel 2010)
- City: Chester (area metropolitana di Philadelphia), Pennsylvania
- Country: Stati Uniti
- Founder: Keystone Sports & Entertainment (guidata da Jay Sugarman; co‑protagonisti i tifosi 'Sons of Ben' e il dirigente Nick Sakiewicz)
- Milestones: 2007: nasce il supporters group 'Sons of Ben'; 28/02/2008: MLS assegna l'espansione a Philadelphia; 2010: debutto in MLS e apertura di PPL Park (oggi Subaru Park); 2011: primo accesso ai playoff; 2014, 2015, 2018: finali US Open Cup (tutte da vicecampione); 2014: Jim Curtin in panchina (poi confermato head coach); 2020: primo trofeo, Supporters' Shield; 2021 e 2023: semifinali CONCACAF Champions League; 2022: titolo di Eastern Conference (playoff) e finale MLS Cup, persa ai rigori con LAFC; 2022: stagione record in difesa (26 gol subiti).
History
La storia dei Philadelphia Union è la storia di una comunità che ha spinto, creduto e costruito un club prima ancora che esistesse. Nel 2007, quando l’idea di un’espansione MLS sulla East Coast era ancora in nuce, il gruppo di tifosi Sons of Ben cominciò a presentarsi agli stadi altrui con sciarpe, cori e una richiesta chiara: portate il calcio professionistico a Philadelphia. La MLS raccolse il segnale e, il 28 febbraio 2008, assegnò la franchigia a Keystone Sports & Entertainment, il veicolo imprenditoriale guidato dall’imprenditore Jay Sugarman. Il marchio prescelto – Union – e l’iconografia del serpente ‘Join, or Die’ di Benjamin Franklin sottolinearono subito un’identità profondamente legata alla storia civica e rivoluzionaria della città.
Dopo due anni di preparazione, il club debuttò nel 2010, inizialmente al Lincoln Financial Field, prima di inaugurare la propria casa, PPL Park (oggi Subaru Park), scenograficamente incastonato tra il Delaware River e l’arco del Commodore Barry Bridge. L’esordio fu all’insegna di Sébastien Le Toux, protagonista del primo grande pomeriggio Union con una tripletta nel primo match casalingo MLS. La crescita, però, non fu lineare: si alternarono stagioni di assestamento a lampi di competitività, come l’ingresso ai playoff del 2011 e le tre finali di U.S. Open Cup (2014, 2015, 2018) sfuggite sul più bello.
La svolta tecnica porta la firma di Jim Curtin, ex difensore cresciuto a Villanova, promosso in panchina nel 2014 e poi accompagnato dal 2018 dal ds tedesco Ernst Tanner. La coppia ha definito un modello chiaro: 4-4-2 a rombo aggressivo, pressing alto, verticalità, e una pipeline giovanile alimentata da YSC Academy e Union II. Il risultato: un’identità riconoscibile e sostenibile, capace di coniugare sviluppo (Brenden e Paxten Aaronson, Mark McKenzie, Auston Trusty) con scouting mirato (Jakob Glesnes, Kai Wagner, José ‘El Brujo’ Martínez, Daniel Gazdag).
Il 2020 è l’anno del primo trofeo: Supporters’ Shield vinto con un rendimento costante in una regular season abbreviata, suggellata dal premio di Coach of the Year a Curtin e di Goalkeeper of the Year ad André Blake. Due anni dopo, nel 2022, l’Union tocca l’apice prestativo della sua storia: miglior difesa della lega (26 reti subite in 34 gare), record di gol stagionali per Gazdag (22) e trionfo nella Eastern Conference fino alla prima, beffarda, finale di MLS Cup, persa ai rigori con LAFC dopo un 3-3 epico. In mezzo, le prime vere ambizioni continentali: semifinali di CONCACAF Champions League nel 2021 (contro Club América) e nel 2023 (contro LAFC).
Oggi Philadelphia è sinonimo di stabilità tecnica, efficienza difensiva e cultura del lavoro. Non è un “brand globale” alla stregua delle superpotenze europee, ma ha raggiunto una reputazione internazionale grazie all’intensità del suo calcio, alla valorizzazione dei giovani e a una tifoseria che, nel River End, continua a dettare il ritmo del ‘Doop’. La missione resta chiara: trasformare la continuità di alto livello in argenteria regolare, senza tradire il dna competitivo e comunitario che rende l’Union un unicum nella MLS.
Honours
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- title: MLS Supporters' Shield
- years: 2020
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- title: MLS Eastern Conference (Playoff Champions)
- years: 2022
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- title: MLS Eastern Conference (regular season)
- years: 2020, 2022
Statistical Insights
- Identità tattica: 4-4-2 a rombo, pressione alta, transizioni brevi e ampiezza affidata ai terzini (Wagner cardine sulle catene laterali).
- Picco difensivo: 2022 con 26 gol concessi in 34 gare (0,76 a partita) e differenziale reti largamente positivo; Blake con 15 clean sheet in MLS regolare.
- Produzione offensiva: 2022 a 72 gol fatti (2,12 a gara); Daniel Gazdag recordman stagionale del club con 22 reti in MLS regular season nello stesso anno.
- Risultato massimo singolo: 7-0 al D.C. United (luglio 2022), margine record eguagliato nella storia MLS.
- Playoff: qualificazione costante nell’era recente di Curtin, con apice nella finale MLS 2022 e semifinali CCL 2021 e 2023.
- Trend casa/trasferta: Subaru Park come fortino con serie lunghe di imbattibilità; rendimento esterno più pragmatico, centrato su ripartenze e palle inattive.
Nota: valori consolidati su stagioni MLS fino al 2024; per granularità live (win rate anno su anno, strisce migliori/peggiori specifiche) consultare FBref/MLS data aggiornate.
Key Players
- André Blake (POR): tre volte MLS Goalkeeper of the Year (2016, 2020, 2022); leader vocale, riflessi élite e alto tasso di clean sheet.
- Jakob Glesnes (DC): perno difensivo e 2022 MLS Defender of the Year; robuste letture preventive, pericoloso da palla inattiva e da lunga gittata.
- Kai Wagner (TS): esterno sinistro di spinta, tra i migliori assist‑man MLS (15 assist nel 2022); cross tesi e palle inattive di qualità.
- José Martínez (MED): frangiflutti con tempismo nelle rotture e primo passaggio verticale; intensità e carattere.
- Daniel Gazdag (TRQ): riferimento produttivo; 22 gol e 10 assist nel 2022, doppia cifra ricorrente tra reti e passaggi decisivi; rigori con alta percentuale di realizzazione.
Projection
Modello di valutazione DirettaSport24 (elo di squadra, differenziale xG recente, profondità rosa e continuità tecnica) indica: qualificazione playoff MLS all’80–85% (quota implicita 1.18–1.25), top‑4 a Est al 40–45% (2.22–2.50), vittoria Supporters’ Shield al 6–9% (11.1–16.7), MLS Cup al 10–13% (7.7–10.0). Fattori chiave: salute di Blake e tenuta del blocco difensivo; continuità realizzativa di Gazdag e contributo laterale di Wagner; sviluppo dei giovani (pipeline YSC) per ampliare le rotazioni. Rischi: profondità offensiva post-cessioni, calendario congestionato e margine ridotto nelle gare punto a punto. Con roster integro, l’Union resta progetto ad alta affidabilità, più ‘contender da playoff’ che macchina da record in regular season.
Trivia
• Origini ‘dal basso’: i Sons of Ben sono nati nel 2007, prima che la franchigia esistesse. Presero il nome da Benjamin Franklin e, tra striscioni e coreografie, iniziarono una campagna quasi ironicamente ‘ostinata’ per attirare la MLS a Philadelphia. La loro voce fu ascoltata: senza quel movimento, l’Union non sarebbe mai nata così com’è.
• Simboli identitari: il serpente sullo stemma richiama la celebre vignetta ‘Join, or Die’ di Franklin. Il motto latino ‘Jungite aut Perite’ (Unitevi o Perite) sigilla l’idea di coesione. I colori – blu navy e oro – rimandano sia alla bandiera cittadina sia all’immaginario storico della città, dalla Rivoluzione americana ai Federalisti.
• La casa sul fiume: Subaru Park, inaugurato nel 2010 come PPL Park, sorge a Chester, sul Delaware River, con vista spettacolare sul Commodore Barry Bridge. L’area del ‘River End’ ospita i Sons of Ben, cuore pulsante del tifo, celebre per coreografie, cori e rituali pre‑partita.
• Il ‘Doop’: il marchio sonoro del club. Il jingle arriva dalla versione del brano ‘Maria (I Like It Loud)’. Ogni gol dell’Union è accompagnato dal ‘Doop Doop Doop’, diventato un tratto distintivo che coinvolge intero stadio, un vero e proprio marchio acustico del club.
• Prime volte memorabili: Sébastien Le Toux è stato l’eroe della prima fase Union, con la tripletta nel primo match casalingo MLS del club. Il 7-0 rifilato al D.C. United nel 2022 ha eguagliato il record di scarto nella storia della MLS, fotografia di una squadra capace di alzare i giri fino a travolgere l’avversario.
• La svolta manageriale: dal 2018 il ds Ernst Tanner ha innestato filosofia ‘Red Bull‑style’: intensità, verticalità, linee giovani e valorizzazione di mercato. Con Jim Curtin, tecnico della casa e due volte premiato a livello MLS, si è creata una continuità rara nel panorama nordamericano.
• Accademia e filiera: YSC Academy e Union II rappresentano uno dei progetti giovanili più avanzati della lega. Brenden Aaronson, Mark McKenzie, Auston Trusty e Paxten Aaronson sono solo i casi più noti di un pipeline che alimenta la prima squadra e genera plusvalenze, mantenendo competitivo il progetto senza spese faraoniche.
• Cultura tattica: 4-4-2 a rombo reso ‘moderno’ da principi chiari. Il mediano (Martínez) detta i tempi in non possesso, le mezzali aggrediscono linee di passaggio e il trequartista (Gazdag) attacca l’area come un second striker. I terzini, in primis Wagner, forniscono ampiezza e rifinitura dal fondo.
• Portieri e premi: André Blake è un totem. Pluripremiato come Goalkeeper of the Year, ha alzato l’asticella del ruolo in MLS con interventi ad altissimo livello, dati eccellenti su parate in rapporto agli xG post‑tiro e leadership riconosciuta nello spogliatoio.
• Derby e rivalità: la geografia alimenta le scintille con D.C. United, New York Red Bulls e New York City FC. La rivalità con i Red Bulls è tra le più sentite a Est, alimentata da match tesi e incroci playoff.
• Percorsi continentali: l’Union ha preso confidenza con la CONCACAF Champions League, arrivando due volte in semifinale (2021 e 2023). Nel 2021, l’ostacolo fu il Club América all’Azteca; nel 2023, fu LAFC a frenare la corsa. Esperienze che hanno alzato l’asticella competitiva internazionale del club.
• Etica e comunità: l’Union ha radici salde nel territorio di Chester, città che ha beneficiato del progetto stadio in termini di riqualificazione e iniziative sociali. I Sons of Ben, oltre al tifo, hanno promosso campagne benefiche come ‘Help Kick Hunger’, contribuendo a saldare il legame tra squadra e comunità.
• Record particolari: nel 2022 l’Union ha firmato una delle migliori differenze reti della lega moderna, frutto di goleade casalinghe e di una struttura difensiva d’acciaio (Glesnes‑Elliott davanti a Blake). Daniel Gazdag ha fissato il record stagionale di gol del club (22), mentre Jack Elliott è entrato nell’iconografia Union con una doppietta da difensore nella finale MLS 2022.
• Dettagli cromatici e di stile: la striscia oro centrale sulla maglia home, ispirata alla bandiera cittadina, è ormai iconica; negli anni il design ha oscillato tra classicità e minimalismo, mantenendo il ‘serpente’ come elemento narrativo. Un club con un’estetica coerente, riconoscibile, “senza fronzoli”.