Pisa
Official Info
- Official Website: https://pisasportingclub.com
- League Website: https://www.legab.it
Quick Facts
- Founded: 1909
- City: Pisa
- Country: Italia
- Founder: Unknown (last checked 2025-08-23)
- Milestones: 1909: fondazione come Pisa Sporting Club; anni 1920-30: affermazione a livello nazionale tra Prima Divisione e Serie B; 1968: prima promozione in Serie A a girone unico; fine anni ’70-inizio ’90: presidenza Romeo Anconetani e alternanza tra A e B; 1986 e 1988: vittoria Mitropa Cup; 1994: fallimento e rifondazione (Pisa Calcio); 2009: nuova rifondazione (AC Pisa 1909); 2016: promozione in Serie B con Gennaro Gattuso in panchina; 2021: ingresso del magnate Alexander Knaster nella proprietà; 2022: finale playoff Serie B persa contro il Monza; stadio: Arena Garibaldi – Stadio Romeo Anconetani.
History
Il Pisa Sporting Club nasce nel 1909 in una città che respira calcio e tradizione universitaria. I nerazzurri si affermano presto nel panorama toscano e nazionale, attraversando i decenni con identità forte, colori verticali nerazzurri e un pubblico caldo nella cornice storica dell’Arena Garibaldi, a pochi passi dalle mura cittadine. La prima apparizione in Serie A a girone unico arriva nel 1968, ma è negli anni Ottanta che Pisa diventa un nome di culto del nostro calcio: con la presidenza vulcanica di Romeo Anconetani, capace di intuizioni e gesti entrati nel folklore, la squadra vive un’autentica stagione da “yo-yo” tra Serie A e B, ospitando campioni internazionali come Dunga, Diego Pablo Simeone, Wim Kieft e Klaus Berggreen. In quegli anni il club mette in bacheca due Mitropa Cup (1986 e 1988), trofei che testimoniano una vocazione europea ante-litteram per un club medio italiano.
Dopo il picco emotivo e sportivo degli Ottanta, gli anni Novanta segnano un’aspra transizione. Le difficoltà economiche culminano nel 1994 con il fallimento e la conseguente rifondazione. Non è l’ultima: il percorso verrà interrotto da ulteriori scosse societarie fino alla ripartenza come AC Pisa 1909. La tifoseria, organizzata nella Curva Nord intitolata a Maurizio Alberti, rimane il filo che non si spezza mai, sorreggendo la squadra tra Serie C e B.
Il ritorno sotto i riflettori nazionali arriva nel 2016 con Gennaro Gattuso: temperamento e identità portano a una promozione in Serie B figlia di compattezza e spirito operaio, mentre fuori dal campo non mancano tribolazioni gestionali. Negli anni successivi il club assesta la propria struttura, fino all’ingresso nel 2021 dell’imprenditore Alexander Knaster nella compagine proprietaria, accanto alla famiglia Corrado. Il progetto si dota di basi finanziarie più solide e di una visione: crescere sostenibilmente in Serie B, puntando su scouting mirato, plusvalenze e sviluppo di giovani, senza snaturare la mentalità combattiva che ha reso Pisa una piazza temibile.
Sul campo, la squadra rimane stabilmente competitiva in cadetteria, sfiorando la Serie A nella memorabile cavalcata 2021-22, chiusa in una finale playoff ad alta tensione. È l’istantanea di un club che sa accendersi nei momenti caldi, sorretto da un tifo trascinante e da una città che vive il calcio come rito collettivo. La casa è l’Arena Garibaldi – Stadio Romeo Anconetani, impianto di dimensioni medio-piccole ma dal carattere unico, ristrutturato a fasi e intitolato all’uomo-simbolo di una stagione irripetibile.
Oggi Pisa rappresenta una realtà solida della Serie B italiana: ambiziosa, con un occhio alla sostenibilità e uno alle opportunità di mercato. Non è un “world club” in senso commerciale, ma conserva una risonanza internazionale curiosa grazie al fascino della città, alla storia ottantiana e alle carriere di campioni passati dall’Arno. Un’identità nerazzurra che, tra cadute e risalite, resta ben definita: compattezza, lavoro e quell’anima battagliera che a Pisa chiamano semplicemente appartenenza.
Honours
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- title: Mitropa Cup
- years: 1986, 1988
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- title: Serie B (campione, stagione 1984-85)
- years: 1985
Statistical Insights
Richieste specifiche (win rate stagionale, gol fatti/subiti per gara, strisce migliori/peggiori) non disponibili in modo verificabile e aggiornato al giorno 2025-08-23 dai nostri archivi: dati marcati come Unknown secondo la policy di accuratezza. Dati storici stabilizzati e verificabili: 7 partecipazioni alla Serie A a girone unico; due trofei internazionali (Mitropa Cup 1986 e 1988); finale playoff Serie B raggiunta nel nuovo formato. Per metriche avanzate (xG, npxG, PPDA, gol/90 delle ultime stagioni), consultare FBref/Soccerway con dataset aggiornati entro 30 giorni (non reperiti in questa sessione).
Key Players
Profili di riferimento recenti e d’identità (non esaustivo, soggetto a variazioni di rosa):
- Marius Marin (centrocampista centrale/mediano): capitano nelle ultime stagioni, nazionale rumeno; oltre 150 presenze in nerazzurro tra campionati e coppe; regia bassa, pressing e copertura in ampiezza.
- Adam Nagy (centrocampista box-to-box): internazionale ungherese, equilibrio e volume di gioco; oltre 50 presenze in Serie B con il club; utile in riaggressione e line-breaking passes.
- Simone Canestrelli (difensore centrale): profilo fisico, tempi d’anticipo e minaccia sui piazzati; minutaggio costante e crescita difensiva in B.
- Ernesto Torregrossa (attaccante): seconda punta/9 di manovra, esperienza e qualità tra le linee; contributo in gol e assist, leadership offensiva.
- Ettore Gliozzi (centravanti): riferimento d’area, gioco spalle alla porta e affidabilità dal dischetto; utile in gare bloccate.
Nota: le presenze e le statistiche dettagliate (gol/assist, G/90, pass%) non sono incluse per mancanza di dataset aggiornato verificabile in questa sessione.
Projection
Outlook tecnico-tattico di medio periodo: Pisa rimane una contender da parte alta-centro della Serie B quando struttura rosa e continuità tecnica convergono. Con un mix tra profili esperti e sviluppo di giovani, il modello sostenibile punta a: qualificazione playoff come obiettivo primario, promozione diretta come scenario ambizioso. Stima di probabilità in stile betting (editoriale, non vincolante e soggetta a variazioni di mercato/forma): promozione diretta 8–12%; promozione via playoff 15–25%; qualificazione playoff 35–45%; zona retrocessione 8–15%. Driver principali: efficienza su palla inattiva (storicamente leva forte della squadra), conversione delle big chances, solidità nelle serie di tre gare in sette giorni, e depth chart in attacco. Un delta di +0,15 gol attesi creati per gara e una riduzione di ~0,10 xGA/G rispetto alla media recente sposterebbero sensibilmente le quote verso l’alto.
Trivia
• L’epopea Anconetani: Romeo Anconetani, presidente dal carisma travolgente, ha segnato un’era. La leggenda del “sale” gettato sul campo come rito scaramantico prima delle partite è diventata un simbolo della sua figura: folclore toscano, passione totale e una voglia incessante di piegare la sorte. Al di là del colore, sotto la sua gestione il Pisa alternò A e B, ma costruì un’identità riconoscibile: squadra intensa, mercato coraggioso, pubblico partecipe.
• Mitropa nights: le due Mitropa Cup vinte nel 1986 e nel 1988 non sono semplici curiosità. In un calcio europeo ancora ibrido tra coppe storiche e nuovi format, quei trofei raccontano la dimensione competitiva di un club medio che sapeva imporre ritmo e personalità anche fuori dai confini. Per la tifoseria, sono notti tramandate come racconti di famiglia.
• Campioni di passaggio: la lista dei grandi nomi transitati da Pisa è sorprendente. Dunga, futuro capitano del Brasile campione del mondo 1994, si è temprato in nerazzurro, assorbendo il “saper soffrire” del nostro calcio. Diego Pablo Simeone, poi tecnico iconico dell’Atlético Madrid, da giovane centrocampista incarnò grinta e letture preventive. Con loro, fiocchi di qualità internazionale come Wim Kieft (scarpa d’oro 1982 con l’Ajax) e Klaus Berggreen hanno dato al Pisa un gusto cosmopolita.
• L’Arena e la città: l’Arena Garibaldi – Stadio Romeo Anconetani è un impianto che profuma di calcio vero. Quasi incastonata nella città storica, tra mura e scorci che portano alla Torre Pendente, l’Arena vive di prossimità: al fischio d’inizio, il suono delle curve sembra rimbalzare sui tetti vicini. È un’esperienza unica per avversari e tifosi, un pezzo di identità cittadina tanto quanto le piazze universitarie.
• Curva Nord Maurizio Alberti: la tifoseria del Pisa è tra le più appassionate e identitarie del panorama italiano. La Curva Nord è intitolata a Maurizio Alberti, tifoso scomparso prematuramente: il suo nome è vessillo di appartenenza e memoria. Coreografie, cori e trasferte hanno spesso fatto la differenza nei momenti chiave della stagione, specialmente nei playoff.
• Playoff 2021-22, una saga: la corsa verso la finale playoff di Serie B è uno dei racconti sportivi recenti più intensi. Una sequenza di partite ad altissimo tasso emotivo, con rimonte e sorpassi, che ha portato Pisa a un passo dal sogno. La finale persa contro il Monza resta una ferita e insieme una dichiarazione d’ambizione: la prova che la squadra può reggere la pressione di palcoscenici caldi.
• Rinascite e resilienza: pochi club italiani hanno attraversato così tante rifondazioni senza perdere l’anima. Pisa ha conosciuto fallimenti e ripartenze, ma ha mantenuto continuità nell’affetto popolare e nella vocazione: crescere con pragmatismo, puntare sul territorio, aprirsi al talento internazionale quando capita l’occasione giusta.
• I derby toscani: la geografia calcistica toscana è un mosaico di rivalità. Contro Livorno (quando presente nei calendari), ma anche con Empoli, Siena, Lucchese e altri club regionali, il match-day è una questione di campanile, dialetto e identità.
• Estetica nerazzurra: la maglia a strisce verticali nere e blu, condivisa simbolicamente con un colosso come l’Inter, ha in Pisa un sapore particolare: rigore grafico, eleganza e riconoscibilità istantanea. Ogni generazione ha avuto il suo eroe in nerazzurro, dal regista di lotta al centravanti di fatica.
• Il laboratorio della B: Pisa è spesso stato un hub per profili da valorizzare: giovani in rampa, ex top prospect in cerca di rilancio, stranieri “intelligenti” per la categoria. È una cifra tecnica precisa, che piace agli addetti ai lavori e rende la squadra imprevedibile: quando la chimica giusta scatta, l’Arena si accende e il campionato se ne accorge.