Pogon Szczecin
Official Info
- Official Website: https://pogonszczecin.pl
- League Website: https://www.ekstraklasa.org
- Twitter: https://twitter.com/PogonSzczecin
- Facebook: https://www.facebook.com/PogonSzczecin
- Instagram: https://www.instagram.com/pogon.szczecin/
- YouTube: https://www.youtube.com/@PogonSzczecin
Quick Facts
- Founded: 21 aprile 1948
- City: Szczecin
- Country: Polonia
- Founder: Gruppo di ex membri e tifosi di Pogoń Lwów trasferiti a Szczecin nel dopoguerra (fondatore individuale: Unknown, ultimo aggiornamento 2025-08-23)
- Milestones: - 1948: fondazione a Szczecin (prime denominazioni Sztorm/Budowlani/Sparta)
- 1955: adozione del nome Pogoń Szczecin, in omaggio a Pogoń Lwów
- 1962: debutto nella massima serie polacca
- 1986–87: vicecampione d’Polonia (miglior piazzamento fino ad allora)
- 2000–01: vicecampione, ritorno in Europa
- 2007–2012: rifondazione sportiva e risalita nelle leghe; promozione in Ekstraklasa
- 2020–2022: back-to-back terzi posti in Ekstraklasa
- 2024: finale di Coppa di Polonia allo Stadion Narodowy
- 2022–2023: completata la ricostruzione dello Stadion im. Floriana Krygiera (~21.000 posti)
History
La Pogoń Szczecin nasce ufficialmente il 21 aprile 1948, figlia del grande movimento migratorio che, nel dopoguerra, portò a Szczecin molti polacchi provenienti da Lwów. Quegli appassionati, legati alla tradizione della storica Pogoń Lwów, ricrearono in riva all’Oder un club che ne ereditasse identità, colori e spirito competitivo. I primi anni furono segnati da cambi di denominazione (Sztorm, Budowlani, Sparta) e da un lento assestamento societario, fino al 1955, quando il nome Pogoń Szczecin venne definitivamente adottato. Da lì in avanti, i granatobordò (granatowo-bordowi) iniziarono a costruire la propria narrazione calcistica, intrecciando ambizioni sportive e radici portuali: non a caso il soprannome “Portowcy”, i Portuali.
Negli anni Sessanta arrivò il debutto nella massima serie, una presenza che, pur non sempre continuativa, ha scandito le epoche del club. L’apice pre‑moderno giunse nel 1986‑87, con il primo storico secondo posto in campionato. Quella squadra, solida e fisica, divenne la cartolina del calcio di Szczecin, capace di misurarsi con le potenze della capitale e della Slesia. Seguirono anni di alternanza, con buoni piazzamenti e qualche flessione, fino alla nuova impennata del 2000‑01: Pogoń vicecampione di Polonia e pass europeo, conferma del DNA competitivo della società.
Come spesso accade nel calcio dell’Europa centro‑orientale, la parabola non fu lineare. A metà anni Duemila, problemi economici e ristrutturazioni societarie portarono a ripartire dai piani inferiori. La risposta fu di quelle che cementano l’identità: ricostruzione, academy, scouting mirato e ritorno graduale. Nel 2012 la Pogoń è di nuovo in Ekstraklasa, questa volta con basi più solide e una gestione moderna. L’ultimo ciclo ha visto la definitiva consacrazione come club da podio: nel biennio 2020‑2022 sono arrivati due terzi posti consecutivi, sostenuti da una fase difensiva di alto livello e da un attacco verticale, improntato a transizioni rapide e qualità sulle corsie.
Il rinnovamento strutturale ha avuto un simbolo potente nello stadio: il rinnovato Stadion im. Floriana Krygiera, casa da oltre 21 mila posti, ha riportato la Pogoń su standard infrastrutturali in linea con l’Europa. Sul piano tecnico, il mix tra bandiere come Kamil Grosicki, innesti stranieri intelligenti (dai Balcani al Nord Europa) e la spina dorsale polacca ha dato continuità di rendimento e identità al gioco. In coppa nazionale, la Pogoń ha scritto pagine emozionanti con diverse finali, l’ultima contro il blasone di Wisła Kraków, sfiorando un trofeo che la piazza sogna da decenni.
Oggi la Pogoń Szczecin è una realtà stabilmente competitiva in Polonia, ambiziosa in chiave europea e radicata in una comunità che sente il club come un bene civico. Non un “brand globale” alla maniera dei colossi, ma una società riconoscibile, con una storia che vale più di qualsiasi slogan: resilienza, appartenenza, e quel granata‑blu che, a Szczecin, è quasi un modo di vivere.
Honours
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- title: Vicecampione di Polonia (Ekstraklasa)
- years: 1987, 2001
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- title: Terzo posto Ekstraklasa
- years: 2021, 2022
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- title: Finalista Coppa di Polonia
- years: 1981, 1982, 2010, 2024
Statistical Insights
Profilo prestazionale recente (Ekstraklasa, ultime 3 stagioni complete): win rate intorno al 52–54% su ~102 gare; media gol fatti ~1,6–1,7 a partita, subiti ~1,0–1,1; differenziale reti stabilmente positivo. Tendenza tattica: linee compatte, alta efficienza sulle transizioni, forte produzione da palla inattiva. Stadio Krygier come fattore: rendimento interno superiore (≈60% dei punti conquistati in casa). Clean sheet: circa una partita su tre; picco storico recente di 8 gare senza subire gol in una singola striscia stagionale. Strisce: imbattibilità massima recente ~12 gare; peggior striscia sconfitti limitata (2–3 di fila), con buona capacità di rimbalzo post‑ko. Disciplinare nella media di lega, aggressività controllata nelle zone calde (metà campo difensiva).
Key Players
- Kamil Grosicki (Ala/Attaccante esterno): bandiera e trascinatore creativo; negli ultimi campionati doppia cifra combinata gol+assist, alto volume di cross e xA. Leader tecnico e emotivo.
- Vahan Bichakhchyan (Trequartista): rifinitura tra le linee, calcio piazzato di livello; contributo stabile in gol e assist, creatività misurata da passaggi chiave/90 sopra la media di lega.
- Luka Zahović (Centravanti): attaccante d’area con senso del tempo; produzione gol nell’intorno delle 8–12 reti a stagione, xG/90 ~0,35–0,45, utile anche in sponda.
- Dante Stipica (Portiere): reattività e piazzamento; % parate intorno al 70–73%, buona gestione dell’area piccola e uscite alte, diverse clean sheet stagionali.
- Linus Wahlqvist (Terzino destro): equilibrio tra spinta e copertura; duelli vinti >50%, cross utili e volume progressioni palla al piede.
Projection
Outlook tecnico: rosa equilibrata per un piazzamento europeo, con margini di crescita nell’efficienza offensiva posizionale. KPI chiave: conversione tiri (da ~10–12% target a 13–14%) e set‑pieces pro. Probabilità implicite stile betting (stima DS24): titolo Ekstraklasa 6–9%; podio 30–35%; qualificazione europea 55–60%; vittoria Coppa di Polonia 10–15%. Rischi: dipendenza dal talento degli esterni e profondità nei ruoli centrali. Fattori alfa: Krygier pieno, continuità del blocco titolare, plusvalenze tecniche da profili creativi.
Trivia
• Origini Lwów: il nome Pogoń è un omaggio diretto alla storica Pogoń Lwów, società simbolo della Polonia orientale pre‑bellica. Dopo il 1945 molti polacchi di Lwów (oggi Lviv) si stabilirono a Szczecin e portarono con sé tradizioni, sciarpe, perfino cori: il club nacque così, da una memoria collettiva più forte di una frontiera.
• I colori: granata e blu. Non è solo estetica: per i tifosi dei “Portowcy” è identità. Gli striscioni “Granatowo‑Bordowi” campeggiano regolarmente a bordo campo e nelle coreografie, che spesso richiamano il mare e il porto.
• Soprannomi e motto: “Portowcy” (Portuali) e “Duma Pomorza” (l’Orgoglio della Pomerania Occidentale). Due etichette che raccontano il legame con il territorio e una certa fierezza operaia.
• Lo stadio: lo Stadion Miejski im. Floriana Krygiera porta il nome di un allenatore‑padre fondatore del calcio locale. La ristrutturazione recente ha cambiato l’esperienza match‑day: acustica migliorata, curve compatte e nuovi standard UEFA. In molte partite‑chiave, il Krygier ha letteralmente “mosso l’ago” del risultato.
• Identità tattica: nel ciclo recente la Pogoń si è distinta per due tratti: rigore senza palla (linee strette, reparti corti) e verticalità appena recupero. Non mancano fasi di possesso ordinato, ma la squadra sprigiona il meglio quando attacca lo spazio dietro l’ultima linea.
• Scuola e territorio: l’academy ha prodotto profili interessanti, tra cui esterni e mezzali in grado di salire in prima squadra. Il club ha investito in metodologie moderne (analisi video, dati di tracking), migliorando la transizione Primavera‑Senior.
• Europei e notti di coppa: i cammini continentali non sono ancora entrati nel mito, ma hanno dato vetrina a Szczecin. Dall’era Coppa UEFA alle qualificazioni moderne, la Pogoń ha incrociato club di tradizione, misurandosi con intensità e ritmo internazionale.
• Finali di Coppa: il club ha vissuto più volte l’emozione dello Stadion Narodowy, sfiorando un trofeo che la città attende da generazioni. Le coreografie dei tifosi nelle finali sono diventate iconiche, con richiami marittimi e alla simbologia di Pogoń Lwów.
• Simbologia: nello stemma campeggia il riferimento araldico alla “Pogoń”, l’insegna del cavaliere in corsa (la caccia), storicamente associata allo spazio culturale polacco‑lituano. Un segno che parla di movimento, inseguimento e perseveranza.
• Bandiere e ritorni: la parabola di Kamil Grosicki racconta il club meglio di mille parole: cresciuto a Szczecin, esploso altrove e rientrato nel momento di maturità per dare leadership, gol e assist. Quella di riportare a casa i propri talenti è una prassi identitaria della Pogoń.
• Derby e rivalità: l’ampia area baltica/pomerana alimenta accesi incroci con club del Nord e dell’Ovest. La rivalità è vissuta con tifo caldo ma, in gran parte, dentro i confini della correttezza sportiva.
• Record recenti: in un campionato recente la Pogoń ha inanellato una lunga serie di clean sheet, diventando la miglior difesa della lega e confermando la vocazione all’equilibrio strategico. Una striscia utile in doppia cifra ha poi consolidato il podio stagionale.
• Tifoseria e città: Szczecin è porto, cantieri, università e spazi verdi. Il club è collante sociale; nei giorni di partita i quartieri convergono verso il Krygier come in un rito laico. Non è raro che ex giocatori rientrino nello staff tecnico o nell’area scouting, segno di continuità identitaria.
• Mercato e modello: la Pogoń lavora su un asse Nord‑Est Europa (Polonia, Scandinavia, Balcani), profili tecnici adattabili all’Ekstraklasa. La sostenibilità passa da valorizzazioni e rivendite misurate, senza snaturare il nucleo domestico.
• Una narrativa “competitiva”: non il colosso che domina, ma la squadra che lotta per ogni centimetro. Per questo, quando la Pogoń si presenta al Krygier a luci accese e con gli esterni in giornata, è una brutta cliente per chiunque.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 17 | 17 | 34 | |||
| Vinte | 13 | 4 | 17 | |||
| Pareggi | 2 | 5 | 7 | |||
| Sconfitte | 2 | 8 | 10 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 2.1 | 36 | 1.4 | 23 | 1.7 | 59 |
| Goal concessi | 0.8 | 14 | 1.5 | 26 | 1.2 | 40 |
| Cartellini gialli | 1.9 | 33 | 1.8 | 31 | 1.9 | 64 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0.2 | 4 | 0.1 | 5 |
| Reti inviolate | 0.6 | 10 | 0.2 | 4 | 0.4 | 14 |
| Calci d'angolo | 7.1 | 120 | 5.1 | 86 | 6.1 | 206 |
| Falli | 11.2 | 191 | 11.6 | 197 | 11.4 | 388 |
| Fuori gioco | 0.8 | 14 | 1.7 | 29 | 1.3 | 43 |
| Tiri | 17.2 | 292 | 13.1 | 222 | 15.1 | 514 |
| Tiri in porta | 6 | 102 | 4.6 | 78 | 5.3 | 180 |