Puebla
Official Info
- League Website: https://www.ligabbva.mx/
- Twitter: https://twitter.com/ClubPueblaMX
- Facebook: https://www.facebook.com/ClubPueblaMX
- Instagram: https://www.instagram.com/clubpueblamx/
- YouTube: https://www.youtube.com/@ClubPueblaMX
Quick Facts
- Founded: 07/05/1944
- City: Puebla de Zaragoza
- Country: Messico
- Founder: Unknown
- Milestones: - 1944: fondazione del Club Puebla e iscrizione al professionismo
- 1945: prima Copa México vinta alla stagione d’esordio
- 1953: seconda Copa México
- 1970–1980: alternanza tra massima serie e cadetteria; riorganizzazione societaria
- 1982–83: primo titolo di Liga MX (allenatore: Manuel Lapuente)
- 1987–88: terza Copa México
- 1989–90: secondo titolo di Liga MX e Copa México per uno storico “doblete”; Campeón de Campeones 1990
- 2015: ristrutturazione dell’Estadio Cuauhtémoc e vittoria della Copa MX (Clausura) e Supercopa MX
- 2020–2022: ciclo competitivo sotto Nicolás Larcamón, qualificazioni costanti alla Liguilla
History
Il Club Puebla, universalmente noto come “La Franja” per la caratteristica striscia diagonale sulla maglia, nasce il 7 maggio 1944 a Puebla de Zaragoza, cuore culturale del Messico centrale. Il club si affaccia al professionismo immediatamente, conquistando la Copa México già nel 1944–45: un biglietto da visita che lo colloca tra le realtà più intriganti del panorama calcistico nazionale. Gli anni Cinquanta certificano la sua vocazione per le competizioni a eliminazione diretta con un’altra Copa nel 1953, mentre il decennio successivo è fatto di alti e bassi, tra ristrutturazioni societarie e fasi di ricambio generazionale.
La svolta identitaria arriva tra fine anni Settanta e inizio anni Ottanta, quando prende forma un progetto tecnico più ambizioso. La stagione 1982–83 è la pietra miliare: guidato da Manuel Lapuente, Puebla alza il suo primo titolo di Liga MX, imponendosi per compattezza difensiva, gioco verticale e carattere. È l’inizio della sua “età dell’oro”. Nell’annata 1987–88 i camoteros (soprannome che richiama i venditori di patate dolci tipici di Puebla) tornano a celebrare con la terza Copa México, preludio al capolavoro 1989–90: campionato e coppa nello stesso anno, un doppio trionfo rarissimo nel calcio messicano. Quel ciclo, impreziosito anche dal Campeón de Campeones 1990, consegna Puebla alla storia.
Gli anni Novanta e Duemila sono più irregolari, tra crisi economiche, cambi dirigenziali e salvezze sofferte. L’identità però resta chiara: uno stadio iconico come il Cuauhtémoc (ammodernato nel 2015 con una facciata avveniristica e capienza superiore a 50.000 posti) e una tifoseria calda, legata a doppio filo con la città patrimonio UNESCO. Proprio nel 2015 arriva un’altra notte da ricordare: la Copa MX (Clausura) torna nella bacheca, con un protagonista d’eccezione, Cuauhtémoc Blanco, simbolo generazionale del balompié azteco. A distanza di poche settimane La Franja si prende anche la Supercopa MX.
In tempi recenti, l’era Larcamón (2020–2022) ridà continuità competitiva: pressione alta, intensità e lavoro sui dettagli permettono al Puebla di recitare stabilmente ruoli da Liguilla, pur con risorse economiche inferiori ai colossi della capitale e del nord. Il modello resta quello della valorizzazione: scouting mirato in Sudamerica e nella cantera, ingaggi sostenibili e un ambiente che sa proteggere e rilanciare talenti.
Oggi il Club Puebla rimane un’istituzione del calcio messicano: non il più ricco, ma tra i più riconoscibili per estetica e ethos. La sua striscia diagonale è marchio di fabbrica, il Cuauhtémoc un teatro che ha ospitato Mondiali 1970 e 1986, la tifoseria una comunità che pretende generosità, prima ancora che vittorie. Globalmente, Puebla è un brand noto agli appassionati di Liga MX e ai cultori delle maglie storiche: una squadra che, quando azzecca il ciclo, sa diventare scomoda per tutti, con una narrazione che mescola tradizione, resilienza e quella ‘garra’ che in Messico profuma di identità regionale.
Honours
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- title: Liga MX
- years: 1983, 1990
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- title: Copa México / Copa MX
- years: 1945, 1953, 1988, 1990, 2015
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- title: Campeón de Campeones
- years: 1990
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- title: Supercopa MX
- years: 2015
Statistical Insights
Profilo prestazionale tipico da “outsider organizzata”. Nelle ultime stagioni recenti di Liga MX, Puebla ha registrato un differenziale reti spesso leggermente negativo ma con buona produzione offensiva (circa 1.2–1.5 gol segnati a gara) e fase difensiva ad alti e bassi (1.3–1.7 subiti), sostenuta da portieri reattivi e centrali fisici. Win rate medio nell’ordine del 30–35% con alto numero di pareggi, specialmente nei tornei di apertura. Picchi competitivi nell’era Larcamón: strisce utili lunghe (fino a ~9 gare senza perdere) e partenze sprint nei Clausura, controbilanciate da cali nel finale. Punti forti: palle inattive, ampiezza e transizioni veloci; punti deboli: gestione del risultato e profondità della rosa. Nota: numeriche puntuali per torneo e media storica complete non disponibili in forma ufficiale e omogenea al momento della redazione.
Key Players
Riferimenti recenti e figure cardine:
- Diego de Buen (Centrocampista): regia bassa, letture difensive, volume di passaggi progressivi; leader tecnico nelle uscite dal basso.
- Gastón Silva (Difensore centrale/terzino): mancino d’esperienza, utile sulle palle inattive, duelli aerei e coperture in diagonale.
- Gustavo Ferrareis (Esterno/ala): gamba e strappo in transizione, cross tagliati sul secondo palo; contributo costante in xA.
- Kevin Velasco (Ala): uno contro uno, conduzioni interne e conclusione dalla media distanza; arma per spaccare partite chiuse.
- Jesús Rodríguez (Portiere): reattività tra i pali, buon tasso di parate su tiri da dentro area; affidabilità nelle fasi di pressione avversaria.
Nota: composizione rosa soggetta a variazioni di mercato; statistiche individuali aggiornate non completamente disponibili in formato ufficiale unificato alla data indicata.
Projection
Outlook da ‘mine vaganti’: con la rosa al completo e un piano gara aggressivo, Puebla ha il profilo per navigare in zona Play-In/Liguilla. Probabilità orientative (implied odds) sul ciclo-torneo: qualificazione al Play-In/Liguilla 40–55%, avanzamento ai quarti 20–30%, top-4 10–15%. Titolo: outsider lunga (3–6%). Variabili chiave: tenuta difensiva sul lungo periodo, conversione delle palle inattive, gestione degli xG contro nelle ripartenze avversarie. In ottica betting prudente, il mercato ‘Puebla a segno’ e gli handicap positivi contro big in trasferta storicamente offrono margini quando il blocco squadra è in fiducia.
Trivia
• La Franja: il soprannome nasce dalla striscia diagonale sulla maglia, elemento grafico tra i più iconici del calcio latino. Nel tempo la tonalità è variata, ma l’identità visiva è rimasta intatta: quando vedi quella fascia, sai di chi si parla.
• Camoteros: l’altro nickname deriva dai venditori di camote (patata dolce), simbolo popolare di Puebla. È un legame gastronomico-culturale che rende il club profondamente cittadino, quasi artigianale nella sua narrazione.
• Estadio Cuauhtémoc: inaugurato negli anni Sessanta e rinnovato nel 2015, vanta una facciata in ETFE dalla forte impronta architettonica. Ha ospitato incontri dei Mondiali 1970 e 1986, toccando quindi due epoche diverse del calcio globale. La capienza sfiora 52.000 posti: quando è pieno, l’effetto acustico è notevole e condiziona le partite.
• Il ‘doblete’ del 1989–90: nel calcio messicano è evento rarissimo. Puebla lo centra con un gruppo coriaceo e un’idea di calcio verticale e pratico. L’annata consegna alla storia anche il Campeón de Campeones, suggello perfetto.
• Coppe nel DNA: già nel 1944–45, alla prima stagione professionistica, Puebla alza la Copa México. Una precoce attitudine per le competizioni a eliminazione diretta, confermata nel 1953, 1988 e poi di nuovo nel 2015 con un finale da film.
• Cuauhtémoc Blanco in cielo… biancazzurro: la vittoria della Copa MX (Clausura 2015) ha un protagonista simbolico. Blanco, uno dei calciatori messicani più carismatici di sempre, impreziosisce la cavalcata con classe e leadership, lasciando un’impronta romantica nella memoria dei tifosi della Franja.
• Un vivaio di opportunità: Puebla è spesso ‘trampolino’ per profili sudamericani e nazionali che cercano affermazione. Il club ha sviluppato una competenza nello scouting di ali e terzini di corsa, funzionali a un calcio di ampiezza e transizioni.
• Allenatori-mantra: il ciclo di Nicolás Larcamón è diventato un caso di studio in Liga MX. Pressione alta, riaggressione, cura delle palle inattive e un’identità tattica chiarissima, pur con un budget inferiore ai colossi.
• Rivalità e geografia: il derby ‘Seriísimo’ con i vicini (e storici) avversari regionali ha tinte più identitarie che storiche, mentre le partite con le grandi della capitale portano sempre un sovraccarico emotivo al Cuauhtémoc.
• Maglie cult: diversi collezionisti considerano le maglie del Puebla tra le più eleganti della Liga MX, complici sponsor storici ben integrati e la striscia diagonale che ‘disegna’ forme armoniche.
• Un club “glocal”: forte radicamento cittadino e una visibilità internazionale che cresce grazie a social, tornei estivi e alla diaspora messicana, che spesso riempie gli stadi negli USA durante le amichevoli.
• Economia del risultato: negli anni più complessi, la sostenibilità è stata preservata con cessioni mirate e innesti a basso costo. La curva dei risultati ha conosciuto oscillazioni, ma senza smarrire quella reputazione di squadra tenace, difficile da ‘buttare giù’.
• Il peso della storia: dopo due titoli di Liga e vari trofei di coppa, la missione contemporanea è chiara: stabilità sportiva, qualificazioni ricorrenti alla Liguilla e un giorno, chissà, rimettere mano al campionato. Nel frattempo, al Cuauhtémoc si continua a cantare: ‘La Franja que nos une’.