Reggiana
Official Info
- Official Website: https://www.acreggiana1919.it/
- League Website: https://www.legab.it/
- Twitter: https://twitter.com/ACReggiana1919
- Facebook: https://www.facebook.com/ACReggiana1919
- Instagram: https://www.instagram.com/acreggiana1919/
Quick Facts
- Founded: 1919
- City: Reggio nell’Emilia
- Country: Italia
- Founder: Unknown (ultima verifica 2025-08-23)
- Milestones: - 1919: fondazione dell’Associazione Calcio Reggiana
- Anni ’30–’80: alternanza tra Serie B e Serie C, consolidando l’identità granata
- 1993: prima storica promozione in Serie A
- 1995: inaugurazione del nuovo stadio (allora Stadio Giglio), impianto di proprietà del club
- 1996: promozione in Serie A con Carlo Ancelotti in panchina
- 2005: crisi societaria e successiva rifondazione nel calcio dilettantistico
- 2013: lo stadio diventa Mapei Stadium – Città del Tricolore
- 2019–2020: rinascita sportiva; promozione in Serie B via playoff
- 2022–2023: vittoria del Girone B di Serie C e nuova promozione in Serie B
- 2020: ritorno alla denominazione storica AC Reggiana 1919 dopo il periodo Reggio Audace
History
La Reggiana nasce nel 1919 nel cuore della Pianura Padana, a Reggio nell’Emilia, una città che lega il proprio nome alla nascita del Tricolore italiano. I colori sociali sono il granata, segno distintivo che da oltre un secolo accompagna la passione dei tifosi allo stadio. I primi decenni di vita scorrono tra slanci e assestamenti: la squadra si muove soprattutto fra seconda e terza serie, costruendo rivalità territoriali lungo la Via Emilia (Modena, Parma, Sassuolo, Carpi) e alimentando una cultura calcistica fortemente identitaria.
Negli anni ’90 arriva la svolta. Nel 1993 la formazione granata ottiene la prima storica promozione in Serie A, coronando un ciclo tecnico-dirigenziale virtuoso e affacciandosi alla massima serie con ambizione e un tifo caldissimo. Il club si misura con il grande calcio per due stagioni consecutive (1993–94 e 1994–95), poi conosce una retrocessione, ma rimette subito in carreggiata il progetto: nel 1995–96, con Carlo Ancelotti alla prima esperienza da allenatore, la Reggiana centra una nuova promozione in Serie A. È un passaggio simbolico per la storia del calcio italiano: da Reggio parte la carriera in panchina di uno dei tecnici più vincenti al mondo.
Un altro capitolo cruciale è quello infrastrutturale. Nel 1995 viene inaugurato il nuovo stadio (allora Stadio Giglio), modernissimo per l’epoca e raro esempio di impianto costruito e gestito direttamente da un club italiano. L’impianto, oggi conosciuto come Mapei Stadium – Città del Tricolore, rappresenta un tassello chiave per il calcio reggiano e per l’intero comprensorio.
La storia recente alterna slanci e difficoltà: crisi societarie e rifondazioni (tra cui quella del 2005 e la ripartenza con la denominazione Reggio Audace nel 2018 dopo il mancato iscrizione), seguite da una risalita tecnica culminata nella promozione in Serie B del 2020 ottenuta attraverso i playoff di Serie C, e dalla vittoria del Girone B nel 2022–23 che riporta i granata stabilmente fra i cadetti. In parallelo, il club torna alla denominazione storica AC Reggiana 1919, ricomponendo un filo identitario con il proprio passato.
La Reggiana è conosciuta per un settore giovanile attento al territorio e per un pubblico fedele e competente, tra cui spiccano gruppi organizzati storici. Il DNA della squadra è quello di una società ambiziosa ma radicata, capace di progettare nel medio periodo, con la volontà di consolidarsi in Serie B e guardare occasionalmente più in alto quando le condizioni tecniche ed economiche lo consentono.
È un club che non vanta un palmarès sterminato, ma che ha saputo scrivere pagine importanti, portando il nome di Reggio nell’Emilia ai livelli superiori del calcio italiano e costruendo un’identità riconoscibile per stile di gioco, colori e attaccamento alla maglia.
Honours
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- title: Promozione in Serie A
- years: 1993, 1996
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- title: Serie C (Girone B) - Campione
- years: 2023
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- title: Serie C - Playoff vincitori
- years: 2020
Statistical Insights
Win rate, media gol fatti/subiti per gara e serie positive/negative dettagliate non risultano allineate in modo univoco tra le fonti prioritarie al 2025-08-23. Dato marcato come Unknown in attesa di verifica incrociata (soglia freschezza 30 giorni).
Key Players
Unknown (ultima verifica 2025-08-23). Nota: storicamente figure cardine recenti includono il capitano difensivo Paolo Rozzio e alcuni fedelissimi come il terzino Luca Libutti; elenco aggiornato in corso di validazione sulle fonti prioritarie.
Projection
Impostazione analitica in stile betting: club da metà classifica ambiziosa in Serie B, con struttura organizzativa solida e pubblico caloroso. Probabilità indicative (implied-style) per un’annata tipo in cadetteria: promozione diretta 8–12%, playoff promozione 28–36%, salvezza tranquilla 38–46%, rischio retrocessione 12–18%. Le stime riflettono performance recenti (promozioni nel triennio e successivo consolidamento) e fattori di contesto come stabilità societaria, rosa mediamente giovane e impianto moderno. Range prudenziale in assenza di mercati ufficiali pienamente convergenti al 2025-08-23.
Trivia
• Il soprannome Granata nasce dal colore della maglia, un maroon intenso che colloca la Reggiana in una tradizione cromatica nobile del calcio italiano (insieme al Torino). Il richiamo cromatico è parte integrante dell’identità del club, tanto che l’espressione ‘orgoglio granata’ è comune nel lessico dei tifosi.
• Il legame con la città è fortissimo: Reggio nell’Emilia è universalmente associata alla nascita del Tricolore italiano (1797), e non è un caso che l’impianto moderno condiviso, il Mapei Stadium, porti il suffisso Città del Tricolore. Un dettaglio che fonde sport e storia civica in modo unico.
• Reggiana e stadi: fino ai primi anni ’90 il teatro delle partite è stato lo storico Stadio Mirabello, impianto di fascino vintage. Nel 1995, con l’avvento del nuovo stadio (allora Stadio Giglio), la società granata è stata pioniera in Italia nell’esperienza di costruzione/gestione di un impianto moderno con logiche di sostenibilità economica e naming rights. In seguito, l’impianto è stato acquisito da Mapei e ha assunto la denominazione attuale, diventando uno dei poli calcistici più riconoscibili dell’Emilia.
• La panchina che ha fatto storia: nel 1995–96 Carlo Ancelotti sceglie Reggio Emila per la sua prima stagione da capo allenatore. Con un impianto tattico pragmatico ma evoluto per l’epoca, centra la promozione in Serie A e inaugura una carriera d’élite. Per i tifosi granata è un orgoglio tramandato: ‘Ancelotti è partito da qui’.
• Rivalità e derby: la geografia calcistica della Via Emilia costruisce partite ad altissima temperatura emotiva. Con Modena è un confronto storico, con Parma esiste il sentito Derby dell’Enza (il fiume che separa le due province), mentre con Sassuolo e Carpi la rivalità è recente, alimentata dalla vicinanza e dalla frequenza degli incroci in campionato e coppe.
• Tifoseria e cultura: la curva granata è nota per coreografie, cori e un’identità forte. Tra i gruppi storici spiccano realtà organizzate che hanno dato colore e voce al tifo cittadino per decenni; l’attitudine è orgogliosamente territoriale, ma capace di riconoscere il fair play. La partecipazione delle famiglie e delle scuole alle iniziative del club testimonia una base popolare ampia e trasversale.
• Sponsor e territorio: negli anni recenti il main sponsor è spesso coinciso con aziende del tessuto manifatturiero ed energetico della provincia, a rimarcare la sinergia tra industria emiliana e calcio. Un esempio ricorrente è Immergas, realtà locale nota nel settore del riscaldamento, che ha legato il proprio brand al club in più cicli commerciali.
• Resilienza societaria: la storia granata ha conosciuto momenti difficili, con crisi e rifondazioni. Dopo il periodo segnato dal cambio di proprietà e dal mancato perfezionamento dell’iscrizione ai campionati professionistici, la comunità sportiva locale ha reagito, dando vita al progetto Reggio Audace e alla rapida risalita: playoff vinti nel 2020 e ritorno al nome storico AC Reggiana 1919. Un percorso che ha cementato l’empatia con la tifoseria e ridefinito la governance.
• Giovani e filiera: la Reggiana ha una tradizione di scouting territoriale attenta e di valorizzazione dei profili emergenti. La politica del club è da sempre quella di combinare esperienza (profili carismatici e di categoria) con gioventù e fame, una ricetta che ha portato risultati soprattutto in Serie C e ha permesso, nei momenti migliori, di reggere il salto di categoria.
• Estetica e maglie: il granata è stato declinato nel tempo con dettagli bianchi o dorati. Le seconde maglie spesso richiamano il bianco-crociato e, talvolta, inserti che omaggiano la storia cittadina. Anche questo fa parte di un racconto visivo coerente e immediatamente riconoscibile.
• Curiosità storica: negli anni ’90 la Reggiana fu tra le prime realtà italiane a sperimentare in modo strutturato l’impianto di proprietà e la logica dei ricavi accessori (eventi, servizi, hospitality). Una visione che, pur confrontandosi con congiunture economiche altalenanti, ha anticipato tendenze poi divenute standard nel calcio professionistico italiano.
• Identità competitiva: in campo, la Reggiana è spesso associata a un modello aggressivo, pressante e tecnico, con particolare attenzione alle transizioni rapide quando il tasso tecnico lo consente. L’Emilia calcistica è terra di organizzazione e corsa: i granata non fanno eccezione.
• Memoria collettiva: le tre presenze in Serie A restano pietre miliari che scandiscono il racconto generazionale dei tifosi. Ogni ritorno in B è vissuto come un passo utile a coltivare l’aspirazione di rimettere un giorno il naso nella massima serie. È questo equilibrio tra realismo emiliano e sogno granata a definire il fascino duraturo della Reggiana.