Roasso Kumamoto

Città
Kumamoto
Nazione
Sito Web
Fondata
1969
Stadio

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 2004 (radici nel Kumamoto Teachers SC dal 1969)
  • City: Kumamoto
  • Country: Giappone
  • Founder: Unknown
  • Milestones: 2004: nasce come Rosso Kumamoto; 2005–2006: campione della Kyushu Soccer League e promozione alla JFL; 2007: piazzamento in JFL e ammissione alla J.League; 2008: debutto in J2 e rebrand in Roasso Kumamoto; 2016: stagione segnata dal terremoto di Kumamoto; 2021: titolo J3 e promozione in J2; 2022: qualificazione ai playoff promozione J1.

History

Il Roasso Kumamoto è il principale club professionistico della prefettura di Kumamoto e rappresenta una delle storie più coerenti della “provincia” calcistica giapponese. Le sue radici affondano nel tessuto dilettantistico locale, in particolare nel Kumamoto Teachers SC (1969), espressione del movimento calcistico scolastico dell’area. La svolta arriva nel 2004, quando prende forma il progetto Rosso Kumamoto: un’iniziativa di rilancio con ambizione professionistica, costruita con il supporto dell’associazionismo sportivo locale e del tessuto imprenditoriale della prefettura. L’obiettivo è chiaro: salire rapidamente nella piramide della J.League, dando a Kumamoto una squadra stabile nel calcio professionistico.
Nel 2005 e 2006, il club domina la Kyushu Soccer League, quindi supera le serie di promozione e approda nella Japan Football League (JFL), l’anticamera pre-professionistica dell’epoca. I progressi sono costanti: nel 2007, grazie a un piazzamento di alta classifica e al rispetto dei criteri infrastrutturali e organizzativi, ottiene l’ingresso in J.League. Dal 2008 debutta in J2 e contestualmente assume il nome Roasso Kumamoto, crasi evocativa tra “rosso” (in italiano) e “Aso”, il vulcano simbolo del territorio: una scelta identitaria che lega cromia, geografia e ambizione competitiva.
La permanenza in J2 è spesso combattuta: il club alterna stagioni di consolidamento ad annate più complesse, tipiche delle società con budget medio-basso. Il 2016 rappresenta una ferita e, insieme, un punto d’orgoglio: i terremoti di aprile colpiscono duramente la prefettura e anche l’Egao Kenko Stadium (ex KKWING). Il calendario viene rimodulato, alcune gare vengono spostate e la squadra diventa veicolo di resilienza collettiva. L’adesione della comunità resta altissima e il Roasso rinsalda il proprio ruolo sociale.
Dopo un periodo di difficoltà che porta alla retrocessione in J3, la ripartenza è esemplare: nel 2021 arriva il titolo della terza divisione e il ritorno immediato in J2. La stagione successiva, il Roasso sfiora l’impresa, centrando i playoff promozione per la J1 e proponendo un calcio propositivo, dinamico, a tratti coraggioso. Negli anni seguenti il club si conferma realtà affidabile della J2: valorizza giovani, pesca con intelligenza nel mercato interno e mantiene una forte impronta territoriale.
Dal punto di vista identitario, i colori sono il rosso – fiamma e lava del Monte Aso – con tocchi scuri; il simbolo ricorrente è il cavallo, animale legato alla tradizione di Kumamoto. Il Roasso non è un “brand globale” come i colossi di J1, ma gode di una base tifosa fedele e di un seguito nazionale tra gli appassionati di J.League, grazie anche alle “Kyushu derbies” contro club come Avispa Fukuoka, V-Varen Nagasaki, Oita Trinita, Sagan Tosu, Kagoshima United e Giravanz Kitakyushu. È, in sintesi, una società tenace, dal respiro regionale e dalla visione sostenibile: crescere gradualmente per meritare il salto fra le grandi del Giappone.

Honours

    • title: J3 League
    • years: 2021
    • title: Kyushu Soccer League
    • years: 2005, 2006

Statistical Insights

Indicazioni sintetiche (stime su dati storici fino alla stagione 2023, fonti: Transfermarkt/FBref; ultimo controllo 2024-10): tasso di vittoria complessivo in J2 intorno al 30–35%; media gol segnati 1.10–1.30 a partita, gol concessi 1.20–1.40; miglior striscia utile in J2 post-promozione intorno a 8–10 gare senza sconfitte; peggior striscia negativa 5–7 sconfitte consecutive in stagione difficile pre-2020. Produzione offensiva più efficace nelle fasi centrali di campionato, con calo negli ultimi 15 minuti; rendimento casalingo storicamente superiore di circa 0.2–0.3 punti a partita rispetto all’esterno.

Key Players

Unknown (rosa soggetta a frequenti aggiornamenti; verificare la pagina ufficiale della squadra e le schede giocatori su Transfermarkt/FBref; ultimo controllo 2024-10).

Projection

Profilo da metà-alta classifica in J2 con possibile corsa playoff: struttura di gioco aggressiva ma pragmatica, valorizzazione dei giovani e scouting attento sul mercato interno. Probabilità implicite (stima betting-style, range): promozione diretta 5–10%, accesso playoff 20–30%, permanenza tranquilla 50–60%, rischio retrocessione 10–15%. Variabili chiave: efficienza nelle palle inattive, profondità della panchina nei periodi di calendario fitto, saldo xG e salute del blocco difensivo.

Trivia

• Origine del nome: “Roasso” unisce il rosso (rossa la lava del vicino vulcano Aso) e “Aso”, il massiccio che domina la prefettura. È una delle denominazioni più identitarie della J.League: basta pronunciarla per evocare territorio, colore e carattere.
• Il cavallo come simbolo: Kumamoto ha una lunga tradizione equestre e gastronomica legata al cavallo. Il club l’ha adottato come totem visivo: forza, resistenza, scatto. Le mascotte ufficiali – a tema equino – animano matchday e attività di community engagement con le scuole.
• Casa del Roasso: l’Egao Kenko Stadium (ex KKWING) è un impianto polifunzionale ampio e scenografico, con vista che nelle giornate terse rimanda alla linea dell’Aso. L’architettura aerodinamica e l’ampio anello atletico lo rendono perfetto per grandi eventi, anche extra-calcistici.
• 2016, l’anno della resilienza: il terremoto di Kumamoto ha segnato club e città. Calendari rimodulati, partite spostate, stadio da ripristinare. Il Roasso non si è limitato a “resistere”: ha fatto da collante sociale. Tifosi, giocatori e staff hanno animato iniziative solidali, ribadendo che un club professionistico è anche un bene civico.
• Derby di Kyushu: affrontare Avispa Fukuoka, V-Varen Nagasaki, Oita Trinita, Sagan Tosu, Kagoshima United o Giravanz Kitakyushu significa calore sugli spalti, trasferte numerose, atmosfera “british” nel contesto giapponese. Queste gare, al di là della classifica, alimentano senso di appartenenza e storytelling locale.
• Dalla JFL alla J2: la scalata a tappe – Kyushu League, JFL, J2 – è un manuale di crescita sostenibile. Strutture adeguate, base organizzativa, conti in ordine: la J.League richiede standard e il Roasso li ha raggiunti passo dopo passo, evitando scorciatoie.
• L’identità di gioco: storicamente il Roasso ha alternato fasi più verticali a fasi di palleggio, ma l’impronta “coraggiosa” è ricorrente. In J2, la pressione alta è stata usata come leva per ribaltare l’inerzia contro avversari blasonati; il prezzo, talvolta, è una maggiore esposizione nelle transizioni negative.
• Giovani e valorizzazione: pur senza un vivaio “gigante”, il club ha trasformato in valore giovani sottovalutati o in cerca di rilancio. La J2 è terreno ideale per minuti veri: qui prospetti tecnici e corridori trovano campo, responsabilità e, non di rado, un trampolino verso la J1.
• Maglie e palette: il rosso domina, con inserti scuri. Non è un dettaglio estetico: in comunicazione il club usa il colore per richiamare “energia Aso”, la lava, la terra vulcanica. Anche il merchandising segue questa linea narrativa.
• Cultura locale: il giorno partita a Kumamoto è esperienza totale. Cucina tipica, folklore, musica locale: lo stadio diventa vetrina della prefettura. Negli anni, il Roasso è diventato canale di promozione territoriale tanto quanto realtà sportiva.
• Metriche e mentalità: la J2 è maratona. Il Roasso ha costruito una reputazione di squadra che non molla il colpo: recuperi nel finale, strisce utili inattese, playoff centrati da neopromossa. Nella cultura del club, il ‘fare un passo alla volta’ è un mantra.
• Community first: clinic nelle scuole, progetti con disabili, campagne per la salute e per la prevenzione dei disastri (tema sensibile a Kumamoto) sono pezzi dell’agenda sociale. Questo radicamento nel territorio spiega la fidelizzazione del pubblico, anche quando la classifica non sorride.
• Visione: senza proclami, il Roasso insegue una “sostenibilità ambiziosa”: stabilità economica, infrastrutture solide, staff tecnico aggiornato e una politica trasferimenti che preferisce l’efficienza al nome altisonante. È così che una realtà di provincia prova, anno dopo anno, ad avvicinarsi al sogno J1.

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