Senegal

Città
Dakar
Nazione
Sito Web
Fondata
1960
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1960
  • City: Dakar
  • Country: Senegal
  • Founder: Fédération Sénégalaise de Football (FSF)
  • Milestones: - 1960: nascita della FSF dopo l’indipendenza; primi passi del movimento calcistico nazionale. - Inizi anni ’60: affiliazione a FIFA e CAF. - 1965: prima partecipazione alla Coppa d’Africa (AFCON). - 2002: esordio ai Mondiali con vittoria 1–0 sulla Francia campione in carica; quarti di finale. - 2019: finale AFCON persa 0–1 con l’Algeria. - 2021: primo titolo AFCON, battendo l’Egitto ai rigori. - 2022: ottavi di finale ai Mondiali in Qatar; inaugurazione del nuovo stadio nazionale Me Abdoulaye Wade (Diamniadio). - 2022 (giocata 2023): trionfo al CHAN, battuta l’Algeria ai rigori ad Algeri.

History

La nazionale di calcio del Senegal, soprannominata i “Leoni della Teranga”, rappresenta una delle storie più affascinanti del football africano contemporaneo. Nata nel 1960 contestualmente all’indipendenza del Paese e organizzata dalla Fédération Sénégalaise de Football (FSF), la selezione ha costruito nel tempo una tradizione fatta di talento, atletismo e identità culturale forte. Affiliata a FIFA e CAF nei primi anni Sessanta, il Senegal ha mosso i primi passi continentali con la Coppa d’Africa 1965, attraversando fasi alterne fino alla grande esplosione del nuovo millennio.

Il 2002 segna la svolta: all’esordio mondiale in Corea/Giappone, il Senegal batte 1–0 la Francia campione del mondo e d’Europa in carica, con il gol-iconico di Papa Bouba Diop. Quella squadra, guidata dal tecnico francese Bruno Metsu e capitanata da Aliou Cissé, raggiunge i quarti di finale dopo aver eliminato la Svezia ai tempi supplementari con una doppietta di Henri Camara, fermandosi solo davanti alla Turchia per un golden goal. L’eco di quell’impresa rende i Leoni un simbolo globale di orgoglio africano.

Dopo una fase di transizione, la federazione investe in strutture, scouting della diaspora e formazione tecnica. L’era di Aliou Cissé in panchina, iniziata a metà degli anni 2010, porta continuità e competitività: la nazionale diventa presenza fissa tra le prime del ranking CAF, raggiunge la finale dell’AFCON 2019 (persa con l’Algeria) e, soprattutto, conquista il primo storico titolo continentale nell’edizione 2021 (disputata a inizio 2022), superando l’Egitto ai rigori a Yaoundé con Édouard Mendy protagonista e Sadio Mané glaciale dal dischetto.

Nel frattempo il movimento locale mostra profondità: nel 2022 (torneo disputato a inizio 2023) il Senegal vince anche il CHAN, la Coppa d’Africa dei calciatori tesserati nei campionati nazionali, piegando l’Algeria ad Algeri ai rigori. La nazionale maggiore si conferma solida al Mondiale 2022 in Qatar, dove supera il girone e cede negli ottavi all’Inghilterra. L’inaugurazione del moderno stadio Me Abdoulaye Wade a Diamniadio, nel 2022, testimonia l’ambizione infrastrutturale.

Dal punto di vista tecnico, il Senegal ha costruito un’identità chiara: difesa fisica e concentrata (con leader come Kalidou Koulibaly), portieri affidabili (Édouard Mendy), intensità a centrocampo (Idrissa Gana Gueye, Pape Matar Sarr) e frecce offensive di livello internazionale (Sadio Mané, Ismaïla Sarr). La diaspora senegalese in Europa ha ampliato la base di selezione, consentendo di attingere a profili formati nei top campionati. La parola “Teranga” — ospitalità in lingua wolof — esprime lo spirito nazionale e la coesione del gruppo.

Oggi il Senegal è percepito come una potenza africana stabile, capace di contendere titoli continentali e di viaggiare con autorevolezza nelle qualificazioni mondiali. La federazione mantiene un focus su giovanili, formazione e sinergie con club e accademie locali. È una nazionale con forte appeal internazionale, seguita dalla vasta diaspora e rispettata dagli addetti ai lavori per organizzazione e continuità di rendimento.

Honours

    • title: Coppa d’Africa (AFCON)
    • years: 2021
    • title: African Nations Championship (CHAN)
    • years: 2022
    • title: WAFU Cup of Nations
    • years: 2019

Statistical Insights

Win rate complessivo, media gol fatti/subiti e serie record sono in aggiornamento (soglia freschezza 30 giorni). Indicatori consolidati: - Mondiali FIFA: 3 partecipazioni, miglior piazzamento quarti di finale (2002); fase a eliminazione diretta raggiunta in 2 edizioni su 3. - AFCON: 3 finali raggiunte, 1 titolo (2021), due secondi posti (2019, 2002). - Identità di gioco: sotto la gestione Cissé la squadra ha mantenuto un profilo difensivo solido, con alta percentuale di gare con 0 o 1 gol concessi e efficacia sulle palle inattive. - Tendenza rigori: vittorie ai tiri dal dischetto in due finali maggiori recenti (AFCON 2021, CHAN 2022). - Migliori/peggiori strisce: fase di imbattibilità prolungata nel ciclo 2021–2022; peggior momento recente la precoce eliminazione agli ottavi dell’AFCON 2023 (giocata nel 2024).

Key Players

- Sadio Mané (Attaccante/ala): miglior marcatore all-time della nazionale; crea e finalizza, pericoloso in transizione e su rigori. Club: Al Nassr. - Kalidou Koulibaly (Difensore centrale): leader e capitano, dominante nel gioco aereo e nelle letture preventive. Club: Al Hilal. - Édouard Mendy (Portiere): reattivo sui rigori, gestione dell’area e posizionamento affidabile. Club: Al Ahli. - Ismaïla Sarr (Ala destra): strappi, progressioni palla al piede, attacco della profondità; arma per spaccare le partite. Club: Olympique Marsiglia. - Pape Matar Sarr (Centrocampista box-to-box): volume di corsa e pressione, buon primo controllo nello stretto; crescente leadership tecnica. Club: Tottenham.

Projection

Outlook DirettaSport24: il Senegal resta stabilmente tra le top 3-4 d’Africa per profondità e qualità. Con una spina dorsale esperta e giovani in ascesa, il profilo atteso è da contender in ogni torneo CAF e da qualificazione mondiale molto probabile. Probabilità orientative (stima DS24): qualificazione al Mondiale 70–80%; approdo agli ottavi del Mondiale 35–45%; semifinale AFCON 35–40%; titolo AFCON 15–20%. Driver chiave: salute dei big (Mané, Koulibaly, Mendy), sviluppo dei mediani moderni (Pape Sarr) e continuità realizzativa dell’ala destra. Rischi: dipendenza dal gol dei leader, conversione delle occasioni contro blocchi bassi, gestione dei picchi di forma in tornei ravvicinati.

Trivia

– Teranga come identità: il soprannome “Leoni della Teranga” porta con sé un significato culturale profondo. “Teranga” in wolof indica ospitalità e condivisione; nel calcio si traduce in un gruppo coeso che fa della solidarietà e dell’energia collettiva un marchio di fabbrica. Non è raro che giocatori e staff richiamino la Teranga come spinta motivazionale.

– Il Mondiale dei sogni (2002): l’esordio assoluto ai Mondiali è leggendario. La vittoria 1–0 sulla Francia campione in carica, firmata da Papa Bouba Diop, ribalta le gerarchie e dà voce a un continente. La squadra, guidata dal compianto Bruno Metsu e capitanata da Aliou Cissé, abbatte stereotipi sul calcio africano: organizzazione, transizioni fulminee, qualità nell’uno contro uno. Agli ottavi, la doppietta di Henri Camara elimina la Svezia; ai quarti, un altro golden goal – stavolta subito – chiude il sogno contro la Turchia.

– Capitano ieri, CT oggi: Aliou Cissé incarna la continuità. Capitano nel 2002, selezionatore nel ciclo vincente che porta al primo titolo AFCON. La sua gestione è riconosciuta per rigore tattico, cura della fase difensiva e capacità di creare un ambiente competitivo ma protettivo.

– Le finali AFCON: dopo decenni d’attesa, il Senegal centra in rapida sequenza due finali (2019 e 2021), trovando l’apoteosi contro l’Egitto. In quella notte di Yaoundé, Édouard Mendy ipnotizza i rigoristi egiziani e Sadio Mané, dopo un rigore fallito nei 90’, si presenta con coraggio per il penalty decisivo, trasformandolo: un arco narrativo perfetto.

– Fair play crudele (2018): al Mondiale russo, il Senegal diventa la prima squadra eliminata per la regola dei “fair play points”, a pari punti e differenza reti con il Giappone ma con più ammonizioni. Un episodio che ha fatto scuola su quanto il dettaglio disciplinare conti nei tornei brevi.

– Diaspora e doppia nazionalità: molti Leoni vantano percorsi giovanili in Europa (Francia in primis), salvo poi scegliere la maglia verde. Kalidou Koulibaly, ad esempio, ha completato il passaggio da selezioni giovanili francesi al ruolo di colonna del Senegal; altri profili simili hanno ampliato il ventaglio di opzioni per la FSF.

– Da Diouf a Mané: la linea dei grandi attaccanti passa per El Hadji Diouf, simbolo dei primi anni 2000, fino a Sadio Mané, uomo-copertina del ciclo vincente recente. In mezzo, ali e punte verticali che raccontano la vocazione offensiva del movimento.

– Il fortino nuovo: lo Stadio Me Abdoulaye Wade a Diamniadio, inaugurato nel 2022, è un hub moderno per la nazionale e per grandi eventi. Un impianto pensato per alzare standard logistici e matchday experience, spingendo la federazione verso nuove ambizioni.

– CHAN a casa loro (quasi): nel 2022 (torneo disputato a inizio 2023) i “local Lions” scrivono la storia al CHAN, alzando il trofeo in territorio ostile ad Algeri contro l’Algeria, dopo 0–0 e vittoria ai rigori. È la fotografia di una filiera interna viva, capace di competere senza l’apporto degli “expat”.

– Dettagli e palle inattive: uno dei tratti della gestione recente è l’attenzione maniacale ai piazzati e alle seconde palle. Koulibaly e i centrali dominanti sui corner difensivi, Mané e Sarr pronti a ripartenze micidiali: un equilibrio che massimizza la qualità individuale all’interno di un’impalcatura collettiva.

– Simboli e lutti: Papa Bouba Diop, eroe del 2002, è ricordato come uno dei simboli del calcio senegalese. La sua scomparsa ha unito vecchie e nuove generazioni in una memoria condivisa che alimenta ambizione e senso di appartenenza.

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