Sweden

Città
Solna (Stoccolma)
Nazione
Sito Web
Fondata
1904
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 18 dicembre 1904 (SvFF)
  • City: Solna (Stoccolma)
  • Country: Svezia
  • Founder: Svenska Fotbollförbundet (SvFF)
  • Milestones: 1908: primo match internazionale (11–3 vs Norvegia); 1938: 4º al Mondiale; 1948: oro olimpico a Londra; 1950: 3º al Mondiale in Brasile; 1958: finale Mondiale in casa (2º posto); 1994: 3º al Mondiale USA; 1992: semifinali a Euro (Paese ospitante); 2004: quarti a Euro; 2012: inaugurazione Friends Arena (nuova casa); 2018: quarti al Mondiale; 2024: inizio ciclo con CT Jon Dahl Tomasson.

History

La Nazionale di calcio della Svezia, gestita dalla Svenska Fotbollförbundet (SvFF) fondata nel 1904, è una delle scuole calcistiche più solide e riconoscibili del continente. Debutta a livello internazionale nel 1908, imponendosi con un roboante 11–3 sulla Norvegia: un manifesto precoce di quella identità nordica, fisica ma tecnica, che diventerà cifra stilistica dei Blågult. Gli anni tra le due guerre vedono la Svezia consolidarsi: quarta al Mondiale 1938, con una generazione capace di miscelare disciplina e qualità. La vera esplosione arriva nel secondo dopoguerra: alle Olimpiadi di Londra 1948 la Svezia conquista l’oro, trainata dal leggendario trio “Gre-No-Li” (Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm), che di lì a poco illuminerà anche il Milan. Il bronzo olimpico del 1952 conferma la statura internazionale. Il vertice della fama mondiale è il 1958: i gialloblù ospitano la Coppa del Mondo e volano fino alla finale, arrendendosi al Brasile del giovane Pelé per 5–2, con Liedholm e Simonsson a firmare le reti svedesi. Ancora podio nel 1950 (terzo posto in Brasile) e poi, a distanza di decenni, nel 1994 negli USA: Brolin, Dahlin, Kennet Andersson e il carismatico portiere Ravelli regalano un indimenticabile terzo posto, battendo la Bulgaria nella finalina. Negli Europei il picco resta il 1992, quando la Svezia anfitriona raggiunge la semifinale (k.o. 3–2 con la Germania), mentre nel 2004 sfiora l’impresa, fermandosi ai quarti ai rigori con l’Olanda al termine di una fase a gironi ricordata per il discusso 2–2 con la Danimarca. Dal 2000 al 2020 il movimento è stabile ai massimi livelli europei, con qualificazioni frequenti e un faro tecnico come Zlatan Ibrahimović, autore del record di marcature con la Nazionale e di gol iconici (la rovesciata da centrocampo all’Inghilterra nel 2012 è già storia). Dopo l’era Lagerbäck e Hamrén, la Svezia trova nuova solidità con Janne Andersson, capace di guidare la squadra ai quarti del Mondiale 2018. La transizione recente ha visto l’ascesa di talenti moderni come Alexander Isak, Dejan Kulusevski e Viktor Gyökeres, giocatori che hanno riportato verticalità, intensità e soluzioni in campo aperto, mentre la leadership difensiva è rimasta affidata a profili esperti come Victor Lindelöf e il portiere Robin Olsen. La casa dei Blågult è oggi la Friends Arena di Solna, inaugurata nel 2012 al posto del mitico Råsunda: uno stadio moderno che incarna la vocazione della SvFF per l’innovazione. L’identità tattica storica – organizzazione, duelli aerei, calci piazzati – si è evoluta in pressing coordinato e transizioni veloci, in linea con il calcio europeo contemporaneo. Con una tradizione di podi mondiali, un oro olimpico e una pipeline di talenti che alimenta i top campionati, la Svezia rimane una Nazionale a raggio globale, capace di competere e sognare a ogni ciclo.

Honours

    • title: FIFA World Cup - Runners-up
    • years: 1958
    • title: FIFA World Cup - Third place
    • years: 1950, 1994
    • title: FIFA World Cup - Fourth place
    • years: 1938
    • title: Olympic Football Tournament - Gold
    • years: 1948
    • title: Olympic Football Tournament - Bronze
    • years: 1924, 1952
    • title: UEFA European Championship - Semi-finals
    • years: 1992
    • title: UEFA European Championship - Quarter-finals
    • years: 2004
    • title: UEFA Nations League - League B (promozione)
    • years: 2019

Statistical Insights

Profilo storico da big europea: bilancio complessivo vicino al 50% di vittorie, con media di circa 1.5 gol segnati e 1.1 subiti per partita (stima su lungo periodo). Nei cicli migliori, la Svezia ha costruito risultati su organizzazione difensiva (xGA contenuto) e lethalità su palla inattiva. Le serie note: imbattibilità a doppia cifra in più periodi (anni 2000 e 2010) e run da quarti al Mondiale 2018. In casa (Friends Arena) il rendimento è sensibilmente superiore rispetto alle trasferte, con clean sheet frequenti contro avversarie di pari fascia. Trend recente: più produzione offensiva grazie a Isak–Gyökeres–Kulusevski e maggiore volume di transizioni, a fronte di una linea difensiva che predilige blocco medio e riaggressione corta.

Key Players

Alexander Isak (ATT) – riferimento moderno: attacco della profondità, 1v1, finalizzazione; stagione di club recente da 20+ gol complessivi. Dejan Kulusevski (ALA/TQ) – creatività tra le linee, conduzione progressiva, chance creation; doppia cifra combinata gol+assist in Premier nel recente biennio. Viktor Gyökeres (ATT) – power forward con grande continuità realizzativa; stagione esplosiva allo Sporting con numeri top europei in gol e assist. Emil Forsberg (TQ/EST) – leadership tecnica, piazzati; esperienza internazionale (Bundesliga/MLS) e contributo diretto in gol nelle gare chiave della Nazionale. Victor Lindelöf (DC) – guida del reparto: duelli aerei, letture preventive, build-up sotto pressione. Robin Olsen (POR) – struttura, esperienza in tornei maggiori, shot-stopping nei big match.

Projection

Outlook competitivo da potenziale qualificazione stabile ai prossimi tornei maggiori: probabilità di qualificarsi alla fase finale intorno al 55–65% contro field europeo medio, con 20–30% di chance di vincere il proprio girone di qualificazione in assenza di superpotenze e 10–15% di raggiungere quarti in un tabellone equilibrato. Nei raggruppamenti di UEFA Nations League, la Svezia profila da contender per la promozione quando inserita in League B (35–45% di vincere il girone), mentre in League A l’obiettivo realistico è la salvezza (35–40%). Driver chiave: forma e disponibilità di Isak/Gyökeres, creazione di shot quality da Kulusevski, solidità del blocco centrale (Lindelöf + mediano schermante). Rischi: bassa profondità in alcune posizioni e dipendenza dal gioco in transizione contro difese posizionali.

Trivia

• Identità e soprannome: la Nazionale è universalmente nota come Blågult, “i gialloblù”, dai colori della bandiera svedese. La maglia gialla con inserti blu è un’icona del calcio internazionale, spesso abbinata a design puliti e funzionali, in perfetto stile scandinavo.
• Case history dello stadio: il Råsunda di Solna, inaugurato nel 1937, è stato il tempio del calcio svedese fino al 2012; qui la Svezia disputò la finale del Mondiale 1958. Con l’apertura della Friends Arena (2012), impianto polifunzionale e tecnologico, la SvFF ha compiuto il salto nel calcio contemporaneo, migliorando matchday revenue ed esperienza dei tifosi.
• Gre-No-Li, il brand ante litteram: il trio Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm ha plasmato l’oro olimpico del 1948 e influenzato una scuola tecnica che ha oltrepassato i confini, diventando marchio di fabbrica nel Milan anni ’50. Nordahl rimane uno dei bomber più prolifici nella storia della Serie A.
• Mondiale 1958, il giorno di Pelé: in finale a Stoccolma, la Svezia passò in vantaggio con Liedholm prima di cedere 5–2 al Brasile. Il diciassettenne Pelé segnò una doppietta storica. Restare nell’immaginario collettivo pur da sconfitti è un paradosso che racconta la grandezza di quella Svezia.
• USA ‘94, la cavalcata: la Svezia chiude terza, battendo la Bulgaria 4–0 nella finalina. Nel percorso restano la parata-icona di Ravelli ai rigori contro la Romania e la qualità di Brolin, Dahlin e Kennet Andersson, simboli di una squadra intensa e lucida nei momenti decisivi.
• Rivalità nordiche: con Danimarca e Norvegia la sfida è culturale prima che sportiva. Il derby con i danesi ha scritto pagine caldissime: nel 2004 il 2–2 all’Europeo alimentò polemiche in Italia; nel 2007 un tifoso danese aggredì l’arbitro a Copenaghen su un rigore allo scadere per la Svezia, partita sospesa e 0–3 a tavolino.
• Il segno di Zlatan: Ibrahimović detiene il record di gol con la Nazionale. Oltre alla quantità, la qualità: la rovesciata da oltre 25 metri contro l’Inghilterra (amichevole 2012) è entrata nel Pantheon dei gol più belli di sempre. Icona pop oltre il campo, ha contribuito in modo decisivo all’appeal globale dei Blågult.
• Record e primati: il primatista di presenze è Anders Svensson (oltre 140 caps), mentre tanti leader moderni – da Sebastian Larsson a Lindelöf – hanno superato ampiamente le 70 presenze. Alexander Isak è diventato il marcatore più giovane della storia svedese segnando a 17 anni in amichevole, confermando l’eccellente lavoro sui talenti.
• Scuola e sistema: la Svezia è laboratorio di formazione. Club come AIK, IFK Göteborg, Malmö FF e Djurgården investono in settori giovanili con forte integrazione tra scuola e sport. La Nazionale beneficia di un bacino che privilegia atletismo e intelligenza tattica.
• Filosofia tattica: storicamente blocco medio-basso, fisicità e palle inattive; oggi pressing modulare, catene laterali dinamiche, rifinitura tra le linee con profili come Kulusevski/Forsberg e finalizzazione verticale con Isak e Gyökeres.
• CT internazionale: l’affidamento della panchina a Jon Dahl Tomasson – profilo nordico ma esterno – testimonia l’apertura del sistema svedese alle contaminazioni tattiche globali, con focus su principi proattivi e sviluppo individuale.
• Cultura tifosa: organizzata ma familiare, con forte senso di appartenenza. Le trasferte gialloblù colorano le città europee, tra cori sobri e coreografie geometriche; il tutto nel solco di una cultura sportiva che privilegia rispetto e fair play.
• Curiosità statistica: nel lungo periodo la Svezia rende più del previsto nei tornei estivi (Mondiali), mentre agli Europei spesso ha incrociato tabelloni più impervi; la capacità di arrivare al podio mondiale tre volte, pur senza alzare la Coppa, la colloca in un’élite ristretta.
• Economia del talento: molti nazionali hanno fatto step decisivi all’estero – Premier League, Serie A, Bundesliga – confermando come l’export di qualità resti strategico per il livello della selezione.

Statistiche squadra
Casa Fuori casa Tutto
Giocate 3 3 6
Vinte 3 2 5
Pareggi 0 1 1
Sconfitte 0 0 0
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 3.7 11 2.7 8 3.2 19
Goal concessi 0.3 1 1 3 0.7 4
Cartellini gialli 1.3 4 2.3 7 1.8 11
Cartellini rossi 0 0 0
Reti inviolate 0.7 2 0.3 1 0.5 3
Calci d'angolo 10.3 31 8 24 9.2 55
Falli 10.3 31 17 51 13.7 82
Fuori gioco 1.3 4 1.3 4 1.3 8
Tiri 28 84 22.7 68 25.3 152
Tiri in porta 11 33 9.7 29 10.3 62
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