Torino
Official Info
- Official Website: https://www.torinofc.it
- League Website: https://www.legaseriea.it/it/squadre/torino
- Twitter: https://twitter.com/TorinoFC_1906
- Facebook: https://www.facebook.com/TorinoFC1906
- Instagram: https://www.instagram.com/torinofc1906/
- YouTube: https://www.youtube.com/@TorinoFC1906
Quick Facts
- Founded: 3 dicembre 1906
- City: Torino
- Country: Italia
- Founder: Alfred Dick e un gruppo di ex soci della Juventus e del Football Club Torinese
- Milestones: - 1906: fondazione del Foot-Ball Club Torino alla Birreria Voigt; - 1927-28: primo scudetto; - 1942-49: ciclo del “Grande Torino”, 5 scudetti consecutivi; - 4 maggio 1949: tragedia di Superga; - 1975-76: settimo scudetto; - 1991-92: finale di Coppa UEFA; - 1992-93: quinta Coppa Italia; - 2005: rifondazione societaria e ripartenza; - 2012: ritorno stabile in Serie A; - Anni recenti: identità tattica solida, forte tradizione difensiva.
History
Il Torino Football Club nasce il 3 dicembre 1906, quando un gruppo di dissidenti della Juventus guidati dall’imprenditore svizzero Alfred Dick si unisce al Football Club Torinese. La culla è una birreria del centro, la Voigt: da lì prende forma un’idea diversa di calcio, popolare, operaio, marcatamente cittadino. Il colore granata viene adottato sin dagli albori e diventa una seconda pelle per generazioni di tifosi. Il primo titolo nazionale arriva nel 1927-28, inaugurando un rapporto speciale con il tricolore che troverà apoteosi negli anni ’40.
Il “Grande Torino” è più di una squadra: è un paradigma. Allenato da Ferruccio Novo, con Valentino Mazzola capitano carismatico, Loik, Gabetto, Ossola e un sistema di gioco moderno, il Toro domina il calcio italiano con cinque scudetti consecutivi (1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48 e 1948-49). Il 4 maggio 1949 l’aereo che riporta la squadra da Lisbona, dopo un’amichevole di prestigio con il Benfica, si schianta contro il muraglione della Basilica di Superga. È una ferita aperta, un lutto nazionale: l’Italia perde l’ossatura della Nazionale e il calcio intero perde il suo riferimento tecnico e morale.
Il club riparte, tra alti e bassi. Negli anni ’60 e ’70 ritrova competitività: la Coppa Italia del 1967-68, la tragedia di Gigi Meroni nel 1967 che scuote l’ambiente, la Coppa Italia del 1970-71 e, soprattutto, lo scudetto del 1975-76, con il tandem Pulici-Graziani e l’identità da squadra corale e intensa. Gli anni ’80-’90 registrano un’ulteriore Coppa Italia (1992-93) e la grande corsa europea del 1991-92: finale di Coppa UEFA persa con l’Ajax solo per differenza reti dopo due pareggi. Il carattere del Toro, però, rimane: mai domo, sempre competitivo.
Il nuovo millennio vede difficoltà economiche e una rifondazione nel 2005. Con la gestione Urbano Cairo, il Torino ritrova equilibrio, il ritorno stabile in Serie A dal 2012 e una dimensione identitaria forte: stadio di casa lo Stadio Olimpico Grande Torino, memoria viva al Filadelfia, centro sportivo storico rinato come casa del settore giovanile e della prima squadra. La sfida recente è tornare in Europa attraverso una solidità difensiva marcata e un gioco verticale: prima con Giampiero Ventura e la stagione da capocannoniere di Ciro Immobile (2013-14), poi con l’intensità tattica degli ultimi anni che ha plasmato un Toro pragmatico e competitivo.
Il club mantiene una risonanza globale grazie alla leggenda del Grande Torino, ai legami internazionali (storico l’abbraccio con il River Plate per la ‘Partita del Cuore’ post-Superga) e a una tifoseria appassionata e transgenerazionale. Il Derby della Mole contro la Juventus è il termometro emotivo della città: raro equilibrio negli ultimi decenni, ma il fascino del confronto resta intatto. In sintesi: il Torino è storia, identità, resilienza.
Honours
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- title: Serie A (Scudetti)
- years: 1928, 1943, 1946, 1947, 1948, 1949, 1976
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- title: Coppa Italia
- years: 1936, 1943, 1968, 1971, 1993
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- title: Serie B
- years: 1960, 1990, 1999, 2001
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- title: Mitropa Cup
- years: 1991
Statistical Insights
Riferimento: ultima stagione completa di Serie A pre-aggiornamento. Bilancio indicativo: vittorie ~34%, pareggi ~37%, sconfitte ~29%. Gol segnati per gara ~0,95; gol subiti per gara ~0,95. Identità: blocco basso/medio molto compatto, forte protezione dell’area e produzione offensiva essenziale ma efficace su palla inattiva e transizioni. Tendenza: alta densità di clean sheet rispetto alla media di campionato; bassa variabilità del risultato (molti punteggi bassi). Strisce tipiche: serie utile medio-lunga grazie alla tenuta difensiva; periodi di sterilità realizzativa in presenza di avversari chiusi. Dati da verificare e aggiornare entro finestra 30 giorni.
Key Players
- Alessandro Buongiorno (DC): leader difensivo, nazionale italiano; eccelle nei duelli aerei e nella difesa dell’area, pericoloso sulle palle inattive.
- Duván Zapata (ATT): riferimento fisico e tecnico, capocannoniere della squadra nell’ultima stagione completa; ottimo target per cross e rifiniture.
- Samuele Ricci (CC): regista e equilibratore, alta precisione di passaggio e pulizia tecnica; orchestra l’uscita palla dal basso.
- Raoul Bellanova (TD/Esterno): spinta costante a destra, alto volume di cross e conduzioni progressive; incide in assist potenziali.
- Vanja Milinković-Savić (POR): specialista tra i pali, forte nelle uscite alte; alto numero di clean sheet in rapporto ai tiri concessi.
Projection
Profilo: squadra da medio-alta classifica con DNA difensivo e margini di crescita nella produzione offensiva. Modello di gioco: 3-4-2-1/3-4-1-2 intenso, ampiezza con quinti e aggressività sulle seconde palle. Probabilità implicite (stima betting-like): permanenza confortevole 80-85%; top 10 55-60%; corsa a piazzamento europeo 20-25%; rischio retrocessione 4-7%. Le chiavi: tenuta del blocco difensivo (Buongiorno-PORTA), efficacia dei quinti nel generare expected assists, continuità realizzativa del 9. Con mercato mirato su creatività tra le linee e rotazioni in attacco, l’asticella può alzarsi.
Trivia
• Il colore granata: secondo la tradizione, il Torino adottò il granata in omaggio al duca di Savoia o come richiamo a una casacca del Football Club Torinese. Al di là delle versioni, quel tono profondo è diventato un simbolo identitario unico, tanto da far chiamare i tifosi semplicemente “i granata”.
• Lo stemma con il Toro: il bovino rampante è il simbolo araldico della città di Torino. Il club lo ha sempre sfoggiato con orgoglio, rinnovandone linee e proporzioni ma conservando il tratto iconico.
• Il “Grande Torino” e la Nazionale: tra il 1947 e il 1949, in alcune partite, l’Italia schierò quasi per intero il blocco granata. Si racconta che i movimenti fossero talmente automatizzati da trasformare la Nazionale in una versione in azzurro del Toro.
• Superga: il luogo della tragedia è anche un santuario di memoria. Ogni 4 maggio, giocatori, dirigenti e tifosi si ritrovano ai piedi della lapide sulla collina torinese per ricordare Mazzola, Loik, Gabetto e tutti i caduti. È custodita la fiamma morale del club.
• La “Partita del Cuore” con il River Plate: nel 1949 il River accettò di giocare un’amichevole benefica a Torino per raccogliere fondi in favore delle famiglie delle vittime. È nato un legame sentimentale tra club e tifoserie, rinnovato nel tempo con omaggi reciproci.
• Il Filadelfia: lo storico impianto, casa del Grande Torino, è risorto come centro sportivo moderno e museo identitario. Qui il club coltiva la Primavera e la memoria, mantenendo un contatto fisico con le proprie radici.
• Pulici e Graziani: il duo d’oro dello scudetto ’76. Paolo Pulici è il bomber all-time del Toro, mentre Francesco Graziani ne incarna la grinta. Pulici fu tre volte capocannoniere di Serie A negli anni ’70, simbolo della prolificità granata dell’epoca.
• Gigi Meroni, la “farfalla granata”: artista del dribbling e icona controcorrente, scomparve tragicamente nel 1967. La sua figura è rimasta nell’immaginario del tifo come un eroe romantico del calcio italiano.
• Derby della Mole: nato nel 1907, è uno dei derby più antichi d’Europa. Il bilancio pende verso la Juventus, ma la partita trascende il dato: è una questione di identità cittadina. Memorabile il 2-1 del 2015 che interruppe un digiuno lungo vent’anni in campionato.
• Europa granata: il cammino fino alla finale di Coppa UEFA 1991-92, con doppio pareggio contro l’Ajax, è una delle grandi sliding doors del club. Il Toro vinse la Mitropa Cup nel 1991, trofeo internazionale storico, e ha frequentato le coppe europee a più riprese, anche nel nuovo millennio.
• Stadio Olimpico Grande Torino: ribattezzato per onorare i caduti di Superga, è un impianto compatto, capace di creare pressione costante sull’avversario quando l’ambiente si scalda.
• Giovani e scouting: nel corso del tempo il Torino ha saputo valorizzare profili rilanciati o cresciuti in casa. Esemplare il caso di Ciro Immobile, capocannoniere in granata prima del grande salto definitivo.
• Cultura pop: il Toro è spesso raccontato in libri, film e canzoni. La narrativa attorno alla “sofferenza nobile” del tifo granata ha alimentato un mito che supera il campo e racconta una città intera.
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 19 | 19 | 38 | |||
| Vinte | 6 | 4 | 10 | |||
| Pareggi | 7 | 7 | 14 | |||
| Sconfitte | 6 | 8 | 14 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 0.9 | 17 | 1.2 | 22 | 1 | 39 |
| Goal concessi | 0.9 | 18 | 1.4 | 27 | 1.2 | 45 |
| Cartellini gialli | 1.7 | 32 | 2.5 | 48 | 2.1 | 80 |
| Cartellini rossi | 0.1 | 1 | 0.1 | 2 | 0.1 | 3 |
| Reti inviolate | 0.3 | 6 | 0.2 | 4 | 0.3 | 10 |
| Calci d'angolo | 4.6 | 87 | 3.7 | 71 | 4.2 | 158 |
| Falli | 12.3 | 234 | 13.1 | 249 | 12.7 | 483 |
| Fuori gioco | 1.9 | 36 | 1.1 | 21 | 1.5 | 57 |
| Tiri | 10.9 | 207 | 9.4 | 179 | 10.2 | 386 |
| Tiri in porta | 3.3 | 62 | 3.6 | 68 | 3.4 | 130 |