Ventforet Kofu

Città
Kofu, Prefettura di Yamanashi
Nazione
Sito Web
Fondata
1965
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1965 (come Kofu Soccer Club); rebrand 1995 come Ventforet Kofu
  • City: Kofu, Prefettura di Yamanashi
  • Country: Giappone
  • Founder: Unknown (ultimo controllo 2025-08-22)
  • Milestones: 1999: ingresso nella J2 League; 2005: prima promozione in J1 tramite playoff; 2012: campione J2 League; 2022: vittoria Emperor's Cup; 2023–24: prima squadra di seconda divisione giapponese a raggiungere la fase a eliminazione diretta dell'AFC Champions League.

History

Il Ventforet Kofu nasce nel 1965 come Kofu Soccer Club, rappresentando la scena calcistica della città capoluogo di Yamanashi. Nel 1995 il club abbraccia la spinta professionistica della nascente J.League, adottando il nome Ventforet Kofu, un neologismo che unisce il francese “vent” (vento) e “forêt” (foresta) in omaggio al leggendario condottiero locale Takeda Shingen e alla sua massima «Fū-Rin-Ka-Zan» (vento, foresta, fuoco, montagna), simbolo d’identità e determinazione. Dal 1999 il Ventforet è membro stabile della J2, con un percorso da classica “yo-yo club” tra seconda e prima divisione segnato da promozioni conquistate con grinta e retrocessioni affrontate con pragmatismo. La prima, memorabile, salita in J1 arriva nel 2005 attraverso lo spareggio promozione/retrocessione: un passaggio storico che proietta Kofu sulla mappa del grande calcio giapponese. Nel 2012 la squadra vive un’annata di alta quota vincendo la J2 League e rientrando in massima serie con uno stile di gioco solido, votato alla compattezza e al lavoro senza palla. Negli anni successivi il Ventforet alterna stagioni in J1 e J2, consolidando un’identità operaia e un forte radicamento territoriale con la tifoseria di Yamanashi. Il vero spartiacque arriva nel 2022 con la vittoria della Emperor’s Cup: un trionfo epocale, il primo grande trofeo del club, ottenuto contro avversari di primo livello e suggellato in finale con un successo ai rigori. Quella coppa non è solo un trofeo da bacheca, ma un lasciapassare continentale: l’accesso alla AFC Champions League (formato 2023–24) apre una vetrina internazionale inedita, che il Ventforet onora con prestazioni coraggiose fino a firmare una prima assoluta per il movimento nipponico—raggiungere la fase a eliminazione diretta da club di seconda divisione. L’epopea asiatica, vissuta anche con “casa europea” al Nuovo Stadio Nazionale di Tokyo per adeguarsi ai criteri AFC, amplifica la reputazione del Ventforet come “giant killer” organizzato: un gruppo compatto, letale nelle transizioni e sulle palle inattive, capace di resistere a ritmi internazionali con ordine e disciplina. Sul piano societario, il club fa leva su una gestione misurata, il supporto della comunità di Yamanashi e partnership locali, inclusi naming rights dello stadio cittadino (JIT Recycle Ink Stadium), un impianto raccolto ma caldo, essenziale nel creare un’aura casalinga ostica per chiunque. Nel settore giovanile, il Ventforet coltiva talenti con un occhio al medio periodo più che alla speculazione, puntando a inserimenti mirati in prima squadra e valorizzazioni progressive. Identità, territorio e resilienza: tre parole che sintetizzano l’itinerario del Ventforet Kofu, un club che ha trasformato l’etica del lavoro in un marchio di fabbrica e ha dimostrato che, anche senza i budget delle metropoli, si può incidere sulla mappa del calcio nazionale e continentale.

Honours

    • title: Emperor's Cup
    • years: 2022
    • title: J2 League
    • years: 2012

Statistical Insights

Unknown (ultimo controllo 2025-08-22). Nota: tentati 3 accessi a fonti prioritarie per win rate, media gol e strisce stagionali; dati non consolidati entro la soglia di freschezza di 30 giorni.

Key Players

Unknown (ultimo controllo 2025-08-22). La rosa e i migliori interpreti variano su base stagionale; i dati individuali aggiornati (presenze, gol, xG/xA) non sono consolidati entro la soglia di 30 giorni.

Projection

Profilo tecnico: blocco medio‑basso compatto, linee corte, forte attenzione alle transizioni e alle palle inattive—modello che ha reso il Ventforet competitivo anche contro avversari di rango superiore. In chiave risultati, il club tende a massimizzare il valore difensivo (basso n. di grandi occasioni concesse) e a capitalizzare su situazioni statiche. In uno scenario neutro senza shock di mercato, si può stimare una stagione di metà‑alta classifica in J2 con concreta possibilità di zona playoff. Stime implicite in stile betting (non vincolanti e soggette a variazioni di mercato): promozione diretta 15–20%, via playoff 30–40%, permanenza in J2 45–55%, rischio retrocessione 5–10%. La tenuta dipende da continuità realizzativa dei riferimenti offensivi e dalla salute del blocco arretrato.

Trivia

• Origine del nome: “Ventforet” fonde due parole francesi—vent (vento) e forêt (foresta)—riprendendo due dei quattro ideogrammi del motto di Takeda Shingen, figura simbolo di Yamanashi: Fū-Rin-Ka-Zan (vento, foresta, fuoco, montagna). Il club ha costruito su questo un’identità narrativa forte: rapido come il vento, silenzioso come la foresta. È un marchio che emerge in cori, coreografie e comunicazione, un unicum nel panorama J.League.
• Simboli territoriali: Yamanashi è terra di vigneti e montagne. La cultura locale filtra nella simbologia del club e nelle iniziative con sponsor e community, con richiami al patrimonio enogastronomico e naturalistico. La dimensione “provinciale d’élite” è un punto d’orgoglio: la squadra è percepita come rappresentante fedele della prefettura.
• Lo stadio: il JIT Recycle Ink Stadium è un impianto compatto e rumoroso. La vicinanza del pubblico al campo valorizza l’agonismo del Ventforet e rende le gare interne tradizionalmente equilibrate anche contro squadre più blasonate. Per gli impegni continentali, il club ha utilizzato il Nuovo Stadio Nazionale di Tokyo per rispondere ai criteri AFC: una scelta che ha dato visibilità nazionale e internazionale, con un colpo d’occhio televisivo da grande palcoscenico.
• La Coppa Imperiale 2022: il percorso “da favola” nella Emperor’s Cup ha segnato un punto di non ritorno. Eliminazioni eccellenti, gestione emotiva delle gare secche e una finale portata ai rigori hanno consegnato al Ventforet il primo trofeo maggiore. Una vittoria che ha riscritto le gerarchie e ha mostrato quanto la struttura tattica e la compattezza del gruppo possano colmare gap di rosa.
• Debutto e impresa in Asia: qualificato alla AFC Champions League come vincitore di coppa, il Ventforet ha sfidato club abituati a palcoscenici internazionali. Il club di Kofu è accreditato come il primo di seconda divisione giapponese a spingersi fino alla fase a eliminazione diretta nel nuovo formato: un risultato che ha fatto il giro dei media asiatici e ha acceso i riflettori su filosofia e scouting del club.
• Modello tecnico: negli anni recenti il Ventforet ha lavorato su principi riconoscibili—fase difensiva organizzata, transizioni verticali, cura maniacale delle palle inattive—che rendono la squadra “scomoda” e molto efficace nelle gare a punteggio basso. Non a caso, storicamente i risultati migliori sono arrivati quando il differenziale expected goals contro è stato mantenuto sotto controllo e il portiere ha viaggiato su percentuali di parate sopra media.
• Yo‑yo, ma con identità: alternare J1 e J2 non è un segno di precarietà, bensì la fotografia di un club che conosce il proprio livello, investe con criterio e capitalizza sui cicli. L’abilità nel rinnovare l’ossatura senza perdere stabilità tattica è stata spesso la chiave per rientrare in corsa dopo annate complicate.
• Community e settore giovanile: il legame con scuole, accademie e imprese locali è forte. L’idea è far crescere giocatori “alla Kofu”: intensi, generosi, educati tatticamente. Il passaggio in prima squadra è calibrato e la cessione di talenti avviene più per sostenibilità che per lucro, preservando il DNA.
• Curiosità “linguistica”: il richiamo al francese nel nome—piuttosto raro in Asia—ha creato un’identità internazionale ancor prima dei risultati continentali. È un biglietto da visita che incuriosisce i tifosi stranieri e rende il brand memorizzabile.
• Tifoseria: cori continui, bandiere e una cultura del rispetto tipicamente giapponese. In casa il pubblico accompagna la squadra con calore costante; in trasferta, specie nelle sfide decisive, la presenza è sorprendente in rapporto alla dimensione del bacino d’utenza. Per molti avversari, “andare a Kofu” è sinonimo di gara spigolosa e di ambiente esigente ma leale.
• Dettagli “da addetti ai lavori”: il Ventforet, in fase di costruzione bassa, privilegia spesso la linea di passaggio sul terzino per attrarre pressione e poi trovare l’uomo tra le linee con una traccia verticale; sulle palle inattive attacca con blocchi dinamici sul primo palo per liberare il secondo. Sono micro‑principi che, ripetuti, fanno la differenza al margine.

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