Vicenza Virtus

Official Info

• Official Website: https://www.lrvicenza.net/
• League Website: https://www.lega-pro.com/
• Twitter: https://twitter.com/LRVicenza
• Facebook: https://www.facebook.com/LRVicenza
• Instagram: https://www.instagram.com/lrvicenza/
• YouTube: https://www.youtube.com/@LRVicenza

Quick Facts

• Founded: 9 marzo 1902
• City: Vicenza
• Country: Italia
• Founder: Unknown (ultimo controllo 2025-08-23)
• Milestones: - 1902: fondazione a Vicenza.
  - 1935: inaugurazione dello Stadio Romeo Menti.
  - 1953: inizio dell’era Lanerossi (A.C. Lanerossi Vicenza) e nascita del soprannome “Lanieri”.
  - 1976–77: titolo in Serie B e promozione; nel 1977–78 2º posto in Serie A con Paolo Rossi (“Real Vicenza”).
  - 1996–97: vittoria della Coppa Italia.
  - 1997–98: semifinale di Coppa delle Coppe (eliminazione dal Chelsea).
  - 2018: fusione/trasferimento del titolo sportivo da Bassano Virtus e nascita L.R. Vicenza Virtus sotto il gruppo OTB (Renzo Rosso).
  - 2019–20: vittoria della Serie C – Girone B e promozione in Serie B.
  - 2021–22: retrocessione in Serie C.
  Nota: cronologia verificata su fonti storiche al 2025-08-23.

History

Il L.R. Vicenza Virtus affonda le sue radici nel 1902, tra i primissimi club calcistici italiani. Nato nel cuore di Vicenza, il club assume un profilo nazionale negli Anni Cinquanta quando, nel 1953, l’industriale laniero Lanerossi lega il proprio nome alla società: non un semplice sponsor, ma un’identità. Nasce così l’iconico monogramma con la “R” e l’appellativo di “Lanieri”, che ancora oggi risuona sugli spalti del Romeo Menti. L’impianto cittadino, intitolato all’attaccante vicentino del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga, diventa il teatro di una storia fatta di cicli, cadute e ripartenze.
Negli Anni Settanta il Vicenza trova la sua età dell’oro. La cavalcata del 1976–77 in Serie B vale il ritorno in massima serie, ma è la stagione successiva a scolpire il mito: guidati dal talento e dai gol di Paolo Rossi, i biancorossi chiudono secondi in Serie A nel 1977–78, dietro la Juventus. È il “Real Vicenza”, squadra brillante, verticale, capace di un calcio moderno per l’epoca. Dopo quell’acuto, il club alterna stagioni in A e in B, mantenendo però una forte identità territoriale e un vivaio capace di far emergere profili interessanti.
A cavallo degli Anni Novanta arriva un altro picco: la Coppa Italia 1996–97, vinta al termine di una corsa memorabile e di una finale ribaltata nel ritorno al Menti. L’anno seguente, i biancorossi assaporano l’Europa fino alla semifinale di Coppa delle Coppe, piegandosi solo al Chelsea dopo aver vinto l’andata e sognato l’impresa al ritorno a Stamford Bridge. È un Vicenza riconoscibile: organizzato, compatto, con punte letali e una tifoseria calda ma corretta, vero valore aggiunto nelle notti che contano.
Il nuovo millennio porta un’altalena di risultati. Dopo un titolo di Serie B a fine anni Novanta, il club vive fasi delicate che conducono alla rifondazione del 2018: il titolo sportivo di Bassano Virtus viene trasferito a Vicenza, nasce L.R. Vicenza Virtus, con Renzo Rosso e il gruppo OTB a delineare un progetto industriale e sportivo più moderno, riabbracciando ufficialmente la storica “R” di Lanerossi. La risposta del territorio è immediata: il Menti torna a riempirsi, il marchio recupera appeal e il percorso sul campo restituisce una promozione in Serie B nel 2019–20, in una stagione segnata dalla pandemia.
Dopo la successiva retrocessione, il club resta protagonista in Serie C, con ambizioni dichiarate di ritorno stabile al piano superiore. La visione è chiara: struttura manageriale, investimenti progressivi, valorizzazione dei giovani e un’identità tecnica proattiva. Globalmente, il Vicenza non è un brand da massa continentale, ma gode di una risonanza internazionale grazie alle sue imprese degli Anni Novanta e a un’estetica iconica (bianchi e rossi a strisce, la “R” Lanerossi). In patria, rimane un’istituzione: un club storico, identitario, con una cultura calcistica radicata e un pubblico esigente ma fedele.

Honours

• • title: Coppa Italia
  • years: 1997
• • title: Serie B (campione)
  • years: 1955, 1977, 2000
• • title: Serie C – Girone B (campione)
  • years: 2020

Statistical Insights

Nota metrica: i dati prestazionali aggiornati entro 30 giorni non sono integralmente disponibili su tutte le fonti prioritarie. Valori numerici puntuali marcati come Unknown.
- Win rate ultima stagione completa (tutte competizioni): Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23).
- Gol segnati per partita / gol concessi per partita: Unknown / Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23).
- Migliori/worst streak: Unknown (serie utile massima e serie negativa massima non confermate al 2025-08-23).
- Record storico verificato: miglior piazzamento in Serie A – 2º posto (1977–78); Coppa Italia vinta (1996–97); semifinale Coppa delle Coppe (1997–98).

Key Players

Top performer attuali con linea statistica sintetica: Unknown (ultimo aggiornamento 2025-08-23). Nota: la rosa subisce variazioni frequenti nelle finestre di mercato; consultare Transfermarkt/FBref per minuti giocati, G/A, xG, passaggi progressivi e PSxG dei portieri aggiornati.

Projection

Outlook analitico (base storica Serie C, profilo club top-budget della categoria, senza datazione):
- Promozione diretta (1º posto): 15–22% di probabilità implicite in antepost standard, se il club parte fra le prime tre favorite.
- Promozione via playoff: 12–18% (dipende da seed, forma negli scontri diretti e depth della rosa).
- Top 3 di girone: 38–48%.
- Under/Over di squadra: Over 1.5 team goals in casa attorno al 52–58% per squadre dominanti di C con esterni produttivi; Clean sheet rate 32–40% in assetto proattivo ma equilibrato.
Driver chiave: qualità nelle palle inattive (storicamente plus del Menti), conversione degli expected goals degli attaccanti principali, continuità difensiva nei periodi di calendario fitto. Nota: quote e modelli variano; ricalibrare con dati aggiornati su xG, PPDA e shot quality appena disponibili.

Trivia

• La “R” nel nome: il marchio Lanerossi – storico gruppo laniero vicentino – entrò nel nome del club nel 1953, trasformandolo in A.C. Lanerossi Vicenza. Non fu una semplice sponsorizzazione: l’iniziale “R” divenne identità, comparendo su maglie e stemma. Quando nel 2018 nacque L.R. Vicenza Virtus, il recupero della “R” fu un gesto simbolico fortissimo verso la tradizione, subito apprezzato dalla tifoseria.
• Romeo Menti, un nome che pesa: lo stadio cittadino, inaugurato nel 1935, è dedicato a Romeo Menti, attaccante cresciuto a Vicenza e poi nel Grande Torino, una delle vittime della tragedia di Superga del 1949. Il Menti è un bastone della bilancia emotivo: nei momenti caldi, la Curva Sud sa trasformarlo in un catino.
• Il “Real Vicenza”: l’annata 1977–78 rimane un unicum italiano. Con Paolo Rossi – futuro campione del mondo 1982 – i biancorossi chiudono da vicecampioni d’Italia, giocando un calcio rapido e verticale. Quel gruppo incarnò l’idea di provincia che sfida e mette in difficoltà i giganti, con una qualità media sorprendente e uno spirito competitivo feroce.
• La notte della Coppa Italia: nel 1996–97 il Vicenza conquista la Coppa Italia. Il ritorno della finale al Menti è leggenda locale: i biancorossi ribaltano lo svantaggio dell’andata con una partita aggressiva e lucida, simbolo della squadra di Guidolin. Quel trofeo aprì le porte dell’Europa.
• Stamford Bridge, brividi europei: nell’edizione 1997–98 di Coppa delle Coppe, il Vicenza arriva fino alla semifinale contro il Chelsea. All’andata finisce con un successo biancorosso; al ritorno a Londra i veneti vanno avanti, poi subiscono la rimonta dei Blues. Resta la consapevolezza di essere arrivati a un passo da una finale europea, impresa rara per un club di media dimensione italiana.
• Scuola e territorio: Vicenza ha una tradizione di valorizzazione di profili tecnici e duttili, spesso capaci di “saltare la categoria”. L’ambiente è idealmente adatto per giovani in rampa e per veterani di personalità che sanno reggere la pressione di una piazza esigente.
• Maglia iconica: il biancorosso a strisce verticali è tra le divise più riconoscibili della penisola. Nel tempo, i dettagli (colletto, ampiezza delle strisce, presence della “R”) hanno rispecchiato epoche diverse. Per molti collezionisti, le maglie del ciclo Lanerossi e quelle del biennio 1996–98 sono autentici pezzi di culto.
• Rivalità venete: le sfide con Padova, Verona e, a tratti, con Cittadella e Chievo hanno alimentato derby dal forte impatto emotivo. Il rispetto tra tifoserie non sempre è scontato, ma la geografia calcistica del NordEst ha costruito un tessuto di partite cariche di significato identitario.
• Dna da Coppa: storicamente il Vicenza ha alternato campionati regolari a exploit in gara secca o nelle corse playoff/coppe. La capacità di reggere i palcoscenici di pressione – alimentata da organizzazione, palle inattive e portieri spesso affidabili – ha prodotto serate rimaste nella memoria collettiva.
• Rinascita manageriale: il 2018 ha segnato un cambio di paradigma. L’innesto di competenze manageriali e l’attenzione al brand (ticketing, merchandising, community) hanno riportato sostenibilità e progettualità. Il risultato sportivo, nel medio periodo, tende a seguire la traiettoria della struttura: l’obiettivo dichiarato è tornare ad essere un “ascensore” stabile tra alto livello di C e media di B, con ambizione di consolidarsi sopra.
• Un club-pontile: per tanti calciatori, il Vicenza è stato un trampolino – un contesto dove esprimersi, farsi vedere, crescere tatticamente. Per altri, una destinazione dal valore affettivo, con una città che vive il calcio come rito civile del fine settimana. In entrambi i casi, la maglia pesa e si sente: quando il Menti canta, la spinta è concreta.
• Lessico famigliare: “Lanieri”, “Biancorossi”, “Real Vicenza”, “Il Menti”: parole che, per chi segue il calcio italiano, identificano senza equivoci una storia. Forse non globale, ma profondamente nostra: tipicamente italiana, con talenti, cicli, inciampi e ripartenze. Una traccia netta nel grande racconto del pallone tricolore.